Mario Scarpa Story, dal Delta Po al Grande Perugia di Castagner e Paolo Dal Fiume


29/06/2010

Per essere poi giocatore - allenatore tra Adriese, Scardovari nel 'suo' Delta Po.
Con Mario Scarpa ‘Campione coi baffi’, ci siamo visti di sfuggita in diverse occasioni, ad Adria, ad Ariano nelle ‘feste di natale targate Avanzi’ , a Scardovari nei Memorial De Bei. Erano quelli di Mario Scarpa, nato a Goro il 28 ottobre 1949 e per un decennio protagonista nei “Grande Calcio Italiano degli anni ‘70” , dei passaggi affettivi speciali in ‘Casa Polesine’ dove peraltro negli anni ’80 aveva fatto brillare le sue ultime stagioni calcistiche da giocatore e da allenatore per rilanciare la storia di alcune squadre del nostro Delta Po.
Anche per questi gli amici di Scardovari / Porto Tolle e di Adria/Porto Viro/ Ariano , dalla famiglia Rosestolato a Piero Carnacina, da Toni Scabin a Piero Cavallari, mi hanno detto di …’raccontarne la storia’.
E allora , via coi numeri telefonici e via ‘un salto a Goro’ , passando da Bosco Mesola ormai ‘casa di Davide …Santon’. Trovarlo è stato facile. Sulla sua pizzeria c’è scritto “Da Mario”. Scambio di cellulari e due battute veloci, sul Polesine e sul Perugia di Ilario Castagner e del polesano Paolo Dal Fiume, con l’impegno che ci saremmo ritrovati ‘più avanti’, perché …era d’estate e non avremmo avuto abbastanza tempo e tranquillità per fare una “Storia” seria.

Nel frattempo, e come aperitivo, eccovi la seguente Mario Scarpa Story , ampliata rispetto ai normali canali Wikipedia e Figurine Panini’ che comunque ne segnalano le tracce principali di un percorso storico di cui Mario Scarpa va giustamente orgoglioso.

MARIO SCARPA STORY by SERGIO SOTTOVIA
Dopo le giovanili a Goro, casa e bottega, Mario Scarpa approda al Baracca Lugo 67/68, la società dove il talent scout Cavalcanti aveva già fatto arrivare ( e partire per Firenze, dopo una stagione ‘esplosiva’ con mister Ezio Pascutti) il bomber Sante Crepaldi  da Scardovari
Anche per Mario Scarpa da Goro la serie D col Baracca Lugo è stata la sua ‘base di lancio’ ravennate, con 28 presenze e 6 gol segnati. Attaccante, ala destra, Mario si ripete l’anno dopo, quando approda in Serie C alla Jesi 68/69 del presidente Baldassare Barrovecchio e di mister Leo Zavatti, sempre giocando 26 partite e segnando 6 gol.
In quell’anno e in quel girone B vinse l’Arezzo, mentre i biancorossi dello Jesi arrivarono terz’ultimi e retrocessero, schierando questa formazione base : Grassi, Gazzoni, Schicchi, Tontini, Forlivesi, Faggiotto, Alpini, Cignani, Scarpa, Bazzarini, Paradiso.
Non retrocesse però il ‘gorese’ Mario Scarpa perché lo volle il Chieti 69/70 del presidente Guido Angelini e di mister Aroldo Collesi ( dove aveva già giocato il contarinante portiere Otello Milan prima di andare al Vicenza 64/65 in seria A) che sempre in serie C, nel girone C vinto dalla Casertana, si assestò a centro classifica ‘preannunciando’ questa formazione base: Rama, Fracassi, De Pedri, Bacchi, Campagnola, Giovannardi, Gramaglia, Ciravegna, Cassin, Palma, Paradiso, nella quale peraltro il bravo Mario si ritagliò lo spazio di ben 28 presenze e 2 gol segnati. Ormai  abituato ai ‘gironi del Sud’ Mario Scarpa cerca rilancio da titolare in Serie D nell’Aquila Montevarchi 70/71 dove giocherà ben 90 partite in 3 stagioni segnando ben 19 reti. Ma se nel ‘suo’ primo anno vinse il Frosinone, poi proprio l’aretina Aquila Montevarchi 71/72 vinse quel girone E, salendo in serie C dopo aver battuto per 1-0 la Pistoiese nello storico spareggio che a Montevarchi ricordano così:<< …Se il carattere degli uomini si vede nei duri momenti, in quel frangente fu possibile ammirare la determinazione dei dirigenti aquilotti e di tutti gli sportivi. Tutta la tifoseria locale si stringe intorno alla squadra, la sorregge, la incoraggia seguendo in massa i loro beniamini, con pullman, treni speciali, carovane interminabili di auto: Orbetello, Empoli e Pisa si trasformarono in altrettanti autentici "Brilli Peri", perché il montevarchino è così: quando si muove, si muove per bene. Gli uomini di Babacci (Balleri) compiono, con tre sonanti vittorie, il miracolo dell'aggancio con la Pistoiese. Nella partita di spareggio a Firenze, i rossoblù impostano la gara sulla loro fortissima difesa, permettendo una certa supremazia territoriale agli arancioni di Pistoia, e giocando la carta del contropiede. A due minuti dal termine, Martinello raccoglie la palla sulla linea laterale, si invola sulla fascia e crossa rapidamente al centro dove si proietta Scarpa che di sinistro investe il pallone scaraventandolo in rete. E' un gol che vale un campionato! e quale campionato! Uno dei più drammatici ed entusiasmanti disputato da una compagine aquilotta…>>

