Luigi Marangoni sposa Carla Donello e dal 1974 sono veronesi nel mondo anche con Marco; e dove c’è gas c’è MADAS, con “Dispositivi di Sicurezza, Regolazione e Filtrazione per Gas, Biogas, Aria, Gasoli, Nafta/ Come coi vini Cantina “Le Carezze”


E mi ritrovai in una Selva ( oscura) che la diritta via avevo smarrita… Ma Dante oltre alla Divina Commedia aveva scritto la Commedia Umana, e allora…questa è la storia di una di noi, anche lui nato per caso nella località che ha dato i natali a Lauro Bordin, il campione di ciclismo d’inizio secolo scorso , vincitore di tappe speciali al Giro d’Italia (epoca di Girardengo) e di una Milano- Torino oltre che protagonista al Tour de France.
Parliamo di Luigi Marangoni nato a Selva di Crespino il 20.9.1946, da papà Giustino e mamma Giuseppina Panin, in una famiglia completata dalle sorelle Leonina e Lucia.
Un gioventù da paesi poveri, anche se Crespino è pur sempre il paese del mito di Fetonte, celebrato da Ovidio nelle sue Metamorfosi per la sua voglia di volare col suo carro fin troppo vicino al sole tanto che i suoi cavalli impazzirono e  precipitò nell’Eridano e …nello stemma del Comune di Crespino con immagine celebrativa e scritta “Phaetontea Arva Padi”. Ma la vita è fatta di Metamorfosi, e se per Fetonte caduto nel Po a Crespino piansero le sorelle Erinni che furono trasformate in pioppi, per Luigi Marangoni la metamorfosi cominciò a partire dalle  Medie ( eravamo in classe assieme) e dalle Scuole Superiori frequentate a Rovigo dove si diplomò in ‘Perito Elettrotecnico’ all’Istituto Tecnico Viola.
E così ritroviamo Luigi , il bambino che aiutava papà Giustino , meccanico tuttofare a ‘casa’ Selva ( epoca in cui consegnava anche bombole di gas) e che si era fidanzato con Carla Donello, la sua anima gemella sempre di Crespino e tutt’ora l’altra faccia della sua medaglia MADAS , l’azienda con sede a San Pietro di Legnago dove ci siamo ritrovati grazie a ‘gancio’ Alberto Fogagnolo per questa Storytelling che ha anche scoperto il vaso di pandora dei ricordi giovanili.
Ma sostanzialmente la vita per Luigi Marangoni passa da…giovane ad adulto, sostanzialmente come succedeva per tutti i giovani di quei mitici Anni ’70, dopo aver espletato il servizio militare. Era il 1967 e Luigi fece il C.A.R. ( centro addestramento reclute) a Falconara Marittima per poi completare il servizio militare , come ‘pontiere’, a Piacenza.
Era l’Italia che stava completamente smaltendo i problemi del periodo post Seconda Guerra Mondiale , mentre il Polesine ‘povero’ si stava ancora spopolando a causa della nota Alluvione del Po nel 1951 non ancora digerita.
Ma era anche l’Italia del boom economico dove il lavoro non mancava nel triangolo industriale Milano – Torino – Genova.
E poiché il lavoro nobilita l’uomo, ecco che a fine militare del 1967, dopo 6 mesi di pausa,  il nostro Luigi Marangoni  lascia la sua Selva di Don Camillo e viene  assunto alla Riello Bruciatori di Legnago e inviato a Genova in supporto tecnico a dei grandi lavori in corso.
Dopo un anno a Genova ecco che lui subentra al suo superiore ( andato in pensione) come Responsabile tecnico e rimane a Genova per altri 3 anni , fin dopo l’Alluvione del 1972 nella Città della Lanterna.
Ma quello di Marangoni non era un lavoro alle ‘dirette dipendenze ‘ della Riello, perché Luigi era un ‘perito esterno’ con l’incarico di dirimere le problematiche relative agli impianti e ai reclami tecnici della clientela.
Un lavoro che ha visto altresì Luigi impegnato per quasi 3 anni a Bologna, fermo restando che era già germogliato in lui il germe della piccola progettazione personalizzata e della….produzione in proprio.
E’ già in embrione il Marangoni dei tempi moderni, che lo stesso Luigi ricorda così:<< Con Carla abitavamo a Legnago da quando  ci siamo sposati nel 1972. Lei lavorava all’ufficio elettorale del comune di Legnago . Nel 1972 è nato Marco. Abbiamo sempre lavorato tanto, non c’era domenica di riposo. Mi è sempre piaciuto lavorare elaborando soluzioni a delle problematiche che avevo già affrontato con la clientela ma anche pensando alle nuove esigenze che il mercato stava proponendo. Perciò anche alla sera e nel fine settimana , a casa , sviluppavo piccoli prototipi con carta e gesso, praticamente dei modellini. Era l’epoca della metanizzazione in Italia, in crescita continua col metano che arrivava dalla Algeria e dalla Tunisia. E così nell’ottobre del 1974 è nata la MADAS…>>.

