Imo Scabin & il Grande Contarina visto by GA Cibotto & Luca Gotti, by Pino Lazzaro & Francesco Ferro, by Quelli di Monselice, di Legnago, di Castrovillari/ Tra Calcio yesterday e …Porto Viro today


Questione di …punto d’appoggio, in riva al Po di Venezia. Diciamo infatti che Imo Scabin è il Dodicesimo Personaggio Story che ho già raccontato in style News Magazine e che ‘dovrei’ riproporsi rispettando la sequenza cronologica. Ma poiché la Imo Scabin Story l’abbiamo già raccontato col già citato testo sempre qui su www.polesinesport.it nella rubrica Polesani nel Mondo, ecco che  ci limitiamo a ‘segnalarvelo’ citandone l’Alfa e Omega di quell’articolo ( perciò …Omissis … per tutto il restante testo). Ma poiché la Imo Scabin Story , anzi del Gran Segretario Imo Scabin, si può dire che rappresenti la ‘password’ per la Grande Storia del Contarina calcio , ecco che ne approfittiamo per raccontarvela ‘a modo nostro’.
Come? Proponendovi una ‘antologia’ di articoli e flash story che vi propongono “Quel Contarina” visto dagli altri, inteso come giocatori avversari e squadre avversarie che hanno ‘incontrato ‘ la squadra e la Gente di Contarina, tra campo e dintorni.
Fermo restando che in Appendice News vi proponiamo altresì “Quattro-Articoli-Quattro” che certificano la sua ‘grandezza” storica, vogliamo ricordarvi innanzitutto due ‘pensieri’ su ciò che è stato e ciò che rappresenta quel Contarina nell’anima delle Gente.

 

 

E lo facciamo partendo da Luca Gotti ‘pensiero’ che nella “Presentazione “ al mio terzo libro “Polesine Gol – Campioni è Signori “ ha scritto quanto segue, sul suo Contarina, dopo aver titolato “QUESTO E’ L’ISOLOTTO DEL MIO CUORE…” : << …il vecchio che sul ponte della petroliera scrutava le luci del paese sfiorato nelal corsa , che si riverberavano sull’acqua in un incendio di colori lividi. – Quella è Contarina – esclamò il pilota battendogli una mano sulla spalla…>> /

 

 

E’ un passaggio di “Scano boa”, romanzo meraviglioso ambientato nel Delta del Po, uscito dalla penna ( sì, mi piace pensare che lo abbia scritto a mano su dei fogli bianchi, senza usare la macchina da scrivere né tanto meno il computer ) di Gian Antonio Cibotto, colui che più di ogni altro mi ha emozionato scrivendo del Polesine. Il Polesine narrato da Cibotto non è quello che ci si presenta sotto gli occhi ora, è un Polesine padre, nonno di questo, che si narra spiegandoci da dove veniamo.

 

 

D’altronde il nome “Polesine” deriva dal latino medievale “policinium”, vale a dire “terra paludosa”. Anticamente indicava uno dei tanti isolotti piatti di terra emersa che si trovano all’interno del corso del fiume, dal carattere precario e destinato ad essere nuovamente sommerso alla successiva alluvione. Fino a qualche decennio fa questa immagine poteva essere considerata estremamente rappresentativa della nostra terra, adesso mi sembra di poter dire che qualcosa è cambiato!

 

 

Sottovia scrive di cose di ieri e di oggi, ma lo fa con quel ….OMISSIS …. 
Ormai ci sembra normale accettare supinamente che televisione e carta stampata propongano in modo diffuso arroganza e maleducazione, che ci sia una ricerca forzata dllo scoop e della polemica a tutti i costi, con poco rispetto per le persone, anche di fronte a situazioni tragiche. Le nuove generazioni sono il frutto di quello che vivono attorno a loro, e a me piace pensare che quello che scrive Sottovia vada in controtendenza rispetto a quanto sopra, e che cerchi di dare un suo piccolo contributo per una dimensione più umana delle cose >>

 

 

