Lorenzo Zago “Le Parisien”/ Da baseball e calcio, “Grand Referee Gaelic Football” agli Europei by Paris Gaels Gaa


04/10/2013

Costruirsi un background fatto di passione e debuttare a Parigi nella penultima tappa del Campionato Europeo di gaelic football. Questo è Lorenzo Zago nella curiosa “story-interview” by Raffaello Franco, originale nello stile e nella sostanza. Perché partita da lontano, tra baseball Made Bsc Rovigo e football in evolution tra Figc & Uisp, ma sopra tutto approdata in casa football gaelico in casa Ascaro Rovigo e perfezionatasi da un mese a questa parte nella Parigi nota da sempre per la sua mentalità ‘aperta’, per le sue mille facce della memoria e del futuro.
Tra …torre Eiffel e Montmartre – come dice Raffaello Franco – , cui lasciamo tout court la parola per questa story dedicata a Lorenzo Zago “Le Parisien” , sia per ciò che ha fatto a Parigi come “gaelic football referee” che per le sue risposte/pensiero by hearth & mind.
Unica correzione è quella che faccio a Raffaello Franco , ma solo per la parte finale di questa sua straordinaria mail da work in progress:<< Ciao Sergio, come anticipato ti invio il pezzo su Lorenzo Zago, il fischietto polesano protagonista al torneo di gaelic football di Parigi. Ti allego alcune foto di Lorenzo che ti implementeremo successivamente con altre d'archivio (Lorenzo sta cercando sue vecchie foto di baseball e arbitro di calcio) e ti invito a vedere anche il video di Jerome Quinn dove parla dei nostri arbitri "gaelici" http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=OwRehSpIdfE.
Come sempre ti ringrazio dello spazio che ci regali nel "condominio sportivo" del mitico Polesine Sport. A presto.>>.

 

 

Ecco a Raffaello dico solo che …non gli ho regalato niente, perché Lui le sue quote di proprietà su questo “condominio infinito” le manterrà forever anche se …la musica dei suoi racconti story viaggiasse on the road su altre strade sconosciute, giusto perché – parafrasando un cantautore open – “sarò con Lui dove andrà!”
Anche perché ‘essere’ è un verbo metafisico che perciò ti accompagna tutta la vita e oltre (come questo sito www.polesinesport.it nel quale i ‘condomini’ sono solo vestali) anche se si camminasse su strade parallele o sconosciute. Come per fortuna fa da sempre Raffaello Franco metà pirata metà artista, running tra hockey e baseball, tra rugby e …football gaelico, come un moderno ‘cavaliere’ di Sport & Life nel senso etimologico e originale di quella parola/verbo ‘OLIMPICO’ che fa stare l’Uomo come sacerdote in cima al monte.

 

 

LORENZO ZAGO “LE PARISIEN” ( written by Raffaello Franco) / ARBITRO DI “GAELIC FOOTBALL” A PARIGI DOPO ESSERE STATO “PLAYER” TRA BASEBALL & FOOTBALL/CALCIO COME GIOCATORE E COME ARBITRO
<< Sappiamo che “Parigi val bene una messa” e se n’è reso conto anche il rodigino Lorenzo Zago che, lo scorso 14 settembre, è stato protagonista di un evento, solo fino a pochi mesi fa, inimmaginabile.
Il “vecchio” capitano del baseball Rovigo, l’arbitro di calcio che ha diretto  centinaia d’incontri, dalle giovanili fino alla prima categoria e poi nei campionati amatoriali della UISP, ha fatto infatti il suo debutto internazionale nell’importante torneo europeo di gaelic football organizzato dal club Paris Gaels.
Così, il nostro super sportivo Zago, è passato alla storia come il primo arbitro italiano di football gaelico a dirigere incontri in un campionato europeo.

Un altro record per la città di Rovigo che aggiunge così un altro pezzo alla propria collezione di primati “italiani” negli sport gaelici: la prima squadra di football, la prima partita, i primi arbitri ed oggi anche il primo direttore di gara “internazionale”.
Per Zago il torneo parigino si è rivelato come una vetrina importantissima.
Il club Paris Gaels Gaa, club storico europeo, nel 1995 è stato il primo a formarsi sul continente al di fuori dell’Irlanda ed è stato anche il primo ad aver ottenuto il riconoscimento e l’affiliazione alla Gaelic Athletic Association.