E il nome della Ditta è tutto un programma tra memoria e futuro, visto il significato delle sue iniziali: Marangoni, Donello, Apparecchi, Stabilizzatori.

Con Luigi che parte in modo artigianale: primo anno da solo, solito orario a tempo pieno compreso week end , finché dopo 6 mesi si fa aiutare da un pensionato.
Perché la sua filosofia è “Famiglia e Lavoro”, quella che nella sua evoluzione ha portato alla MADAS Srl del Terzo Millennio, fino alla attuale Azienda Certificata UNI EN ISO 9001 per “ Dispositivi di Sicurezza, Regolazione e Filtrazione per GAS-BIOGAS-ARIA-GASOLIO-NAFTA” , sempre più internazionale e quindi …Safety, Regulation and Filtration devices for Gas-Biogas-Air-Oil-Heavy Oil.

Davvero uno straordinario salto in avanti per la prima MADAS sviluppatasi in ambito familiare, quando nella piccola azienda è entrata a tempo pieno anche la moglie Carla, dimessasi dall’impiego pubblico ,quasi una casa-famiglia vista la presenza continua di mamma Giuseppina sempre oculata controllore del magazzino fino alla veneranda età di 94 anni.

Intanto Luigi Marangoni cominciava  a’certificare’ i suoi prodotti e ‘brevettare’ le sue prime invenzioni, da piazzare su un mercato che ha puntato soprattutto sulla Esportazione all’Estero con produzioni innovative in un mercato sempre più esigente.

Da lì i primi viaggi di Luigi in Francia , poi Spagna e in altri Paesi Europei, per allargarsi ai rapporti con gli altri Paesi del Mondo in cui la metanizzazione era sempre più al centro della loro evoluzione socio-economica.
Da lì i successivi viaggi di Luigi che hanno fatto diventare la MADAS in grado di commercializzare prodotti qualificati sia Ucraina, Turchia,  Iran , fino in India e in Cina.
E giusto per soddisfare il mappamondo e i 5 passaporti ‘consumati’ da Luigi Marangoni, la MADAS ha sviluppato la sua commercializzazione anche in Africa, dall’Egitto alla Tunisia fino al Sud Africa, mentre per quanto riguarda l’America il marchio Madas è ben inserito con i propri ‘distributori’ anche in Brasile e Colombia.
Ma questo è un elenco per certi versi riduttivo se pensiamo che, mentre ‘viaggiavamo’ con Marangoni all’interno dei vari settori produttivi della sua MADAS a San Pietro di Legnago ( sviluppata su due strutture immobiliari quasi confinanti) , lo stesso fondatore Luigi ne ha sintetizzato così l’habitat commerciale ma anche la mission sfornando sorridendo questa frase emblematica “ Dove c’è gas c’è Madas”.

Ma per una azienda che si evolve nell’arco di oltre 40 anni bisognerebbe pensare ad una Tesi di Laurea con adeguato lungo  specifico studio analitico da ‘Sole 24 Ore” analizzando tutti i Bilanci e Dati Commerciali work in progress. Però le nostre Storytelling partono e si identificano soprattutto sull’aspetto umano dei nostri Protagonisti, anche se alcuni ‘passaggi’ personali palesano in modo evidente sia struttura che dimensioni socio economiche della MADAS, dove però la struttura portante è tuttora la trilogia familiare ‘Luigi – Carla- Marco’.