Già, Contarina come prototipo – secondo il vangelo di Luca Gotti nel nome del padre Dino con quale andavo in confidenza sul filo del …fuorigioco tra Sport e Vita. Lui Dino che ci ha lasciato dopo una straordinaria festa organizzatagli ‘a sorpresa’ da tutta la sua Grande Famiglia.
Sarà perché c’ero anch’io quel giorno di Primavera 2015 in quel bocciodromo sul Lago di Garda dove il contaminante Dino viveva da qualche tempo; sarà perché questa settimana ho ricevuto ‘a sorpresa’ una telefonata di Toni Scabin ( questo il ‘secondo pensiero’ e …a breve la sua Story) che aveva letto ‘a sorpresa’ la già scritta Imo Scabin Story…

 

 

Sta di fatto che anche per questo la Imo Scabin Story è diventata questa specie di ‘viaggio-reportage-amarcord’ cercando – parole dal vangelo di Luca – “di dare un piccolo contributo per una dimensione più umana delle cose”. Come ha già fatto appunto Toni Scabin già allenatore storico e che ora ‘con fare distaccato’ dalla calcio giocato, preferisce essere ‘artista del legno’ in viaggio tra immagini sacre e passione musicale.
Tutto questo con adeguata fotogallery by Contarina che …non era giusto rimanesse nel mio ‘cassetto dei ricordi’.



PRIMA MAIN NEWS/ ( di Sergio Sottovia, 22.02.2005) DODICESIMO PERSONAGGIO :  IMO SCABIN STORY ( GIA’ PUBBLICATA SU QUESTO SITO NELLA RUBRICA “POLESANI  NEL MONDO” .
INCIPIT ARTICOLO STORY /<< Segretario per antonomasia. Una settimana fa c’era tutta Porto Viro a salutarlo. Imo Scabin la sua eredità l’ha lasciata nelle menti dei dirigenti e dei giocatori vecchio stampo, quelli del Grande Contarina, da Costante Mantoan a Gino Bovolenta, da Mario Scarpa a Tessarin e dintorni. Noi ci eravamo visto a fine anno, per questa storia, la ‘sua’ storia. Perciò la racconto al presente, così senza fronzoli. Come é stata la vita di Imo.

 

 

 

Fin da quando giocava a livello giovanile e amatoriale, centromediano nelle partitelle tra le frazioni a Contarina, ed ha impattato nella Seconda Guerra Mondiale.

….Omissis …

PARTE FINALE DELL’ARTICOLO STORY / Come quando il Grande Contarina andò a giocare a Castrovillari in Calabria, quarti di finale di Coppa Italia nel 1978: organizzarono la trasferta con quattro corriere e un aereo, in tutto 500 persone. Allora la tifoseria contava molto di più di oggi.
Questa é la storia di Imo, il Segretario del Grande Contarina.>>

 

 

SECONDA MAIN NEWS ( di Pino Lazzaro , flash by libro “Di Angolo in Angolo”)/ A CONTARINA, ANCORA
Il campo è del comune, lo chiamano sempre “il campo di via Cesare Battisti”, è quello …l’indirizzo. La vietta a fianco del bar, il cancello d’ingresso , il cortiletto, gli spogliatoi, sempre uguali, le panche messe al solito posto, quello nell’angolo era il mio di posto.

 


 

Qualche metro più in là il campo. Per l’occasione erba ben tagliata, tribune colorate di rosso  nero, e sbiaditi i colori. Più il là quello era il bar , naturalmente tutto chiuso.

La gradinata, quattro-cinque gradoni , niente di più. Non c’è nessuno, tutto vuoto eppure lì dentro c’è stato proprio tanto.

 

 

Appuntamento sabato scorso , partite di “vecchie glorie”, da una parte il Contarina, dall’altra la Tagliolese. Hanno vinto i rossoneri di casa , 2-1, e se non altro è stata rispettatala tradizione che ha sempre visto nel campo del Contarina un campo difficile, caldo, dura insomma fare punti. Gigi Targa mi dice che a lui capitava di sentire il fiato della gente lì dentro, tutti attaccati alla rete.

 

 

“Ma quanti ne venivano?”.
Penso a quel che mi diceva Scagnellato, lui lungo la gradinata dell’Appiani era sicuro di sentire il soffio della muraglia umana, come un mantice che soffiasse assieme alla squadra, che spingeva forte , vai Padova, vai!
Vedi la combinazione. Come l’Appiani che pare destinato ad andarsene, anche il vecchio comunale di Contarina  forse è sul punto di sparire, inghiottito probabilmente da una nuova lottizzazione, altre case, cancelli, parabole e macchine.
Come dire che se ne va un pezzetto di storia , anche in fondo un po’ di noi, di quel che eravamo.

