Josè Altafini ‘oriundo’ da Piracicaba a “Cittadino Onorario” nella sua Giacciano con Baruchella in Polesine/ Da campione del Mondo 1958 col Brasile di Pelè al ‘palmares’ con Milan, Napoli, Juve tra Scudetti, Coppa Campioni, Nazionale


Mi diceva Saul Malatrasi che ogni volta che Josè lo incontrava nei cerimoniali tra i Grandi del Calcio lui Josè lo salutava con questo modo particolare “Come stai Giacciano con Baruchella…”. Conferma Saul, originario di Calto e che ha vinto la Coppa dei Campioni col Milan giocando assieme ad Altafini, nel Milan di paron Rocco e capitan Rivera :<< Me lo diceva ogni volta che ci si incontrava, anche quando ci siamo trovati a Scortichino , in una serata dei ‘Campioni’ invitati a quello storico torneo calcistico… Ancor prima di sederci a tavola Josè mi disse “ Ciao Giacciano con Baruchella… anche se sapeva benissimo che ero nato a Calto”.
E allora si capiva il significato più profondo di questo ‘mantra’ di Josè Altafini , se pensiamo che anche in una recente intervista al Corriere della Sera aveva detto :<< Mio nonno era di Giacciano con Baruchella, mia nonna di Caldonazzo, Trento. Quando non ci sarò più voglio le ceneri sul PO , così arrivano in Polesine e io torno da dove sono venuto, alle mie origini>>
Insomma un legame che non si era mai spento , quello di Josè Altafini col il suo Polesine, come peraltro quelle del Polesine e del suo paese di origine verso il “Campione” Josè Altafini.
Tant’è che ci ha pensato il sindaco Natale Pigaiani, in rappresentanza di tutto il Consiglio comunale all’unanimità, a concretizzare i giusti contatti in sinergia col badiese Massimo Veronese, giornalista de Il Giornale, quindi il Milan Club di Badia Polesine e Angelo Zanellato, presidente della associazione Film Commission ad organizzare una giornata speciale di eventi in Polesine , imperniata sul “Conferimento della Cittadinanza Onoraria” a Josè Altafini , in Municipio a Giacciano con Baruchella.

 

 


 

Poi ho avuto l’onoro di ricevere l’invito personale sia di Massimo Veronese che di Angelo Zanellato, di Natale Ferrari e Mariuccio Vigna ( gli organizzatori della presentazione della mia trilogia libraria “PolesineGol – Campioni & Signori” in Municipio a Baruchella con Paolo dal Fiume) e allora …eccovi questa Josè Altafini Story avendolo seguito nel suo tour sia a Rovigo, ( incontro con la Stampa, al Museo dei Grandi Fiumi), che in Municipio a Giacciano con Baruchella ed infine nella serata a Badia Polesine al Teatro Balzan per laserata talk show e… spettacolo.
Sì, quello coordinato e condotto da Massimo Veronese con Josè Altafini grande affabulatore sul calcio di ieri e di oggi, sul palco assieme a Darwin Pastorin, Saul Malatrasi, Paolo dal Fiume.

 

 

D’altra parte valeva la pena fare uno speciale focus ‘umano’ per uno come Josè Altafini che nel suo palmares italiano ha segnato 216 reti in 459 gare di Serie A,, ma che soprattutto ha vinto da subito col Brasile di Pelè il Campionato del Mondo 1958 in Svezia  giocando col giovane Pelè, oltre a 4 scudetti e una Coppa Campioni giocando in Italia, da protagonista nelle blasonate Milan, Juventus , Napoli e anche in Nazionale.

Anche per questo, mixando “Uomo & Campione” vi propongo in anteprima sia la “LETTERA DELCONFERIMENTO CITTADINANZA ONORARIA” letta in Municipio a Giacciano con Baruchella dal sindaco Pigaiani, che la Carriera & Palmare & Dintorni” by wikipedia, giusto per farvi reportage specifico Made in Polesine in calce nella tradizionale Extratime, tra cronaca e commenti anche con riferimento alla fotogallery ‘scattata ‘ nel triplo viaggio di Josè Altafini nel suo Polesine.
Anche perché ha detto più volte “ Questa è la mia terra, la amo” e poi “ Vi assicuro che ritornerò a trovarvi”.

 

 

LA “LETTERA PUBBLICA” LETTA DAL SINDACO NATALE PIGAIANI IN OCCASIONE DEL CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA A JOSE’ ALTAFINI DA PARTE DEL COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA
Rivolgo innanzi tutto un caloroso benvenuto alle autorità presenti. Un saluto particolarmente sentito al qui presente concittadino Josè Altafini che ringraziamo per aver accolto l’invito ad essere qui con noi, nella nostra comunità di Giacciano con Baruchella per il conferimento della Cittadinanza Onoraria.

 

 

 

Questa è una giornata che resterà nella memoria della nostra Comunità, la giornata in cui , con grande emozione, rendiamo omaggio ad un gigante dello sport e della televisione, testimone  appassionato del calcio giocato.

