“Loft Gallery” a Corigliano Calabro presenta IMAGO, mostra bipersonale di Elisa Bertaglia (figure fantasmatiche) e Anna Capolupo (visioni underground) , a cura di Niccolò Bonechi/ Le artiste espongono anche a Venezia e Torino


L’IMAGO si caratterizza come “immagine inconscia”, è uno schema immaginario, un prototipo inconscio che orienta in maniera specifica il modo in cui il soggetto percepisce l’altro, ne orienta cioè le proiezioni.
Perciò la mostra di Corigliano Calabro (CS) è “un percorso espositivo che conduce lo spettatore a contemplare la produzione recente delle due artiste”, attualmente impegnate in altri importanti progetti.
Tra l’altro Elisa Bertaglia, in questo momento a New York per una residenza, sta esponendo in una mostra collettiva alla Chiesa di Sant’Andrea della Zirada a Venezia, in concomitanza con la 56° Biennale di Venezia; mentre Anna Capolupo ha appena inaugurato la mostra personale dal titolo “Dove sono sempre stata” al MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ed espone alcune opere in una collettiva alla BUG Art Gallery di Torino.

Ma se quanto sopra è la citazione estrapolata per la presentazione dell’Evento in programma alla Loft Gallery di Corigliano Calabro, per parte nostra vale altresì la pena di fare blow up sulle due sopracitate artiste , tanto più che Elisa Bertaglia ci ha scritto quanto segue:<< Sono felice di potervi segnalare la mia prossima mostra bipersonale, Imago, a cura di Niccolò Bonechi. La mostra sarà visibile sino al 23 luglio, il lunedì dalle 17 alle 20, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 20.
A seguire un link all'articolo di Matteo Galbiati uscito su Espoarte con una bellissima recensione sulla mostra: http://www.espoarte.net/arte/elisa-bertaglia-e-anna-capolupo-in-due-da-loft-gallery/#.VVy0D_l_Okq / In allegato l'invito all'inaugurazione. >>

E che noi vi presentiamo subito come Anteprima News , prima di proporvi in sequenza le Biografie e le Schede tecniche/artistiche  sia di Elisa Bertaglia che di Anna Capolupo,
anche perché l’arte contemporanea delle due artiste, come peraltro la filosofia di questa rubrica, parte dalla Memoria ( quella dell’infanzia e dell’inconscio) per inoltrarsi nel futuro secondo l’interpretazione autentica e personalissima di Elisa e di Anna, di cui proponiamo altresì in fotogallery alcuni flash significativi tra opere e ritratti movie.

 

 

ANTEPRIMA NEWS / LOFT GALLERY “PRESENTA” ELISA BERTAGLIA | IMAGO | ANNA CAPOLUPO / A CORIGLIANO CALABRO (CS), LOFT GALLERY
 ( 23 MAGGIO / 23 LUGLIO 2015 / Inaugurazione sabato 23 maggio 2015, ore 18.00 )