E allora, eccovi alcuni comunque doverosi e significativi ‘passaggi cronologici’ in aggancio alle essenziali domande fatte a Luigi , frutto dello speciale ‘viaggio amarcord aziendale’ pomeridiano insieme all’amico comune Alberto Fogagnolo, perché abbiamo visitato sia la MADAS a San Pietro di Legnago che la sua Cantina “ Le Carezze’ di Terrazzo, prima del relax serale in ‘amarcord personale crespinese’ anche con sua moglie Carla, dopo una saluto significativo con suo figlio Marco.

Perciò, come primo flash, segnaliamo l’importanza della prima Certificazione ISO avvenuta nel 1991 , capitalizzando peraltro le prime ‘analisi prodotto’ effettuate direttamente in Azienda da quei ‘piccoli laboratori’ tuttora affettuosamente conservati da Luigi, che da imprenditore ha sempre puntato sul paradigma “ Idea,Ricerca,Sviluppo e Mercato”, giusto per avere successo.

Un successo che Luigi considera frutto di condivisione familiare, visto che la presenza di sua moglie Carla è punto essenziale in azienda come quello di suo figlio Marco, ingegnere meccanico laureatosi a Padova,  sempre più protagonista in azienda e anche lui con tanti …passaporti consumati per viaggi-lavoro all’Estero.

Di cui peraltro papà Luigi palesa orgoglio particolare, come quando mi ha spiegato che in un meeting in Germania tra Enti Certificati e Polifunzionali, proprio suo figlio Marco (conosce/parla inglese e russo) da relatore sulle norme P.E.D. anche in relazione alle “ 19 Osservazioni migliorative del vertice di Seul “ è diventato …docente applaudito da tutta l’assemblea dei qualificati partecipanti internazionali.
Ma Luigi Marangoni , self made man partito da Selva di Crespino e tanti passaporti consumati, è sempre stato in evoluzione sia per sé stesso che per i suoi dipendenti, tant’è che , oltre che per sé stesso individualmente, ha organizzato corsi periodici di inglese anche per i propri dipendenti.
Tant’è che Luigi sottolinea subito: “ La formazione per i dipendenti è sempre importante per una azienda moderna”.
Ma se per Luigi Marangoni & Madas in evoluzione parlano anche i Bilanci e i Dati ufficiali by Camera Commercio, va ricordato che già nel 1994 il ‘Luigi figlio delle civiltà contadina’ ha investito in agricoltura, acquistando 30 ettari a Terrazzo per vivere in tranquillità ma anche per coltivare la sua passione… biologica ambientalista.

E allora , ricordando che la MADAS Srl  continuerà a diventare ‘grande’, segnaliamo che già nel 2013 è stata ‘inaugurata’ la attuale MADAS , quella che dà lavoro a circa 200 persone, oltre che a lavoro ‘indotto’ per diverse aziende anche della zona artigianale nei dintorni.
Grazie a quello spirito evolutivo che è certificato da tanti ‘brevetti aziendali’ per soddisfare le esigenze di tanti Byers  internazionali, compreso i Grandi Distributori russi e asiatici come Gaz Prom, là dove la qualità del prodotto MADAS fa davvero al differenza, con materiale e prodotti ‘resistenti’ anche a temperature …impossibili  e per lunga durata.

Un imprenditore soddisfatto del suo lavoro e dei suoi viaggi, dei quali si porta nel cuore anche tante conoscenze turistiche e considerazioni socio-economiche, come quando ci parla della Grande Muraglia cinese e di Pechino di 30 anni fa, con tanti cinesi ancora vestiti tutti uguali con quell’indimenticabile ‘berrettino alla  Mao’ e con quella marea di biciclette.
Per una Pechino di cui Luigi-imprenditore sottolinea il grande ‘senso dell’ordine’, come quello di …mamma Giuseppina anche in azienda fino a 94 anni e puntuale custode in magazzino.

Incroci e amarcord dei quali abbiamo parlato con Luigi Marangoni imprenditore MADAS da
 45 anni e col quale , prima di andare a visitare la sua Azienda Agricola di Terrazzo,  abbiamo ancora parlato di …volume d’affari, fatturazioni, indici aziendali, cash flow  e ciclo rimanenze di magazzino, con la naturalezza di chi si conosce fin dai tempi giovanili , quando a Crespino ci si preparava per gli esami d’ammissione alla Scuola Media.