Quando si conferisce una cittadinanza onoraria, vuol dire che una persona in modo particolare attraverso il suo esempio, ha infranto la quotidianità della storia. Ne ha spezzato la consuetudine dando di sé un’immagine di esempio morale, etico e sportivo.
Perché la cittadinanza a Josè Joao Altafini?

 

 

 

Josè Joao Altafini nasce in Brasile il 24 luglio 1938 da Gioacchino Altafini e Maria Marchesoni. Il nonno paterno, Luigi Altafini  nato a Giacciano con Baruchella il 22 agosto 1870 è emigrato in Brasile alla fine del 1800.
Josè vive un’infanzia dura per le scarse condizioni economiche della propria famiglia, visto che già a 9 anni deve dividersi tra scuola e lavoro per poi conseguire un diploma in un istituto professionale.

 

 

 

Il giovane Josè debutta nel calcio giocato a soli 16 anni nel “IV de Novembre” , squadra della sua città natale, per poi approdare due anni dopo al Palmeiras.
Qui, notando una certa somiglianza con il celebre capitano del Grande Torino Valentino Mazzola, gli viene affibbiato il soprannome “Mazola” ( con una sola zeta…) , per il quale è conosciuto in Brasile.
Esordisce con la maglia della nazionale brasiliana a 18 anni, partecipando ai mondiali di Svezia del 1958, dove contribuisce alla vittoria del Campionato del Mondo della squadra verdeoro.
Nello stesso modo approda in Italia, indossando la maglia del Milan, con il quale, in sette stagioni, vince due scudetti e la prima Coppa dei Campioni della squadra rossonera nel 1962-63, grazie alla sua doppietta con il quale il Milan supera i portoghesi del Benfica per 2-1 nella finale di Wembley a Londra.
Passa poi al Napoli nel 1965, restando per sette anni, formando il “due delle meraviglie” insieme al fantasista italo-argentino Omàr Sivori e nel 1972 arriva alla Juventus dove vince due scudetti.

 

 

 

Una volta riconosciuto cittadino italiano, in quanto oriundo, Altafini può indossare la maglia azzurra dell’Italia, collezionando 6 presenze e realizzando 5 reti, partecipando anche al Campionato del Mondo del 1962 in Cile.
 A partire dagli anni 80 Altafini lavora come commentatore televisivo, prestando anche la sua voce per le telecronache dei videogiochi cambiando il linguaggio della telecronaca sportiva.
Oggi Giacciano con Baruchella è una comunità più numerosa : conta un cittadino in più.

 

 

 

Per noi l’essere comunità vuol dire proprio questo: sentirsi parte integrante di un mondo, pur piccolo ma organico, in cui le differenze sono considerate un valore non una discriminante, e dove ognuno sa essere importante.
Giacciano con Baruchella sarà la tua casa quando sentirai il bisogno di sentirti in famiglia, il tuo rifugio quando chiederai protezione e sostegno, la tua isola felice quando vorrai vivere momenti spensierati.
Grazie , grazie, grazie Josè per essere venuto a Giacciano con Baruchella a far parte di questa piccola ma viva comunità.
IL SINDACO  
NATALE PIGAIANI

 

 

 

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APPENDICI – JOSE’ ALTAFINI STORY ( by wikipedia) / JOSE' ALTAFINI – BIOGRAFIA, CARRIERA, PALMARES E…
José João Altafini, noto in Brasile anche come Mazzola per la somiglianza con Valentino Mazzola[1] (Piracicaba, 24 luglio 1938), è un ex calciatore brasiliano naturalizzato italiano, di ruolo attaccante. Ha fatto parte della nazionale brasiliana, con cui si è laureato campione del mondo nel 1958 e, dal 1961, di quella italiana.
Al termine dell'attività agonistica è divenuto commentatore televisivo.

 

 

 

BIOGRAFIA
Nasce in una famiglia molto povera, da Gioacchino Altafini e Maria Marchesoni, entrambi italiani emigrati in Brasile.[2] Già a nove anni si divide tra scuola e lavoro sino a conseguire un diploma di meccanico in un istituto professionale.
Alla fine degli anni 1960 Altafini è protagonista di una traversìa familiare che ha una vasta eco sulla stampa rosa. Infatti il giocatore, al tempo già sposato con una ragazza brasiliana, si era innamorato di Annamaria Galli, moglie del suo compagno di squadra Paolo Barison. La donna, madre dei tre figli dell'ala sinistra milanista,[3] andò a vivere con Altafini lasciando il marito: fu grande il clamore generato da questa situazione, considerati anche i tempi in cui accadde, in un'Italia che ancora non prevedeva l'istituto del divorzio.[4] Altafini e Galli convolarono poi a nozze nel 1973.[5]

 

 

