L’ultimo ‘dribbling’ di Pietro Cavallari a 92 anni, ‘icona’ Calcio-Passione/ Giocatore a tutto Veneto, Arcore e Sud Italia; poi Mister e Gran DS tra Rovigo, Ferrara, Adriese, Cavarzere e ‘casa-famiglia’ Arianese


Mi sembrava ‘eterno’, Piero Cavallari , fin da quando ero andato a trovarlo tantissimi anni fa in Ospedale , quand’era Direttore Sportivo dell’Adriese e , verificato i dati in suo  possesso come da Lista Trasferimenti, mi ha ‘ceduto’ sulla parola i due fratelli C. , con la formula definitiva, anziché come ‘prestito’ perché a termine di regolamento ( allora era così, c’era un budget ‘prestito’)  non si poteva più tesserarli.

Poi ci siamo reincontrati tantissime volte, sia sui vari campi dove lui , Pietro Cavallari è stato globetrotter sia da giocatore che da allenatore e Direttore Sportivo, ma soprattuttro nei cinque-anni – cinque in cui la sua amata Arianese è andata in escalation sotto la presidenza di Lodovico Avanzi, dalal Seconda Categoria fino alla Eccellenza, giocando da protagonista fino all’inizio del Terzo Millennio.

Come abbiamo più volte documentato sia sulla mia trilogia libraria “Polesine Gol - Campioni & Signori “ che su questo sito www.polesinesport.it, dove ( basta chiedere a Google e vi rimanda direttamente alle pagine interessate .. ) potete trovare ..tutto e dipiù.

Anche per questo, in occasione della sua recente scomparsa  , ho preferito coinvolgere gli amici giornalisti Guido Fraccon ed Emiliano Milani, entrambi giornalisti per il Gazzettino, per raccontarvi quello che io chiamo “L’Ultimo Dribbling  dell’amico Piero” , applaudito e salutato da tanti amici , nel giorno delle esequie in chiesa nella sua Ariano.

 

 

 

Circondato dall’affetto dei suoi amati nipoti e di tutta la sua Grande Famiglia Cavallari, che tante soddisfazioni ha dato e sta dando ancora al più Grande Direttore Sportivo che il Polesine abbia mai avuto, visto quanto ha ‘prodotto’ soprattutto a Rovigo, Adriese e casa Arianese, compreso l’ultimo dribbling (  mi piace pensarlo in ‘rovesciata’ come nella foto che vi proponiamo) alla veneranda età di 92 anni.

Da vero acrobata della vita vissuta tra lavoro e sport, sempre pronto a ‘insegnare’ qualcosa a tutti e sempre pronto a lanciare giovani nuovi talenti, verso vittorie anche impossibili in stile ‘Orazi vs Curiazi’ , con quelle invenzioni e strategie tattiche che ...solo Piero sapeva inventare.

Anche per questo , nel seguente reportage completo by Fraccon & Milani , sul suo ‘Ultimo Dribbling’ , sono davvero in tanti a ringraziarlo battendogli le mani nel giusto e meritato applauso, pe rla sua ultima ...acrobazia verso l’alto, col sorridente Grande Piero a volare davvero nel Blu dipinto di blu.

 

 

 

PRIMA NEWS ( di Guido Fraccon, mail 05.01.2024)/ L’ULTIMA APPARIZIONE IN PUBBLICO È STATA A DICEMBRE ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO SULLA STORIA DELL’ADRIESE Fu tra gli artefici dei grandi momenti dell’Arianese del presidente Avanzi È mancato a 92 anni l’ex calciatore dirigente e anche scopritore di talenti 

LA SCOMPARSA ARIANO POLESINE Il mondo del calcio polesano piange la scomparsa di Piero Cavallari, il Moggi del Polesine, come veniva definito, icona del movimento pedatorio non solo locale. 