Ma il rilancio di Mario Scarpa si completò nel successivo campionato di Serie C, giocando con l’Aquila Montevarchi 72/73 del presidente Dario Scala e di mister Costanzo Balleri , quando per la matricola fu tranquillo centroclassifica nel campionato vinto dalla Spal di bomber Pezzato.
Infatti proprio mister Balleri lo volle nel suo nuovo Perugia 73/74 del presidente Dino Fanini in Serie B. Così per Mario Scarpa ‘Made in Delta Po’ fu proprio Perugia il suo ‘posto delle fragole’ , la sua ‘confortevole casa calcistica’ dove rimase per ben 5 stagioni.

Da sottolineare che anche se alla 18esima giornata Balleri fu rilevato in panchina da Leandro Remondini, il  ‘nostro’ Scarpa giocò ben 34 partite segnando 8 gol, per una salvezza che i ‘grifoni’ conquistarono a spese della Reggina solo per differenza reti e grazie alla decisiva doppietta di Mario nella sfida col Parma (che valse la salvezza in extremis).
A questo punto però inizia l’escalation del Grande Perugia, quello che vede l’arrivo di Franco D’Attoma alla presidenza e di Ilario Castagner in panchina.  Stagione 74/75 da winner per il Perugia che conquista la storica serie A con questa formazione base: Marconcini, Ricci, Nappi, Raffaeli, Petraz, Frosio, Picella Vannini, Mario Scarpa ( 35 presenze e 6 gol), Marchei, Curi e Solier.
Un ‘escalation frutto di professionalità e managerialità in casa Perugia, perché il presidente D’Attoma non vuole certo che la serie A diventi solo un traguardo transitorio.

E allora il ds Silvano Ramaccioni ( quello che adesso è in pianta stabile nel Milan) fa le opportune ‘variazioni sul tema’  e fa innesti mirati completando questa così questa nuova  formazione base targata Perugia 75/76. Marconcini, Nappi, Raffaeli, Frosio, Berni, Amenta, Curi, Vannini, Mario Scarpa, Novellino, Pellizzaro. Avendo a disposizione Malizia, Baiardo, Lanzi, Agroppi e Solier. Con 6 gol segnati da Mario fra cui la rete decisiva del successo casalingo coi futuri campioni d'Italia del Torino, e Scarpa pur non essendo una punta risulta essere ( su 24 presenze)  il miglior realizzatore della squadra che ottiene un ottimo ottavo posto finale.
Migliora ancora il risultato finale del Perugia 76/77 con un ottimo sesto posto mentre Scarpa fa registrare 21 presenze e soli 3 gol, in una formazione base che però registrava: Marconcini, Nappi, Ceccarini, Frosio, Niccolai, Agroppi, Curi, Vannini, Mario Scarpa, Novellino, Cinquetti e, a disposizione, Malizia Berni, Amenta, Pin e Ciccotelli.
Ormai l’assetto tattico del Perugia si consolida per posizioni di classifica quantomeno tranquille. E allora i grifoni 77/78 di mister Castagner si presentano con questa formazione base per un sesto posto alla pari col Napoli: Grassi, Nappi, Ceccarini, Frosio, Zecchini, il neo acquisto Paolo ‘polesano’ Dal Fiume ex Varese, Amenta, Vannini, Bagni, Novellino e Speggiorin. Tra i giocatori a disposizione Mario Scarpa farà registrare 18 presenze ( di cui solo 9 dal primo minuto) ed un solo gol, anche perché c’è l’esplosione del giovanissimo Salvatore Bagni.

