Michele Paramatti player sempre in escalation/ Da Salara alla Spal in C1 con GB Fabbri, dalla B alla Serie A col Bologna di Ulivieri & Roby Baggio fino allo scudetto con la Juve 2001-02 di mr Lippi, quindi Bologna con Guidolin e closing alla Reggiana


Paramatti di padre in figlio, anzi di generazione in generazione. Un Personaggio Story davvero speciale il moschettiere Michele Paramatti , anche perché sempre in escalation , ma con una carriera costruita fortemente sul piano della volontà.
Basti pensare che dopo l’esplosione con la Spal poi promossa in Serie C1 con GB Fabbri, per Michele da Salara c’è stato anche la discesa nel Russi in Serie D, prima della risalita che l’ha visto costretto ad allenarsi in estate con la Squadra dei Disoccupati prima che Renzo Ulivieri lo cercasse per proporgli la chance Bologna.
E Paramatti calciatore per dna familiare ( papà Lucio era giocatore, suo figlio Lorenzo è giocatore) ha vinto col Bologna ed è salito in Serie A, conquistando la simpatia della tifoserie rossoblù che cantava spesso “Gioca bene gioca male Paramatti in nazionale’.
Praticamente in escalation, come poi alla Juventus di Lippi Campione d’Italia , come …questa Storytelling che arriva al momento giusto, dopo tanto tempo che era rimasta parcheggiata nel vecchio computer e che qui su questo sito www.polesinesport.it aveva già avuto peraltro altre Flash Story agganciate peraltro ad altre Eventi Speciali nei quali l’ho incontrato anche per memorizzare quanto occorreva per questa Big Story.

Che d’altra parte avevo promesso già ad inizio settimana quando sulla rubrica Polesine Gol , agganciandomi ai lavori worrk in progress allo stadio Mazza per la Spal neopromossa in Serie A.

 

 

Quando per onorare la Spal e la città estense, avevo già preannunciato questa Paramatti Story  scrivendo questo flash pe i nostri lettori:<< Tutto questo mentre Ferrara anche quando cade è sempre pronto a risalire. Come la Spal dell’epoca di Paramatti che …anche per questo sarà il nostro straordinario Personaggio Story nella rubrica Memoria & Futuro visto che su wikipedia il Michele da Salara non ha avuto quella giusta ‘dimensione’ che si merita. Tanto più che , dopo aver fatto analogo focus speciale per Massimo Albiero, Costante Tivelli, Saul Malatrasi, GB Fabbri, Paolo Dal Fiume, Gigi Pasetti etc etc , beh pi wikipedia ha fatto adeguato ‘aggiornamento’ segnalando specifici link e rimandando appunto a questo sito wwww.polesinesport.it >>.

 

 

E allora eccovi come da Main News e in sequenza Personaggi Story, tutta la Paramatti Story già raccontata in Format News Magazine datato gennaio 2007 ( era il 39esimo Personaggio)  anche perché nel frattempo ho ‘raccolto’ tutto quanto occorreva per un completamento speciale ben più ampio di quanto già propostovi all’epoca su questo sito, ma in maniera ‘ridotta’ per rispetto al “Campione & Signore” che  avrei poi raccontato pochi mesi dopo nella mia trilogia libraria Polesine Gol.

 

 

E allora pronti via, con speciali focus , giusto per sottolineare alcune tappe significative della carriera di Michele e raccontate in Appendice News da chi l’ha conosciuto da vicino.
Vedi il tandem Mauro Malaguti & Corrado Piffanelli , storici giornalisti de Il Resto el Carlino, che l’hanno raccontato nel Libro “La Storia della Spal” , vedi sempre in Appendice Flash Story “La favola di Paramatti” raccontata da Marco Tarozzi by Libro Story “La Storia dei Cento Anni / 1909-2009 – BOLOGNA FOOTBALL CLUB – IL SECOLO ROSSOBLU).

 

 

E altre Appendici News che  ho voluto proporre integralmente anche in considerazione di alcune visite speciali di Paramatti in Polesine, ma raccontate da altri giornalisti perché ne qualificano anche la ‘sensibilità’ umana di Michele nei confronti del mondo dell’Associazionismo e dei Terremotati dell’Emilia – Romagna.

 

 

MAIN NEWS ( di Sergio Sottovia, 06. 01.2007 )  , TRENTANOVESIMO PERSONAGGIO STORY – FORMAT NEWS MAGAZINE : MICHELE PARAMATTI “CUORE” SPAL, RISORTO A BOLOGNA, SCUDETTO CON LA JUVE
Al di fuori del campo , la prima volta che ho visto Paramatti è stato davanti alle Poste di Sestola, quand'era ritornato alla corte di Guidolin dopo le due stagioni in bianconero. Un incontro fortuito, quello di precampionato sull'Appennino modenese, ma che aspettavo da tempo, per iniziare con calma e in modo diretto uno dei miei soliti viaggi dentro uno dei tanti Campioni & Signori che hanno rappresentato il Calcio Polesano a livello nazionale. Ma per farne la Paramatti - Personaggio Story avevo già …investito nella ricerca, soprattutto per dargli un taglio specifico, quello del tandem Lucio & Michele Paramatti, tale il padre tale il figlio.

 

 

Del Michele giovane (nato a Salara 10.3.1968) avevo letto quasi tutto e  avevo parlato con quelli che lo avevano visto da vicino. Con quelli della Spal, dal grande vecchio Luciano Cazzanti al massaggiatore Mantovani. Ne avevo parlato nelle tre visite che avevo fatto a casa del grande Saul Malatrasi, suo dirimpettaio a Calto e suo precursore nella casa gloriosa del calcio. Ne avevo parlato con quelli del Panathlon di Adria e con Alvino Minardi che aveva giocato con suo padre Lucio.

 

 

Proprio di suo padre Lucio, nato 13.08.1938, avevo rintracciato diverse sue 'presenze significative' nel calcio polesano degli anni '60: nel Salara, nel Ficarolo ( me ne ha parlato anche Gilberto Bassi)  e nel Ceneselli, in contemporanea a quelle di Piero Cavallari nell'Arianese. Erano le condizioni giuste per un approfondimento, quando purtroppo alla famiglia Paramatti, a Salara, nel luglio del 2000, venne a mancare l'affetto di papà Lucio.

 

 

Per non disperdere quello che ritenevo fosse il valore di una storia parallela, quasi un anno dopo mi sono deciso a 'bussare' a casa Paramatti, a Salara, dove vive la mamma di Michele e il fratello Daniele.
E di Michele e Lucio Paramatti, delle loro connotazioni calcistiche, ne abbiamo parlato a luglio con la signora Amedea, cuore di moglie e di mamma.

 

 

" Sono appena tornata dalle ferie, a Porto Cervo in Sardegna. E' stata la prima volta che sono andata in ferie con mio figlio, ma Michele ha insistito e ho fatto compagnia a sua moglie Simona e ai sui due figli Lorenzo di 6 anni e alla Ludovica nata quest'anno - ha spiegato la signora Amedea, mentre teneva sotto controllo Simone, il bambino di Daniele, che aveva appena portato a vedere un trattore in campagna". 

