Mondociclando “Giro d’Italia” by Toffano & Trevisan/ 5^ tappa Rieti-Chieti …per Sella di Corno & L’Aquila


09/08/2013

Baipassando Antrodoco, “racconti del mondo visto in bicicletta”, by Ragno & Radecio, alias Christian Toffano & Alberto Trevisan. Praticamente due Ciclonauti from Granze to Lecce e ritorno, in questo Giro d’Italia d’agosto 2011. E questa che vi racconta il “Ragno” degli Appennini è la 5^ tappa , quella che va da Rieti a Chieti.  Certo poi ci sarà il Ragno dell’Austria e il Radecio delle Alpi. D’altra parte quanto by ciclismo US Acli Padova friend Ilario Malaman ha chiesto “Ma quanti km riesci a macinare in un anno?”, bel il Ragno , immantinente in data 30 luglio us gli ha risposto “ Fino a l’anno scorso ne facevo pochi visto che correvo a piedi fino a maggio. Circa 5000. Quest'anno visto che ho dovuto per forza di cose riposare dalla corsa, credo di raddoppiare. Vediamo…”

E noi vediamo/ gustiamo ciò che ci racconta il Ragno dal suo oblò/buco ‘scavallando’ gli Appennini da Rieti a Chieti… and so on.

MONDOCICLANDO CON “RAGNO & RADECIO” , CIOE’ TOFFANO & TREVISAN “PER CICLOTURISMO” DA GRANZE A LECCE A/R” ( written by Christian Toffano )/
DIARIO DI UN GIRO D’ITALIA SPECIALE / DIARIO DELLA QUINTA TAPPA “DA RIETI A CHIETI ( 18.08.2011 ) ...

 

 

<< Il giorno dopo l’arrivo a Rieti, ci siamo dedicati a svuotare le borse e lavare gli indumenti ormai tutti utilizzati. Come Pinocchio e Lucignolo, giravamo per la piccola città portando sulle spalle il peso ed i profumi ( non proprio invitanti) dell’abbigliamento.
La giornata corre via veloce, fuori ci sono 35° all’ombra ma nella camera dove eravamo le spesse pareti ci obbligavano a dormire con il copriletto addosso. Antiche costruzioni che resistono al tempo e alla modernità dei condizionatori.

 

 

La sera prima avevamo tracciato il percorso sulle note di flashdance. Una frase di quella canzone mi ha folgorato la prima volta che ho letto il testo: “Take your passion And make it happen”. Prendi la tua passione e rendila possibile…. E noi stavamo facendo esattamente quello.
La mattina del 18/08 è la più calda di tutte quelle passate fin ‘ora. I km da macinare saranno più o meno 150 ma la salita sarà tanta. Con Rieti alle spalle si comincia attraversando le Gole di Antrodoco, teatro della prima battaglia del Risorgimento Italiano.

 


ANTRODOCO
Le gole sono solo un assaggio di quello che ci aspetta. La cartina segna che per arrivare a CHIETI, bisognava attraversare la cima di Sella di Corno con arrivo a 1000 mt. sul livello del mare. I km che ci separavano dalla vista dell’Adriatico quel giorno diventarono la ns croce e delizia.

 

 

 

Da una parte ad ogni giro di pedale sapevamo che eravamo più vicini, ma dall’altra la fatica e il caldo di quell’agosto infernale, trasformavano le nubi all’orizzonte nel miraggio più beffardo e spietato. Inizia una nuova battaglia tra mente e corpo. La salita è regolare, il termometro segna 40° e i lunghi rettilinei fanno diventare la pendenza del 7%, un muro da scalare. Non si molla, non si cede di un centimetro. Lungo questo tratto non troviamo anima viva, nessun bar , niente di niente.

 

 

 Ci siamo, è fatta. In cima la nostra oasi si materializza. Un bar, uno di quelli dei film di Don Camillo e Peppone, ci permette di dissetarci e di fare scorta di viveri e liquidi.
Via, Giù…discesa…finalmente un tratto dove pedalare non da noia. La libidine dura il tempo di un sorriso e la strada ricomincia con quei fastidiosi sali e scendi da farti accumulare acido lattico per una settimana. Siamo alle porte di L’Aquila quando incontriamo i primi villaggi costruiti dopo il sisma dell’Aprile 2009. Decidiamo di salire nel centro storico convinti di vedere macchine in movimento e gente intenta a ricostruire una Città devastata.

 

 

Dalla strada notiamo subito che qualcosa non va. Palazzi puntellati, macerie ancora non rimosse. Questo è stato lo scenario che ci ha accolti. All’ingresso della città, una targa a memoria e ringraziamento per le Forze armate e per il loro impegno profuso, è li in un angolo, su una parete quasi nascosta. Percorriamo un pezzo del corso principale. I negozi sono quasi tutti chiusi e gli unici due palazzi che sembrano funzionanti sono la Camera di Commercio e il Municipio. A distanza di due anni tutto è rimasto come prima.

 

 

Da L’Aquila a Chieti non c’è nulla degno di nota. Sembra di stare in un girarrosto. Al caldo del sole si aggiunge quello del vento e dell'asfalto. I copertoni sembrano incollati sulla strada e il Garmin (dispositivo Gps che rileva velocità, pendenza, km e tante altre cose in quel momento inutili) inizia a dare segnali di sbandamento. Più tardi, percorrendo gli ultimi 5 km di salita verso il centro di CHIETI, si bloccherà segnando 157 km percorsi, fuso dal calore e dalle ore di attività. Noi resistiamo. Il bello deve ancora venire.

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per chi cerca la strada giusta , tra Salaria e Terminillo, diciamo che è …L’Aquila “con gli occhiali scuri”.

Poi per quanto riguarda la fotogallery partiamo dal primo “ciak si gira” dedicato al Radecio/Trevisan “smile & ok”.

 

 

Poi tutta una serie di certificazioni geografiche relative alla ‘dorsale’ dell’Appennino Centrale che va da Rieti a Chieti e che …parlano da sole, come peraltro il secondo “ciak si gira” che proponiamo ed è stavolta dedicato al Ragno/Toffano altrettanto “smile & ok” del suo collega cicloturista.
Anche per questo proponiamo come last photo la coppia protagonista di questo singolare (anzi …due ciclonauti) Giro d’Italia ormai lanciato dal …Gran Sasso verso il mare Vasto dell’Adriatico.


Christian Toffano & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it