CARRIERA
CLUB
GLI INIZI IN BRASILE
Dà i primi calci nell'XV de Piracicaba, una squadra minore della sua città natale. Nella sede del club è affissa una foto del Grande Torino e, notando la somiglianza del ragazzo con il compianto Valentino Mazzola, gli si attribuisce il nome d'arte di Mazzola.[1]
Nel luglio 1955 entra a far parte delle giovanili del Palmeiras di San Paolo, la squadra degli italo-brasiliani.[6] Il 29 gennaio 1956 esordisce in prima squadra, entrando nel secondo tempo di un'amichevole contro il Catanduva e, con una doppietta, stabilisce il record (tuttora imbattuto) del più giovane marcatore della storia del club biancoverde (17 anni, 6 mesi e 5 giorni).[7][8]
Con la maglia del Palmeiras gioca due campionati dello Stato di São Paulo (1956 e 1957), segnando 32 reti in 63 partite;[9] 85 gol in 114 partite, conteggiando anche le partite amichevoli e semiufficiali, con una media di 0,74, che è tuttora la quinta di sempre nella storia del Palmeiras.[10] Il 9 giugno 1957 sigla una cinquina in Palmeiras-Noroeste (5-0), altro primato (sia pure a pari merito).[10] Il 6 marzo 1958, segnando due reti al Santos di Pelè, Pepe e Zito, è uno dei protagonisti della storica partita Santos-Palmeiras 7-6 nel Torneo Rio-San Paolo.[11]

 

 

 

L'ARRIVO IN ITALIA
MILAN / Altafini al Milan
In vista dei Mondiali di Svezia, gioca e segna in alcune amichevoli di preparazione organizzate dalla nazionale brasiliana in Italia, contro Fiorentina e Inter; in quest'occasione è visionato dai dirigenti del Milan, che lo acquistano per 135 milioni di lire dell'epoca.[12] Approdato ai rossoneri ad appena vent'anni, conferma anche in Serie A le sue doti di cannoniere. Il 27 marzo 1960, segna una quaterna (record tuttora imbattuto) in un derby di Milano che si conclude 5-3 a favore dei rossoneri;[13] il 12 novembre 1961 riserva lo stesso trattamento sottorete alla Juventus. Nel campionato 1961-1962, vince la classifica dei marcatori a pari merito con Aurelio Milani.
In sette stagioni a Milano vince due scudetti (1958-1959 e 1961-1962) e la Coppa dei Campioni 1962-1963, quest'ultima la prima nella storia dei rossoneri nonché per un club italiano, che rompe la fin lì egemonia iberica nell'albo d'oro della manifestazione.[14] Altafini realizza in quell'edizione di Coppa dei Campioni ben 14 reti, un primato che resisterà fino all'edizione 2013-2014 (quando verrà superato da Cristiano Ronaldo autore di 17 gol); inoltre, nella partita con l'Union Luxembourg vinta per 8-0, sigla cinque reti stabilendo un altro record che tuttora divide con otto atleti. Soprattutto, è sua la doppietta con la quale il Milan supera in rimonta per 2-1, nella finale al Wembley Stadium di Londra, i portoghesi del Benfica.[14]

NAPOLI / Altafini al Napoli
Nel 1965, per polemiche con Amarildo e Paolo Ferrario,[15] lascia il Milan per trasferirsi al Napoli dove rimane per sette anni, formando fino al 1968 un "duo delle meraviglie" con il fantasista italo-argentino Omar Sívori. Il 31 dicembre 1967, in Napoli-Torino 2-2, realizza, in rovesciata acrobatica, un golaço che manda in visibilio la tifoseria.[16] Nell'annata 1967-1968 contribuisce inoltre con le sue reti al secondo posto finale in classifica della squadra partenopea, al tempo il miglior piazzamento degli azzurri nel campionato italiano.

 

 

 

JUVENTUS E GLI ULTIMI ANNI
Nell'estate 1972, trentaquattrenne, approda alla Juventus insieme al compagno di squadra Dino Zoff. Nonostante la non più giovane età (rapportata alle carriere agonistiche del tempo), e pur partendo dietro ai titolari Pietro Anastasi e Roberto Bettega nelle gerarchie dell'attacco bianconero, a Torino vince da protagonista due scudetti, nelle stagioni 1972-1973 e 1974-1975, risultando spesso risolutivo subentrando dalla panchina: proprio tale situazione farà nascere nel calcio italiano il neologismo «alla Altafini», formula da allora usata per indicare l'impiego di calciatori ormai a fine carriera ma ancora decisivi in brevi spezzoni di partita.[17] Contribuisce inoltre al raggiungimento della finale della Coppa dei Campioni 1972-1973, la prima nella storia della squadra juventina, segnando nell'arco della manifestazione un gol nei quarti ai magiari dell'Újpesti Dózsa, e una doppietta in semifinale agli inglesi del Derby County.
Della sua militanza in maglia bianconera si ricorda, in particolare, la rete segnata in Juventus-Napoli del campionato 1974-1975, con la classifica che vedeva i padroni di casa in testa davanti ai campani, secondi a due lunghezze: entrato in campo come consuetudine a pochi minuti dalla fine, Altafini realizza all'88' il gol del 2-1, che consente alla Juventus di staccare i rivali e vincere lo scudetto. Pochi giorni dopo la partita, su di un cancello di accesso dello stadio San Paolo di Napoli appare la scritta «José core 'ngrato», ricordando i trascorsi azzurri dell'attaccante.
Complessivamente nella sua carriera italiana ha segnato 216 reti in 459 gare di Serie A, quarto assoluto per realizzazioni (dopo Piola, Totti e Nordahl, e a pari merito con Meazza); è inoltre al secondo posto, dopo Javier Zanetti, per presenze in massima categoria, tra i calciatori non nati in Italia.
Chiusa la lunga parentesi italiana, nel 1976 si accasa al Chiasso, nel campionato svizzero di seconda divisione; la squadra consegue la promozione in Super League, anche grazie alle sue reti. Gioca poi un altro anno nella prima divisione elvetica con i chiassesi, prima di chiudere la carriera nel 1980, all'età di quarantadue anni e dopo venticinque anni di calcio professionistico, nel Mendrisiostar, squadra svizzera di seconda divisione.