La Loft Gallery è lieta di presentare Imago, prima mostra in galleria di Elisa Bertaglia (Rovigo, 1983) e Anna Capolupo (Lamezia Terme, 1983), a cura di Niccolò Bonechi.
 Un percorso espositivo che conduce lo spettatore a contemplare la produzione recente delle due artiste, attualmente impegnate in altri importanti progetti. Elisa Bertaglia, in questo momento a New York per una residenza, sta esponendo in una mostra collettiva alla Chiesa di Sant’Andrea della Zirada a Venezia, in concomitanza con la 56° Biennale di Venezia; mentre Anna Capolupo ha appena inaugurato la mostra personale dal titolo “Dove sono sempre stata” al MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ed espone alcune opere in una collettiva alla BUG Art Gallery di Torino.
 Il concetto di imago, al quale si rifà il titolo della mostra, è dovuto a Carl Gustav Jung, noto psicoanalista e antropologo svizzero che ad inizio XX secolo influenzò, insieme a Sigmund Freud, la comunità scientifica europea. L’imago si caratterizza come “immagine inconscia”, è uno schema immaginario, un prototipo inconscio che orienta in maniera specifica il modo in cui il soggetto percepisce l’altro, ne orienta cioè le proiezioni. Questo si forma sulla base delle prime relazioni del bambino con l’ambiente familiare, l’imago non va peraltro considerata come correlato di figure reali, ma presenta carattere fantasmatico.
 In questo scenario si inseriscono i bambini che animano le opere di Elisa Bertaglia, rappresentazioni su carta di figure che vivono una realtà altra, non necessariamente intangibile, certamente legate ad un immaginario che appartiene alla sfera dell’infanzia. Allo stesso modo le visioni underground di Anna Capolupo, porzioni di metropoli incompiute, lasciano spazio all’immaginazione di completare la composizione dell’opera, stimolando di fatto la più recondita forza creatrice.
 In mostra sono presenti opere su tela e carta di Elisa Bertaglia appartenenti alla serie Bluebirds, mentre Anna Capolupo espone alcune opere provenienti direttamente dalla mostra al Museo MACA.

 

 

PRIMA MAIN NEWS ( di Matteo Galbiati , by www.expoarte.net, 19.05.2015) / CORIGLIANO CALABRO (CS) | Loft Gallery | 23 maggio – 23 luglio 2015 / ELISA BERTAGLIA E ANNA CAPOLUPO, IN DUE DA LOFT GALLERY

Nuova mostra per la Loft Gallery di Corigliano Calabro, galleria diretta da Angela Trimboli, che con Imago presenta la bi-personale delle artiste Elisa Bertaglia (1983) e Anna Capolupo (1983).
 Da sempre attenta ai linguaggi dei giovani artisti, la galleria si concentra su un progetto espositivo che guarda alla fase più recente della ricerca delle due giovani artiste che, in questo periodo, stanno vivendo un momento di particolare successo, attenzione e di importanti riscontri.

Elisa Bertaglia, Bluebird 1, 2015, olio e pastelli su carta incollata su legno, 100x69 cm

Imago riprende il concetto di immagine dello psicanalista Jung che osserva l’“immagine inconscia”, quale schema immaginario e prototipo inconscio che orienta le percezioni che si hanno dell’altro da sè.
 L’immagine diventa un mezzo di co-relazioni primarie tra noi e il mondo, senza che ne diventi il surrogato rappresentativo o il depositario del reale, ma si eleva a palesazione del simbolico, della finzione della rappresentazione, della fantasia e del fantasmatico.
 Incontriamo allora i bambini delle opere di Elisa Bertaglia, silhouette di figure che ripropongono una vita differente, parallela alla dimensione della nostra realtà e che, dalla sfera dell’infanzia, ci apre ancora con forza l’ipotesi di luoghi e atmosfere del fantastico.

 

 

Anna Capolupo, Love you Up, 2015, tecnica mista su carta intelaiata, 140x140 cm

Anna Capolupo osserva, invece, visioni più underground con brani di metropoli incompiute e sospese che tocca al nostro sguardo saggiare l’ipotesi di una loro ultimazione a stimolare e incentivare una recondita forza creatrice dell’atto dell’osservare.
 Sono esposte opere dalla serie Bluebirds di Elisa Bertaglia e lavori della mostra al Museo MACA di Acri di Anna Capolupo.
 Le due giovani artiste sono impegnate in importanti progetti: Bertaglia sta vivendo l’esperienza di una residenza a New York ed espone in una collettiva alla Chiesa di Sant’Andrea della Zirada a Venezia in concomitanza con la 56. Biennale di Venezia, mentre Capolupo ha appena inaugurato la personale Dove sono sempre stata al MACA ed è presente nella collettiva in corso alla BUG Art Gallery a Torino.