In una MADAS che per farlo al meglio ha visto il fondatore-ideatore Luigi Marangoni attorniarsi di persone altamente professionali, a partire da ingegneri e laureati in grado perciò di interagire e modificare ai massimi livelli, comunque sempre sotto la triade direzionale Luigi-Carla-Marco.
Sia che si parli di Elettrovalvole automatiche che di Elettrovalvole a riarmo manuali normalmente chiuse oppure normalmente aperte, Regolatori di pressione per gas a dimensioni variabili, Filtri per gas, Valvole di sicurezza, Elettrovalvole di Intercettazione e Filtri autopulenti per olio combustibile, Accessori vari compreso Prese di pressione, Valvole a farfalla e a sfera, Manometri, giunti, sensori e Pressostati per aria/gas, fino al Controllo tenuta valvole.

Che poi a Luigi Marangoni & Carla Donello piaccia fare camminate sotto i portici di Montagnana e andare al Teatro Salieri di Legnago, beh questo non è solo perché abitano nella loro tenuta di Terrazzo, cioè equidistanti/vicini a Montagnana e Legnago.

Aveva anche pensato di acquistare una tenuta al suo paese natale in Polesine, ma …seguiamo Luigi e andiamo a casa sua a Terrazzo, dove ci mostra ( siamo in due io e l’amico Alberto) anche la sua Cantina e più che spiegarmi …si racconta, dagli inizi di quel 1994, con quella scelta biologica per 30 ettari , di cui 10 coltivati a vigneto, 5 Boschivo, 5 Seminativo e i rimanenti a colture sperimentali.
Passando dal parlare del suo corso fatto come sommellier fino alle scelte attuate assieme agli enologi e altri specialisti di settore. Giusto per imparare  a fare  ogni cosa al meglio nel rispetto della natura e fino ad arrivare ai suoi speciali vini pregiati di cui Luigi-biologico va fiero.
Ma a questo punto , al di là che il sottoscritto avesse segnato come appunto/domanda la parola ‘Genesi’, voglio sottolineare che la tenuta e la Cantina stessa è denominata “Le Carezze” e che per capire meglio la sua ‘genesi’ vi propongo tout court la relativa presentazione by Luigi Marangoni estrapolata dal suo libretto per i …Vent’anni “Bio”, ma sempre in evolution.

 

LE BELLEZZE DI VIA CAREZZE / CANTINA BIOLOGICA “ LE CAREZZE” ( di Luigi Marangoni; in collaborazione con Christian Zatti, Elena Roca, Albert Cadirat, Elena PIdal)/

Una siepe altissima di spinosa pyracantha rendeva questa corte piena di mistero e le cime egli alti alberi che la sovrastavano sollecitavano la nostra curiosità.
Spesso con Carla facevamo un percorso in bicicletta passando sull’argine dell’Adige e poi, per completare il giro e anche per curiosare,passavamo davanti a questa casa e, sbirciando attraverso il portone, cercavamo di intravvedere il proprietario e capire il perché di tanta riservatezza.
Noi volevamo trasferirci in campagna e cercavamo, senza fretta, un posto dove creare il nostro futuro ultimo approdo.
Terrazzo era ed è famosa per la produzione di frutta soprattutto per la mela. Proprio per questo c’eravamo ripromessi di non puntare su questo luogo per il nostro progetto, considerando i trattamenti fitosanitari per niente compatibili con il nostro concetto di vita all’aria aperta.
Come si sa, nella vita non bisogna mai dire “a me questo non succederà mai”.
Abbiamo effettuato l’acquisto.
Ora vi racconterò i cambiamenti che abbiamo realizzato per renderlo più vivibile, dando così il nostro contributo per la salute ambientale.
Una coppia di anziani signori abitava da tanto tempo in questa casa ed avevano il compito di gestire la campagna per conto del proprietario che era un famoso professore di matematica e fisica, docente universitario a Padova e consulente del presidente della Repubblica.
Questo luogo era il punto d’incontro per politici del calibro di Bisaglia, Anselmi, Rumor  e tanti altri.
Qui venivano a rilassarsi giocando a bocce. Secondo il racconto dei confinanti, venivano organizzate anche feste con catering d’altissimo livello. I carabinieri dislocati attorno alla proprietà , garantivano la loro sicurezza.
Ecco spiegato il perché della siepe alta e di tanta riservatezza.