 

 

Si può dunque intuire l’importanza, a livello continentale, di questo appuntamento valido come penultima prova del Campionato Europeo di calcio gaelico femminile e maschile, l’ultimo torneo 2013 prima di volare nella città irlandese di Athlone a metà ottobre.
Ma prima di calcare i verdi prati del cuore dell’Irlanda, il “circus” del calcio gaelico continentale ha fatto una sosta tra la Tour Eiffel e Montmartre e lo ha fatto presentandosi con alcune delle migliori squadre d’Europa.
Ecco i numeri solo per darvi un’idea dell’importanza della kermesse parigina: 10 squadre maschili e 9 femminili; 251 atleti (160 uomini e 91 donne) impegnati in 50 partite; 11 Paesi rappresentati, 6 arbitri (3 francesi Xavier Ingrand, Adrien Henry e Brieuc Henry; 2 irlandesi Tom McGrath e Michael Cryan ed un italiano, il protagonista della nostra storia, ndr), servizio medico assicurato dalla presenza di 5 equipaggi della Croce Rossa, 20 allenatori ed innumerevoli nazionalità rappresentate da persone che amano e giocano il football gaelico al di fuori dell’Irlanda!

Nel torneo “ledies” hanno partecipato 8 squadre che sono state suddivise in due gironi:  Olanda, Monaco di Baviera, Zurigo, Rennes, le padrone di casa di Parigi e le campionesse europee in carica del Belgio (entrambe con due formazioni, n.d.r.).
Nel torneo maschile, la capitale francese ha accolto invece i giocatori del Belgio (campioni europei in carica) che anche a Parigi hanno dimostrato la loro supremazia vincendo, con la squadra A, la finale contro un fortissimo e mai domo Zurigo (dominatore del Campionato Italo-Svizzero nel quale era impegnato quest’anno anche l’Ascaro Rovigo Gaelic Football, n.d.r.) e portando la squadra B in semifinale (sconfitti solo dal team elvetico, n.d.r.). All’ombra della Tour Eiffel anche, i tedeschi del Francoforte ed i team francesi: Liffre, autore quest’anno di una storica tripletta in Francia con la conquista di coppa, campionato e coppa di Bretagna, quindi Rennes, Lorient, Lione, Tolosa, Clermont oltre che al team ospite.

 

 

Per il nostro Lorenzo Zago è stato un banco di prova importantissimo, un impegno nel quale ha diretto la bellezza di nove incontri accrescendo così la propria esperienza anche in questo sport nuovo alle nostre latitudini.
Un battesimo coi fiocchi per il fischietto polesano che un giorno potrà raccontare ai nipoti, con orgoglio: “Io quel giorno c’ero!”
A questo punto vediamo di conoscere un pò più da vicino il protagonista di questa incredibile storia. Nato a Rovigo il 30 Luglio 1965, l’arbitro “gaelico” Lorenzo Zago lavora nel settore del commercio e con Stefania condivide la gioia di crescere le loro due splendide bambine.
Dal 1978 si innamora del baseball che inizia a giocare vestendo la maglia della squadra della sua città, passione che non lo abbandonerà più, tanto che nel 1994 indosserà i gradi di capitano della squadra rossoblu.

 

 

Nello stesso anno entra a far parte del consiglio direttivo della società Baseball Softball Club Rovigo. Lo scorso anno è tra i fondatori della Ostaria dei Bonfi, la seconda squadra del Rovigo Baseball che milita nel campionato di serie C federale e ne diventa subito il capitano.
Nella sua vita sportiva però non c’è solo il baseball. Nel 1983 infatti diventa arbitro nelle categorie giovanili del calcio, attività che affianca alla pratica del baseball, ed arriva ad arbitrare fino alla 1ª Categoria della FIGC.
Nel 2002 lascia i campionati federali e passa a fischiare nei campionati amatori della UISP.
Oltre al baseball, anche fischietto e cartellini continuano ad appassionarlo e le novità lo attraggono  tanto che aderisce con entusiasmo al primo corso per arbitri di calcio gaelico (sport che aveva imparato a conoscere frequentando alcuni allenamenti della squadra rodigina, n.d.r.) organizzato a Rovigo alla fine dello scorso mese di aprile dal Board della Gaa Europe.