 

 

PRIMA APPENDICE PERSONAL STORY ( by www.elisabertaglia.com ) / BIOGRAPHY , AWARDS & MONDO ARTISTICO DI ELISA BERTAGLIA

Elisa Bertaglia nasce a Rovigo il 16 marzo del 1983. Frequenta il Liceo Scientifico Statale “P. Paleocapa” e nel 2002 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia presso l’Atelier del Prof. Di Raco, conseguendo nel 2006 il Diploma quadriennale in Pittura (con punteggio 110). Nel 2009 consegue la Laurea di II Livello in Pittura con il punteggio di 110 e lode. Nel 2008 collabora con Riccardo Caldura alla curatela di “Devozioni Domestiche” presso la galleria Contemporaneo di Mestre, scrivendo anche un testo in catalogo.

Nel 2009 è vincitrice di una Borsa di studio per Collaborazione Didattica presso l’Atelier di Pittura del Prof. Carlo Di Raco coordinando per l’anno accademico 2009/2010 le attività dell’Atelier F e un ciclo di seminari e workshop.

Nel 2010 collabora con il musicista e compositore Riccardo Vaglini realizzando un progetto video di interazione tra musica e pittura in ambito del Convegno dedicato a Bruno Maderna.

Dal 2007 inizia ad esporre sia in Italia che all’estero.

Nell’aprile del 2011 viene selezionata per esporre un ciclo di disegni e dipinti su carta dalla serie “Populus III” nel Padiglione Accademie alla 54° Biennale d’Arte di Venezia.

Tra il 2009 e il 2013 è stata selezionata e segnalata in molti premi.

Su diverse riviste d’arte sono usciti articoli e interviste sul suo lavoro; si ricordano:

- “La Fondazione Bevilacqua La Masa”, Areaarte 0;
-  “Racconti di terra e di acqua”, intervista di Chiara Serri, N° 74 di ESPOARTE;
- “Intervista a Elisa Bertaglia”, di Chiara Serri, www.espoarte.net;
- “Il desiderio e la ricerca”, Cultura Italia.

 

 

AWARDS
2015
Casa Falconieri SetUp 2015

2014
Pattern Award Exhibition (USA)
Mentioned at Combat Prize.

 2013
First Prize MantegnaCercasi.
Finalist at Combat Prize.
Mentioned at Celeste Award.

 2012
Finalist at Ora Prize.
Mentioned at Celeste Award.
Mentioned at Combat Prize.

2009
93° Bevilacqua La Masa Prize.

 

 

 
MAIN SOLO EXHIBITIONS:

2015
Bindwood, solo show curated by the collaboration between Banca Sistema, Arteam and Chiara Serri (journalist and art-curator), Banca Sistema, Milan.

.2014
Elisa Bertaglia, curated by Carmen Roll e Martin Ziegelmayr, MZ Gallery, Augsburg.

2012
Alma Venus, Sasso Marconi (BO).

2011
Alma Venus et Venatrix Diana, CSArt, curated by Chiara Serri, Reggio Emilia.

2008
Cosmicomiche, curated by Stefano Suozzi, Café Livre, Modena.

 

 

MAIN GROUP EXHIBITIONS:

2015
Nest, a cura di Martina Corbetta, Chiara Serri, Arianna Beretta, Martina’s Gallery, Seregno (MB).
A.R.T., a cura di Andrea Del Guercio, in collaborazione con Banca Sistema e Chriestie’s Italia, Chiesa di Sant’Andrea della Zirada, Venezia.
We love Sleep, a cura di Simona Bartolena e Cesare Casiraghi, Galleria Santa Radegonda, MM Duomo, Milano.
Nei luoghi dell’essere, curated by Martina Corbetta, SetUp Art Fair, Bologna, and Martina’s Gallery, Seregno (MB).

