Lorenzo Meneghini, mister football ‘uno e trino’ con papà Mario ‘segretario’ e con fratello Bruno ‘arbitro’/ In escalation col Calcio Rovigo e conferma stile ‘zona-docet’ tra Eccellenza e Serie D, da Lendinara a Lapecer e...Padova-Ferrara
Le nostre Story evidentemente si aggiornano da sole. Pensate; abbiamo appena raccontato la storia di Dino Gotti e… questa Lorenzo Meneghini Story si aggancia alla precedente per un episodio fondamentale nella carriera di Lorenzo Meneghini allenatore.
Ma di questo e di come si è poi sviluppata la carriera di mister Lorenzo Meneghini ve ne
parlo riproponendovi come sempre e in sequenza cronologica datata marzo 2007 quanto raccontai all’epoca nel format Magazine, che adesso completiamo qui su www.polesinesport.it con tanto di aggiornamento e ampliamento in fotogallery oltre che nell’Extratime per adeguata completamento di questo 41esimo Personaggio Story meritevole di esportazione in the world.
Tanto più che la sua carriera, tra Eccellenza e Serie D, ha visto il nostro Lorenzo Meneghini protagonista Made in Polesine, ma anche come allenatore in blasonate società delle Province di Padova e Ferrara, sempre in stile ‘zona-docet’ incrociando peraltro altri personaggi significativi del panorama calcistico del Pianeta Calcio Veneto.
MAIN NEWS ( di Sergio Sottovia, 03.03. 2007 ) , QUARANTUNESIMO PERSONAGGIO STORY – FORMAT NEWS MAGAZINE : LORENZO MENEGHINI, MISTER “ZONA-DOCET” SUBITO COL CALCIO ROVIGO E CONFERME TRA LENDINARA E LAPECER, E IN PROVINCIA DI PADOVA E FERRARA
PERSONAGGIO STORY/ Alla segreteria c'era papà Mario, così Lorenzo Meneghini (classe 1964) al Calcio Rovigo è arrivato si può dire in fasce.
Quindi 12 anni di trafila nelle giovanili, allenate dagli storici Gianni Taschin, Sergio Braghin, qualche apparizione di Silvano Pizzardo, l'epoca di Piero Cavallari il tessitore, quand'erano allenatori in seconda Alvino Minardi, Renato Pastorello e Carlo Spolaore, che poi passò dalla stagione 79/80 in prima squadra per guadagnarsi l'anno dopo l'Interregionale.
Per Lorenzo, il terzino di quei tempi, ci fu l'assaggio di qualche panchina e qualche spezzone di partita, come col Valdagno in Coppa Italia e , ad aprile '81 contro la Nazionale militare che aveva tra gli altri schierato Nela, Gentile, Romano, Guidolin, Pircher, Briaschi, Pagliari e il polesano Albiero. Per la cronaca vinsero i militari 2 a 1, segnando il gol decisivo con Jorio marcato proprio da Meneghini ( entrato al 78').
Ma Lorenzo giocava al calcio solo per divertimento Così, dopo qualche presenza nella Berretti, passa nei Grifoni del San Pio X di Caporicci ( Terza categoria 84/85 e cessata attività) poi, nel Due Torri ( Seconda categoria 85/86, oltre 100 gol subiti) per accontentare saltuariamente il maestro Polli quand'era in difficoltà. "Nell'86/87 iniziai la preparazione col Beverare in Seconda categoria - sorride Lorenzo - , ma devo ringraziare mister Dall'Aglio che richiedeva giustamente adeguati sacrifici, così …smisi di fare il calciatore".
Uno stop che sembra far chiudere a Lorenzo i conti col calcio. Invece la casualità decide ancora per lui.. Temporale d'estate1987. Suo padre, il Mario segretario del calcio Rovigo, lo chiama perché lo vada a prendere con la macchina: piove troppo. E succede che Dino Gotti responsabile delle giovanili fa il bilama e quando Lorenzo va a dirgli di no, il buon Dino fa diventare quella giornata particolare' con Lorenzo in tuta e col fischietto.
"Quando dissi ' dai ragazzi che andiamo', e fischiai, ebbi un'emozione forte e la convinzione di essere fatto per fare l'allenatore - confessa Lorenzo".
Era la stagione 87/88, momento di crescita importante per Meneghini , che nell'88/89 con i Giovanissimi regionali è secondo dietro il Petrarca Padova.
Nel 90/91 Meneghini allenò gli Allievi regionali, come nella stagione successiva, mentre mister Rocchi era un esempio a portata di mano, con i suoi moduli tattiche e la famosa gabbia.
Furono gli anni della svolta per il Calcio Rovigo e per Lorenzo che nel 91/92 passerà agli Juniores. E' ancora con gli Juniores nel 92/93 ( con Giorgio Molon responsabile del Settore giovanile), quando non va altrettanto bene il Rovigo in Cnd che a 5 giornate dalla fine rompe con Sabbadin e cerca la salvezza proprio con Lorenzo Meneghini, che il miracolo lo sfiorò soltanto.