Cavallari si è spento all’età di 92 anni. La sua ultima uscita pubblica a dicembre, al teatro comunale di Adria, in occasione della presentazione del libro sulla storia dell’Adriese. Classe 1931, oltre 200 reti in carriera, tra Arianese, squadra del suo paese natale, Mestrina, Adriese, Juventina Palermo, Modica, Vigor Nicastro, Crotone, Acireale, Losanna, poi in Spagna, quindi Arcore e Contarina, 

 

 

 

Cavallari è stato giocatore, allenatore e direttore sportivo. Amava ripetere di se stesso: «Non ho mai saltato una domenica, in qualunque società io sia andato. Con il Contarina ho giocato anche il giorno del mio matrimonio (1963, ndr), segnando due gol alla Lendinarese. E con l’Arianese ho saltato solo una domenica. Ero in Sicilia con mia moglie».

PASSIONE VINCENTE Dove ha militato ha sempre vinto. Tra le sue imprese calcistiche la riorganizzazione del settore giovanile dell’Adriese nella seconda metà degli anni 70 e la creazione dell’epopea della grande Arianese del presidente Lodovico Avanzi , squadra che portò dalla Seconda categoria in Eccellenza, e che in un decennio, dal 1995 al 2005, salì ai vertici del calcio regionale, vincendo anche la Coppa Veneto e la Coppa Italia di Eccellenza. Ebbe anche una parentesi di tre anni a Rovigo a fine anni 70. Fu un pioniere del calcio nel suo paese. Il primo campo di calcio regolare ad Ariano fu anche merito suo. Correva l’anno 1949, lui i suoi amici avevano appeso dei manifesti in paese chiedendo al sindaco di allora, Ugo Barchetta, un campo dove poter giocare. Il primo cittadino concesse loro un terreno. 

Cavallari e compagni portarono la terra, spingendo carriole, e gli agricoltori concessero gratis loro degli operai per livellare il campo.

 

 

 

LA CARRIERA Diversi i giocatori da lui scoperti e valorizzati. Su tutti Massimo Albiero, che riuscì a vendere alla Spal, nonostante il presidente dei biancazzurri, Paolo Mazza, in un primo momento, fosse scettico. 

Cavallari ha iniziato la sua carriera calcistica nell’Arianese negli anni 50 per poi vestire i colori della Mestrina. Il ritorno poi a vicino a casa, in prestito, all’Adriese. Fu il protagonista nel 1954 di un’Adriese-Cremonese finita sulla schedina del Totocalcio e conclusasi sul risultato di 3-0: la seconda rete la siglò proprio 

Cavallari. Dopo il ritorno a Mestre, la sua carriera proseguì in Quarta serie nel Sud Italia. Nel 1955-56 giocò nella Juventina di Palermo. Indossò di seguito le maglie di Modica (Ragusa) e del Vigor Nicastro (Catanzaro). Nel 1958-59 difese i colori del Crotone. Finì in prova anche in Svizzera, al Losanna, e giocò a calcio, più per divertimento che per pratica agonistica, in Spagna.

 

 

 

Dopo due anni ad Acireale e una stagione ad Arcore, il 1961-62, alla soglia dei 30 anni ritornò in Polesine e si accasò per due stagioni a Contarina. All’età di 36 anni concluse la sua carriera da giocatore e allenatore nell’Arianese. Porterà la squadra del suo paese in Prima categoria nel 1966-67. Conclusa la missione ad Ariano (vi ritornerà anni dopo), 

Cavallari lo si ritrova nel 1971-72 nel settore giovanile del Cavarzere. La sua bravura non passa inosservata, tanto che dal 1972 al 1992, con un breve intervallo, lo si ritrova nell’Adriese degli anni d’oro del presidentissimo Ferruccio Folco e di patron Arnaldo 

Cavallari. Fu anche direttore sportivo. Portò alla Spal non solo Albiero, ma anche Giovanni Zagati, Claudio Cacciatori e Luciano Malaman. A lui si deve la scoperta di un attaccante di razza come Costante Tivelli.