2014
Naturalized, curated by Martina Corbetta, The Others Fair ex carcere Le Nuove and Martina’s Gallery, Seregno (MB).
La linea concreta, a cura di Angela Trimboli, Loft Gallery, Corigliano Calabro (CS).
Plateau Project, curated by Gianluca D’Incà Levis, Artist Residency “E ultimo venne il bosco”, Progetto Borca and Dolomiti Contemporanee, Ex Villaggio ENI, Borca di Cadore (BL).
Profunde IV, curated by Claudia Bottini, Marco Faleburle Space, Castiglione al Lago (PG).
Three, curated by Stefano Suozzi, Villa Tiepolo, Albarella (RO).
Mantegna Cercasi, curated by Francesca Baboni and Stefano Taddei, Casa del Mantegna, Mantova.
Let’s make like a tree. (Parte tre), curated by Stefano W. Pasquini, Studio Cloud 4, Bologna.
The Detachment, curated by Francesca Baboni and Stefano Taddei, Palazzo Principi, Correggio (RE).
Breaking Seals, curated by Francesca Baboni and Stefano Taddei, Campione del Garda (BS).

Diario Aperto #2, Francesca Sensi Gallery, Colle Val D’Elsa (SI).
Linguaggi Figurati, curated by Rossella Lombardozzi, Bee Live, Officina delle Arti, Reggio Emilia.
SetUp Art Fair 2014 – Diario Aperto, curated by Chiara Serri, Francesca Sensi Gallery, SetUp, Bologna.
Fondazione Museo del Parque, artwork for the Iglesia de los Angeles, curated by Daniele Crippa, Argentina.

 


 

2013
Iside Contemporanea, curated by Ferdinando Creta, Museo Arcos, Benevento.
Atti Vandalici, Festival Camino Contro Corrente, curated by Francesco Zorzini and Riccardo Vaglini, Camino al Tagliamento (UD).
Luci Sorgenti 6, curated by Miriam Montani, Palazzo Santi, Cascia (PG).
Sharing Islands, curated by Sara Breviglieri, Palazzo della Gran Guardia, Rovigo.
The Story of the Creative, projection, See / Exhibition Space, Long Island City, New York (US).
Oceans: under skin of the sea, HB55, Berlin.
Sedimentazioni, Villa Cordella, Adria (RO).
Ruote d’Artista, curated by Mauro Lovi, Palazzo Ducale, Lucca.
Rivers of A.I.R., curated by Tobia Donà and Beatrice Buscaroli, Pescheria Nuova, Rovigo.
Let’s Make Like a Tree. And Leaves. Dolomiti Contemporanee, curated by Gianluca D’Incà Levis, Nuovo Spazio di Casso, Casso (PN).
Premio Combat 2013 (Finalista), Granai – Museo Fattori, Livorno.
Art Night - Atelier F., curated by Carlo Di Raco, Venice Academy of Fine Arts, Venice.
RezArte Estate, curated by Lia Bedogni, RezArte Gallery, Reggio Emilia.
Più in alto e più lontano. Circuito Festival Gaiamente, curated by Michela Lupieri and R.A.V.E., Villa Rubini Folador, Merlana di Trivignano Udinese (UD).
Luci sorgenti 5, curated by Miriam Montani, Palazzo Santi, Cascia (PG).
Orientalmente. Premio MantegnaCercasi, First Prize, Mossini Gallery, Mantova.
Con la bestia nel cuore, Progetto nell’ambito del Premio Celeste 2012; curated by Francesca Sensi and Marcella Fragapane, Francesca Sensi Gallery, Colle Val D’Elsa (SI).
Eclettica, curated by Edoardo Di Mauro, Galleria RezArte, Reggio Emilia.

 

 

2012
e l’uomo non è una felce. Dolomiti Contemporanee / Next, curated by Gianluca D’Incà Levis, Taibon Agordino (BL).
Ricomincio da te, curated by Paolo Toffolutti, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Udine.