Finisce qui il ‘ciclo’ di Mario Scarpa nel Perugia del presidente D’Attoma e di mister Castagner che si appresta a fare la storica stagione 78/79 ( secondo e imbattuto dietro il Milan e davanti alla Juventus). Per il ‘Campione del Delta Po’ ci sarà il ritorno in serie C, ma in casa di quel blasonato Parma 78/79 che con mister Cesare Maldini ( subentrato a Graziano Landoni)  conquisterà la promozione in serie B superando per 3-1 la Triestina nello spareggio tra le seconde classificate dietro il Como. E Mario Scarpa? Decisivo come Carlo Ancelotti: portano la loro firma i tre gol dello spareggio a Vicenza.  E ottima la stagione di Mario al fianco dell’emergente Carlo Ancelotti, perché con 15 reti all’attivo proprio Scarpa sarà vice cannoniere alle spalle di Sante Crepaldi del Piacenza ( ma sopra tutto dirimpettaio Campione del Delta Po).
E per la storia di Mario Scarpa & Carlo Ancelotti ci piace raccontarvi il seguente stralcio – cronaca del tandem Bellé – Ferraguti, che titolando “IL PARMA ANCORA IN B” ( editore Umberto Nicoli ) hanno così spiegato quello storico spareggio del 17 giugno 1979, allo stadio Menti di Vicenza:<< In una cornice di pubblico variopinto e festoso le due aspiranti alla B, agli ordini dell'arbitro salernitano D'Elia, si presentano nelle seguenti formazioni:
PARMA: Boranga, Caneo, Baldoni, Colonnelli (dal 72' Toscani), Agretti, Battisodo, Scarpa, Mongardi, Bonci, Ancelotti, Torresani.
TRIESTINA: Bartolini, Lucchetta (dal 55' Muiesan), Prevedini, Fontana, Schiraldi, Mascheroni, Quadrelli, Politti, Panozzo, Franca, Leonarduzzi.
Con una prestazione gagliarda e determinata il Parma, rispettando la logica della vigilia pur con gli inevitabili rischi che comporta una contesa da giocare e da soffrire, ha saputo imporsi, evidenziando un'anima vincente che lascia poco spazio alle recriminazioni degli avversari.
Al fischio d'avvio è la Triestina a gettarsi subito in avanti, ma la formazione di Maldini non si impensierisce. Squadra -più compatta ed esperta, quella crociata capisce che lo spareggio va gestito con molta calma e che le energie in vista di un possibile supplemento di fatica saranno quelle da spendere alla fine. Così sarà.
Nella prima parte della gara le conclusioni a rete sono quasi tutte degli alabardati. In apertura di ripresa il Parma sblocca il risultato. Bella intesa Scarpa-Torresani~Bonci al 2' conclusa fallosamente al limite dell'area da Schiraldi. Mongardi tocca la punizione a Scarpa che fionda un tiro che perfora la barriera senza che Bartolini possa intervenire. Sugli spalti s'infiamma il tifo bianconero.
La Triestina accusa il colpo e per una decina di minuti sembra in ginocchio. Poi riprende a macinare gioco, come aveva fatto nel primo tempo. Boranga deve intervenire in un paio di circostanze.
Al 27' l'inatteso pareggio dei giuliani viziato da un fuorigioco. Muiesan, subentrato a Lucchetta, imbecca il centravanti triestino in posizione irregolare e Torresani nulla può fare per fermarlo che atterrarlo in area. E' rigore. Panozzo spiazza Boranga. Tutto da rifare. Si giunge alla fine dei tempo regolamentare con una sola emozione degna di nota. Quando già ormai l'ombra dei supplementari si allunga sul campo Torresani porta in avanti un pallone spingendosi fin dentro l'area avversaria. Sul filo della linea bianca Politti lo stende. D'Elia concede ai crociati solo un calcio d'angolo. Lo batte Mongardi, la palla sfiorata da Bonci di testa perviene a Toscani piazzato davanti alla porta: la conclusione finisce tra le braccia di Bartolini. Poi la mazzata di Agretti portato all'ospedale in preda ad un leggero stato commotivo.
Si va ai supplementari con il Parma in dieci uomini. I crociati, tutti leoni, non si danno per vinti. Ed al V sono di nuovo in vantaggio. Un rinvio della difesa friulana è deviato, involontariamente dall'arbitro, sui piedi di Bonci che è abilissimo ad aprire in diagonale per Ancelotti. Il golden-boy appena entra in area con una beffarda e precisa conclusione supera Bartolini in uscita. A Scarpa non rimane che seguire il pallone che rotola in rete. L'incitamento del pubblico amico è continuo e commovente. l crociati moltiplicano le forze. L'incontro si surriscalda. Al 13' il colpo di grazia. Scarpa porta avanti un'azione di contropiede. Al limite dei sedici metri viene atterrato. Questa volta al fianco di Mongardi che batte la punizione si piazza Ancelotti. La fucilata della mezz'ala è imprendibile: 3-1.
Nel secondo tempo supplementare la Triestina cerca di buttarsi disperatamente all'attacco, ma non approda a nulla. l minuti scorrono lenti. La serie B si avvicina. Nuove scintille in campo finchè D'Elia non invia anzitempo negli spogliatoi Bonci e Mascheroni. Il Parma è in nove, la Triestina in dieci. l crociati ce la fanno. La vittoria non sfugge. E' un'altra apoteosi. La incornicia sempre lo stadio Menti di Vicenza. Il giorno più lungo è nuovamente finito in gloria. Il Parma torna in B, una città è in festa.>>