 

 

 

SECONDA MAIN NEWS ( di Emiliano Milani , 05.01.2024)/ LA SCOMPARSI DI PIETRO CAVALLARI NEL RICORDO DEGLI AMICI E “ALLIEVI” Di QUEL MONDO DEL CALCIO IN CUI E’ STATO UN ...”MAESTRO DI SPORT E DI VITA” 

Lunedì pomeriggio alle 15 nella chiesa di Ariano Polesine saranno sicuramente in tanti a voler dare un ultimo saluto a Pietro Cavallari. La notizia della sua morte, ieri mattina, ha subito fatto il giro del Polesine. Giocatore, allenatore e poi dirigente Cavallari ha lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio. Lo ha rappresentato in tutte le sue sfaccettature, imponendosi da giovanissimo per avere un terreno di gioco nella sua Ariano e come fondatore dell’Arianese, spiccando il volo negli anni ‘50 come giocatore professionista in giro per l’Italia, al Sud in particolare, dove era ancora benevolmente ricordato ed infine tornando nel suo Polesine per concludere una carriera piena di soddisfazioni ed iniziarne un’altra altrettanto significativa come allenatore e dirigente.

«E’ stato sicuramente una figura rappresentativa per noi, siamo stati insieme tanti anni. La sua presenza dava tranquillità a tutti e la sua competenza calcistica era grande». Mino Cattin, attuale presidente dell’Arianese, lo aveva voluto ospite d’onore lo scorso giugno alla festa dei 60 anni della società calcistica rossonera e lui con orgoglio aveva tagliato il nastro della mostra fotografica allestita per l’occasione. Insieme ai protagonisti di una cavalcata che ha sfiorato la serie D tra fine anni ‘90 primi 2000. «Undici anni insieme - racconta l’allora presidente Lodovico Avanzi - ds spiritoso ma anche grande stratega. un grande su tutti i fronti».

 

 

In quell’Arianese, in difesa, c’era anche Nico Moretti, ora responsabile del settore giovanile dell’Adriese. «Con Piero ho fatto 4 anni di Eccellenza meravigliosi. Lui era ds ma l’ultimo anno ha fatto anche un pò l’allenatore insieme ad Angelo Lugarini e a Lino Carravieri. Le stagioni precedenti in panchina aveva avuto Fabio Garbin, Edoardo Cleto, Maurizio Menegatti (col quale era stato anche a Villadose). Tutti allenatori innovatori e anche se lui amava il suo calcio, alla vecchia maniera, li ha sempre appoggiati. Un grande maestro di calcio. Il suo insegnamento più grande che mi porto dietro è che i problemi se non si risolvono oggi, lo si fa domani, l’importante che ci sia sempre il sorriso».

Piero Carnacina, attuale presidente del Porto Tolle 2010, invece, Cavallari lo ha incrociato più volte ad Adria. «Nel ‘76 lui era responsabile del settore giovanile, mi volle ad allenare i giovanissimi. Mi ha insegnato il rispetto per l’avversario, lasciandomi la libertà nelle mie idee. Con lui allenai anche allievi e Primavera e poi quando andò a Rovigo presi il suo posto. Ci ritrovammo nel ‘92 sempre ad Adria, io allenatore della prima squadra, lui ds. Leale, gli bastava vederlo camminare un ragazzo per capire se poteva essere un bravo giocatore. Non ha mai sbagliato un colpo, tant’è che è stato un grande scopritore di talenti». Uno di questi è Dario Lazzarin, passato dall’Adriese al Brescia a fine anni ‘70 proprio per mani sue e di Gigi Pasetti. «Io ero un ragazzino ma ricordo che seguiva con molta attenzione i giovani. Era benvoluto da tutti. Indubbiamente una figura molto carismatica».

