MIRABILES/ Bruno Bertolini “ORO by CONI”, tricolore di carabina. Nel team Italia di tiro a segno. E da "giudice"...
Nel mondo del Tiro a segno dagli anni ’60 al terzo Millennio e oltre. Un campione in maglia azzurra. Agonista fino al 1978, poi dal 1982 e forever ‘ufficiale di gara” in tanti campionati italiani, europei e mondiali. Per tutto questo è stato premiato come Cavaliere della Repubblica e come Commendatore. Per tutto questo è stato premiato con la medaglia d’oro e la sua storia è stata raccontata da Cristiano Aggio nel book dei MIRABILES pubblicato dal Coni di Rovigo di Beppe Osti e dedicato a tutti i premiati con la Stella al Merito.
Ecco perciò la relativa Bertolini Story by Aggio pubblicata nel gennaio 2009.
MIRABILES/ BERTOLINI BRUNO (n. Fiesso Umbertiano 3 dicembre 1923) – TIRO A SEGNO/ Nazionale azzurra di TIRO A SEGNO, CAMPIONE ITALIANO DI CARABINA
(Stella al Merito Sportivo “ORO” / Brevetto n. . 2162 anno rif.2003)
<< Bruno Bertolini è uno dei pochi sportivi polesani ad aver ricevuto i tre gradi dell’onorificenza: oro, argento e bronzo.
Classe 1923, Bertolini si è avvicinato a quaranta anni alla disciplina che gli ha regalato numerosissime soddisfazioni e che, a 85 anni, continua a praticare amatorialmente.
Ed è simpatico anche il modo in cui Bertolini si avvicinò al tiro a segno.
“Ho sempre avuto la passione della caccia che praticavo come uno sport, anche se non prendevo niente. Andavo a cacciare con Mario Mora di Santa Maria Maddalena (quello dei pavimenti, sanitari e arredobagno,ndr) e un suo dipendente mi propose di andare a sparare al poligono di tiro di Ferrara. Non ci pensai un minuto, anche se avevo 40 anni, e quell’invito fu fatale”.
Nel 1963 Bertolini si tessera a Ferrara (all’epoca a Rovigo non esisteva la delegazione),
all’unione italiana di tiro a segno e l’anno successivo, nella sua prima gara da… esordiente, fa subito un exploit al torneo Emilia Romagna di Bologna.
Viene subito inserito nella squadra di Ferrara, con la quale (anche se logicamente non gareggia più) è ancora tesserato.
Bertolini, originario di Fiesso Umbertiano, e residente a Rovigo, dal 1965 comincia a far incetta di titoli. Dal 1963 al 1975 si afferma nella specialità tiratore di carabina e, nelle tre posizioni, è campione italiano negli anni 1965,1966,1967.
Nel 1968 Bertolini conquista il titolo europeo di carabina, e dal 1965 al 1970 veste la maglia della nazionale di tiro a segno.
Dal 1972 al 1988 ricopre la carica di presidente della sezione di tiro a segno di Ferrara e dal 1988 al 2002, intraprende la “carriera” di allenatore, specialità carabina.
Rimane agonista fino al 1978, poi nel 1982 diventa ufficiale di gara (ora giudice federale) dopo aver partecipato ad un corso specifico a Roma della durata di 3 anni.
In vent’anni di giudice, partecipa a 136 gare federali fra le quali, 2 olimpiadi del tricolore,
2 campionati del mondo, 4 campionati europei, 9 campionati italiani.
Nel 1969 viene nominato Cavaliere della Repubblica dall’allora presidente Giuseppe Saragat e nel 1990 riceve l’Onorificenza di Commendatore.
Nel 1987, il Coni gli concede la stella di bronzo per meriti sportivi, nel 1994 quell’argento e nel 2003, l’en plein con quella d’oro.
“Il tiro a segno mi ha arricchito interiormente facendomi conoscere molte persone e i molti premi e “podi” mi hanno ripagato dei sacrifici che ho fatto. L’amore e la passione per questo sport, mi porta a divertirmi ancora a 85 anni, con la pistola grosso calibro in gare amatoriali”.
Ma il segreto di un buon tiratore, qual è?
“Cogliere l’attimo del colpo tra un battito e l’altro del cuore”. Insomma, ancora una volta, e più che mai in questa specialità, nello sport, passione e cuore… vanno a braccetto.
