Miki Biasion ‘confidenziale’ con ‘Lucky’ Battistolli al Panathlon Club Rovigo: pluricampione mondiale tra Opel, Lancia, Ford, Eurocargo/ La sua Vita nel Rally, dalle Dolomiti a Montecarlo, Argentina, Asia, Africa e Rally del Sahara


Effervescente e scoppiettante nelle parole, tra aneddoti e confidenze, nella serata Panathlon Club Rovigo, sollecitato anche dalle conoscenze personali di chi gli stava a fianco al tavolo dei relatori, partendo da “Lucky “Battistolli, ma anche da Daniele Toffoli, Paolo Ferro che lo hanno sollecitato partendo da quei ‘fatti personali’ che di solito si raccontano soltanto tra amici.

Parliamo di “Miki” Biasion guest star nella serata Panathlon Club Rovigo andata in scena a Corte Benetti, tra rombi di motori ma anche rombi …ittici.

Sempre stimoli speciali a base di …fosforo, come il seguente reportage written by Raffaello Franco, vicepresidente Pentathlon Rovigo e già Consigliere CONI Rovigo , ma soprattutto ‘cantastorie’ di Sport a tutto campo, da quelli celtici a quelli che , come quello del Rally griffato Miki Biasion, hanno onorato l’Italia nel mondo.

Per parte nostra vi rimandiamo in calce al nostro tradizionale Extratime per ulteriori nostri commenti e considerazioni agganciate anche alle immagini della fotogallery, tanto più che negli interventi / domande in sala ci sono stati riferimenti diretti a Campioni dei Motori (come Arnaldo Cavallari e Sandro Munari) , ma anche indiretti e metafisici ( come Enzo Ferrari, in foto col piccolo Bruno Nissotti sulle ginocchia…).

MAIN NEWS ( di Raffaello Franco, mail 18.09.2022 ) / MIKI BIASION LA LEGGENDA!

( Protagonista al Panathlon Club Rovigo , guest star insieme a Lucky Battistolli , nella serata con Paolo Ferro, Daniel Toffoli …) 

Terra, polvere, asfalto, neve, fango, velocità, adrenalina, precisione, cronometro, team. Queste sono semplicemente le prime dieci cose che mi vengono in mente se penso ai rally.

Ma questi elementi sono solo una semplificazione di qualcosa che è molto di più. Un qualcosa che, come in molti altri sport, a pensarci bene è una rappresentazione intrinseca della vita e dell’amore. C’è una bellissima poesia, di Adriano Gioielli, che intimamente ben descrive tutto il sentimento umano presente in questa spettacolare espressione del motorsport che, ai più superficiali, può apparire semplicemente come una gara automobilistica corsa al di fuori dai limiti delle curve disegnate nel tracciato di una pista di un qualsiasi autodromo. E invece il rally è molto, molto di più…..

 

 

 

Il  rally è come la vita: tante strade, tanti bivi; la tentazione di imboccare le strade che portano verso i luoghi più facili, ma a volte sono quelle sbagliate e quando lo si capisce non bisogna perder tempo e svelti a far retromarcia senza guardare negli specchietti ciò che si sta lasciando, senza guardare in faccia ciò che è stato bello di quel luogo sbagliato, senza dare un passaggio a quella donna così misteriosamente dolce chiamata Malinconia, perché così facendo si rischia di imballare il motore e di non muoversi più.

A volte ti ritrovi in mezzo a mille bivi, vorresti spegnere il motore e ritirarti, ma devi lottare perchè la gara continua.

Riparti, forse sbaglierai, forse sulla strada troverai massi e ostacoli da aggirare e forse troverai anche chi, non apprezzando la tua guida, ti critica, ma se solo una persona ti batte le mani credendo in ciò che stai facendo, continua per lei.

Continua per quel ragazzo che si addormenta perdendosi in un poster, sognando quel mondo di fari, adesivi, colori, tute umide di fatica e spumante, di occhi lucidi di stanchezza, gioia o delusione, di luoghi passati come cartoline e camere di alberghi che di te han niente ma a cui lasci sempre un pezzetto di vita. 

Continua per quel ragazzo, quel ragazzo che ero io.

E molti di quei ragazzi come il sottoscritto, quelli nati nei primi anni ‘70, giovedì 15 Settembre, erano lì in Corte Benetti alla conviviale del Panathlon Club Rovigo del presidente Giampaolo Milan che ha avuto il privilegio di ospitare Massimo “Miki” Biasion, il rallista bi-campione del mondo di Bassano del Grappa, giunto a Rovigo accompagnato da un altro pilota dal grande passato come Luigi “Lucky” Battistolli.