Abbiamo acquistato quasi a scatola chiusa dato che questo fattore, contrario alla vendita per interessi a noi conosciuti, ostacolava in tutti i modi le nostre visite, che dovevano essere programmate con largo anticipo e spesso fatte saltare con scuse banali.
Vuoi perché ci siamo intestarditi per fare un dispetto al fattore, vuoi perché attirati al fascino del mistero, abbiamo fatto il passo decisivo con un salto nel buio, non avendo la libertà e la disponibilità in tempo per verificare ogni particolare.

Le sorprese positive sono state le piante del parco. Una maestosa Metasequoia con un tronco che sembrava tornito.
Frassini Ornielli con nuvole di profumati fiori bianchi.
Bagolari con tronchi rinforzati da fasce verticali che sembravano tendini tesi di muscolose gambe.
Gingo Biloba dalle foglie a ventaglio e dal colore giallo intenso in autunno.
Sue meravigliosi faggi , uno selvatico ed uno rosso,che da soli possono fare un parco; con questi ho fatto la prima  raccolta di faggiole di faggio, un frutto che può essere tostato e consumato come i frutti di zucca.

Dei pini marittimi accolgono i visitatori.
Nel periodo invernale quest’ultimi, essendo tra le poche piante ad alto fusto sempreverdi, diventano la casa nascondiglio per i gufi ( un giorno ne ho contati dieci).
Ti guardano senza scomporsi e ti accorgi della loro presenza perché per terra vedi i resti digeriti di topi, talpe e altri animali che di notte, con voli silenziosissimi, riescono a cacciare.
Aceri di diversi tipi erano dislocati con arte; di monte, platanoidi, campestri, negundi, negundi variegati e giapponesi dalle forme e dai colori più diversi.

Liquidambar dalle foglie rosse in autunno.
Liriodendro tulipifera, imponente pianta ,con fiori che sembrano tulipani di cera.
Noi non conoscevamo queste piante ed abbiamo scoperto che anche le conoscenze degli agricoltori confinanti si limitavano al salice e al pioppo.
Con l’aiuto di manuali e libri specializzati abbiamo imparato a conoscere anche il più umile dei cespugli , e con la conoscenza è arrivato anche il rispetto.

La passione per il verde e per le piante e pensando alle cose buone che potevano essere prodotte in loro simbiosi, come cibo  soprattutto come vino, ci ha preso a tal punto che abbiamo cominciato a sconvolgere e pianificare tutta la campagna, con un obiettivo non ancora esternato, ma già ben maturo nella nostra mente.

POI IL CITATO “LIBRETTO WRITTEN BY LUIGI MARANGONI”  DIVENTA ANALITICO CON AMPI FOCUS COSI’ SIGNIFICATIVAMENTE TITOLATI …
Il Parco, ( prima 3000 mq poi aggiunti altri 4000), Il Picchio, Il Vivaio, Un Boschetto sperimentale, IL restauro della casa e dei percorsi, Le volpi, Il Bosco ( con pollaio recintato) di 15.000 mq con laghetto esterno,  Il Martin pescatore, l’Arginetto, LE CAREZZE ( erba palustre o carretto, in dialetto terrazziano chiamata ‘carezza’ e da qui anche il nome della Via Carezze), Viale Monza ( percorso alberato lungo più di 500 metri…) , Il secondo vialetto, Il percorso della salute ( piccolo parco con 12 macchine per praticare più di 12 esercizi fisici…), L’Uliveto ( sull’ettaro di terreno acquistato dal signor Battista e signora), Il rudere ( in fondo a Viale Monza, denominazione…autoctona) , La piantata, Le api, Il gelseto, Il vigneto e la cantina.