 

 

Il calcio ha dato molto alla famiglia Paramatti, ma la signora Amedea aveva ancora il cuore spezzato per la scomparsa del suo Lucio, quando avrebbe potuto essere orgoglioso di suo figlio in bianconero:" Ricordo ancora quando Lucio si portò al petto il giornale che parlava di Michele alla Juve, che soddisfazione per lui. Purtroppo alcuni giorni dopo Lucio morì e non poté vedere che Michele in amichevole aveva segnato il suo primo gol".

 

 

Ha personalità la signora Amedea, vive in maniera semplice un presente prestigioso per la famiglia Paramatti, ma non dimentica i sacrifici di una famiglia normale. " Lucio faceva il collocatore e io lavoravo alle confezioni. Mio marito ha sempre avuto la passione del calcio, ha giocato col Salara, col Ficarolo dei tempi del dirigente Bisi, col Ceneselli e la Bondenese. Poi ha continuato come dirigente del Salara dove ha iniziato a giocare Michele. Quando Michele è andato alle giovanili della Spal, suo padre gli è stato sempre vicino".

 

 

 

D'altra parte papà Lucio era stato buon attaccante nel Ficarolo 66/67, con Alvino Minardi compagno di squadra anche la stagione successiva, nel Ceneselli 67/68 promosso dalla Terza alla Seconda categoria. Una presenza discreta, quella di papà Lucio, al seguito del figlio Michele, a quel tempo attaccante come il padre, nelle giovanili della Spal. Casa e famiglia, la signora Amedea sfoglia l'album delle foto di suo marito, foto in bianconero, di quando nei paesi la squadra di calcio significava molto. E Michele com'era da bambino? Con gli stessi interessi degli altri bambini di Salara, mentre si mette in mostra nel Salara dei dirigenti Fabio Garbellini e dei Tredesini.

 

 

Ma quando successe la svolta? Spiega la signora Amedea:" E' stato in un torneo a Vigarano Mainarda che lo ha ' scoperto' Franco Manfredini, che se l'è portato in una squadra giovanile a Ferrara - spiega la signora Amedea - . Agli allenamenti lo accompagnava suo padre Lucio, su e giù per un anno, finché dopo un provino Cazzanti se lo portò alla Spal".  A vivere da giovane promessa, come Paolo Allegro da Canaro, con tutti gli essi e connessi di un giovane che vive in città da solo.

 

 

E Michele Paramatti fece la sua corsa nelle giovanili della Spal allenate da Bozzao, conquistandosi l'esordio in prima squadra nella stagione 1986/87, due presenze in serie C1. Sufficienti perché il Russi lo volesse per il campionato Interregionale 87/88 e per quello successivo. Sufficienti perché Michele si innamorasse di Simona e mettesse su famiglia sul ravennate. Quando poi Michele dall' 89/90 ritornerà alla Spal in C2, per papà Lucio ci sarà la possibilità di andarlo a vedere più da vicino.

 

 

E Michele, difensore col vizio del gol, contribuirà alla scalata della Spal del presidente Donigaglia prima in C1, campionato 91/92, e subito in serie B. Stagioni dal cuore spallino con allenatori come G.B. Fabbri, praticamente il suo maestro che l'ha fatto debuttare, Marchesi, Discepoli e Guerini.

 

 

Tanti alti ma anche qualche basso, come la situazione vissuta tra i giocatori 'disoccupati', prima del rilancio con Renzo Ulivieri nel Bologna 95/96 che vinse in serie B e ritornò in serie A.
Ma era cambiato Michele? Materna la risposta della signora Amedea mentre si fa  scorrere le foto tra le mani: " Però Michele non è mai cambiato, quando tornava a Salara era quello di sempre, quello che con suo padre giocava a carte con gli amici del paese".

 

 

Con Ulivieri a Bologna è diventato grande Paramatti, assieme ai rossoblu. Esordio in serie A il 7 settembre 1996, vittoria 1-0 in Bologna - Lazio. Un feeling durato cinque stagioni, con i tifosi della curva bolognese a cantare <gioca bene o gioca male, Paramatti in Nazionale>. Ne parlavamo guardando le foto scattate con professionalità da Francesco Sproccati, sindaco di Salara e zio di Michele.

 

 

Quel ragazzino polesano ne aveva fatto di strada! Ma il bello doveva ancora venire. Premonitrici le foto scattate, nel 1999, al capitano rossoblu durante il match Bologna - Juventus. A 31 anni Michele Paramatti jolly difensivo faceva gola alle grandi società. A tale proposito ho fatto vedere alla signora Amedea il titolo della Gazzetta dello Sport, del 23.5.2000: < Gazzoni ha un premio per Paramatti: la Lazio>.

 


 

Pareva fatta. E la signora Amedea ricorda una telefonata particolare a Michele: "Allora vai a Roma , tutto a posto con la Lazio?" Risposta a sorpresa:" No, mamma, vado alla Juve". Poi le spiegazioni, ma intanto il 'botto al cuore' è stato grande.
Pensate, in famiglia Paramatti erano juventini da sempre, sia papà Lucio che il fratello Daniele, che ho salutato sullo scooter. E poi per ogni calciatore la Signora del Calcio Italiano, la Juventus, è sempre stato il non plus ultra. Per papà Lucio era l'ultima grande soddisfazione della sua vita. Ma erano i suoi ultimi giorni, l'abbiamo già detto; ha fatto ancora in tempo a ricevere l'ultimo abbraccio spallino da Luciano Cazzanti poi se n'è andato. Peccato che non abbia potuto godersi il suo 'Michele bianconero'.

 

 

Alla Juventus il Paramatti da Salara, ha fatto comodo anche quando alla corte di Marcello Lippi sono arrivati il portiere Buffon e Thuram. Una stagione conclusa con lo scudetto, in cui anche Paramatti ha dato il suo contributo.
Dicevo che nel 2002 ci siamo visti in ritiro a Sestola. Infatti era approdato al Bologna di Guidolin. L'ho visto bloccarsi in amichevole, il giorno dell'infortunio che gli condizionò la stagione. Fece il suo rientro, Guidolin gli ha sempre dato fiducia, ma in quel Bologna non fu una stagione esaltante.

 

 

Per Michele Paramatti , ragioniere programmatore, buon giocatore di tennis, appassionato navigatore internet, il futuro …andava verso casa. Ho avuto occasione di incontrare Paramatti a metà stagione quando Salara intitolò lo stadio a suo padre Lucio, e poi a luglio per una premiazione alla Fattoria. Ormai col Bologna aveva giocato il suo ultimo campionato in serie A; disse che aveva accettato la Reggiana in C1.

 

 

Ma a Reggio Emilia è stata una stagione ancor più tribolata; se non era al massimo Michele, tanto meno lo era la Reggiana che si salvò solo ai play out.  Così Michele che abita a Russi, con la moglie e due figli, Lorenzo e Ludovica, ha deciso di smettere, perché ' se prima c'era il sacrificio, ma c'era anche il gusto, adesso c'era più il primo del secondo'.