 

 

Certo, certo, la vita va avanti e poi in fondo non è vero che nemmeno Contarina esiste più, visto che dopo la fusione con Donada i documenti del nuovo “battesimo” l’hanno fatta diventare Porto Viro? Alla partita-omaggio per quel luogo così speciale (lì la squadra davvero rappresentava il paese, la gente del posto , col calcio che serviva così a riaffermare una certa qual identità collettiva) c’era pure Gino Bovolenta, per tanti anni portiere dei rossoneri, il giocatore che ha il record di presenza, oltre 500. Capelli più grigi, baffi più grigi, come tutti gli altri.

 

 

Bravo a parare, bravo a tirare i rigore, bravo nello spogliatoi. Seduto in quell’erba che ha conosciuto centimetro per centimetro mi dice che ogni tanto va a fare una corsetta, giusto per sudare un po’. Sarà l’abitudine di un tempo, sarà il richiamo di uno spazio familiare e caro, ma sempre si ritrova a passare di lì , a dare un’occhiata , a volte a sentirsi quasi travolgere dall’ondata di ricordi/facce/storie che ha vissuto là dentro.

 

 

Quando mi chiedono quali sono stati i miei anni migliori come calciatore, per prima cosa penso a Contarina. No, non al Padova, alle stagioni da professionista, agli stadi “veri” in cui ho giocato eccetera. Penso a Contarina, al Contarina. “Rossoneri” urlava forte la gente. Lì dentro davvero si giocava in casa. Si vinceva spesso ed era bello perché si vinceva anche per loro, per i contaminanti. Sempre pieno era. Anch’io come in tanti laggiù, proprio non riesco ad abituarmi: Porto Viro non è la stessa cosa.

 

 


PRIMA APPENDICE NEWS ( by www.monselice1926.it , flash by Story) / AMARCORD SPAREGGI LUGLIO 1952 : MONSELICE VS BOTTRIGHE E VS CONTARINA
Il primo successo di rilievo è datato luglio 1952 grazie a due vittorie negli spareggi con Bottrighe e Contarina che valgono l’accesso in Promozione. Dopo alcuni sali e scendi nel 1975/76 in Monselice vola in serie D. Sono gli anni d’oro del calcio biancorosso. Il presidente è il grande Vittorio «Ciribei» Brunello con allenatore Mauro Gatti. Il Comunale sempre stracolmo trascina la squadra all’incredibile promozione in serie C/2 ,restandoci fino al 1983 e facendo da trampolino di lancio ad un certo Edy Reja come mister.

 


SECONDA APPENDICE NEWS ( by www.ilcastrovillaricalcio.it, flash by Story) / AMARCORD CAMPIONATO 1983/84 : CASTROVILLARI VS CONTARINA
Nella stagione 1983/84 l'imprenditore Pietro Cerchiara affiancò Nino Di Dieco alla presidenza della società. Non viene riconfermato Canetti, e così alla guida della squadra arriva un giocatore-allenatore di un certo prestigio: Fausto Silipo. Vengono acquistati Tiano, Perna e Schifino.

 

 

 

Le buone aspettative furono però purtroppo deluse, e Silipo pagò con l'esonero. Al suo posto arrivò Nuccio Vigliarolo che condusse in salvo la squadra senza grandi entusiasmi. Di positivo ci fu solo il raggiungimento dei quarti di finale di Coppa Italia, persa poi con il Contarina, squadra veneta, in un incontro che sancì una sorta di gemellaggio tra due tifoserie per tanti versi così distanti. 

 

 

TERZA APPENDICE NEWS ( by www.legnagocalcio.it , flash by Story) / AMARCORD “FINALISSIMA REGIONALE” FEBBRAIO 1992: LEGNAGO VS CONTARINA…
Il 20 febbraio 1992 nella finalissima regionale sul neutro di Abano, il Riello Legnago allenato da Mario Maraschi vince la Coppa Italia battendo ai rigori (5-2) il Contarina.