INOLTRE ECCOVI GLI ULTIMI DUE PICCOLI CAPITOLI CHE VI PROPONIAMO IN TOTO PERCHE’ SPIEGANO SOPRATTUTTO …L’ANIMA TRADIZIONALA MA AL TEMPO STESSO ‘EVOLVING’ DI LUIGI MARANGONI  ‘IMPRENDITORE DAL CUORE NATURALISTICO CONTADINO…

LA CANTINA “CAREZZE” / La cantina inizialmente sarà composta di tre locali. Una tettoia incorporata, dove si svolgeranno le operazioni di diraspatura, di pigiatura e di fermentazione. Un locale per le cisterne d’acciaio, che sarà climatizzato ed un locale per l’appassimento dove verranno previsti un sistema di ventilazione e uno di deumidificazione, nel caso le condizioni climatiche ne rendessero necessario l’intervento.
In quest’ultimo locale sarà riservato uno spazio per i legni; questo sarà provvisorio perché , se la cantina avrà successo, il nostro confinante, signor Garola ci ha ceduto un rustico dove realizzeremo una showroom  ed un posto adatto per la maturazione del vino in bottiglie ed in botti di rovere.
Abbiamo curato nei particolari la struttura, riservando particolare attenzione al tetto che  è realizzato con travature integrali di rovere ed il tamponamento con tavelline in cotto. Gli angoli sterni dei muri costruiti con mattoni faccia a vista e le pareti interne ed il pavimento, sono rivestite in clinker.
In futuro il vino sarà presentato in una bottiglia tecnologica particolare e da noi brevettata.
La sua peculiarità è che, posizionando la stessa, nell’atto della mescita, con il collo in alto, si avrà l’uscita del vino senza alcun gorgoglio fin dal primo goccio versato e senza rimescolamento.
Se usata con spumanti non ci sarà dissolvimento nell’aria di anidride carbonica ed aumenterà nel bicchiere la persistenza del perlage.
Se si vuole ossigenare il vino, basta posizionare il collo nella parte bassa, durante la mescita, ed il vino si ossigenerà fino all’ultima goccia.

QUESTI I NOMI DEI VINI “SECONDO NATURA” , MA ANCHE OLI, PRODOTTI BY CANTINE “CAREZZE”


GENESI/ NOTE DEGUSTATIVE: Un vitigno che si presta sia per vini fermi che per vini spumanti, ma che nei passiti sprigiona la sua aromaticità con profumi e sapori di miele. L’uva leggermente appassita, usata per questo nobile spumante , ha trasferito profumi floreali e agrumeti che lo differenziano per intensità e complessità./

01_GENESI - MALVASIA/ Extra Dry – Millesimato / TERRENO: Calcare ed argilla sono le protagoniste della sua importante struttura/
02_GENESI - MALVASIA – Brut – Millesimato/ TERRENO: Calcare ed argilla sono le protagoniste della sua importante struttura.

DIANA / NOTE DEGUSTATIVE: Molto intenso e complesso all’olfatto, con profumi di fiori di tiglio e mandarino. Importante è la sua mineralità. Al gusto è fresco e sapido, estremamente armonico.

03_DIANA - MALVASIA – Doc Merlara – Millesimato/ Calcare ed argilla sono le protagoniste della sua importante struttura/

JUPITER / NOTE DEGUSTATIVE / Molto intenso e complesso all’olfatto, con profumi di fiori di tiglio e mandarino. Importante è la sua mineralità. Al gusto è fresco e sapido,
04_JUPITER – PINOT GRIGIO – Doc Merlara - Millesimato / TERRENO : Calcare ed argilla sono le protagoniste della sua importante struttura.

05_JUPITER SPECIAL REFINEMENT – BIANCO VERONA -IGT – Millesimato / TERRENO : Calcare ed argilla sono le protagoniste della sua importante struttura. / Dopo la fermentazione a temperatura controllata, un anno in botti d’acciaio e due mesi in barrique di rovere, è stato ulteriormente affinato in acciaio, ottenendo esaltanti profumi e sapori che sicuramente soddisferanno i palati più esigenti.

VULCANUS / NOTE DEGUSTATIVE: Molto intenso e complesso con profumi di ciliegie, tamarindo e lamponi, note speziate di pepe e chiodi di garofano. Non mancano le note terziarie di cuoio , caffè e liquirizia.

06_VULCANUS  - MERLOT – IGT – Verona/ TERRENO : Calcare ed argilla sono le protagoniste della sua importante struttura.