 

 

 

Se metti una leggenda a cena, la serata diventerà indimenticabile perché Biasion è una vera e propria icona del rallismo mondiale, un campione di altissimo livello che ha saputo scrivere pagine indimenticabili nella storia dell’automobilismo sportivo. Il binomio Biasion-Lancia Delta, del team Martini Racing, per molte stagioni a cavallo degli anni 80 e 90 del secolo scorso, ha dominato il campionato mondiale rally. Biasion-Siviero (Tiziano Siviero, il fido copilota compagno di tante battaglie, n.d.A), rappresenta l'equipaggio che, ancora oggi, nell'immaginario di appassionati e non, è sinonimo di un'Italia ricca di talento e, soprattutto, vincente! Dal 1986 al 1990 dominarono il mondo: dall'Argentina, al leggendario Montecarlo, passando per il Sanremo, l'Acropoli e per il durissimo Rally Safari. Biasion-Siviero e la loro Lancia, inanellarono una serie di sedici vittorie ed un numero straordinario di podi e piazzamenti ottenuti affrontando dei veri e propri mostri sacri del volante, gente tosta che risponde ai nomi di Ari Vatanen, Juha Kankkunen, Carlos Sainz, Didier Auriol, Colin McRae, solo per fare qualche nome, che correvano su auto iconiche che hanno fatto la storia nei mondiali rally come la Peugeot 205 Turbo, la Subaru Impreza, la Ford Sierra Cosworth e la Toyota Celica.

Miki Biasion, unico pilota italiano a poter vantare un suo casco ed una sua tuta esposti alla FIA WRC Hall of Fame di Parigi. Miki Biasion, unico pilota italiano ad aver vinto per ben due volte consecutive il massacrante Rally Safari, cosa mai riuscita ad un equipaggio e ad un team italiani né prima né, tantomeno, dopo e che gli ha acceso nell’anima quell’irresistibile quanto irrefrenabile mal d’Africa che, una volta conclusa la carriera nel mondiale rally, l’ha visto protagonista, quasi sempre affiancato dal solito affidabile Siviero, in sette edizioni della Dakar, correndo su Mitsubishi Pajero, con i camion del team Iveco ed una volta anche con una Panda 4x4, oltre che in altri rally raid disputati tra Marocco, Tunisia ed Egitto, nel Rally dei Faraoni.

 

 

 

Miki Biasion il collaudatore che, ancora liceale, gareggiava con le moto da cross e che testò anche la due ruote costruita da un suo compagno di scuola che si era fatto assemblare un telaio nello stabilimento di Noale dell’Aprilia, che all’epoca era solo una fabbrica di biciclette, per montarci un motore da lui stesso progettato e costruito, cosa che, successivamente, contribuì ad accendere la scintilla che trasformò l’Aprilia in una casa costruttrice di moto vincenti. Lo scavezzacollo Miki Biasion che coltivava il suo sogno di pilota in erba partecipando alle gare clandestine che si organizzavano la notte sulle strade delle Melette e proprio durante una di quelle, per evitare il mezzo di un concorrente incidentato partito prima di lui, capottò e danneggiò seriamente l’automobile della madre con la quale era salito sull’Altopiano di Asiago. Davvero fortunato in quell’episodio. Doppiamente fortunato! Prima di tutto perché non si fece nulla e poi perché quel concorrente incidentato aveva le conoscenze giuste e, una volta appurate le condizioni fisiche di Miki, ammirato gli disse:<<Ma quanto forte vai? Tu non devi correre nelle corse clandestine, tu devi andare a correre in un team ufficiale!>> E così lo mise in contatto con la squadra corse della Opel con la quale debuttò successivamente nel campionato italiano rally del 1980 su un’Ascona SR.

Miki Biasion con i suoi trofei. Il titolo italiano rally e quello europeo. I due mondiali che avrebbero potuto essere addirittura quattro e le due coppe del mondo rally raid, conquistate nella categoria camion, che lo fecero assurgere nell’Olimpo dello sport.