 



QUARTA APPENDICE NEWS / ( di Francesco Ferro, by www.nuovascintilla.com, flash by Story) / PORTO VIRO: IL CALCIO UNISCE O DIVIDE?
Sia subito messo in chiaro: il calcio divide quando si tratta di tifo. Anche tra squadre della stessa città e paesi diversi (meglio dire: quando si giocano i derby vecchi e/o recenti) ed ovviamente tra squadre di categorie diverse. Un tifo che nulla toglie al “rispetto” per gli avversari e per le regole.

 

 

 

Ma quando c’è di mezzo la storia di una squadra dal passato più o meno glorioso e che non esiste più e che viene sostituita da una squadra (e relativa Società) che dovrebbe continuare a rappresentare la città stessa? È il momento allora di assistere a rivalità tra tifosi nostalgici (ma che non sono in grado di far resuscitare il passato) e tifosi attuali che cercano di dare continuità alle glorie sportive della medesima città.

 

 

A Chioggia si assiste a questa realtà magari, come è ben noto ai cultori delle relazioni popolari e civili tra Chioggia e Sottomarina, facendo leva su rivalità sociali. Eppure il calcio a Chioggia e a Sottomarina ha una storia di intrecci che dovrebbe aver sedimentato nei tifosi una cultura di unica rappresentanza del calcio. Anche perché per un “foresto” non si capisce perché “Union Cs” (Cs: Chioggia – Sottomarina) vada bene e “Clodiense” no, quando Clodiense è termine nobile che richiama le origini di Chioggia e a rimetterci semmai è Sottomarina che perde qualsiasi riferimento nel logo.

 



 

Il caso dà l’opportunità di scoprire paralleli con la storia calcistica dell’attuale Acd Porto Viro sorto nel 1997 dalla “fusione” (!?) tra l’Ac Contarina fondata nel 1948 e l’Ac Donada fondata nel 1969 mentre la fusione civile è iniziata dopo referendum il 1° gennaio 1995. Anche qui: nostalgia (inconcludente) e attualità. E pensare che in questi anni i vari presidenti dell’Acd Porto Viro si sono, in pratica, alternati nel ruolo.

 

 

E se l’Amministrazione comunale ha deciso l’alienazione, non ancora perfezionata, del campo di via Battisti (e ha in programma l’alienazione del campo di via Piave perché in nessuna città lo stadio è in centro città, parola di sindaco Geremia Gennari), definito una “bomboniera” dal presidente provinciale Figc Clelio Mazzo, per fare cassa e completare lo stadio presso la Città dello sport, in città c’è chi dice che tornerà allo stadio solo quando sarà inaugurato quello “nuovo”.

 

 

Evidentemente c’è chi vede e rivive rivalità tra le due ex squadre mancando in loro la cultura del sentirsi rappresentati unitariamente dal calcio. Non resta che sperare che tale cultura si radichi nelle nuove generazioni. Ma ciò non fa onore, sembra di poter dire, alla saggezza degli anziani (?!) che nel calcio faticano a trovare la fusione.

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Imo Scabin, in cappotto dirigenziale da gran segretario ‘passpartout’ griffato Grande Contarina, insieme a suo fratello Antonio , nell'occasione giocatore a La Spezia.

Poi per quanto riguarda la fotogallery non vi citiamo le varie categorie in cui ha giocato il Contarina anche perché poi le trovate nei due flash statistici by wikipedia.

 

 

Perciò rieccovi senza preamboli Imo Scabin in foto poster targato Contarina 1961 di mr Romolo Camuffo ( secondo da sx) e con tra i giocatori quell’Eraldo Mancin (poi nel Venezia e due scudetti in sequenza con la Fiorentina di Pesaola e il Cagliari di Gigi Riva e mr Scopigno. E post “schede statistiche” ecco Imo Scapin in panchina a Contarina con Di Brino & Niels Liedholm all’epoca ds e mister del Verona, in uno dei classici provini ( nell’occasione il prescelto fu Patrizio Bonafè poi in Serie A ( tanto Varese in trittico polesano con Bonati, e dal Fiume , ma anche Vicenza con GB Fabbri e Paolo Rossi).
Bei tempi gli anni ’60 per il Contarina: da ricordare nel 1966 ( vedi foto) la trasferta storica ad Acqualagna, quindi sempre con Toni Scabin in squadra ecco in maglia rossonera il Contarina 1970, mentre a fine anni ’70 il Contarina di mr Costante Mantoan lo proponiamo in maglia vinca con colletto rosso e con tra gli altri Silvano Cester e il mitico portiere Gino Bovolenta ‘para & calcia’ rigori.