Quanto basta perché Lorenzo, pur senza avere il patentino di allenatore, sia il mister del Rovigo 93/94 in Eccellenza in attesa di partecipare al primo corso utile, dove però non fu ammesso.
Quasi naturale che dopo alcune domeniche 'dietro la rete' il ds Vani Patrese gli comunicasse il suo esonero e l'arrivo di Tanello.
Aveva creato un buon rapporto Meneghini con i suoi ragazzi, con Smanio , Naletto, Bolletta, Cicigoi, Capuzzo, Faggin.
Mi fa vedere la targa della loro riconoscenza, a natale '93 :" A Lorenzo Meneghini, I ragazzi del Calcio Rovigo, 93/94." Pensieri che contano, per un Rovigo che aveva perso la Coppa Italia, solo in finale contro il Santa Lucia di Piave.
Pensieri con un'amarezza lunga 6 mesi, disoccupato da allenatore lui che …lavorava all'Ufficio Collocamento.
Ma per Lorenzo la casualità , dicevamo, è sempre dietro l'angolo. A giugno '94 lo trova Lauro Pomaro e …succede che gli fa lo spot giusto per il ds Dalla Villa, così Lorenzo va ad allenare la Juniores della Lendinarese. Ed è subito vincente Meneghini, nello spareggio col Minerbe ai rigori.
Era l'anno esaltante della Lendinarese che con mister Spolaore ottenne la promozione in CND. Nella successiva stagione 95/96 Meneghini è in testa con la sua Juniores, coi vari Gozzo, Dalla Villa e Mauri, fin quando dopo l'esonero di Spolaore arriva Groppello che da più spazio ai giovani. Però la prima squadra non evita la retrocessione in Eccellenza, mentre gli Juniores di Meneghini arrivano secondi dietro l'Adriese di Mario Terrentin.
E come a Rovigo , così succede a Lendinara : squadra retrocessa dal CND all'Eccellenza e panchina affidata a Meneghini. Stavolta Lorenzo è patentato e regolare. Il presidente Nino Sterza gli parla come a un figlio, è appena retrocesso e non vorrebbe soffrire; si accontenterebbe di giocare meno bene , ma di stare tranquillo. Invece la Lendinarese 96/97 di Lorenzo Meneghini gioca bene, ma fa anche risultati, per la contentezza di Roberto Dalla Villa il ds e Nino Sterza il presidente. Senza tanti campioni, ma con l'Agostini da San Bellino in crescendo, l'Avanzi e Bonora da Fiesso, Buoso al ritorno sui campi di calcio, Temporin e Dall'Aglio, più gli esperti Passarella, Astolfi, Selleri e Chiarion, Nalin e Ferrari. Quella Lendinarese rimase in corsa per i play off fino a tre giornate dal termine.
Perché sfumò il sogno del secondo posto? Meneghini parla di un ' finale diverso', anche incomprensibile, quello giocato dalla Lendinarese contro il Bassano, il Lonigo e il Montecchio, diverso anche da quello pur pareggiato ma giocato contro l'Abano , una partita in cui la Lendinarese fallì ben tre rigori. Arrivò quindi terza la Lendinarese , una stagione comunque oltre le aspettative, con l'esplosione di Agostini e la convinzione che Lorenzo Meneghini non è più l'allenatore adatto solo alle giovanili.
Infatti entra nel calcio che conta , al Casumaro del presidente Govoni, stagione 97/98, chiamato dal ds Fini, che aveva visionato il prodotto Meneghini nella partita Lendinarese - Thiene.
In un calcio come quello emiliano, dove gli stadi e l'organizzazione sono da professionisti, dove si mangia 'pane e zona', il nostro Meneghini approda in una squadra che in Eccellenza si era salvata solo allo spareggio.
Si porta con sé Cavazzana, che si è riscattato dal Padova, e Dall'Aglio. Buona la prima parte del campionato, poi l'infortunio al portiere Bolognini apripista al lancio del giovane Colombari ha coinciso con una mini serie negativa.
"Il buon rapporto coi giocatori ha fatto sì che comunque trovassimo salvezza tranquilla - precisa Meneghini - in una piazza qualificata ed esigente."
Ormai Meneghini è conosciuto e stimato dagli addetti ai lavori. A Monselice mister Pulin aveva ottenuto la promozione in CND, adesso bisognava restarci. Per ottenere questo risultato, il direttore generale Caselli chiama proprio Lorenzo Meneghini. Ha giocatori conosciuti, come Cavazzana, Chiarion, Trevisan, Zeffin e Testolin, ma la classifica langue. Conseguenza logica le dimissioni di Meneghini e l'arrivo di Massimo Albiero, per un Monselice che alla fine retrocede. Ha un rammarico Lorenzo: "Peccato perché conoscevo il gruppo e la salvezza era possibile. Ma i tifosi ce l'avevano col nuovo gruppo dirigenziale, non con me. Tanto che quando l'anno dopo col Casalserugo battemmo il Monselice nei bar c'era scritto ' Bozza vattene, vogliamo Meneghini', e i tifosi mi misero anche la sciarpa al collo."