 

 

 

NAZIONALE
BRASILE
Il 16 giugno 1957, a 18 anni e 327 giorni, esordisce nel Brasile andando in gol contro il Portogallo[18]. Il 7 e il 10 luglio successivo, contribuisce alla vittoria della sua nazionale nella Copa Roca, insieme all'esordiente Pelé, segnando ancora una rete.[18]
È quindi convocato per il campionato del mondo 1958 in Svezia, dov'è il più giovane dei brasiliani dopo Pelé. Qui è schierato nella prima partita contro l'Austria a cui segna una doppietta. Tre giorni dopo gioca ancora contro l'Inghilterra (0-0), ma si infortuna e viene lasciato a riposo per la partita successiva.[6] Rientra nei quarti di finale contro il Galles, nella vittoriosa partita decisa da un gol di Pelé ma, per semifinale e finale, gli viene preferito Vavá, sicché assiste dalla panchina al trionfo dei suoi compagni, i quali conquistano la prima Coppa Rimet della Seleção.
Trasferendosi in Italia subito dopo i Mondiali 1958, non poté più indossare la maglia verdeoro poiché, per le regole dell'epoca, venivano schierati in nazionale esclusivamente i giocatori che militavano nei campionati brasiliani.
ITALIA
Una volta riconosciuto cittadino italiano, in quanto oriundo, Altafini può indossare la maglia azzurra dell'Italia. In 6 gare complessivamente disputate realizza 5 reti, esordendo con gol il 15 ottobre 1961 contro Israele e partecipando poi al campionato del mondo 1962 in Cile. Qui è in campo il giorno della sfortunata partita Cile-Italia.
La responsabilità dell'eliminazione della squadra azzurra viene indistintamente imputata agli oriundi, sicché l'italo-brasiliano Altafini (cui l'esito negativo della spedizione tricolore fa acquisire anche la reputazione di calciatore poco incline agli scontri fisici con i difensori avversari[19]), pur non avendo ancora compiuto ventiquattro anni, non sarà più convocato.

 

 

 

DOPO IL RITIRO
A partire dagli anni 1980, Altafini lavora come commentatore televisivo e analista per emittenti quali TMC, TELE+, Sky Sport, Rai Sport e Gazzetta TV. Dal 2001 al 2006, con Fabio Santini, conduce il programma Mai visto alla radio sull'emittente radiofonica RTL 102.5 e poi, per altri due anni, la trasmissione Cuore e batticuore in coppia con Valeria Benatti. Nel 1981, insieme a Luigi Colombo, lancia per la prima volta in Italia la telecronaca a due voci in occasione della finale di Football League Cup Liverpool-West Ham.
Ha prestato la sua voce, insieme a quella di Pierluigi Pardo, per le telecronache dei videogiochi PES 2009, PES 2010 e PES 2011. Nel 2009, in collaborazione sempre con Pierluigi Pardo, ha pubblicato il libro Incredibile amici! — il cui titolo è un riferimento a un suo tormentone ricorrente durante le telecronache.
Nel 2011 ha partecipato al doppiaggio della versione italiana del film di animazione Rio in cui interpreta la voce del bulldog Luiz, doppiato anche nel sequel Rio 2 - Missione Amazzonia, quest'ultima interpretazione gli ha valso il premio "Leggio d'oro come voce rivelazione cartoon".[20]
PALMARES
Club
Competizioni nazionali
Campionato italiano: 4
Milan: 1958-1959, 1961-1962
Juventus: 1972-1973, 1974-1975
Competizioni internazionali
Coppa dei Campioni: 1
Milan: 1962-1963
Coppa delle Alpi: 1
Napoli: 1966

 

 

 

NAZIONALE
Coppa Roca: 1
Brasile: 1957
Campionato mondiale: 1
Brasile: Svezia 1958
Individuale
Capocannoniere della Coppa Italia: 1
Coppa Italia 1960-1961 (4 gol)
Capocannoniere della Serie A
1961-1962 (22 gol)
Capocannoniere della Coppa dei Campioni
1962-1963 (14 gol)
Inserito tra le "Leggende del calcio" del Golden Foot
2019