 

 

 

TERZA MAIN NEWS ( di Emiliano Milani, martedì 16 .01.2025 ) / CHIESA ‘GREMITA’ AD ARIANO POLESINE: TANTI AMICI SPORTIVI E ISTITUZIONALI AI FUNERALI DI PIETRO CAVALLARI, DAL VENETO E ANCHE DAL FERRARESE

Ieri pomeriggio ad Ariano Polesine sono stati in tanti a voler dare l'ultimo saluto a Pietro Cavallari, scomparso venerdì all’ospedale Civile di Adria all’età di 92 anni. Parenti ed amici di una vita, di un paese, legati in particolar modo dal calcio, mondo nel quale “Piero”, così lo chiamavano tutti, ha lasciato un segno indelebile in Polesine e in giro per l’Italia, al Sud in particolare, come giocatore prima (con oltre 200 reti) e come allenatore e dirigente poi, terminata la sua carriera da grande attaccante. Ad officiare la messa nella chiesa di Santa Maria della Neve don Gabriele Fantinati, servito da Davide Mattia, accolito, figlio di Luciano, il fratello di Piero. Per una cerimonia semplice ma allo stesso resa speciale dalle tante testimonianze. Prima fra tutte quella del parroco che ha ricordato Cavallari «come persona gentile e sorridente che non si arrabbiava mai. Nella sua carriera, mai un cartellino rosso, Ha fatto grande il nostro Paese e questo deve essere un orgoglio per tutti». 

 

 

 

Così come commovente ed emozionante è stata la lettera di condoglianze del prof. Aldo Tumiatti, autore e storico arianese, alle quali i famigliari si sono affidati per ricordare il loro caro: «Mi permetto di compendiare in queste parole l’essenza di una vita di un compaesano che ho conosciuto ed ammirato sin dai primi anni ‘50 per la travolgente passione verso il calcio e la tenacia e volontà di farsi strada in un mondo non agevole - un estratto del ricordo di Tumiatti per voce di una delle figlie di Piero - Hai testimoniato con rara costanza i valori autentici della competizione sportiva. Impersonavi con estrema serietà l’impegno, la tenacia e il sacrificio. Per te non ci sono state scorciatoie. Per te è valso solo il merito conquistato con rigore e fatica. Hai riscosso ammirazione oltre i confini del nostro Polesine per il tuo talento, dando un esempio luminoso di longevità e coerenza sportiva. La tua non è stata solo una carriera ricca di soddisfazioni ma anche testimonianza di moralità, lealtà e rispetto delle regole. Un forte esempio per moltissimi giovani che hanno visto in te un modello. Hai avuto il dono di formare una famiglia di cui essere orgoglioso. Un orgoglio umile, conservato nel profondo del cuore come bene prezioso, mai ostentato. Ho visto nei tuoi occhi la gioia di essere padre, educatore, nonno felice, generoso e disponibile, testimone credibile e amato».

 

 

 

L’ultima testimonianza in chiesa è stata quella di Davide Mattia, nipote di Piero: «Lo zio è stato un esempio per me, nel rapporto che abbiamo avuto con grande mitezza e con grande umiltà. Lui ha cercato sempre con un sorriso e con grande discrezione e pietà di portarmi alla via del bene, come ha cercato di fare per tutti i ragazzi che ha allenato».

Dal mondo del calcio, il consigliere regionale della Figc Argentino Pavanati, con la sua presenza ha ritenuto «doveroso dare un ultimo saluto ad un uomo che ha dato tanto al nostro sport, conosciuto quando ancora ero dirigente del Polesine Camerini. Da lui ho appreso tanto».

«Una grande persona - lo ricorda Maurizio Menegatti, allenatore ad Ariano nei primi anni 2000 - abbiamo lavorato tanto insieme. Perdiamo una figura importante del nostro calcio».

 

 

 

Sono stati compaesani, ma soprattutto amici veri con Cavallari, invece, Franco Avanzi, Ottimo Gulmini e Mario Manfrini. Ognuno di loro ha il suo ricordo.