 

 

 

Un grande tra i grandi che ha saputo dominare e vincere in due diverse ere geologiche dei rally mondiali: vinceva con i gruppi B, mostri da 600 cavalli che ruggivano nel motore prima della Lancia 037 e poi della Delta S4, prototipi messi al bando dalla Federazione Internazionale dopo i molti gravi incidenti mortali che spezzarono tragicamente le vite di Attilio Bettega, di Henri Toivonen e del suo copilota Sergio Cresto. Vincerà ancora, dimostrando grande resilienza, con i nuovi gruppi A derivati dalle auto di serie. E ancora Miki Biasion che oggi, nella sua officina, recupera le Lancia Delta per debito di riconoscenza in quanto, a suo dire, quando correva le maltrattava e adesso invece cerca di sdebitarsi con loro restaurandole, facendole così tornare agli antichi splendori.

In realtà davvero riconoscenti dovremo essere noi, tutti noi, perché Miki Biasion ha saputo farci innamorare dei rally regalandoci, negli anni d’oro di casa Lancia quando con la sua Delta dominava gli sterrati, le nevi e l’asfalto di mezzo mondo, un mare di emozioni. Emozioni che abbiamo avuto la fortuna di poter rivivere noi presenti alla conviviale del Panathlon Club Rovigo che, grazie all’umiltà ed all’umanità del grande pilota di Bassano del Grappa, abbiamo visto rifiorire quei sogni che avevamo da ragazzi quando, seguendo la potente e precisa danza della Delta tra le mille curve delle innumerevoli prove speciali, commuovendoci come bambini, perdevamo i nostri occhi estasiati nella polvere alzata al passaggio dell’equipaggio Biasion-Siviero e ci sembrava quasi di respirare gli odori del carburante, dell’olio che bruciava nel motore e di sentire lo stridere degli pneumatici che controllavano la derapata, nell’attesa di vederli poi salire sul cofano, con lo spumante in mano, pronti a festeggiare un’altra vittoria!

 

 

 

PRIMA APPENDICE NEWS ( by www.mikibiasion.com)/ / MIKI BIASION – CARRIERA RALLY

OPEL/ Esordì nel campionato italiano di rally nel 1979 con la Opel Kadett GTE. L'anno seguente con l'Ascona SR partecipa ai campionati italiano, europeo e mondiale. Prende parte agli stessi campionati anche nel biennio successivo pilotando una Ascona 400 con cui al Rally della Lana, valido per il titolo italiano, centra la sua prima vittoria.

LANCIA / Nelle prime tre stagioni con la casa torinese prende parte nuovamente ai campionati italiano, europeo e mondiale a bordo di una Lancia Rally 037. Nel 1983 vince sei rally e i titoli italiano ed europeo. Nel 1985 si aggiudica altre due gare. Dall'anno successivo partecipa solo al campionato del mondo. Nel 1986 al volante della Delta S4 conquista il Rally d'Argentina, la sua prima vittoria iridata. Nello stesso anno arriva quinto nella classifica mondiale. L'anno dopo con la Lancia Delta HF 4WD si aggiudica tre corse (Montecarlo, Argentina e Sanremo) e con 94 punti è secondo nel mondiale, preceduto di soli sei punti dal finlandese Juha Kankkunen. Corre nel frattempo anche con l'Alfa Romeo 75 Evoluzione nel campionato turismo.

Nel 1988 a bordo della Delta Integrale vince cinque rally e il suo primo campionato mondiale. Domina anche il Giro automobilistico d'Italia in coppia con Riccardo Patrese al volante di una 75 Evoluzione da 335 cv. Bissa il titolo iridato l'anno seguente, centrando altre cinque vittorie: è stato il terzo rallysta, dopo Walter Röhrl e Kankkunen, a vincere due mondiali nonché il secondo, dopo lo stesso Kankkunen, a vincerli consecutivamente.

Nel 1990 vince due gare, il Rally del Portogallo e il Rally di Argentina, sempre con la Delta che si conferma l'auto da battere con il suo quarto titolo mondiale marche, ma il mondiale piloti va nelle mani di Carlos Sainz. Nel 1991 disputa una buona stagione con diversi piazzamenti a podio, ma il mondiale si conclude ancora una volta con la vittoria di Kankkunen su Lancia, campione costruttori per la quinta volta consecutiva.

 

 

 

FORD – SUBARU / Nel 1992 passa alla Ford pilotando la Sierra RS Cosworth. Tuttavia nel nuovo team si ambienta male, e non esita ad usare espressioni colorite per esprimere il suo disagio. Una delle poche soddisfazioni che ottenne con la casa statunitense è la vittoria nel Rally di Grecia del 1993, al volante della nuova Escort RS Cosworth. Conclude la carriera rallystica con la Subaru, ottenendo nel 1995 un terzo posto al Rally di Sanremo.