Ormai Meneghini è un polesano da esportazione. Nella stagione 99/2000 lo troviamo appunto al Casalserugo del presidente Attilio Meneghello, ancora in Eccellenza. In terra padovana l'obiettivo è la salvezza e per centrarla Lorenzo si porta Selleri e Cavazzana, da lui ben conosciuti.
Al Casalserugo mister Meneghini resterà in panchina anche per la salvezza 2000/01, poi andrà nell'Oltrepo in Emilia ad allenare (chiamato dal ds Casadei) il Masi Torello 2001/01 in Eccellenza. Ma la carriera professionale dell'allenatore Meneghini ha destino interregionale. Così ecco Lorenzo ritornare nel Veneto ad allenare il Due Carrare 2002/03 in Promozione per poi ritornare in Emilia nel 2003/04 con l'Ostellato sempre in Promozione.
A questo punto però la filosofia zonaiola di mister Meneghini ( quello che al Rovigo sfruttava la gabbia di Rocchi per allenare i suoi Juniores) si ambienta sul ferrarese.
Perciò accetta le lusinghe dell'amico ds Enrico Casadei (quello del Masi Torello) che a gennaio del 2005 lo porta alla Emmetre del presidente Giorgio Mazzoni, apparentemente ridimensionato in Prima categoria. Invece Lorenzo si trova bene e con l'Emmetre sarà in panchina sia nella stagione 2005-06 che nel 2006-07 ( quella che da novembre registra l'ex spallino Cancellato in attacco).
Se arrivasse la Promozione, allora sul ferrarese Meneghini Lorenzo sarebbe davvero il …magnifico.
EXTRATIME by SS/ In cover mister Lorenzo Meneghini 'maestro che parla' con Michele Selleri , mentre ascolta il suo goalkeeper griffato ...Vivo Rovigo.
Poi in apertura di fotogallery onoriamo la Meneghini Al Family partendo da papà Mario premiato da Clelio Mazzo – Figc Rovigo con tanto di Diploma come “Benemerito dello Sport”.
A seguire tre flash che mostrano l’arbitro Bruno Meneghini –grande referee – premiato da Giuliano Govoni all’epoca presidente AIA Rovigo con al tavolo anche il sindaco Baratella e Camillo Norbiato noto presidente Coni Veneto.
Ma anche arbitro in campo quando ho fotografato Bruno Meneghini allo stadio Bettinazzi di Adria ( amichevole Adriese Este, tra i capitani Colman Castro e Lorello) e allo stadio Gabrielli di Rovigo in noto poker referee prima di una finale Uisp di fine stagione.
A chiudere il ‘cerchio’ familiare ecco papà Mario insieme l figlio Lorenzo, premiato dal Club Barriera nel 1993, per la loro passione sportiva al servizio del Calcio Rovigo.
Praticamente un passaggio di testimone in favore del figlio Lorenzo che subito proponiamo al centro del trio Allievi regionali by Calcio Rovigo e cioè tra +Sturaro (a sinistra) e Spada a destra.
Quindi Lorenzo Meneghini ( primo a sx al fianco di Gasparetto) nel Rovigo 1982-83 nel primo Trofeo “Piersanti Mattarella” a Palermo.
Poi Lorenzo ‘al tiro’ nel Torneo Interaziendale a Padova nel 1984, con la Polizia di Stato.
Passando quindi a Lorenzo in versione mister, eccolo da allenatore della Rovigo Juniores 1992 ( tra gli altri Selleri, Cagnoni…) .
Per quanto riguarda Lorenzo Meneghini come allenatore in tour tra Polesine & dintorni, eccolo con i biancorossi della Lendinarese 1996/97 del presidente Sterza ( primo a sx).
Quindi mister col Casumaro 1997 in versione poster col portiere Bolognini che ha giocato anche nell’Adriese.
A questo punto, ricordando la miracolosa salvezza nel campionato di Seconda Categoria a Lendinara con la Union Vis Lendinara del noto ds Roberto Dalla Villa (all’ultima giornata vs Gaiba, ) certifichiamo il rientro di Lorenzo Meneghini in casa Rovigo coi flash che gli ho scattato ad Ariano Polesine nel giugno 2008.
Dapprima con Lorenza griffato Calcio Rovigo e in trio ocn Paolo & Fabio Cazzadore, quindi in team biancazzurro griffato Cassa Risparmio PD RO col dirigente Pietro Sannia (a dx con la bandierina).
E dulcis in fundo la foto scattata alla Biblioteca Carllizzi di Rovigo nel giornata di presentazione della mia trilogia libraria “Polesine Gol – Campioni & Signori” , con al tavolo dei relatori da sx l’assessore Cattozzi, l’arbitro Fabrizio Zanforlin, Sergio Sottovia, il presidente Pavarin, lo storico mister Carlo Spolaore , infine Lorenzo Meneghini allenatore rodigino del Terzo Millennio.
Sergio Sottovia
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