 

 

 

Anche per questo il Contarina di mr Mantoan ( ecco la foto-festa con scritta ‘Campioni’) vinse il campionato 1977/78 e arrivò anche alla finalissima in Coppa Italia contro il Sommacampagna e purtroppo  persa il 1° luglio 1978 allo stadio Appiani di Padova. Era i bei tempi dei lunghi viaggi , comprese amichevoli all’estero di cui vi daremo conto in altre occasioni, perciò …ecco Gino Bovolenta & Company in partenza con borse griffate Contarina sotto la scaletta dell’aereo Dc 9 McDonnell-Douglas. Stagioni indimenticabili anche in Serie D, come certificato dal Contarina 1978/79 di mr Carlo Spolaore ( tra sfida al Legnago e Classifica Generale del girone marchigiano-adriatico, oltre che dalla squadra rossonera in formato poster, con Dino Gotti vice allenatore). E dalle successive foto del Contarina 1980/81 e poi Contarina 1984/85 del presidente Mario Bovolenta ( a dx) . Era il periodo fulgido in cui giocava anche Luca Gotti poi in escalation con Itlaia Under 17 e vice di Roberto Donadoni in Serie A, ma che non ha mai dimenticato il suo ‘isolootto el cuore’, e la sua storica maglia rossonera numero 4 , che perciò mettiamo in foto kit con Angelo & Imo Scabin durante una storica premiazione in Municipio a Contarina ( vedi labaro e…fascia tricolore del sindaco Chiavegato). Poi , lo sappiamo c’è stato il rallenty per il Contarina Calcio, ma poi è rinata la “Risorta Contarina” ; come documentato da Imo Scabin in tandem dirigenziale  e poi in staff Risorta Contarina 1989, con noti dirigenti come Lele & Aldrdo Tessarin che ritroviamo anche in foto team rossonero Campionato 1988/89 ( sia rosa che Top 11) con tra gli altri bomber Zagati e il portiere Laurenti.

 

 

 

Si chiude qui la fotogallery dedicata alle squadre storiche del Contarina di Imo Scabin gran segretario , e cominciano i tempi delle Vecchie Glorie con le squadre in campo per alcuni storici amarcord rigorosamente in maglia rossonera organizzati in primis da Diego Scabin (peraltro anche dirigente della Risorta Contarina 1954/55 dove c’era anche Giuriola e che proponiamo prima del Calendario Campionato Prima Categoria 1955/56 con ds Silvano Cester. Fermo restando che anche nel Terzo Millennio sono continuati i ‘raduni’ e sfide sul campo tra le Vecchie Glorie, anche se nella foto datata 2005 vediamo in squadra anche le ‘Giovani Glorie’ De Montis e il portiere Guarnieri, a fianco dei vari Toni & Diego Scabin, Costante Mantoan & Giani Poli etc..
Quando tra l’altro la panchina rossonera era prestigiosa ; vedi infatti in foto da sx Zatta, Spolaore, Carnacina, Cacciatori, Bovolenta, Scabin. Novelli, Dino Gotti. Stori di padre in figlio, quella del Grande Contarina, come dimostra la disponibilità di Luca Gotti ( vedi due flash in Sala Eracle) a ‘raccontare le sue esperienze dinamiche’ ai suoi ‘compaesani’ anche adesso che dalla fusione tra Contarina e Donada è nato il Comune di Porto Viro.
Un ambiente indimenticabile , quello del Grande Contarina, come d’altra parte ha raccontato anche recentemente Pino Lazzaro presentando il suo libro “Di Angolo in Angolo” in una recente serata al Centro Giovanile di San Giusto dai Salesiani di Don Bosco ; perciò ecco in last foto da sx Ivano Vianello, Gino Bovolenta, Sergio Sottovia, Pino Lazzaro e Francesco Ferro che di quei tempi storici , su Il Gazzettino, ne é stato cronista puntuale e …quasi religiosamente tifoso.

 

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it