«Piero aveva dodici anni più di me. Per me era un idolo - racconta Avanzi - Quando giocava a Contarina ci pagava il taxi per andarlo a vedere. Il numero uno della storia del calcio arianese».

«Con lui abbiamo vissuto momenti memorabili» spiega orgogliosamente invece Gulmini, factotum dell'era Avanzi.

Per Mario Manfrini il ricordo è altrettanto nitido: «Il primo incontro, io ero ragazzino, lui giocava al Sud. D’estate, in campo mi misero in porta. Con un tiro mi ruppero il braccio e lui si arrabbiò tanto con chi tirò in porta. Poi, abbiamo giocato insieme ad Ariano. Nel ‘78 la prima volta insieme. Lui era per il doppio libero, un difensivista. Ha portato tanti giocatori ad Ariano ed è stato bravo in tutti i ruoli che ha ricoperto».

 

 

 

QUARTA MAIN NEWS ( LETTERA DEL PROFESSOR ALDO TUMIATTI :” A PIETRO CAVALLARI , GRANDE ARIANESE E ATLETA ESEMPLARE” 

( letta in chiesa da una delle figlie di Piero a nome di tutta la Grande Famiglia Cavallari)

Mi permetto di compendiare in queste parole l’essenza di una vita di un compaesano che ho conosciuto ed ammirato sin dai primi anni ‘50 per la travolgente passione verso lo sport del calcio e la tenacia e volontà di farsi strada in un mondo non agevole, competitivo, sempre in salita. Hai da giovanissimo assimilato con convinzione e determinazione e hai testimoniato con rara costanza i valori autentici della competizione sportiva. impersonavi con estrema serietà l’impegno, la tenacia e il sacrificio. Per te non ci sono state scorciatoie. Per te è valso solo il merito conquistato con rigore e fatica. Hai riscosso ammirazione e riconoscimento oltre i confini del nostro Polesine per il tuo talento, dando un un esempio luminoso di longevità e coerenza sportiva, cosa sempre più difficile da riscontrare al giorno d’oggi. Il tuo essere atleta militante, poi dirigente sportivo e valente allenatore, si sarebbe accompagnato ad un fatto connaturato alla tua persona. La tua non è stata solo una carriera ricca di soddisfazioni ma anche testimonianza di moralità, lealtà e rispetto delle regole egualmente meritori.

 

 

Hai saputo dare un senso dignitoso alla vita umana con linguaggio non facile… Un forte esempio per moltissimi giovani che hanno visto in te un modello adulto nel quale identificarsi. Hai avuto il dono di formare una famiglia di cui essere orgoglioso. Un orgoglio umile accuratamente conservato nel profondo del cuore come bene prezioso mai ostentato. Ho visto nei tuoi occhi la gioia di essere padre, educatore nel senso ampio del termine, nonno felice, generoso e e disponibile, testimone credibile e amato. Più di una volta abbiamo amichevolmente conversato dei tuoi successi sportivi. volevo capire il tuo animo e sono rimasto ammirato per la coerenza dei tuoi ideali e la capacità di affrontare le difficoltà. Già te lo dissi qualche volta esprimendo la mia ammirazione. E ora con tutta la possibile tristezza rendo omaggio a un vero uomo e a un atleta esemplare.

Nell’impossibilità di presenziare alle esequie per motivi di salute rivolgo le mie condoglianze più sentite a tutti i tuoi cari. Ciao Piero. >> 

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover Pietro Cavallari a giugno 2023 durante il taglio del nastro , insieme a Mino Cattin ( sx, presidente dell’Arianese), Roma e sindaca Beltrame, per l’inaugurazione della Mostra fotografica pe rla Festa dei 60 anni dell’Arianese.