 

 

Meglio dire basta al momento giusto, con un pedigree da vincente nella Spal, alla serie A col Bologna di Ulivieri fino a godersi uno scudetto con la Juve.

Come a dire che Michele Paramatti ha smesso da campione, a 36 anni, con un curriculum di 26 partite in un biennio nella Juve ( senza contare la Champion), di cinque anni in serie A col Bologna e 134 presenze rossoblu.

 

 

Con 'Big Michele' ci siamo visti ad inizio 2006 per una premiazione Coni relativa ai Polesani che hanno giocato in serie A. Poi gli ho telefonato prima di Natale per segnalargli l'uscita del mio Libro 'Polesine Gol' di cui ovviamente è uno dei 33 Personaggi Campioni & Signori.

 

 

Ma adesso per Michele , impegnato nel settore immobiliare, il calcio dove sta di casa?
Lo spiega sorridendo Paramatti:" Diciamo che lo vivo in maniera ludica. Mi tengo in forma giocando con gli amici del CRAL MATTEI di Ravenna. E poi ho dei motivi anche familiari: al sabato mi piace guardare mio figlio Lorenzo, classe 1995, che gioca qui negli Esordienti del Russi".
Quasi come la circumnavigazione di Magellano: da Salara a Russi passando per i …cinque continenti.

 

 

PRIMA APPENDICE - PARAMATTI STORY ( dal Libro “La Storia della Spal” di Mauro Malaguti & Corrado Piffanelli, by Il Resto del Carlino di Ferrara, 1992)/ SPAL 1990-91/ SERIE C2 – GIRONE A/ DA RAVANI A DONIGAGLIA, DA LOMBARDO A GIBI FABBRI: LA SPAL TORNA IN C1 ( E a completamento la Pagella di Michele Paramatti)
Estate di grandi rivolgimenti, quella del ’91. Mnetre Giusto Lodi fa infatti cadere il <<muro>> della tradizione chiamando a Ferrara come tecnico l’amico siracusano Paolo lombardo, primo nella storia della Spal a convertire la squadra a zona, sul fronte societario si vivono giorni caldi, anzi torridi.

 

 

Per una complessa querelle relativa alla conduzione e all’onere di certe fidejussioni, inizia un lungo <<balletto>> tra i dirigenti superstiti, con Ravani su un fronte e il trio Galuppi-Pavani-Trsforini sull’altro.
Le disposizioni per Lodi a Mirafiori sono di non compiere operazioni finché la vertenza non si sia sbloccata.

 

 

Nella penultima giornata di mercato piombano a Milano i <<dissidenti>>, autorizzano l’acquisto di bomber Mezzini ( che si aggiunge a quelli già effettuati di Torchia, Papiri e Dall’Orso) e lasciano intendere di essere pronti a rilevare la società da Ravani con l’aiuto di una cordata di imprenditori vicini all’ex presidente del Bolgna Conti.

 

 

Poi, il colpo di scena. A liste chiuse, Ravani svela il grande <<bluff>>: ha ceduto la Spal alla Coop Costruttori , la cooperativa-colosso di Argenta operante nel campo dell’edilizia.
La Coop entra al 54%, anticipando i tempi rispetto a un programma d’acquisizione della società già fissato, anche perché si profila all’orizzonte la possibilità d’ingresso di un costruttore rivale, l’anconetano Longarini.

 

 

Al fianco della Costruttori, si spartiscono il restante 46% Ravani, l’ex vicepresidente e un gruppo di imprenditori locali, tra i quali l’ex presidente Mazzanti.
E la società diventa di colpo ricchissima: mai nella storia la Spal s ritrova con tanta dovizia di mezzi finanziari.

 

 

Ed è la stessa dirigenza che attualmente guida la Spal.
Sul fronte squadra, un po’ per il blocco societario e un po’ per i troppi contratti pluriennali ereditati, Lodi fatica a completare la Spal.
Partono Bertoni ( al Venezia), Bozzia, Cini, Libro, Magnocavallo, Mosele, Piacentini e Schwoch.

 

 

Ai confermati della stagione precedente ( Brescia, Fabbri, Labardi, Mastrocinque, Ghedini, Paramatti, Primizio, Profumo, Di Fiore e Paganelli) vengono affiancati inizialmente solo Mezzini ( capocannoniere in C2 l’anno prima a Battipaglia con 14 gol), Torchia, Dall’Orso e Papiri.
Sono tutti giocatori conosciuti da Lombardo e a lui graditi.

 

 

La rosa si avvale inoltre dei giovani Benini, Lattanzi, Rallo e Russo, mentre Servidei e Tresoldi inizialmente sono nell’organico delle giovanili.
Donigaglia, presidente della Costruttori e nuovo number one della Spal, piazza subito un colpo ingaggiando Albiero che ha chiuso col Como: ma il libero arà disponibile per problemi personali solo a campionato ampiamente avviato.

 

 

A ottobre arriveranno poi da Battipaglia il mediano Improta e la punta Lucidi, ottimi giocatori per la categoria.
Ma la Spal costruita così faticosamente, a pezzi e in tempi diversi, ha troppi elementi (23) e non è propriamente un mosaico con ogni tassello al suo posto.

 

 

Lombardo debutta con una qualificazione in Coppa  e la vittoria all’esordio sul Treviso, con gol i Profumo; a Lecco è 1-1 e sette giorni dopo il 2-0 all’Ospitaletto proietta l Spal al primo posto in classifica in condominio col Ravenna.
Il tamburino siciliano vince le prime diffidenze: l’organizzazione di gioco è buona, la squadra corta e il pressing funzionano già discretamente e i risultati proiettano su tutto un a luce ad effetto.

 

 

La squadra non segna molto, ma subisce ancor meno. Dopo la prima sconfitta di Legnano contro Magistrelli, con la firma di Albiero e l’innesto del duo-Battipaglia paradossalmente iniziano i problemi.
Tra infortuni e  squalifiche l’inserimento di Albiero e Lucidi si fa molto difficile: Mezzini, fin lì bomber implacabile, sbaglia due rigori, va in crisi di morale e resterà più di tre mesi senza segnare; la Spal, pur concedendo poco in casa , non vince mai in trasferta; il mite Lombardo è forse un po’ <<ossessivo>>, e la squadra sconta l’eccessivo nervosismo con espulsioni e squalifiche in serie.

 

 

In più, Palazzolo e Ravenna volano, un paio di rinvii a Pieve di Soligo e col Saronno le fanno sembrare ancor più lontane,  e nel big match di Palazzolo un arbitraggio avverso ( e molta ingenuità) completa l’opera. Così Lombardo cade in disgrazia – i giocatori tra l’altro cominciano a non gradire i due allenamenti al giorno – e non gli basta vincere finalmente in trasferta a Treviso alla prima di ritorno per salvare la panchina: anzi, proprio quel successo esterno gli costerà l’esonero a vantaggio di Gibì Fabbri.

 

 

Poco dopo anche Lodi sarà costretto a lasciare per far posto al giovanissimo Giovanni Botteghi , proposto dal doriano-ferrarese Paolo Borea, diventato nel frattempo uno dei consiglieri più autorevoli della Spal.
In linea generale, il pubblico che pure aveva preso in simpatia Lombardo è felice per l’avvento di Fabbri ( che essendo over 60 ha bisogno di Pasetti al fianco per ragioni di patentino).