 

 

 

OPERE
Incredibile amici! Il mio manuale del calcio, con Pierluigi Pardo, Milano, Rizzoli, 2009, ISBN 978-88-17-03537-8.
DISCOGRAFIA
Singoli
1967 - La rosa/Dipingere (Ariston Records, AR/0239)
1975 - Juventus mia senhora (Sides, 500 3005) split con l'orchestra di Romano Farinatti
Compilation
1998 - Arriva la bomba (Irma Records, IRMA 489686) con il brano La rosa
1999 - Irma Cocktail Lounge Vol. 1 (Irma Records, IRMA 494501-1) con il brano La rosa (pubblicato anche in Giappone)

 

 

 

EXTRATIME by SS/ Sabato 30 ottobre la visita di Josè Altafini al Museo dei Grandi Fiumi a Rovigo è stata anche l’occasione per tutta la stampa polesana di intervistare a ‘tutto campo’ un Personaggio che si è detto orgoglioso di essere Polesano e Veneto.
Per parte mia sono passato da Polesella per una giornata Made in PolesineSport.it da vivere assieme a Raffaello Raboni ( senza di lui e senza Fabrizio Ferrari di Mediamind questo sito non sarebbe mai nato), fermo restando che al Museo dei Grandi Fiumi ho avuto la ‘sorpresa’ di trovare due amici che proprio oggi mi hanno mandato il video con tutta l’intervista di Altafini e relativa visita museale.
In una Rovigo che peraltro piangeva la morte di tre giovani per incidente d’auto a Grignano e ai quali va il nostro ‘pensiero’ assieme a quello dei tantissimi che l’hanno voluto salutare nella Chiesa della Commenda e nella stracolma Piazza Cervi antistante, assieme ai loro familiari e tanti amici.
Li citiamo per non dimenticare: Marco Stocco (18 anni calciatore del Rovigo) , Filippo Bettarello e Michael Zanforlin entrambi di 17 anni.

 

 

 

TOUR IN POLESINE: ALTAFINI A ROVIGO/ Fatto questo doveroso ricordo segnaliamo che davanti a Museo dei Grandi Fiumi ad attendere Josè Altafini , oltre all’organizzatore Angelo Zanellato e ai giornalisti ( da Ivan Malfatto/Gazzettino al trio Garbellini , Randolo e Simone Bonafin/ Voce di Rovigo, più  Biasioli /Rovigooggi.it, GP Donzelli reporter de Il Resto del Carlino) c’era di buon’ora Luca Zilio detto “Biso” , tifoso milanista da Frassinelle, che si è fatto subito autografare la ‘sua’ foto col suo “Campione” in maglia rossonera.
Sempre per la cronaca Josè Altafini è arrivato accompagnato dal sindaco Pigaiani e da Massimo Veronese sul pulmino della Pro Loco di Giacciano con Baruchella , che ha assistito sempre il suo nuovo concittadino in tutti gli spostamenti, dall’arrivo alla partenza il giorno dopo la giusta notte di riposo in terra Polesana.

Fatto questo preambolo sottolineiamo l’importanza della sua intervista rilasciata alla Stampa Polesana, completata nel nostro reportage completo  dai pensieri ‘sportivi’ di Josè  anche durante la cerimonia in Municipio a Giacciano con Baruchella e poi durante il talk show a Badia Polesine , sul palco in poker con i già citati Veronese, Malatrasi, Dal Fiume e il giornalista Darwin Pastorin , peraltro al fianco di Josè anche durante l’intervista al Museo dei Grandi Fiumi.

 

 

 

A ROVIGO , dove però va sottolineata la simpatia di Josè e la sua ‘sincerità nel rispondere anche alle domande più scabrose ( anch’io gliene ho fatta una, ma …fuori onda)
Così rispondendo alla domanda su Jair Bolsonaro , presidente del suo Brasile, che proprio sabato riceveva la “Cittadinanza Onoraria” ad Anguillara Veneta, ha spiegato che … “Non è facile gestire una città di 21 milioni di abitanti , con tanti poveri e gente che dorme per strada e non è informata perché non legge i giornali.

Poi con la sua collaudata ironia, Altafini ha dribblato ancora alal sua maniere prima di andare in gol, ma ha segnalato che lui è vaccinato contro il Covid e presto si farà la terza  dose, quindi guardando Darwin Pastorin , veronese ma nato in Brasile, ha citato la premiazione del Mondiali del 1958 fatte dal presidente Lula, ricordando che “ disse pubblicamente che per quel Mondiale presero 60 euro a partita”, altroché come adesso”.
Quindi con riferimento alle altre domande sintetizzo in sequenza le risposte di Josè Altafini, da parte di tanti giornalisti presenti, compreso il sottoscritto.
Così José ha detto di “essere emozionato, di essere un emigrato al contrario, di provare amore per il Veneto che gli ha dato le sue origini, di aver trovato il paese che si aspettava , una terra di lavoratori; col solo rammarico di non avere più parenti vivi in Brasile cui raccontarlo”.
Rispondendo sul come è nata la ricerca delle sue origini , Josè ha citato così la ormai nota intervista al Corriere della Sera in cui n intervista :” Dicevo che vorrei le mie ceneri sparse sul PO per fare ritorno in Polesine. Quando morirò… il più tardi possibile, spero che qualcuno lo faccia”.
Con riferimento all’Italia di Mancini campione d’Europa, ecco che Josè ha sottolineato che ” Da un anno dico che è una squadra fantastica, giovane e in crescita. Sembra l’Italia di argentina ‘78 che poi vinse il Mondiale 1982 con Bearzot”.