Quindi in apertura di fotogallery partiamo cronologicamente da molto lontano, mixandolo in poker palleggio recente con uno storico articolo del match Adriese - Cremonese del 1954 ( tra l’altro straordinariamente in Schedina Totocalcio) peraltro vinto 3-0 anche grazie ad un suo gol segnato alla capolista.

Era l’epoca dell’Adriese partecipante al Campionati di IV Serie ( tra gli altri Dalla Torre, Zorzan, il portiere Schenato) e che vi proponiamo nella successiva foto in bianconero, mentre con riferimento a Cavallari attaccante nel Contarina 1963/64 eccolo nella foto Top Five ‘attacco sincronizzato’ con da sx Bovolenta, Giacomelli, Negri, Toni Scabin, lui Cavallari.

Poi con riferimento a Pietro Cavallari stimato attaccante globetrotter anche al Sud Italia, lo proponiamo emblematicamente nel Crotone 1958 , premiato dal presidente Onorevole Messinetti.

Passando invece a Pietro Cavallari versione Direttore Sportivo, eccolo primo a dx nell’Adriese 1978 di mr Ardizzon, con tutti i noti protagonisti già raccontati su questo sito www.polesinesport.it.

Come peraltro per alcuni giovani giocatori biancazzurri ( tra gli altri Paolo Allegro, da Canaro) della Spal 1979 che proponiamo in trasferta a Torino accompagnati dal DS Pietro Cavallari, col giubbotto.

Con riferimento al successivo passaggio di Cavallari DS al Calcio Rovigo del presidente Tosi e dirigente Baldo, eccolo prima di un’amichevole nel 1979 contro il Perugia di mr Castagner, Ds Ramaccioni e il giocatore caso ( occhiali scuri) .

 

 

 

 

Dicevamo anche dell’Arianese in escalation dalla Seconda categoria all’Eccellenza, e allora ecco DS Pietro Cavallari col tutta la rosa rossonera 2001/2002 , tra l’altro vincitrice Coppa Veneto, con tutti i noti giocatori in versione poster attorno al presidente Lodovico Avanzi e mr Fabio Garbin.

Ritornando ai tempi recenti e precisamente alal Festa per i 60 anni dell’Arianese ,a  giugno 2023, riecco Piero evergereen in poker vecchie glorie coi ferraresi Roma e ‘Cici’ Siviero ( ha giocato nella Spal - De Martino con Capello e Pomaro) e Rossano Bergami arianese doc.

Purtroppo l’eterno Pietro Cavallari ci ha lasciati ai primi di gennaio 2024, con tanti amici e sportivi partecipanti ai suoi funerali, nella chiesa di Adriano nel Polesine, da dove proponiamo i relativi flash con don Gabriele Fantinati e l’accolito Davide Mattia ( nipote di Piero) , sia sul sagrato che in chiesa, presenti tanti amici e rappresentanti Istituzionali.

Oltre che tanti sportivi polesani che hanno condiviso con Cavallari tante giornate tra campo e dintorni , come il gruppetto che vede da sx Sergio Sottovia, Piero Carnacina ( presidente Porto Tolle) , Mario Manfrini ( allenatore ) , Mauro Pezzolato ( DS Loreo) ,  Mino Cattin ( presidente Arianese) , Ottimo Gulmini ( dirigente Arianese) , Nico Moretti ( Responsabile Settore Giovanile Adriese).

Ma prima di salutare Piero Cavallari in partenza per il suo ultimo viaggio, vogliamo ricordarlo il last flash con quella straordinaria sua ‘rovesciata’  che tanto assomiglia a quella del mitico Carlo Parola sulle indimenticabili ‘Figurine Panini’ , dove anche l’amico Piero Cavallari è stato celebrato con l’Adriese 1979/82 protagonista in Serie C, con tanti giovani ‘scoperti e lanciati  dal DS talent scout ( vedi Tivelli, Bertuzzi, Garbin, Albiero... ) , anche nel massimo campionato italiano.

 

 

Guido Fraccon, Emiliano Milani, Sergio Sottovia

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