 


Purtroppo poi la matricola Parma 79/80 gestito da Ernesto Ceresini ( Amministratore Unico) e da mister Cesare Maldini ( dalla 22esima Domenico Rosati) patì l’amarezza della retrocessione, frutto di un penultimo posto con questa formazione base: Zaninelli, Marlia, Caneo, Baldoni, Matteoni, Zuccheri, Mongardi, Toscani, Casaroli, Borzoni, Mario Scarpa ( 27 presenze e 3 gol). A disposizione c’erano Boranga, Parlanti, Agretti, Masala e Torresan.
La successiva stagione 80/81 per Mario Scarpa ( 29 presenze e 11 gol) sarà Livorno in C1 col presidente Corasco Martelli e mister Gianni Corelli , per una salvezza conquistata a spese del Cosenza, retrocesso in base alla classifica avulsa.
La storia di Mario Scarpa ‘calciatore professionista’ si chiude nel Modena 81/82 del presidente Giancarlo Messori Roncaglia e di mister Bruno Giorgi, sempre in C1 , dove gioca la bellezza di 34 partite e ancora 8 gol importanti sfiorando il salto di categoria (terzo come il Vicenza, appena un punto sotto il Monza promosso assieme all’Atalanta).
Tutto questo a completamento di una carriera professionistica , quella di Mario Scarpa, che ha totalizzato complessivamente 63 presenze e 10 reti in Serie A, e 96 presenze e 17 reti in Serie B.
Il resto, l’altra metà della Mario Scarpa – Story è stata vissuta prevalentemente nel nostro Polesine e nel Delta del Po, da giocatore e poi da allenatore.

Tra Adriese, Arianese, Scardovari, dove ancora Mario Scarpa ha gustato la gioia del gol. D’altra parte anche stamattina uno ‘sportivo’ targato Delta del Po mi ha ricordato la famosa frase del ‘maturo’ Mario – calciatore che, quand’era in emergenza giocatori, diceva :” Che problema c’è? Gioco io!>>.
Ma di questo , delle confidenze di Piero Cavallari ds Adriese e sopra tutto della Mario Scarpa – Story Made in Polesine ne parleremo una prossima volta. Intanto gustatevi le sue foto con la maglia del Perugia di Castagner, del Parma con Ancelotti, dell’Adriese con Cavallari e dello Scardovari con bomber Crepaldi, la squadra dirimpettaia di ‘casa Scarpa’ . quella di Goro, …da Mario.


Sergio Sottovia
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