 

 

 

E poi alla domanda su Jorginho ( oriundo e azzurro come lui…) se merita il Pallone d’Oro subito ha detto Josè:<< Certo , nessuno ha giocato bene e vinto quanto lui. Se penso che l’hanno dato a gente come Papin…>>.
Per lo scudetto ha poi parlato della forza del Milan, del Napoli, dell’Inter…, perché ”sarà una bella lotta” , mentre la Juventus “ È indietro, sarà difficile recuperare , avendo davanti ormai troppe squadre…”.
Davvero un Josè Altafini ‘deciso’ nelle risposte in Conferenza Stampa a Rovigo, mentre è stato molti più sul ‘generale’ nelle risposte nella serata in teatro a Badia Polesine anche perché… ( vedi sotto) le sue idee erano diverse rispetto a quelle di Malatrasi e Dal Fiume.
Anche alla domanda sul giocatore più forte del Mondo , a Rovigo il polesano Josè ha subito risposto “Pele”, mentre a Badia si è allineato a Paolo Dal Fiume ( ha giocato con Maradona…) che nel giorno dell’anniversario di Diego ha detto “sono entrambi due campionissimi”.
Poi , dopo aver risposta ad alcune domande tra Sport & Dintorni poi riproposte da Massimo Veronese a Badia ( perciò vedi sottostante “tappa polesana”) , lo staff del Museo dei Grandi Fiumi ha accompagnato il polesano Josè Altafini tar i reperti che certificano la Storia del Polesine , la terra dei suoi avi.

 

 

TOUR IN POLESINE: ALTAFINI A GIACCIANO CON BARUCHELLA/  C’erano i ‘parenti’ polesani di Josè ad attenderlo davanti al Municipio, e tanti campioni dell’Altopolesine, da Saul Malatrasi a Mariuccio Vigna, da Gianni Poli a Natale Ferrari, dal presidente del Milan Club di Badia Polesine , oltre al sottoscritto e alcuni noti rappresentanti istituzionali che vi proponiamo in foto, a partire da Cristiano Corazzari ( polesano di Stienta) assessore regionale allo Sport.
Per parte mia, in attesa di Josè che con Pigaiani e il pulmino della Pro Loco aveva fatto una veloce escursione a Fratta Polesine ( alla Badoera …) ho fotografato in gruppo i parenti di Altafini, a partire da Vinicio e Guido che ben ricordavano quando Gipo Viani ( ds del Milan di paron Rocco) venne a Giacciano con Baruchella proprio per cercare i parenti e i documenti che permisero di tesserare Josè al Milan come ‘oriundo’ ( quella foto coi cuginetti fu pubblicata sui giornali).
Mettiamoci anche che durante la cerimonia di conferimento della “Cittadinanza Onoraria” la relativa pergamena è stata consegnata a Josè dalla piccola Silvia Altafini, mentre il sindaco Natale PIgaiani, a nome di tutto il Consiglio presente, ha consegnato all’emozionato ‘nuovo concittadino’ le Chiavi della Città.
Prima di concedersi ai tanti flash e tanti autografi per tutti i presenti.

 

 

 

TOUR IN POLESINE: ALTAFINI A BADIA POLESINE/  Sceso dal pulmino della Pro Loco è stato bello vedere Josè disponibile subito agli autografi e alle foto insieme ai bambini  alcuni dei quali vestiti con le maglie delle ‘sue’ squadre.
Poi nella serata ad invito e come da protocollo Covid, è andato in scena al prestigioso Teatro Balzan ( una piccola ‘Fenice’…)  il talk show con proiezioni video sui Veneti emigrati in Brasile e con tutti i gol e performance anche televisive di Josè Altafini.
D’altra parte Josè è stato personaggio poliedrico , perché ha giocato …a lungo da Campione del Mondo, da winner Scudetti e Champions, segnando gol che ancora oggi restano nella storia, come la doppietta della vittoria del Milan in Champions a Wembley per 2-1 sul Benfica
E perché poi ha intrapreso la carriera di commentatore sportivo , ma anche di doppiatore televisivo di video giochi e di attore cinematografico.
Sul film “Pelé, però Josè ci ha tenuto a sottolineare alcune inesattezze:” Non è vero che la mamma di Pelè ha lavorato come domestica nella mia casa, perché anche noi non eravamo ricchi; mio padre lavorava ‘come un matto ‘in uno zuccherificio”.
Una curiosità: durante il video sugli Emigrati Veneti andati in Brasile, la sorpresa ha fatto emozionare Paolo dal Fiume, perché “ha visto l’insegna della città dove erano emigrati i suoi bisnonni”.
Con riferimento alle domande del talk show fatte da Massimo Veronese al ‘poker d’assi , cioè Darwin Pastorin, Saul Malatrasi, Paolo Dal Fiume, Josè Altafini, interscambiabili sul palco, si è parlato di Calcio a tutto campo.
E restando in tema Altafini, ha sottolineato che i due migliori calciatori italiani sono stati Gianni Rivera e Roberto Baggio, che Messi è la punta più forte in circolazione perché segna tanti gol, che nelle sue cronache televisive si era ispirato a Beppe Viola.
Ovviamente interloquendo quasi col pubblico ha ricordato alcuni aneddoti, dallo scherzo dell’armadietto con Lui dentro che determinò reazioni diverse negli allenatori Nereo Rocco ( reazione focosa) e Nils Liedholm ( più nordico perché disse …non mi pare Josè che questo sia il tuo armadietto, forse è un altro).