 

 

Lorenzo Zago diventa così uno dei primi cinque arbitri italiani di questo sport che sta vedendo gli albori in Italia.
Felice di potersi misurare in questa nuova disciplina ha già avuto occasione di arbitrare il match di beneficenza giocato lo scorso 1 giugno da Dropkick Padova ed Ascaro Rovigo a San Possidonio (MO) ed in ambito del Campionato Regionale italo-svizzero nei tornei di Roma, Padova e Rovigo, dove ha diretto la finale tra Eindoven Shamrocks e Dropkick Padova.
E adesso questa inaspettata, quanto gradita, designazione per il torneo di Parigi dove ha potuto farsi le ossa in vista delle finalissime di Athlone alle quali parteciperà,  dal 19 al 20 ottobre, con il collega Alessandro Raimondi, un altro fischietto rodigino che ha già avuto modo di mettersi in luce dirigendo alcuni incontri nelle tappe venete del Torneo Regionale italo-svizzero della Gaa.
Se parlate con lui della recente esperienza vissuta nella capitale francese, potrete cogliere dalle sue parole tutto l’entusiasmo e l’energia che pervadono la sua anima.

 

 

Un’energia viscerale che va ad ingrossare il già grande cuore del “fischietto” Lorenzo Zago, un uomo capace di vivere nutrendosi di pure passioni; passioni che, alla fine, risultano esser quelle più genuine ed importanti per una persona.
Ancora oggi Zago è in grado di trasmettere tutto quell’entusiasmo che ha immagazzinato nel torneo parigino, un entusiasmo che l’accompagna ancora oggi dopo aver vissuto quella straordinaria prima esperienza in campo internazionale.
 «A Parigi – racconta - ha regnato l’entusiasmo generale. Aleggiava questo fantastico sentimento tra le squadre, i dirigenti e gli arbitri. E’ stata una giornata lunga ed intensa dove alla fine arrivi stanco ma, paradossalmente, sei meno provato perché l’adrenalina che hai immagazzinato e scaricato ti aiuta a superare tutto. Voglio sottolineare questo perché davvero, quello di Parigi, è stato un torneo dedicato allo sport e dove la voglia di fare sport ci ha accompagnati dalle 9 del mattino fino alle 18.15 della sera quando il sipario è calato su questa straordinaria competizione. Un groviglio di sensazioni tutte positive dove lo sport è il fulcro. Non pensi a nulla e sei solo concentrato su quello che devi fare. Giochi, arbitri, osservi ed attorno a te c’è solo sport senza soluzione di continuità».

 

 

“Capire tu non puoi….tu chiamale se vuoi….emozioni”  cantava il grande Lucio Battisti. Emozioni che il nostro Lorenzo Zago ha provato a descrivere nel suo racconto regalandoci le sue impressioni, tutte comunque molto positive: «Una cosa che mi ha colpito è l’umiltà e la voglia di giocare che ho riscontrato in tutti gli atleti. Per quello che vedo questi sono sentimenti dominanti nel mondo della Gaelic Athletic Association, tutte cose, a mio avviso, che ormai alle nostre latitudini, soprattutto ai livelli più alti, stanno venendo meno, soprattutto in certe discipline sportive. In determinati ambienti sportivi mi sembra di vedere poca umiltà e poca voglia “vera” di stare assieme. Nel football gaelico invece osservo persone che hanno desiderio di divertirsi ma anche di sacrificarsi per ottenere, per quanto possibile, dei buoni risultati. Il bello di queste competizioni è che poi,  a fine partita, tutti sono davvero amici ed è sempre una festa per tutti. Dovete immaginare “stelle filanti” alla fine di ogni incontro! Tutti scherzano tra di loro, ci si abbraccia, ci si scambiano consigli ed opinioni, insomma una cosa davvero bella da vedere e, soprattutto, da vivere».