 2011
Lo stato dell’arte, 54° Venice Biennial. Academy Pavilion, Tese di San Cristoforo - Arsenale, Venice.
Alma Venus et Venatrix Diana, curated by Chiara Serri, CSArt, Reggio Emilia.
DC pulse/two.Dolomiti Contemporanee, curated by Gianluca D’Incà Levis, Sass Muss, Sospirolo (BL).
Art Stays. Contemporary Art Festival, Ptuj (Slovenia).
Vertigo, curated by Chiara Serri, Pescheria Nuova, Rovigo.
Art Night, curated by Carlo Di Raco, Academy of Fine Arts, Venice.
Sulla mia pelle, Ecomuseo Le Terre del Brenta, Mira (VE).
Corpo Ex/Posto, curated by A. Balletti and V. Kolev, National Academy of Fine Arts, Sofia (Bulgaria).
Contemporaneamente, Costantino Piazza Contemporary Art Gallery, Albinea (RE).

2010
Concert for Bruno Maderna, in collaboration with Riccardo Vaglini, Music Univerity, Venice.
Corpo Ex/Posto, curated by A. Balletti and V. Kolev, Magazzino del Sale 3, Venice.
In/Carne, curated by Edoardo Di Mauro, Cominelli Foundation, Cisano di San Felice del Benaco (BS).
Corpo Ex/Posto, curated by A. Balletti e V. Kolev, Cominelli Fondation, Cisano di San Felice del Benaco (BS).
Atelier F, workshop, curated by Carlo Di Raco, Forte Marghera, Venice.
Workshop, curated by I. D’Agostino, C. Di Raco and D. M. Papa, Magazzino del Sale N°3, Venice.
Arte Scienza e Scuola, curated by Aldo Grazzi, Museo Guggenheim, Venice.
Il posto delle fragole, curated by Cora Chiavedale and Paolo Zamolo, Palazzo Frisacco, Tolmezzo (UD).
Di-Segni, Traghetto Gallery, Rome.
93ma Collettiva Bevilacqua La Masa, Gallerie di Piazza San Marco, Venice.

 

 

2009
Atelier F - Nuove Figure 3, curated by Carlo Di Raco, Venice.
F. Magazzino N°35 di Forte Marghera, Venice.
Raccolta Museale Grafiche d’Arte Batholomeo Zane De Portesio, Cominelli Foundation, Cisano di San Felice del Benaco (BS).
Biennale d’Incisione, Monsummano Terme, Pistoia.
Il Figliol prodigo, Piccola Galleria U.C.A.I., Brescia.
Nuovi orizzonti in laguna, curated by I. D’Agostino, Centro Cultural Borges, Buenos Aires, Argentina.

2008
Atelier F, curated by Carlo Di Raco, Academy of Fine Arts, Venice.

2007
Atelier F, curated by Carlo Di Raco, Academy of Fine Arts, Venice.
A ruota libera, curated by Riccardo Caldura and Carlo Di Raco, Forte Marghera, Venice.

2006
Atelier F, curated by Carlo Di Raco, Academy of Fine Arts, Venice.
Pitture, Biblioteca Civica, Crespino, Rovigo.
Festival d’Istria, Buje, Croatia.

 

 

PRESENTAZIONE CRITICA & ARTISTICA DI ELISA BERTAGLIA  (http://www.federicaceranovi.com/#sthash.GCVm2WYz.dpuf )/ GIOVANI ARTISTI SI RACCONTANO: L’ARTE ONIRICA DI ELISA BERTAGLIA

In occasione della inaugurazione di Three, la mostra di arte contemporanea che vede esposte le opere dei tre giovani artisti Elisa Bertaglia, Gabriele Grones ed Elisa Rossi, aperta dal 5 al 17 agosto 2014 presso Villa Ca’ Tiepolo (Isola di Albarella, Rovigo) e curata da Stefano Suozzi, ho avuto il piacere di tradurre dal tedesco la presentazione redatta da Carmen Roll dedicata in particolare alle opere di Elisa Bertaglia.