 

 

Ma con Nereo Rocco il ricordo è andato anche all’aneddoto francese a Lille ( in quell’amichevole il Milan vinse 4-0) , quando i dirigenti gli andarono incontro dopo l’arrivo in treno e dissero “Mon amì, Roccò… e Nereo rispose scherzando …Mona mì? Mona Ti!).
Però paron Rocco sapeva anche essere di humor inglese alla sua maniera, quando – ha raccontato sempre Josè Altafini – “una volta nello spogliatoio di una partita contro il Padova di capitan Scagnello, fece andare un giocatore piccoletto sulle spalle di un tarchiato padovano e domandò “Cosa elo questo?”… E dopo il silenzio rispose… Sulmona! “
 Capite anche perché poi oltre alle premiazioni della Figc da parte del presidente Beppe Ruzza accompagnato da Luca Pastorello e Argentino Pavanati, allo stesso ‘funambolico Josè Altafini è stato consegnato anche il “Premio Paola Dria” .
Da parte di Angelo Zanellato, presidente di Polesine Film Commission che ha spiegato:<< Paola Dria è lo pseudonimo di Pietra Giovanna Matilde Pitteo ( ndr, nata a Rovigo 21 novembre 1909 e morta a Roma 12 novembre 1993) la attrice il cui nome è legato al film ”La canzone dell’amore “ del 1930, il primo film sonoro di produzione italiana.
A conclusione della serata-talk show Massimo Veronese ha fatto leggere a Josè Altafini “quattro simpatici proverbi in lingua veneta proposta dal badiese Valarini ( ha scritto il libro Story del Badia Calcio) l’ultimo dei quali ha fatto ridere e pensare perché si rivolgeva così al pubblico in sala” se restè qui a me fasì un piasere, se andè via me ne fasì ..due”.
E allora , mentre Josè Altafini andava a cena ospite del Milan Club di Badia… , il sottoscritto in tandem con l’amico Raboni ha preso la strada di casa, al termine di un trittico “Tour Altafini” straordinario.

 

 

 

AAPPENDICE FLASH STORY ( by Erika Tosi, ottobre 2021)/ JOSE’ ALTAFINI & LA “CITTADINANZA ONORARIA” RICEVUITA A GIACCIANO CON BARUCHELLA , IL PAESE DA CUI EMIGRO’ PER IL BRASILE SUO NONNO “GIGION”  / I RICORDI FAMILIARI DEI SUOI PARENTI POLESANI
La attribuzione della cittadinanza onoraria a Josè Altafini, avvenuta sabato 30 ottobre, ha riportato alla memoria ricordi e aneddoti di mezzo secolo fa.
VINICIO ALTAFINI, cugino di secondo grado di Josè, in quanto i nonni erano fratelli, ricorda benissimo quando << i dirigenti del Milan, tra cui l’allora allenatore Gipo Viani, vennero a Giacciano con Baruchella, dove si trattennero più di un giorno, per cercare all’Ufficio Anagrafe le origini di Josè>>.
Altafini doveva, infatti, dimostrare le sue origini italiane per poter giocare in Nazionale.
<< Un giorno eravamo al bar – racconta Vinicio – e sono entrati i referenti del Milan, venuti a cercare i parenti di Altafini. Hanno scambiato qualche parola con i presenti e poi hanno offerto da bere a tutti quelli che erano al bar. Ovviamente, la voce dell’accaduto si è subito diffusa in paese>>.
La signora NORMA VALENTINI, invece, ha raccontato << quando l’allora ragioniere comunale Immo Zaghi mandò a fotografare mio figlio Giovanni Altafini, come prova che a Giacciano c’erano ancora dei “cuginetti Altafini”, così intitolava il giornale sportivo dove venne pubblicata la foto. Erano i primi anni ‘70”.
Anche Raffaele Lucchin, tassista di Zelo, ha un ricordo legato a Josè Altafini.
<<Quando giocava alla Juventus, mi ero trasferito a lavorare a Torino, dove facevo il tassista per la compagnia Pronto Taxi. Spesso capitava di essere chiamati dalla Juventus per accompagnare a casa i giocatori e molte volte ho accompagnato a casa Altafini, che abitava verso la parte collinare di Torino in strada S. Vito>>.
Non è voluto mancare Lucchin all’incontro con Altafini ed ha avuto l’occasione di avvicinarsi a lui personalmente per ricordargli che era stato suo tassista.
Altafini, salutandolo, simpaticamente gli ha chiesto:<< Ma era stato pagato, vero?>>.
LUIGI ALTAFINI E IL FIGLIO DIEGO hanno spiegato << di aver ricostruito l’albero genealogico della famiglia Altafini, storicamente dedita all’agricoltura e che risulta …molto popolato>>.