 

 

Quello di Parigi è stato un torneo molto ben organizzato dallo staff del team Paris Gaels, logisticamente impegnativo per la presenza di 19 squadre protagoniste nel torneo maschile ed in quello “ladies”. Gli organizzatori hanno pensato a tutto, anche al più minimo dettaglio.
«Noi arbitri – prosegue Zago - eravamo ben sistemati in hotel. Un componente dello staff è venuto il venerdì a prendermi in aeroporto e mi ha riaccompagnato la domenica per la partenza. Sono sempre stato seguito e mi hanno fatto sentire sempre a mio agio. La sera della vigilia del torneo è stata organizzata una cena solo per gli arbitri che ci ha permesso di entrare nel clima della competizione».
Questo è stato un aspetto molto apprezzato dall’arbitro polesano da sempre convinto del fatto che goliardia e divertimento devono ritagliarsi il loro spazio solo dopo la parte giocata. «Abbiamo cenato assieme, ci siamo conosciuti (io conoscevo solo il designatore della Gaa Europe Tom McGrath e l’arbitro Michael Cryan) ed abbiamo ricevuto le ultime direttive da Tom (McGrath) che ci ha illustrato il torneo nei minimi dettagli, ha designato gli incontri ed ha distribuito a ciascuno di noi i compiti. Da quel preciso momento siamo entrati in clima torneo acquisendo la necessaria concentrazione».

 

 

Sveglia all’alba, colazione e poi via con destinazione “La Courneuve”, il mega centro sportivo parigino dotato di 6 campi. Un centro sportivo completo di tutto ed adatto ad ospitare ogni tipo di evento sportivo se si pensa solo al fatto che, ad esempio, ogni squadra aveva a disposizione il proprio spogliatoio più quello riservato ai 6 arbitri. All’ingresso un padiglione sede della portineria, dove gli organizzatori avevano allestito il “centro operativo”.
Tutti gli spogliatoi erano disposti attorno ad una piazzetta dove venivano distribuiti thè e caffè.

«Ho avuto la netta impressione che tutto funzionasse alla perfezione e quello che soprattutto mi ha fatto più piacere è l’aver avuto la chiara sensazione, fin dalle prime battute, di sentirmi ben accolto e che tutti erano felici di aver fatto entrare, per la prima volta, un arbitro italiano nel “loro” mondo. Li ho visti veramente contenti. Ci sono tanti irlandesi che vivono in Italia e che conoscono le nostre abitudini e passioni sportive, però ho comunque visto nei loro occhi la felicità e la curiosità di farsi arbitrare da un direttore di gara italiano».
A fine torneo sono stati molti i feedback positivi ricevuti dall’arbitro polesano anche nel corso della cena di gala che, alla presenza dell’ambasciatore d’Irlanda in Francia, ha chiuso il torneo parigino. Complimenti ricevuti soprattutto da atleti e tecnici delle squadre. Dal designatore McGrath, domenica mattina prima di imbarcarsi sull’aereo che l’avrebbe riportato a Venezia, un semplice “Lorenzo, well done!”  accompagnato da un sorriso, da uno sguardo soddisfatto e da una calorosa stretta di mano, tutti gesti che valgono molto più di mille parole.

 

 

Se chiedete però a Zago che voto darebbe alla sua prestazione, non vi sentirete rispondere nulla. Troppo umile il nostro Lorenzo per rispondere ad una domanda come questa. Preferisce che siano McGrath o Cryan, un altro arbitro irlandese di grande esperienza che vive a Parigi, ad esprimere giudizi sul suo operato:«Preferisco che siano gli addetti ai lavori ad esporsi con dei voti. Personalmente sono comunque molto soddisfatto per il fatto di aver ottenuto tanti positivi riscontri dagli atleti che mi cercavano per darmi la mano, per salutarmi e per complimentarsi con me. Quello che mi ha fatto ancor più piacere è l’aver visto anche tanti allenatori, fischiata la fine del match, venire al centro del campo per salutarmi e ringraziarmi, per scambiare qualche parola, per chiedermi precisamente da quale parte dell’Italia venivo e per sapere da quanto tempo arbitravo nei tornei europei della Gaa. Tutte cose che mi hanno regalato davvero tanta soddisfazione».   
Un successo personale meritato ed ottenuto grazie anche all’umiltà ed al carattere gioviale di Lorenzo Zago, uno sempre disponibile, desideroso d’imparare e che, quando arbitra, riesce a mantenere il giusto aplomb. Spesso sentiamo dire che un arbitro è bravo quando nessuno si accorge di lui. Quando non risulta il protagonista perché i veri protagonisti devono sempre e comunque essere i giocatori in campo. Il direttore di gara dovrebbe essere solo un giudice imparziale al di sopra delle parti, profondo conoscitore del regolamento, umile  se possibile, e se serve, pronto a riconoscere anche gli errori.  Questa la teoria. In pratica invece tutti i giorni abbiamo davanti esempi, soprattutto nel mondo del calcio, di direttori di gara che amano essere protagonisti e questo non fa certo bene allo sport, anzi! Certi comportamenti accendono gli animi e scatenano le polemiche. Ecco, il nostro Zago, al contrario, incarna tutte le suddette caratteristiche e questo è il principale segreto del suo successo.