Elisa Bertaglia, Dipinti - Gallerie MZ, Augsburg (D) - 20 marzo – 17 aprile 2014

DSC_0507I lavori di Bertaglia sono spesso incorniciati, l’uno di fianco all’altro, organizzati per gruppi. Sebbene utilizzi la carta come veicolo d’immagini, l’artista definisce “quadri” le sue opere poiché. risultano più determinate e condotte fino al termine rispetto a disegni, che in arte sono spesso solamente iniziati, restano anelanti e mai realmente completati.

 

 

DSC_0226Infatti, è la tecnica complessa nel passare uno strato di carboncino, di matita, di olio di lino, di olio di papavero, stemperato con la trementina, a fare la differenza, a condurre alla spessa costruzione della composizione, insieme alle tematiche, in cui Elisa identifica il pieno realizzarsi dei suoi quadri.

34Se si lascia il tempo necessario agli occhi perché l’opera possa dare il suo effetto, alla mente perviene una rielaborazione di grazia, sensibilità, interiorità. I dipinti risultano accomunati dalla ridotta scelta cromatica, data solo da lievi gradazioni di grigio, che risuona dalle superfici bianco-latte alle diverse sotto-note di grigio. La paletta cromatica dei grigi si fa più scura tendendo al grigio-nero senza mai tuttavia divenire opaca. Raramente, ecco esplodere scintillii di colori all’orizzonte attraverso spesse pennellate di blu, verde, rosso.

 

 

Come una nebbia che sale, il colore avvolge i protagonisti esaltandone i contorni, in un modo tale che li rende isolati, fragili, non connessi, in nessun luogo. Per Elisa tutto ciò ha un significato preciso poiché vi conferisce quella stessa atmosfera del paesaggio in cui è vissuta, dove d’inverno una fitta nebbia predomina sulle cose materiali livellandone le differenze. Allo stesso modo il paesaggio diviene simbolico, decorato da volti mitologici. Simbolismo e sogno si uniscono a formare una nuova mitologia, resa chiaramente anche attraverso un “sotto”, o meglio, un “contro”- mondo, quello dell’inconscio, che simboleggia l’inversione del paesaggio, inscenata da un cielo “capovolto”.

1Si osservi ora ciò che questa nebbia livellante contiene e si resterà in qualche modo sorpresi: continua a riapparire sempre lo stesso prototipo di ragazza, in costume da nuoto, immobile, ora siede, ora è rannicchiata o distesa. A volte la testa coperta da una cuffietta da nuoto oppure manca del tutto. In un caso la ragazza indossa addirittura una mascherina.

Spesso invece il capo è coperto o completamente sostituito da una bestia dalla forma di serpente. La rigida immobilità, con le braccia tese in alto preganti, a volte aderisce strettamente alla terra, altre volte manca completamente un contatto col suolo, ma senza per questo volare. I movimenti non sono ampi, i piedi restano vicini uno all’ altro, le braccia serrate sulla schiena.

 

 

 37Compare inoltre una seconda tipologia di ragazza: una giovane ragazza il cui corpo si tramuta in donna. Bertaglia ha messo in relazione ad una sorta di “metamorfosi” la serie di opere nate nel 2013, con ciò intendendo la loro tematica come il passaggio dall’infanzia all’età adulta, lo scambio da un’epoca all’altra della vita. La metamorfosi ci lascia vedere come un’innocente ragazza diventi una donna, in modo irreversibile, definitivo, e soprattutto senza nessuna azione volontaria da parte sua. L’ispirazione di questo principio del passaggio proviene dalle celebri Metamorfosi di Ovidio, che ha trattato il tema in svariate maniere. Eppure, diversamente da Ovidio, la nostra autrice non sviluppa una narrazione, un racconto o un percorso di lettura del quadro. Non vuole imporsi all’osservatore dettandogli l’interpretazione dell’opera, come lei stessa esprime. Lo scopo non è né interpretazione né significazione, bensì suscitare un’atmosfera estetica enigmatica, aperta a molteplici letture interpretative.