 

 

I rischi non mancano: un cambio a girone di ritorno già iniziato, con una squadra costretta a cambiare totalmente modulo  e mentalità da un giorno all’altro, ne presentava non pochi.
La partenza di Gibì è positiva: 3-2 al Lecco, 2-0 a Ospitaletto. La Spal sembra aver ritrovato la via el gol e guadagna in tranquillità.

 

 

Inoltre il Ravenna crolla nel vero senso della parola, e così la C1 si riavvicina. I problemi però tornano  a galla presto: Fabbri perde al 90’ a Solbiate ( dove torna la gol Mezzini) e si rivede una difesa ballerina anzichenò che incassa assai più di prima.
Gibì cerca di ovviare lanciando due giovanissime promesse, Servidei e Tresoldi.

 

 

Ma a metà rincorsa una doppietta di sconfitte sembra chiudere il libro: pria la Spal , che nel frattempo su suggerimento di Fabbri ha ingaggiato anche l’esperto Dal Prà, che giocherà senza essere allenato rimediando magre figure, becca a Cento nel derby ( 0-3 in mezz’ora, poi mitigato in 2-3); quindi cade in casa nel big match col Ravenna riaffidato a Busatta dopo una parentesi con Cadè.

 

 

Il Palazzolo di Rota vola, il Ravenna torna in corsa, e soprattutto la Solbiatese rinviene fortissimo da dietro: sembra finita.
E quando in casa col Cittadella la Spal subisce un rigore a 5’ dalla fine, molti lasciano lo stadio: niente da fare nemmeno quest’anno. Invece Torchia para il rigore, Brescia sul capovolgimento di fronte realizza il gol-vittoria, e toccato con mano l’inferno la Spal realizza un recupero finale con cinque vittorie consecutive, affermandosi anche a Crema ( 4-2), a Suzzara ( 2-0), col Palazzolo capolista (3-0) e a Saronno ( 1-0).

 

 

La Solbiatese , giunta gli ultimi 90’ con un punto di vantaggio , viene bloccata sullo 0--0 in casa della già retrocessa PIevigina, mentre il Palazzolo guadagna la C1 senza code: è spareggio a Verona tra i biancazzurri e i lombardi di Fontana.
La Spal mette in movimento la sua imponente macchina organizzativa, getta sul tappeto la passione dei suoi supporters, e domenica 16 giugno  si presenta al <<Bentegodi>> con quasi diecimila tifosi ( contro mille) . E vince 1-0 grazie a un rigore trasformato da Albiero a 5’ dalla fine.

 

 

Si conclude così trionfalmente una delle stagioni più lunghe, contrastate e ricche di mutamenti, societari e non: tra questi , vanno iscritte anche le dimissioni di Ravani, presentate nell’inverno e poi rientrate nell’estate.
Ma la nuova società ha già mostrato i suoi muscoli con gli acquisti autunnali e il finanziamento, da Legano in poi, di trasferte gratuite di massa per i tifosi, in pullman e in treno.
Non è altro che un assaggio in vista di quello che accadrà nell’anno in corso.



LA PAGELLA DI MICHELE PARAMATTI ( by Il Resto del Carlino, Ferrara lunedì 17 giugno 1991)/  PARAMATTI 6, 5 : 29 presenze, 2 gol. Campionato double face. Nel girone d’andata è incappato in qualche giornataccia, e la sua <<rudezza> di piede non l’ha certo aiutato a guadagnarsi i favori di critica e pubblico.
Però ha saputo reagire con carattere, e nel ritorno si è rivelato più autoritario e convinto del proprio – nuovo – ruolo, oltre che più fortunato in zona gol ( con Lombardo ne aveva sfiorati cinquanta, a Gibì ha regalato i bersagli di Leffe e Crema).
E cresciuto e i mezzi fisici e atletici non sono indifferenti: la società parre intenzionata a trattenerlo.

 

 

 

SECONDA APPENDICE – PARAMATTI STORY ( di Marco Tarozzi by Libro Story “La Storia dei Cento Anni / 1909-2009 – BOLOGNA FOOTBALL CLUB – IL SECOLO ROSSOBLU) / LA FAVOLA DI PARAMATTI
E poi venne un altro Bologna. Più povero, a fare i conti col metro della gloria. Più operaio, come lo definì orgogliosamente Ulivieri.

 

 

Se quello dello scudetto, l’unico scudetto che ho vissuto, è una fotografia virato seppia di bambino, una memoria di radioline gracchianti e città vuota attraversata col nonno in bicicletta, questo del falso burbero di San Miniato è comunque un ricordo intenso. Da lì ho cominciato a fare di racconti e cronache un mestiere.

 

 

A cercare storie dietro a un gesto, a una faccia. E favole comunque. Favole moderne, senza scudetti da cucire sulla maglia, ma belle da raccontare. Niente splendori, nessun Paradiso da scomodare. Ma comunque rinascita.
E dentro la rinascita, dentro l’aria finalmente pulita da respirare dopo i giorni cupi del fallimento, lui, Michele Paramatti.
L’anatroccolo che si è fatto cigno con la forza di volontà, il sacrificio, la consapevolezza di essere normale.

 

 

Niente atteggiamenti da superuomo, niente frivolezze.
Semmai, la solidità del ragazzo della Bassa, nato a Salara e radicato a Russi, dentro atmosfere di paese dove le anime si radunano a raccontarsi la quotidianità ai tavoli di un bar.
Anche in quello immaginario che, all’epoca, citava con ironia Ulivieri:<< c’è chi va al bar e si vanta perché fa palleggi con Baggio…>>.

 

 

Era così che il “bimbo della Gina” teneva i suoi ragazzi coi piedi per terra. Sapeva, in realtà, di non correre rischi con uno come Paramatti. E sapeva di poter fare un urlo in più a lui, se necessario, per raddrizzare il timone di una squadra che viaggiava in Serie A con concretezza e umiltà, ma oltre quei parametri non poteva né doveva spingersi.

 

 

Viene voglia di raccontarla una volta di più, questa favola. Di un ragazzo che approda alla Serie A dopo nove stagioni ai piani superiori, e con ventisette primavere sulle spalle, quando altri si sarebbero già rassegnati a non calpestare i prati della civiltà pallonara.

 

 

Lui no: da difensore che giocava centrattacco coi ragazzini della Spal, e dunque non ha del tutto smarrito i sentieri del gol, in cinque stagioni ad alta quota lascia quattordici segni del suo passaggio. Nelle reti altrui.
Quando segna a san Siro, domando l’Inter di Ronaldo, vola per il campo fino a farsi rimbrottare dal falso truce Renzaccio. <<Lui non ha mai fatto un gol a San Siro…>>, si giustifica sorridendo.