APPENDICE / (by Il Gazzettino, domenica 1 marzo 1970 –CRONACHE DEL POLESINE) /
PROTAGONISTI IN CAMPO NAZIONALE/ BRUNO BEROLINI E’ STATO CAMPIONE DI CARABINA. LA SUA ASPIRAZIONE MAGGIORE E’ DI PARTECIPARE AI CAMPIONATI MONDIALI
“UNO DEI PIU’ TEMUTII TIRATORI ITALIANI E’ UN TRANQUILLO CITTADINO DI FIESSO”
<<Militare con abnegazione e fortuna in uno dei cosidetti sport puri, divenendo magari campioni di statura nazionale, significa, purtroppo, essere considerati tutt’al più dei celebri sconosciuti, senza per questo riuscire nemmeno a sfiorare il grado di popolarità ottenute da un discreto calciatore o da un mediocre ciclista.
Questo è un po’ il caso di Bruno Bertolini di Fiesso, da alcuni anni tra i più valenti italiani del tiro a segno, la cui personalità sportiva è ignorata da quasi tutti i suoi concittadini.
Non succede fortunatamente così in alcuni appropriati ambienti, dove il Bertolini gode di una considerazione così alta da essere, per esempio, tra gli invitati della Società triveneta sport invernali a partecipare, com’ha partecipato, alla cerimonia di premiazione degli azzurri Erika Lechner, Eugenio Monti, Luciano De Paoli e Franco Gaspari, tenutosi a suo tempo a Cortina.
Recentemente inoltre, nel corso di un simposio indetto a Ferrara dal Coni, venivano consegnati ai ferraresi Dario Dialti e Umberto Lodi e al nostro Bruno Bertolini le croci di Cavaliere della repubblica al merito sportivo.
Una onorificenza del genere, se non andiamo errati, che non era mai stata attribuita, prima d’ora, a nessun altro cittadino di Fiesso. La motivazione tra l’altro accenna al Bertolini, come ad uno dei più “temuti e validi tiratori in campo nazionale”.
Di tutto ciò potrebbe prendere ufficialmente atto anche l’Amministrazione comunale di Fiesso.
Bruno Bertolini ha iniziato l’attività sportiva nel 1964, collezionando in sei anni un ragguardevole numero di affermazioni, come ben pochi altri possono vantare. Egli ha finora partecipato a 118 partecipazioni, classificandosi 59 volte primo, 15 secondo, 17 terzo e 14 quarto.
Bertolini conseguì sei volte il titolo di campione sezionale e sette quello provinciale.
Grazie ai considerevoli punteggi realizzati, partecipò, poi, a Roma ai campionati italiani assoluti dal 1964 al 1969 dove, oltre ad ottenere ottimi piazzamenti, conquistò il titolo italiano di carabina “standard” nel ’65, acquisendo così la promozione nella categoria “maestri”.
Suoi record personali sono : punti 554 con carabina “standard”; 593 con carabina libera. Con punti 557 stabilì invece il record nazionale, pure con carabina libera. Il suo medagliere consta di 127 medaglie d’oro, 17 d’argento, 10 coppe e 5 targhe.
<<Pochissimi, in Italia – scrive un giornale specializzato – possono vantare in soli sei anni di gare, un medagliere e una serie di titoli di così alto prestigio>>.
In seno alla sezione ferrarese di tiro a segno, il maestro Bertolini, oltre che rappresentare uno dei più forti tiratori, è consigliere, fa parte dei Collegio dei revisori dei conti ed è l’allenatore sezionale per le carabine. Le armi con le quali gareggia sono la carabina libera, la carabina standard e il fucile d’ordinanza. Nella classifica generale nazionale con carabina olimpica inoltre, Bruno Bertolini occupa i quarto posto. La sua aspirazione maggiore è ora quella di poter far parte della nazionale italiana che in ottobre parteciperà a Phoenix ( Arizona) ai campionati mondiali di tiro a segno.>>
EXTRATIME by SS/ La cover è per Bruno Bertolini in giacca rossa nel suo habitat naturale, il campo di tiro a segno.
Il posto dove ha conseguito risultati prestigiosi e per i quali ( vedi apertura fotogallery) è poi stato nominato Cavaliere della Repubblica. Il posto dove è stato campionissimo di tiro a volo un altro polesano, cioè Mario Rosatti da Polesella che mostriamo in giacca blu a sx nella foto. Infine riproponiamo Bruno Bertolini ‘ormai maturo’ ma sempre in giacca rossa da … giudice di tiro a segno.
Cristiano Aggio
www.polesinesport.it