 

 

Ma è davvero filato tutto liscio in questo debutto internazionale? «Certamente si! Posso dire che il momento più difficile è stato quando l’aereo per Parigi è decollato dall’aeroporto di Venezia. Ecco, in quel preciso istante mi sono reso conto che ero solo ed ho pensato tra me e me “adesso ci sto andando davvero!”. Con il grande gruppo di Rovigo, con il quale ancora oggi condivido gli allenamenti di questo fantastico sport, all’inizio sembrava tutto un gioco. Poi è arrivato il momento di fare le cose sul serio ed in questo mi sono sentito uno degli attori». L’emozione di vedere dall’alto Venezia e la sua bellissima laguna, le Alpi e poi Parigi, l’hanno reso consapevole di quello che, da li a poche ore, sarebbe andato a fare. I tempi del campetto della Commenda dove quei pochi pionieri avevano imparato a conoscere il gaelic football con esercizi ed allenamenti chiusi da una dissetante Guinness erano davvero finiti. Adesso Zago stava per atterrare nella capitale francese per arbitrare in un torneo internazionale, primo italiano a vivere questa esaltante esperienza! «Sabato (14 settembre, ndr) ho trovato subito la giusta concentrazione. Una giornata tipicamente parigina, piovosa e piuttosto fresca (11/12 gradi, n.d.r.), nella quale ho arbitrato nove incontri tutti di buon livello. A Parigi, a cena, ne abbiamo parlato anche con Roy Coleman, il portiere del Francoforte che avevo conosciuto ad aprile al corso arbitri di Rovigo, che mi ha confermato quanto buono fosse il livello medio delle squadre impegnate nel torneo». Torneo nel quale le squadre erano state divise, sia in quello maschile che in quello femminile, in due gruppi di merito, formula che permette di avere incontri sempre molto equilibrati e spettacolari.
In tutta questa girandola di partite, il fischietto polesano ha saputo gestire al meglio la tensione della gara trasformandola in energia positiva che gli ha permesso di gestirsi per tutta la giornata:«Visti il ritmo ed i tempi serrati tra un match e l’altro, non c’era nemmeno il tempo di scambiarsi opinioni tra colleghi. Il breafing del venerdì sera a cena e quello che Tom McGrath ha tenuto prima di uscire dallo spogliatoio, sono stati gli unici due momenti di condivisione tra noi arbitri. Una volta fuori poi ognuno di noi ha dovuto gestirsi in maniera autonoma. Per un novellino come il sottoscritto un’esperienza davvero formativa».

 

 

La prima intensa stagione di Lorenzo Zago arbitro Gaa, non si è però ancora conclusa. Mancano infatti all’appello ancora due importanti appuntamenti: le finali Pan Europe che si giocheranno ad Athlone, in Irlanda, il 19 e 20 ottobre prossimi e l’Adige Cup che si disputerà a Rovigo, al Comunale di Buso, sabato 26 ottobre.
Arbitrare nella terra dove il football gaelico è nato e dove è uno degli sport più seguiti, per Zago sarà un’altra fondamentale tappa nel suo percorso di carriera, un altro tassello da aggiungere nel suo curriculum:«Partire per l’Irlanda con il collega Alessandro Raimondi (un altro fischietto rodigino che il referees comissioner Tom McGrath ha designato per le finali europee di Athlone, ndr) e tutta la squadra rossoblu, non potrà far altro che regalarmi altre intense emozioni. Non ho particolari aspettative da questa che sarà un’altra esperienza molto intensa e formativa, e non sono il tipo di persona che si monta la testa! L’unica cosa che so è che voglio arbitrare perché questa è una cosa che mi sta piacendo molto, “I like to refereeing”! Voglio arbitrare e, per quanto ovvio, spero di farlo nel miglior modo possibile».
In tutti i passaggi dello “Zago-racconto”, prevale su tutto l’entusiasmo per questa nuova vita sportiva intrapresa dal fischietto rodigino, un entusiasmo che va a braccetto con una grande umiltà caratteriale del protagonista della nostra story, tutte caratteristiche che fanno presagire un grande futuro nella carriera di “gaelic football referee” del nostro Lorenzo.
I suoi obiettivi sono molto chiari:«A Parigi ho aperto una piccola breccia, ora c’è tutto il muro da tirar giù, perché gli irlandesi sono felici di espandere i loro sport al di fuori della loro isola, ma sono altrettanto, direi giustamente, gelosi ed orgogliosi di difendere quelli che sono i giochi che rappresentano le loro tradizioni, la loro storia e la loro cultura!