 

 

Nemmeno su passaggio di Roby-baggio, aggiungiamo. Diventa l’idolo della torcida rossoblù, che a forza di cori vorrebbe aprirli le porte della Nazionale. Quando saluta, lo fa con un contratto firmato per giocare alla Juve, il sogno di bambino.
Perché i sogni realizzati sono conquiste. Fa le valigie e promette: tornerò. Non sono parole nel vento. Torna. Non è più lo stesso, ma prima di andarsene regala comunque un gol a Parma che vale la salvezza matematica.  Perché quando c’è l’amore qualcosa si inventa sempre, anche se la benzina è finita.

 

 

Li rivedo, i miei eroi rossoblù visti da vicino. Persone normali diventate speciali perché consapevoli che al successo non si arriva per scorciatoie. Capitan Dema, Carletto Nervo, Tarozzino l’orologio, Torrisi. E in mezzo a loro Paramatti, l’idolo della curva. A rappresentare quel Bologna, quella riconquista. E a ricordarci che le favole esistono perché c’è chi lavora duro per colorarle.

 

 


TERZA APPENDICE - PARAMATTI STORY ( di Guido Fraccon, by Il Gazzettino 15.10.1999 ) / PANATHLON CLUB ADRIA/ IL CAPITANO DEL BOLOGNA PRESENTE ALLA CONVIVIALE CHIEDE PIU’ SOSTEGNO ALLE GIOVANILI
( Paramatti: Il calcio é prima di tutto educazione alla vita)

“Parlando di... calcio polesano". Questo l’argomento dell'ultima conviviale del Panathlon Club Adria. Ospite della serata Michele Paramatti, capitano del Fc Bologna.

Nativo di Salara, dopo la classica trafila nelle giovanili della società altopolesana, il passaggio alla Spal e da qui, dopo un periodo di oblio calcistico, visto che per un breve tempo ha fatto parte dei cosiddetti disoccupati del calcio, al Bologna di Renzo Ulivieri.

 

 

Grazie alla fiducia del tecnico toscano, il lancio e la graduale ascesa ai vertici del calcio italiano. Nell’ultimo calcio mercato Paramatti è stato al centro di trattative e di richieste da parte delle società più blasonate dello scenario calcistico italiano.

"Anche se sono originario di queste zone, ad essere sincero non conosco bene la realtà attuale del calcio polesano, un calcio che ha prodotto degli atleti di valore assoluto come Saul Malatrasi”. E aggiungiamo noi, non solo. Basta ricordare Mancin, due volte scudettato con Fiorentina e Cagliari, Gennari, vice di Lido Vieri Torino e, perché no, Costante Tivelli, senza trascurare tutti gli altri.

"Potrei parlarvi della realtà di alcuni anni orsono quando ho iniziato a praticare il gioco più bello del mondo. Grazie alla competenza dei tecnici del Salara, che definirei dei veri e propri educatori calcistici, a cui va tutta la mia stima e la mia gratitudine, ho avuto la possibilità di farmi notare ed iniziare la mia fortunata carriera”.

 

 

Dagli interventi è venuta fuori una realtà non propriamente rosea. Attualmente il calcio polesano sta attraversando un periodo di crisi. Meno giovani si avvicinano a questa disciplina sportiva, aumentano le difficoltà economiche e se si riesce a raggiungere qualche risultato ciò è dovuto soprattutto alla passione di certi personaggi che sacrificano anche i loro per essere degli "educatori calcistici".

Ricordiamo inoltre che prima della conviviale, il capitano del Bologna aveva presenziato, assieme alle autorità cittadine, ai rappresentanti del Club di cui era ospite d'onore, alle autorità sportive provinciali, con il Presidente Mazzo in testa, di fronte ai rappresentanti di società sportive e non della zona, all’inaugurazione di un secondo campo di gioco allo stadio Bressan di Adria per le giovanili del S. Vigilio.

 

 

 

QUARTA APPENDICE – PARAMATTI STORY/ ( di Federico Ferrua, by Hurrà Juventus n.6 – giugno 2000)/ NUOVI ARRIVI /  MICHELE PARAMATTI E’ IL PRIMO ACQUISTO PER LA STAGIONE 2000-2001/ Juve ora sogno e poi segnerò ! 
( Gran tifoso bianconero, l’ex bolognese è un jolly difensivo con il vizio del gol. L’Inter è la sua vittima preferita con 4 reti.)

Un jolly difensivo col vizio del gol. Soprattutto quando incontra l’Inter. Questo è Michele Paramatti, il primo acquisto della Juve  edizione 2000/2001.

A volte i sogni si avverano nel calcio. Sì, perché Paramatti, gran tifoso bianconero fin da piccolo, a 32 anni ha coronato il desiderio di venire a giocare nella squadra del cuore. Eppure radio mercato lo dava ad un passo dalla Lazio. “ E’ vero, la trattativa per portarmi a Roma era in fase molto avanzata – ci ha confermato lo stesso Paramatti – ma il mio procuratore ( Bonetto ndr ) a un certo punto mi ha prospettato anche la possibilità di venire a Torino, visto che c’era stata un’intesa di massima tra  Bologna e Juve.

 

 

 

 

E il cuore, la fede mi hanno fatto dire subito di sì. ” Sul suo conto Ancelotti e Del Piero hanno speso parole importanti. “ E’ un giocatore serio, un elemento duttile, che potrò impiegare sia a centrocampo che come esterno difensivo “, ha setto il tecnico.
Del Piero è andato addirittura oltre. “ Un bellissimo colpo averlo soffiato alla Lazio, Paramatti ha una bella storia alle spalle, è un giocatore continuo, farà molto comodo alla Juve “. 

Niente male come benvenuto… Ma vediamo di conoscere meglio il nuovo acquisto.
Come è nata la passione bianconera di Michele Paramatti ?
“ Io sono cresciuto in una famiglia juventina. Mio padre Lucio , mio fratello Daniele. Non potevo non diventare bianconero. Da piccolo i miei idoli erano Tardelli e Cabrini , per me è un sogno che si avvera indossare oggi la stessa maglia.”

 

 

 

Cosa significa , arrivare a 32 anni alla Juve, firmare per tre stagioni con la prospettiva di giocare in Champions League ?
“ E’ il massimo della vita. Il mio obiettivo, senza voler essere presuntuoso, è sempre stato quello di arrivare in una grande squadra. Certo, non sono più di primo pelo, ma essere diventato un giocatore della Juventus mi ripaga dei tantissimi sacrifici che ho fatto nella mia carriera. Se penso che ho giocato in Interregionale e un’estate mi sono persino allenato con la squadra dei calciatori disoccupati dell’Emilia Romagna … Mi metterò a completa disposizione di Ancelotti e cercherò di dare il mio contributo quando sarò chiamato in causa”.

Michele Paramatti è un jolly difensivo. Ma qual è il ruolo in cui preferisce giocare ?
“ Io sono nato come terzino sinistro e certamente sulla fascia do il meglio. Ma non ho problemi a giocare centrale, oppure a centrocampo. Sono pronto a qualsiasi soluzione”.

 

 

 

Soprattutto a segnare . Lei è un difensore col vizio del gol.
“ Beh, da ragazzo, nelle giovanili della Spal, ho fatto il centravanti ed è per questo che in area di rigore so come cavarmela. Poi, crescendo, sono stato arretrato in difesa, ma mi piace sempre cercare la via del gol. Due anni fa ho segnato anche alla Juve ( era il 29 novembre del ’98), ma la mia vittima preferita è l’Inter. Gli ho fatto quattro reti , non male per un difensore.”