ULTERIORI PRODOTTI DELLA CANTINA : OLI DI VINACCIOLO

01_OLIO DI VINACCIOLO / Ricavato al 100 % dai vinaccioli della nostra uva biologica con spremitura a freddo. E’ ricco di Polifenioli e Flavonoidi, antiossidanti che aiutano a contrastare l’invecchiamento della pelle.
Ottimo per l’alimentazione per l’alta percentuale di acido linoleico ( 70%) , che contribuisce ad abbassare il colesterolo totale, contiene pochissimi grassi saturi ( 10%) ed è ricco di Omega -6.
E’ un olio delicato , dopo averlo aperto si consiglia di mantenerlo al buio e al fresco.

02_OLIO DI VINACCIOLO “AROMATIZZATO” / Per uso cosmetico, può essere arricchito di oli essenziali.
Oli ricavati dalla istillazione in corrente di sapore da erbe aromatiche in parte coltivate nella nostra azienda.
 

NOTE FINALI SULLA CANTINA “LE CAREZZE”/ Importantissima la consulenza operativa dell’esperto agronomo ed enologo Fabio Melotto, con la sua esperienza decennale nelle cantine della Valpolicella.

INOLTRE : Il vino biologico prodotto da “Le Carezze” è già conosciuto e servito in molti prestigioso ristoranti della Bassa veronese e padovana. Ma sono arrivati anche prestigiosi riconoscimenti, vedi il “Vulcanus 2017” premiato ad Hong Kong come vincitore della terza “  Competizione Asiatica Internazionale” .

 VENT’ANNI “BIO”…( dal 1994 al 2014) / Quanto fino ad ora descritto è il lavoro che è stato svolto in questi ultimi vent’anni con l’obiettivo di preparare un ambiente idoneo per un vigneto ed una cantina che possano vantare il pregio di proporre un vino sano, senza usare prodotti dannosi alla nostra salute.
Le ultime 10.000 viti mese a dimora sono frutto di una selezione di piante autoctone resistenti alla Peronospera e allo Oidio con l’obiettivo di evitare anche l’uso di zolfo e rame.
E’ risaputo invece che più del 70% dei prodotti chimici venduti per l’agricoltura viene consumata nel 5% del territorio coltivato adibito a vigneto convenzionale.
Abbiamo messo a dimora cinquantamila piante di viti e trentamila piante boschive creando, con duro lavoro e dispendio economico non indifferente , un piccolo paradiso terrestre.

Confidiamo che i nostri sforzi e l’impegno profusi siano condivisi e apprezzati da chi degusterà i nostri prodotti, in ogni caso una camminata con i nostri cani bastardini tra i meravigliosi filari di piante boschive o di viti, apprezzando la loro salutare crescita in un ambiente vivacizzato da ogni tipo di animale, è impagabile…

 

 

EXTRATIME by SS/ In questa parte finale dedicata generalmente alle didascalie della Fotogallery  , voglio eliminare ogni dubbio/impressione derivante dalla lettura della sopracitata Family Story sottolineando che ‘non è stato tutto facile’.
Come ci tiene ad evidenziare così lo stesso Luigi Marangoni :<<  Ritengo giusto ricordare che i risultati ottenuti sono anche frutto di tante notti insonni e di tante porte chiuse in faccia. La ricerca di fornitori qualificati, collaboratori capaci e motivati, clienti affezionati e l’individuazione delle necessità del mercato hanno fatto e fanno tuttora parte della quotidianità del nostro lavoro. Tanta ricerca e sperimentazione per trasformare un progetto teorico in realtà sono costate ore e ore di sacrifici, di prove e di verifiche>>.
Tutto questo per doverosamente ricordare anche le note dolenti di questo meraviglioso ‘viaggio di lavoro’ targato MADAS che pur nella sua esaltante escalation non può prescindere dalle difficoltà contingenti.
Detto questo , e con riferimento ai soli flash scattati durante le visite aziendali tra Legnago & Dintorni, vi propongo in cover Luigi Marangoni.
Quindi nella fotogallery ecco nella location ‘bio’ della Cantina ‘Le Carezze’  il nostro ’gancio’ Alberto Fogagnolo insieme a Luigi Marangoni, che in last flash riproponiamo nel suo studio in ‘casa’ MADAS col simpatico regalo ricevuto dai suoi dipendenti e che ne certifica la provenienza polesana e la sua …santità leaving from Selva oscura.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it