 

 

Proprio per questo desidero, assieme ai miei colleghi arbitri rodigini e patavini, di poter entrare nei cuori degli irlandesi che vivono in giro per l’Europa in maniera che ci possano designare sempre più spesso e che con grande serenità la Gaelic Athletic Association Europe si senta tranquilla sul fatto di inviare direttori di gara italiani ai tornei continentali. Non dovrà andare solo Zago Lorenzo, ma dovranno andare anche Alessandro Raimondi, Andrea Furlan, Alessandro Rasi ed Alessandro Grego! Ecco, questo per me è l’obiettivo primario!»
E questo il pensiero di colui che è stato il pioniere dei “fischietti gaelici” italiani, lo “Zago pensiero” che è improntato a 360 gradi sul mondo  e sullo sviluppo degli sport gaelici sul nostro territorio tanto che, in chiusura del nostro incontro che ha permesso la stesura di questa interessante e curiosa “story-interview”, ha voluto lanciare un appello a quanti, tutti i giorni, sono impegnati sui vari fronti di questa esaltante avventura.
«Voglio dire ai ragazzi che frequentano l’Ascaro Rovigo Gaa, di impegnarsi ancora con più intensità perché il mondo che li (e ci) aspetta, è un mondo fantastico, dove vince lo sport e l’amicizia! Sono valori ai quali credo che i giocatori del Rovigo ritengano irrinunciabili e che poi, a conti fatti, sono gli unici e veri valori che lo sport in genere dovrebbero insegnare e regalare. Questo è un aspetto – ha sottolineato Zago - sul quale lavorare e che aiuta anche a farsi conoscere dagli sponsor che possono investire su quello che è un progetto interessante e, spero, vincente. Per questo voglio concludere ringraziando Giuliano Govoni ed il marchio Azimut per il sacrificio che stanno facendo a sostegno dell’Ascaro Rovigo Gaelic Football Gaa tanto che mi sento di dire che hanno investito bene le loro risorse. Sono convinto che, con un piccolo sforzo in più, i ragazzi riusciranno a regalare ancora più soddisfazioni!»
In bocca al lupo referee Zago! >>

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per ‘referee’ Lorenzo Zago con in mano quel pallone che, griffato All-Ireland, sembra avere la ‘valenza metafisica’ della classica …sfera di cristallo.

Poi per quanto riguarda la fotogallery a titolo di ‘legenda’ vi proponiamo quanto trasmessoci dallo stesso Raffaello Franco, mister reportage:<<  P.S: Le foto fatte ai giardini sono di Giorgio Achilli (per le dida nelle foto dei 3 arbitri c'è Alessandro Grego e Alessandro Raimondi, in quelle con le mazze da hurling ci siamo io e Mirko Monti), mentre quelle di baseball sono di Fabio Padovan (il nostro farmacista super tifoso)>>.
Fermo restando che il ‘referee’ col cartellino giallo è Grego e che il ‘referee’ col cartellino rosso è Raimondi ( vedi rubrica ‘Campioni & Signori’, articoli precedenti in trio con Giolo & Vegro by Figc), vi proponiamo nella parte finale della fotogallery alcuni flash che ho scattato allo stadio Battaglini ( vedi in apertura, bandiere “Alè Bersaglieri”) mixate con alcuni ‘crop’ by Jerome  Quinn’s film reportage.
Vale a dire Tony Brass, quindi due flash di Lorenzo Zago in fase operativa sul campo e poi in quartetto , primo da sx, insieme ai suoi colleghi rodigini Raimondi, Grego e Pasi.
Questione di poker d’assi, come la foto dulcis in fundo con Lorenzo Zago & Tony Bass ‘nel sole’ e nel bel mezzo del torneo internazionale Made in Polesine guarda caso propedeutico a quello Made in Paris dove il ‘Pariisien è stato …magnifico di nome e di fatto.


Raffaello Franco & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it