39A ciò corrisponde la funzione del paesaggio, spiegata attraverso il suo carattere onirico e simbolico, i cui componenti non vengono descritti concretamente, non devono e non possono venire definiti. Ciò permette all’artista di costruire un mondo mistico, ricco di significati nascosti.

 

 

La testa è la parte più importante del corpo, senza di essa non è possibile alcuna vita. Noi identifichiamo e distinguiamo una persona per lo più dal viso e dall’aspetto. Letteralmente essere senza testa per Elisa Bertaglia equivale ad una mancanza nella propria identità, uno stato di crisi, che provoca confusione e disorientamento, e allo stesso tempo impone la necessità di raggiungere la consapevolezza e la reale percezione della propria personalità. Il passaggio da un’epoca all’altra della vita non si può né fermare né superare o governare. Esso arriva e noi non sappiamo cosa succederà, per questo motivo l’artista evita una localizzazione spazio temporale attraverso il suo paesaggio mitologico esteriormente non collegabile ad alcuna forma reale, tale che nei suoi quadri si possa rispecchiare questo stato intermedio che destabilizza profondamente lo spettatore.

 

 

17Un ulteriore importante aspetto è costituito dalla costante presenza degli animali che si possono ritrovare ovunque: aironi, lupi, serpenti. Alcuni provengono dai luoghi in cui l’artista vive, tra i territori e le rive del fiume Po, altri provengono invece dalla sua immaginazione. In tutti loro Elisa vede una sorta di alter-ego, che impersona gli aspetti istintivi e intimi della nostra personalità, dei quali non vogliamo parlare e che cerchiamo anzi di nascondere. Così intesi gli animali non sono affatto antagonisti degli uomini, ma piuttosto una loro forzata emanazione.

A volte, ci dice l’artista, hanno la funzione di proteggere la parte interiore della nostra personalità, così che possano sopravvivere i nostri sentimenti istintivi. Ed è così, ad esempio, anche nel caso di un serpente o una vipera avvolta alla testa della ragazza. L’artista mette in chiaro di riferirsi a un tratto originario della cultura cristiana, ossia Adamo ed Eva e la perdita del paradiso, che appare così da subito davanti ai nostri occhi. Il serpente però non rappresenta il peccato, ma un istinto primordiale non ancora abbattuto, come nel bambino, di cui anzi inizia ad impossessarsi.

 

 

DSC_0463Elisa Bertaglia lavora in serie, anche in formati molto grandi, a volte parte anche dipingendo direttamente su pareti, che riempie di visioni e fantasie con la meticolosità con cui lavora su formati più ridotti. La sua poetica muove da un dialogo privilegiato con la letteratura classica, evidente già a partire dai titoli dati alle opere: Populus, Alma Venus, Venatrix Diana, Profunde, Milky Way. Populus III è stato esposto nel Padiglione Accademie alla 53° Biennale di Venezia del 2011.

 DSC_0460A fianco dei dipinti si può vedere anche un video, per il quale l’amico compositore Riccardo Vaglini ha realizzato appositamente la musica. Come avviene nei quadri silenziosi, anche il video ci conduce in un cosmo fantastico e immaginario, che noi non leggiamo, ma di cui possiamo seguire le tracce. Il film è stato presentato per la prima volta nel 2010 a Venezia.