RALLY RAID / Nel 1997 inizia la sua nuova carriera di pilota di camion nei rally raid. Corre con Eurocargo al Master Rally Europa-Asia-Russia concludendolo in seconda posizione. Nel biennio seguente sempre su Eurocargo partecipa alla Coppa del Mondo Tout Terrain GTC Truck conquistando tre vittorie e la classifica nel 1998 e quattro successi e nuovamente la classifica nel 1999.

Nel 2002 entra nella squadra ufficiale Mitsubishi e pilotando una Pajero si classifica terzo al Rally di Tunisia. L'anno dopo si piazza secondo al Rally di Tunisia e secondo alla Parigi-Dakar. Nel 2006 ha partecipato alla Lisbona-Dakar alla guida di una Fiat Panda Cross, ritirandosi; alla Dakar ha poi preso parte anche alle edizioni del 2008 e del 2009.

Il 21 ottobre 2011 vince il Rally del Marocco su Iveco; sul camion, a completare l'equipaggio con il pilota di Bassano del Grappa, c'erano gli esperti Giorgio Albiero e Livio Diamante. L'anno seguente partecipa nuovamente al Rally Dakar, vincendo tre tappe e concludendo la gara al sesto posto su camion Iveco.

 

 

 

MIKI BIASION – PALMARES / Carriera

Carriera nel mondiale Rally

Scuderie: Opel, Lancia, Ford

Mondiali vinti: 2 (1988, 1989)

Rally vinti: 17

Podi: 40

Punti ottenuti: 768

 

Palmarès

Campionato mondiale: 2 trofei

Campionato europeo: 1 trofeo

Campionato italiano: 1 trofeo

 

 

 

SECONDA APPENDICE NEWS ( by www.luckybattistolli.it )/ “LUCKY” BATTISTOLLI - PALMARES 

2020 CAMPIONE ITALIANO

Vittorie

3° Rally Costa Smeralda

10° Rally Vallate Aretine

Piazzamenti

Rally Isola d'Elba (2°)

2019 CAMPIONE ITALIANO ED EUROPEO

Vittorie

67° Rally Costa Brava

28° Rally Vltava

34° Rally Sanremo

2° Rally Ypres

11° Rally Weiz

53° Rally Mecsek

Piazzamenti

24° RallyAlpi Orientali (2°)

9° Rally Vallate Aretine (2°)

11° Rally Asturias (3°)

15° Rally Campagnolo(3°)

 

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover a dx Miki Biason omaggiato da Daniele Toffoli del suo libro “Sempre in traiettoria”, il libro story che racconta la nota Vita Sportiva interdisciplinare di Toffoli, come abbiamo già raccontato anche qui su www.polesinesport.it ( dall’atletica al triathlon, dalle regate transoceaniche - anche con Nino Rossi, altro panathleta in sala - al ciclismo, nuoto , corsa , ironman compreso.

Quindi in apertura di fotogallery proponiamo il tavolo previdenziale peraltro composto, da sx, da Daniele Toffoli, Paolo Ferro, Miki Biasion, Giampaolo Milan presidente Panathlon Rovigo, Luky Battistolli,  Antonio Biasin, Federico Cogo past president Panathlon Rovigo, mentre in piedi vediamo anche Tiziano Benetti proprietario dell’Agriturismo che ha ospitato la conviviale.

Con riferimento alla scaletta della serata, dopo il saluto da parte del presidente Giampaolo Milan , lo stesso ha dato la parola a Lucky Battistolli che …ha presentato il superospite Miki BIasion spiegandone le caratteristiche sportivo sottolineando i tanti titoli, da quelli italiani a quelli mondiali, che hanno impinguato il palmares di Miki, ‘un vero talento’ anche da collaudatore , oltre che vincitore di tanti Rally sia con le note macchine che con i camion. Quando ancora la tecnologia non era quella dei nostri giorni e il pilota era protagonista assoluto su una macchina che arrivava vicinissimo anche ai tanti tifosi assiepati lungo le strade.