Qual è stato il gol più bello della sua carriera?
“ Il più importante poteva essere quello segnato l’anno scorso contro il Marsiglia nella semifinale di Coppa Uefa. Provai una gioia indescrivibile che diventò una delusione incredibile a tre minuti dalla fine quando il rigore di Blanc tolse al Bologna la finale e mandò in frantumi il mio sogno e quella di un’intera tifoseria”.

 

 

 

A proposito di tifosi, “ gioca bene o gioca male , Paramatti in Nazionale” è stato il canto preferito della curva bolognese negli ultimi tre anni. Come spiegare questo feeling ?   
“ Io sono un generoso, un giocatore che nette sempre l’anima, penso di piacere per questo al pubblico. Quanto alla Nazionale, non poniamo limiti alla provvidenza. Magari ora che sono alla Juve ..."

Quali sono stati gli allenatori che hanno influito di più nella sua carriera?
“ Ricordo Bozzao , ai tempi delle giovanili della Spal.  G.B.Fabbri  è stato il mio primo maestro, l’uomo che mi ha fatto debuttare in prima squadra, ma io sono grato soprattutto a Renzo Ulivieri, l’allenatore che mi ha voluto a Bologna e mi ha lanciato ad alti livelli. Al Bologna ho trascorso cinque anni stupendi, resterò sempre legato a quella squadra”.

 

 

 

Come compagni di squadra in questi anni ha avuto gente come Baggio e Marocchi. Cosa le hanno raccontato questi due grandi ex bianconeri, del pianeta Juve?
“ Che è .. di un altro pianeta rispetto alle altre squadre.  Ora sono curioso di atterrare per scoprire questa realtà. Giancarlo ( Marocchi , ndr) si è già offerto di farmi da consigliere. Mi farò guidare dalla sua esperienza”.

Finora abbiamo parlato solo di calcio giocato. Ci racconti qualcosa del Paramatti privato.
“ Sono un tipo allegro, di quelli che, come si dice in gergo, fanno gruppo e tengono alto il morale. Da sette anni sono sposato con Simona, una ragazza conosciuta nel periodo in cui giocavo a Russi in Interregionale. Abbiamo un figlio di 5 anni, Lorenzo. Fino all’altro ieri era tifoso del Bologna , ora mi sa che diventerà juventino pure lui…”

 

 

Hobby particolari?
“ Mi piace giocare a tennis, soprattutto durante l’estate quando non c’è il calcio. Ma di recente ho avuto una folgorazione per il computer: appena posso mi collego a Internet e vado… in rete. E poi amo la buona tavola. Sa, avendo vissuto a lungo in Emilia, è quasi naturale”.

Se non avesse fatto il calciatore, oggi Michele Paramatti…
“ Lavorerebbe in banca, penso. Ho sempre avuto una discreta dimestichezza coi numeri, mi sono diplomato all’Istituto Tecnico, sono ragioniere programmatore. In verità, anni fa mi ero iscritto all’ISEF ma mi sono fermato a 6 esami dalla fine e ormai ho abbandonato l’idea di riprendere”.

 

 

Torniamo al football. Quali sono oggi , a suo parere, i primi tre calciatori al mondo?
“ Io ammiro moltissimo Ronaldo, mi piace anche Claudio Lopez. E poi come si fa a non citare Zidane e Del Piero. Sarà una cosa fantastica giocare con loro… Dimenticavo, in bocca al lupo a Ronaldo, un vero fenomeno”.

Come ha vissuto il Paramatti tifoso juventino lo scudetto della Lazio ?
“ E’ stato uno scudetto guidato dal cielo, anzi direi piovuto dal cielo. Complimenti alla Lazio, ma la Juve ci proverà da settembre. Sono venuto a Torino per poter vincere qualcosa di importante”.
Magari con qualche gol decisivo di Michele Paramatti…
“ Sarebbe il massimo “

 

 

QUINTA APPENDICE – PARAMATTI STORY ( by www.sportnews.eu ) / PARAMATTI “VICINO” AI TERREMOTATI DELL’EMILIA / HA DECISO DI METTERE ALL’ASTA LE MAGIE DEI CALCIATORI PER AIUTARE I TERREMOTATI ( HA CREATO ANCHE UN SITO APPOSITO)
La maglia con il numero 10 indossata da Ronaldo il 14 Settembre 1997 (primo gol del ‘fenomeno’ in Serie A al Dall’Ara), una delle ultime di Franco Baresi da capitano rossonero, Lilian Thuram e molte altre.

Queste sono le maglie scambiate da Michele Paramatti, ex difensore della Juventus negli anni ’90. L’ex calciatore, nato a Salara, vicino ai luoghi terremotati, ha deciso di metterle tutte all’asta per il terremoto che ha colpito l’Emilia. Inoltre insieme ai suoi amici e alla sua famiglia Paramatti ha deciso di creare un sito, che sarà online dal primo Luglio: www.unamagliaperlemilia.it . Si partirà da una base di 200 euro.

Ecco le parole dell’ex giocatore: “La gente di queste zone mi ha sempre sostenuto e ora io voglio aiutare loro a rialzarsi, per la mia piccola parte sento il dovere di ricambiare. I ricordi mi resteranno sempre dentro, li metto a disposizione volentieri. Mi piacerebbe che il sito diventasse un contenitore anche per altri calciatori: già alcuni miei ex compagni, come Giancarlo Marocchi e Jonatan Binotto, mi hanno detto che daranno le loro».

 

 

SESTA APPENDICE - PARAMATTI STORY ( by www.calciatori-online.it ) UNA MAGLIA PER L’EMILIA: INIZIATIVA DI MICHELE PARAMATTI A FAVORE DEI TERREMOTATI EMILIANI
Oggi vi segnaliamo “Una maglia per l’Emilia“, un’iniziativa di Michele Paramatti, ex calciatore di Bologna, Spal, Juventus e Reggiana, a favore dei terremotati dell’Emilia Romagna.

 
Tramite il sito web www.unamagliaperlemilia.it Michele Paramatti ha deciso di mettere all’asta online un centinaio di maglie da calcio ufficiali che ha scambiato con altri calciatori durante la sua carriera.
 Come indicato sul sito, il ricavato verrà devoluto ai comuni di Crevalcore (Bologna) e Sant’Agostino (Ferrara), direttamente su un conto corrente aperto dai comuni stessi per la raccolta di fondi. Nel caso il ricavato superasse i trentamila euro, verrà devoluta una parte dei proventi anche al comune di Finale Emilia (Modena).
 ( NDR: E viene segnalato anche il video di presentazione dell’iniziativa)

 

 

SETTIMA APPENDICE – PARAMATTI STORY ( by Wikipedia) MICHELE PARAMATTI – BIOGRAFIA – CARRIERA - PALMARES
Michele Paramatti (Salara, 10 marzo 1968) è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Campione d'Italia con la Juventus nella stagione 2001-2002, nel corso della sua carriera ha vinto anche un campionato di Serie B (1995-1996), una Coppa Intertoto (1998), entrambi con la maglia del Bologna, e un campionato di Serie C1 (1991-1992) con la SPAL.