 

 

 

A QUESTO PUNTO PASSIAMO ALLA FOTOGALLERY , con tanti volti noti , per cui  non sono necessarie troppe specifiche didascalie.
Così basta segnalare che, oltre a Josè in foto cover da “Cittadinanza Onoraia” in Municipio a Giacciano con Baruchella, nella prima parte della fotogallery vi proponiamo le immagini di Altafini durante la sua visita a Rovigo al Museo dei Grandi Fiumi.
Con Josè sia al tavolo  da intervistato che in tour nelle sale interne (anche col sottoscritto 'col borsello' al suo fianco) e attento alle spiegazioni dello staff delle guide museali, oltre che poi all’esterno in versione poster ( primo a sx Massimo Veronese) e in foto col tifoso che gli ha mostrato le ‘sue’ ( di Altafini) scarpe rosse autografate.
A seguire , da Giacciano con Baruchella, l’arrivo di Josè che prende in braccio il piccolo Damiano, in maglia rossonera milanista e poi tra alcuni giornalisti ( a sx Erika Tosi de Il Gazzettino, che ben conosce le origini di Josè Altafini e dei suoi parenti polesani, come da Appendice in calce ) . Poi ho fotografato anche tutti gli Altafini polesani ( da Virginio a Guido alla piccola Silvia) , attorno a Josè e al sindaco Pigaiani con tanto di fascia tricolore.
E dopo avervi proposto in trio da sx Darwin Pastorin, Saul Malatrasi, Mariuccio Vigna, vi propongo il cerimoniale della “Cittadinanza Onoraria” a Josè Altafini , che in foto tra Cristiano Corazzari e sindaco Pigaiani riceve prima la ‘pergamena’ e poi le ‘chiavi’ della città di Giacciano Baruchella.

Nel Municipio dove poi ha ricevuto la maglia ‘verde oro’ numero 18 del Brasile, dove ha firmato tanti autografi ( ecco Josè tra Mariuccio Vigna, Angelo Zanellato,  Natale Ferrari  con la maglia del Napoli).
Autografi che poi Josè Altafini ha dovuto fare subito anche al suo arrivo a Badia Polesine davanti al teatro Balzan ( eccolo felice in foto tra i bambini e pronto a firmare autografi) , prima che all’interno la serata partisse tutta dedicata a Josè Altafini ( vedi video  con sul palco gli ospiti Paolo Dal Fiume, Saul Malatrasi, Darwin Pastorin, al suo fianco durante il talk show condotto da Massimo Veronese.
Quello a cui ha assistito anche il sottoscritto assieme a Raffaello Raboni, che non vi propongo in foto selfie con sfondo …la piccola Fenice, ma in una foto d’antan trasmessami in questi giorni ma riferita a quando, soprattutto grazie a Raboni, il sottoscritto è diventato nel 2009 giornalista digitale con questo sito www.polesinesport.it che adesso ha superato 760_mila contatti e oltre 1.250_mila pagine viste, senza sollecitazioni dei vari social , né facebook, twitter, instagram… e  senza pubblicità commerciale , per scelta personale.

 

 

A completamento della serata di Badia al Teatro Balzan vi propongo anche in versione poster gli ‘ospiti’ assieme ai sindaci Giovanni Rossi/Badia e Natale Pigaiani/Giacciano con Baruchella, ma anche con Bepi Ruzza, Argentino Pavanati, Luca Pastorello della Figc Rovigo e Veneto, fino al cerimoniale di Josè Altafini ‘premio’ Paola Dria ( eccolo sullo schermo) ricevuto d Angelo Zanellato, presidente Polesine Film Commission.

A questo punto eccovi le ultime tre foto da podio, giusto per onorare i principali fautori della organizzazione “ Cittadinanza Onoraria “ a Josè Altafini , anche come evento organizzato dal Milan Club di Badia Polesine, quindi Massimo Veronese e sindaco Natale Pigaiani ( eccoli in trio a Rovigo all’arrivo ai Grandi Fiumi).
E dulcis in fundo , in onore di Josè Altafini “Cittadino Onorario” di Giacciano con Baruchella, eccolo in versione poster panoramica in Municipio del ‘suo paese polesano’ insieme al sindaco Natale Pigaiani e tutto il Consiglio comunale.

 


Erika Tosi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it