E dopo aver raccontato anche qualche aneddoto giovanili di Miki Biasion, lo stesso Luky Bastistolli ha mostrato un video che lo ritraeva in corsa ,da Campione di Rally, spiegando anche perché, dopo essersi ‘fermato’ per esigenze connessa agli straordinari impegni collegati alla sua azienda ( ndr , Sistemi di sicurezza, con fatturato  e numero di dipendenti da ‘grande azienda internazionale’)  , ha sentito la voglia di ritornare a correre come pilota di Rally, con risultati che …riportiamo anche in calce.

 

 

 

 

 

Discorso analogo, ma con ancor più straordinari successi, quello raccontato da Miki Biasion ‘introdotto’ sia da Daniele Toffoli che da Paolo Ferro , anche lui corridore di Rally ai tempi del mitico Sandro Munari e anche di Arnaldo Cavallari , definito un ‘precursore, un maestro per il giovane Munari , ma anche un Campione generoso e personaggio riconosciuto da tutti nel mondo dei Rally.

Per parte nostra non sto qui a ripetere quanto abbiamo anche noi raccontato su Arnaldo Cavallari, perché basta chiedere a Google e vi rimanda direttamente alle pagine interessate qui su www.polesinesport.it  , perché Arnaldo l’abbiamo incontrato tante volte e raccontato come pilota di Rally, ma anche come presidente del Panathlon Club Adria (vedi foto poster al momento della Fondazione con tutti i soci adriesi) , quindi come presidente dell’Adriese Calcio ( eccolo nel poster in Municipio Adria , in piedi alle spalle del sottoscritto accosciato e autore del Libro “Polesine Gol – Campioni & Signori” con tutti i calciatori/dirigenti adriesi presenti).

Ma l’ho raccontato anche come ‘imprenditore’ della Ciabatta Italia e ‘mentore’ del giovane Sandro Munari , svezzato proprio da Arnaldo come Pilota di Rally  forte della sua esperienza sulle montagne delle Dolomiti, ma anche Sanremo, Montecarlo e nel deserto della Parigi – Dakar ( perciò eccolo fotografato a Taglio di Po assieme a Sandro Munari, in occasione di una serata ricordo sulla mitica “targa Florio”.

Avevo anche pensato di sottolineare nella serata la importanza di Francesco Nissotti , lo sfortunato rallysta bravo quanto l’altro adriese Luigi Bettinazzi, giusto per ricordare che in sala c’era anche suo figlio Bruno che, al seguito del padre l’ho visto fotografato sulle ginocchia del grande Enzo Ferrari e che .. …vi propongo in foto con Arnaldo Cavallari , in un flash scattato 5 anni fa.

 

 

 

 

Per la cronaca della serata segnalo anche la capacità di raccontare aneddoti da parte di Melloni, il proprietario della Lancia che poi a fine serata è diventata ‘primadonna’ per le tante foto sul prato dell’Agriturismo Benetti , come è stato anche per il sottoscritto & Raffaello Franco Friends  a fianco dello stesso Melloni, a fianco della storica Lancia World Rally Champion.

Mentre nelle tre immagini finali  onoriamo dulcis in fundo il cerimoniale dei saluti con omaggi agli ospiti della serata  Rally con i sopracitati Special Guests , sorridenti del binomio Sport & Cultura, visto i libri story ricevuti sia da Toffoli che da Giampaolo Milan presidente del Panathlon Rovigo , dal libro sui 60 anni del Club al libro dedicato alla Lancia Delta, altrettanto grande protagonista della setata.

In una serata resa interessante anche da alcune speciali domande fatte da Laura Foralosso ‘finalista nel nuoto alle Olimpiadi di Mosca 1980, ( interessante la sua domanda sulla metodologia di allenamento dei piloti dei tempi di Miki Biasion) e da quelle fatte da altri appassionati di motori, oltretutto rallisti per esperienza diretta.

 

 

 

 

Alle quali peraltro Miki Biasion ha risposto con grande  disponibilità e simpatia, raccontando fatti anche alcuni incidenti e fatti reali ‘sfortunati’ , ma con garbo, simpatia ed ironia, ringraziando anche la sua famiglia per averlo ‘aiutato’ anche nei momenti difficilino e sfortunati.

Come quando andò fuori strada con la macchina appena ‘ritirata dalla officina’ dopo un precedente sfortunato incidente in ‘gare abusive’ in montagna, quelli che Miki Biasion -giovane definiva gare T.R.A. cioè “Trofei Rally Abusivi…, organizzati sulle pericolose strade di montagna da un suo giovane amico di scuola, poi anche ‘navigatore’ al suo fianco.

 

Raffaello Franco & Sergio Sottovia

www.polesinesport.it