BIOGRAFIA/
Anche suo figlio Lorenzo, nato nel 1995, è un calciatore professionista.
Nel settembre 2012 ha aperto il sito unamagliaperlemilia.it grazie al quale ha venduto maglie di giocatori famosi raccogliendo circa 24.000 euro da devolvere ai terremotati dell'Emilia.[1]

 

 

 

CARRIERA/
Cresciuto calcisticamente nella SPAL nel ruolo di terzino ambidestro, ha raggiunto la notorietà nel Bologna diventandone capitano e arrivando a giocare, oltre a numerose stagioni da titolare in serie A, anche una semifinale di Coppa UEFA (stagione 1998-99) nella quale mise a segno il momentaneo vantaggio dei rossoblu nella gara di ritorno contro l'Olympique Marsiglia.
Nell'estate 1995, a ventisette anni, dopo nove campionati nelle serie minori (di cui sette con la SPAL), è un giocatore disoccupato. Si allena con l'Equipe Romagna, quando Gabriele Oriali (d.s. del Bologna), scommette sulla sua voglia di rivincita e gli offre una chance.

Dopo cinque stagioni in rossoblù, nelle quali ottiene una doppia promozione dalla Serie C1 alla Serie A, nel 2000 fu ingaggiato dalla Juventus: alla vigilia della partenza Paramatti salutò la società bolognese in una conferenza stampa nella quale, ringraziando i tifosi, scoppiò in lacrime dicendo: "Non posso dimenticarli perché hanno sempre dimostrato un grosso attaccamento. Sono stato fiero di vestire la maglia del Bologna e ringrazio tutti: ma è un arrivederci, perché cinque anni non si dimenticano".[2] A Torino annovererà 26 presenze in due stagioni, vincendo il campionato del 2001-2002. In seguito fa ritorno al Bologna (come promesso al momento dell'addio), totalizzando un bottino di 30 presenze ed 1 gol nella stagione 2002-2003. Ha chiuso la carriera giocando poi con la Reggiana fino al campionato 2003-2004, in Serie C1.

 

 

PALMARES
Campionato italiano: 1
Juventus: 2001-2002
Coppa Intertoto UEFA: 1
Bologna: 1998
Campionato italiano di Serie B: 1
Bologna: 1995-1996
Serie C1: 1
SPAL: 1991-1992

 

 


EXTRATIME by SS/ In cover la classica esplosione gioia post gol targata Michele Paramatti ‘rossoblù ‘ Bologna calcio.
Poi in apertura di fotogallery vi proponiamo il trio kit di padre in figlio , con Lucio Paramatti insieme al figlio Michele bolognese-iuventino e nipote Lorenzo in versione nerazzurra.
Per una storia Made in Salara che vi proponiamo partendo dal team Salara Vecchie Glorie di papà Lucio Paramatti dove vediamo anche il baby Michel al entro della scena a fianco dello zio Francesco Sproccati ( con gli occhiali e sindaco del paese rivierasco).
Una storia che registra anche Michele Paramatti nel flash a colori tra i Giovanissimi del Salara 1983 targato Negrini con mister papà Lucio ( primo a dx) e il presidente Fabio Garbellini ( primo a sx).
Ma anche la foto in bianconero tra i Giovanissimi del Salata griffati Dancing Bi-Lo ( ho anche una foto di Michele ‘ballerino’) prima del kit che lo proietta in casa Spal vestito in maglia biancazzurro e col simpatico copricapo.
Restando i  casa Spal eccovi in sequenza cronologica una serie di foto che poso proporvi grazie a Luciano Cazzanti ( eccolo tra i suoi ‘campioncini’ della Spal 1987 sintetizzati nel file e poi in versione poster 1990 in C precampionato), mentre per quanto riguarda la Spal 1991/92 ( foto disegno, e prima classificata in C1 e promossa in serie B) vi proponiamo in piedi da sx: Donigaglia (pres), Zamuner, Lancini, Torchia, Paramatti Michele, Mignan, GB Fabbri (all); accosciati: Messersì, Brescia, Servidei, Mezzini, Bottazzi, Labardi.
Prima del poster Spal 1991/92 by Nuova Ferrara con didascalie incorporate.
E per agganciare il passaggio di Paramatti al Bologna, eccovi innanzitutto il biancazzurro Michele in tuffo nel derby vs rossoblù, cioè la squadra nella quale Paramatti farà la successiva straordinaria escalation.
A questi punto eccovi alcuni flsh rossoblu, partendo dal Bologna 1997 in precampionato a Sestola, la location dove è stato di casa anche il Bologna di Roby Baggio, come da foto divin codino che è ‘tutto orecchi’ nell’ascoltare gli applausi della tifoseria rossoblu, come  la mitica curva che poi ‘cantava’ anche per Paramatti …invocato in nazionale.

 

 

 

La location , Sestola, dove ho incontrato Michele in bicicletta davanti alle Poste ( vedi autografo) , per un Paramatti che poi ha completato l’opera passando in bianconero nella Juventus giusto per meritarsi uno scudetto’ Made in Polesine,come anche da foto Top 11 con Michele tra Thuram e Gigi Buffon, e sopra Del Piero.
Prima di concludere al sua carriera col Bologna 2002/03 di mr Guidolin ( vedi sempre foto by Sestola , con Signori, Pagliuca & Company e flash che gli ho scattato mentre era sempre in testa al gruppo rossoblu durante il riscaldamento pre-amichevole) e infine col Piacenza 2003/04 di cui vi proponiamo relativo poster con staff societario.
E per certificare la disponibilità e il fair play di Michele Paramatti ‘post carriera’ vi proponiamo una serie di immagini che l’hanno visto guest star alla Festa del Coni 2006 per i Polesani in Serie A  ( eccolo anche insieme al sottoscritto ,al tavolo con Beppe Osti , Clelio Mazzo-Figc, Enzo Rossi – AIA Rovigo.
Oltre che guest star all’incontro di Gaiba promosso dall’Amministrazione Locale & Tao Burgarelli che vediamo premiare Paramatti ( tra l’altro ha tra le mani il libro “Olimpionici & Gentlemen” ) mentre al tavolo dei relatori c’ è anche Mario Maraschi ( Vicenza e Fiorentina…) che parla al microfono a fianco di Franco Vanini , collaboratore ferrarese de Il Resto del Carlino.
A questo punto , all’interno delle specifiche Appendici Mian News Story, vi proponiamo innanzitutto le immagini della Spal , periodo Michele Paramatti dalle giovanili alle prime squadre vincenti in escalation dalla C2 alla Serie B.
Aprendo le danze ferraresi con Michele Paramatti premiato con targa da Luciano Cazzanti, suo storico Pigmalione.
E con una serie di squadre giovanili della Spal di capitan Paolo Allegro da Canaro, epoca di Michele Paramatti, di cui vi citiamo soltanto le due seguenti specifiche didascalie:
Cioè Spal 1983/84 categoria Allievi regionali. Supersonica squadra vinse imbattuta il proprio girone, con 22 partite tutte vinte, 94 gol fatti e solo 6 subiti. In quella stagione dei record Gualandi fu capocannoniere con 15 gol, mentre il capitano Allegro ne segnò 15. Da sx: Grossi, Vanzini ( all), Baglietti, Campanini, Salmi, Gualandi, Michele Paramatti (polesano), Parmeggiani, Gardi, Cavallaro; accosciati: Bucchi, Mirco Targa (polesano), Polmonari, il capitano Paolo Allegro (polesano), Moretti, Alberghini, Ganzaroli.