SECONDA APPENDICE PERSONAL STORY ( by www.annacapolupo.com ) / BIOGRAPHY , AWARDS & MONDO ARTISTICO DI ANNA CAPOLUPO


ANNA CAPOLUPO BIOGRAFIA

Anna Capolupo / Nata nel 1983 a Lamezia Terme (CZ). Laureata in pittura all’Accademia delle belle Arti di Firenze. Attualmente vive e lavora fra Firenze e Torino. Premi:-Finalista Premio Terna, promosso da Terna S.p.a, Roma -Vincitrice del concorso YOUNG AT ART promosso dal MACA (museo arte contemporanea Acri). -Finalista PREMIO PRIZE 2011, promosso da SpaziArti UnGallery, Milano. -Premio Tito e Maria Conti 2009 concorrenti - XI edizione, presso Sala Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno,Firenze. Mostre personali:- TorinoNowhere. Inconscio metropolitano vol. I, BURNING GIRAFFE ART GALLERY, Torino. -”DETTAGLI, Firenze, Berlino”, a cura del’ ass. culturale Zinghereria, presso CAT, Tarquinia (VT). Mostre collettive:-"Guardare avanti" finalisti Premio Terna 06, Archivio di Stato di Torino. -"Viaggio in Germania/Cahier de voyage Torino-Berlino a cura di M.Bramante, ex tribunale di Susa,TO. -"Paratissima 10, Not wrong but creative",palazzo Esposizioni Torino.-“Under the ground”, Passkey art Festival, a cura di Cerri Arte Gallery, Montepulciano, (SI) -"Mnemonic city" il collettivo Magma a Firenze, presso Fondazione Biagiotti Progetto Arte, Firenze. -La mente artistica, a cura dell’ass. Artisticamente, presso Teatro dei Dioscuri al Quirinale, Roma. -PIX / Paratissima 9 Art Games, presso MOI/ Borgo Filadelfia, Torino.

 

 

 

Terza tappa del progetto YOUNG AT ART-2013. -Biennale d’Arte Contemporanea Magna Grecia VII edizione, presso il collegio S.Adriano, S.Demetrio Corone (CS). Seconda Tappa del progetto YOUNG AT ART-2013. -Pinetum 00, a cura di Lara Caccia, presso Villa Gaeta, Montevarchi, (AR). Catalogo ”Pinetum 00, contempo lontano” a cura di Lara Caccia edito da Rubettino. -Home is where the Art is, a cura di M. Garofalo e A. Rodi, presso il MACA(museo arte contemporanea Acri).- Mag Prize, a cura di SpaziArti, presso Galleria SpaziArti Ungallery, Milano. - Made in Mugello, Landscape, a cura di A. Bimbi e G. Cordoni, presso Villa di Cafaggiolo (FI). - Un nuovo fiato, a cura di M. Steinberg, presso California State University Firenze. - Start Point, il volto delle cose, a cura di A.Bimbi, S.Ragionieri, G.Pozzi, L.Vecere, presso Le Pagliere (FI) - La medicina dello sguardo, a cura di A. Bimbi e S. Ragionieri, presso Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi.

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per il kit painting di Elisa Bertaglia & Anna Capolupo by presentazione “Imago”
Poi per quanto riguarda la fotogallery nella prima parte vi proponiamo le immagini che onorano Elisa Bertaglia Made in Polesine e il suo work in progress a New York e il suo modo di essere artista, sia quando parla e spiega ( vedi le mani open in movimento) sia quando diventa introspettiva ( vedi le mani …verso sé stesse).
Aspettando magari una pittura dedicata a Fetonte ‘altro’ , anzi ‘oltre’ il carro e le Eliadi-pioppi della sua infanzia, giusto per dare consistenza alla ‘metamorfosi’ written dal latino Ovidio sul Figlio del Sole precipitato nel ‘suo’ Eridano-Po river.

 

 

 

Invece nella seconda parte onoriamo Anna Capolupo e le immagini da Lei dipinte e mostrate sul suo sito, con relative didascalie incorporate giusto per rappresentarle nella sua ‘identità’ originale.
Andando a chiudere il tutto col quadro-invito certificato dai nomi di Elisa Bertaglia e Anna Capolupo ‘stretti’ a fianco della Imago…intesa come mostra bipersonale in programma appunto alla Loft Gallery , dove potrete visitare tutto per ben due mesi.

 

 

Elisa Bertaglia & Sergio Sottovia

www.polesinesport.it