 

 

 

Per quanto riguarda invece le successive immagini della prima squadra della Spal all’epoca di Paramatti, vi segnaliamo relativamente alla Spal 1990/91 promossa dalla C2 alla C1, giusto per onorare all players, vi segnaliamo dapprima il poster by Nuova Ferrara con in piedi da sx Torchia, Paramatti, Lattanzi, Papiri, Mezzini, Fabbri; accosciati: Profumo, Labardi, Brescia, Ghedini, Dall’Orso.
Quindi i biancazzurri della Spal 1991/92, promossa dalla C1 alla serie B, con in piedi da sx: Torchia, Lancini, Mangoni, Servidei, Mezzini, Zamuner; accosciati: Labardi, Brescia, Messersì, Bottazzi, Paramatti.
E per onorare anche al Spal 1992/93 in Serie B, ecco in maglia rossa Michele Paramatti accosciato tra il capitano Brescia e  il biondo e funambolo Nappi.
Periodi indimenticabili per Paramatti, m anche per Albiero e GB Fabbri boys , tant’è che nella Festa per il Centenario della Spal 1907 si sono ritrovati per una cerimonia speciale Vecchie Glorie . di cui vi proponiamo alcune immagini coi noti protagonisti che ‘issano’ in trionfo il Grande GB Fabbri, un Personaggio che ho incontrato volentieri ( vedi tandem –mostra) e di cui ho raccontato la Story qui su www.polesinesport.it dopo averlo incontrato in un’altra giornata speciale per Ferrara città, per la Mostra itinerante pwe il 125° Anniversario della Fondazione de Il Resto del Carlino cui sono stato invitato da Corrado Piffanelli anche se avevo già smesso di collaborare dopo oltre 20 anni di impegno come cronista e cantastorie tra Polesine & dintorni nazionali.
Come ho incontrato ancora Paramatti ( eccolo in foto col sottoscritto) e di cui a questo punto vi propongo una serie di immagini all’interno della Main News by Libro sul Bologna e Centenario rossoblu.
Partendo da Michele in azione come spallino biancazzurro in un derby storico vs Bologna , la squadra di cui proponiamo in sequenza due Top 11 rossoblu, la prima con Paramatti al fianco di Marocchi con sfondo ‘grande stadio’, la seconda nel 1999 nel ritiro precampionato di Sestola sempre in squadra con Marocchi, ma stavolta con Beppe Signori ( primo accosciato da dx).
Mentre tra le immagini con Paramatti in azione sul campo, segnalo Paramatti in azione vs Parma e poi vs Inter, mentre per quanto riguarda il Bologna contro la Juventus mi paice proporvi Michele Paramatti capitano rossoblu seguito da Pagliuca, in Bologna – Juventus del 1999, all’entrata in campo assieme al capitano bianconero Conte seguito da Van De Sar e Zambrotta.
Passando alla Main News con Paramatti guest star in casa Panathlon Club Adria, ecco tre flash che mostrano dapprima Michele in poker tra Dante Sottovia, papà Bellotti, Sergio Cester, quindi in trio al tavolo dei relatori col presidente Flavio Fioravanti e l’amico Bellotti Jr ( poi ‘parlamentare’, infine nello storico cerimoniale foto-poster 1990 by Panathlon Adria, con Michele tra i ‘dodici apostoli’ del club ( tra gli altri anche Franzoso Otello, Ferro. Valmore Rossi, Flavio Zampieri).
A questo punto onoriamo Paramatti come da Main News in casa Juventus, con una serie di immagini che , visto i volti noti anche le poster della Juventus 2001/02 di mr Lippi Campione d’Italia , non hanno bisogno di speciali didascalie.

 

 

 

Tra le foto ‘juventine, ho peraltro inserite alcuni flash amarcord relative al Paramatti in rossoblu, relative al match Bologna- Juventus del 1999, a titolo esemplificativo mi piace segnalare quella in ‘azione’ con da sx Iuliano, Paramatti, Tudor, Ingesson, Montero, Ventola.
Infine, con riferimento a Michele Paramatti Campione & Signore ‘sensibile’ anche relativamente alla Main News che lo onora per la solidarietà a favore dei terremotati dell’Emilia, facciamo rewind sul suo ‘pianto’ per il passaggio dal Bologna alla Juventus, e completiamo mostrando Michele al microfono nel video di presentazione dell’iniziativa “ una maglia per l’Emilia” .
Per la cronaca nel 2013 Michele Paramatti ha spiegato così il successo dell’iniziativa:<<Abbiamo raccolto 24mila euro — prosegue Paramatti, ora al lavoro in una società immobiliare — donati ai Comuni di Crevalcore, Finale Emilia e Sant’Agostino per la ricostruzione. Sono andate via 125 magliette in tutta Italia e se ne avessimo avute altre le avremmo assegnate. Tra quelle battute al prezzo più alto: Zanetti dell’Inter a 1.250 euro, Baresi del Milan a 950 euro, Diamanti dell’Italia a 360 euro e l’accoppiata Zidane e Ronaldo a 1.766 euro >>.
Sempre in tema di sensibilità e solidarietà proponiamo anche Paramatti giocatore e in campo allo stadio Gabrielli di Rovigo e con la Nazionale Cantanti, bel Vigor Bovolenta Day organizzato da sua moglie Federica Lisi Bovolenta per beneficenza.
E vi proponiamo altresì Michele Paramatti insieme a Roberto Baggio nel giorno della Festa del Bologna Centenario, quindi premiato con targa dal polesano Bassi , storico giocatore del Ficarolo dell’epoca di suo papà Lucio Paramatti , durante un incontro conviviale tra Vecchie Glorie ‘del Lungo Po’ , compreso Alvino Minardi compagni del papà anche a Salara e Ceneselli.
Per quanto riguarda il Terzo Millennio vi ripropongo altre tre immagini relative alla Festa “Vota il Campione” organizzata alla Fattoria di Rovigo, organizzata da Il Resto del Carlino di Rovigo epoca di Corrado Piffanelli ‘direttore’, e che mostrano guest star Michele Paramatti & Massimo Albiero insieme ai premiati , in primis Andrea Rosestolato portiere della Tagliolese e il ‘signore coi baffi’ Bendin presidente del Badia.
A conclusione, dulcis in fundo, ecco Michele Paramatti che ho fotografato by tv , l’anno scorso ‘opinionista’ nella storica trasmissione condotta da Marco Mazzocchi , come commento domenicale post giornata di campionato.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it