Nasti Pasquale, gloria al Sud in Serie A e B by Scafatese. Gloria al Nord tra Mantova, Adria, Rovigo e Monselice


10/03/2012

Nel febbraio del 2005 avevamo omaggiato Giuseppe Nasti col meritato Made in Ro. A fine gennaio ho ricevuto una Lettera da Pasquale Nasti che rivendicava il 'diritto' ad un posto tra i ' Campioni & Signori&' del mio libro 'Polesine Gol'. Ecco allora che, proprio perché ritengo esaustive e complementari le segnalazioni 'sostanziali' fattemi da papà Pasquale Nasti, gli dedico questo Made in Ro 'double face'. La prima parte, così come l'avevo costruita ( parzialmente) e parcheggiata in attesa di tempi migliori. La seconda parte così come l'ha costruita direttamente Pasquale Nasti, perché proprio grazie alla 'sua lettera' sono arrivati i tempi migliori. E la terza parte è per completare il kit, giusto by libro "Polesine Gol 3".
PRIMA NEWS/ NASTI PASQUALE STORY ( 5.2.2007 by Sergio Sottovia)
<<Tale il padre, tale il figlio. Ha fatto l'allenatore il padre , Pasquale Nasti. Farà l'allenatore Giuseppe Nasti il figlio. Per i migliori risultati raggiunti magari il ruolo di personaggio competerebbe di più al padre. Pasquale è stato un professionista del calcio. E' stato giocatore in serie C e serie B, studiando nel frattempo per laurearsi. Un particolare curioso, della serie mai dire mai. Una volta che giocava  col Mantova capitò a giocare a Rovigo. Pasquale non ne fu certamente entusiaste perché se ne uscì col dire:" Qua non ci verrei mai".

Furono le così dette ultime parole famose…, perché Pasquale Nasti , laureato vinse il concorso di Collocatore e la sua assegnazione fu proprio …Rovigo. Da questo momento il Polesine è la sua terra calcistica, quella dove ' quell'allenatore del Sud', che aveva allenato l'Angri (SA) 52/53 in Promozione, metterà radici profonde in Polesine.
Come allenatore, l'inizio è col Costa, per due stagioni in Prima Divisione, nel 53/54 e 54/55, quando Ballarin Rovigo e Crespino fecero il salto in Promozione, mentre il Costa di Pasquale Nasti fu  soltanto nono.
Poi quell'allenatore del Sud sarà per due anni con il Polesella in Seconda Categoria, prima di passare alla Spes Necchi di Adria, sempre Seconda categoria stagione 61/62, dove frate Cristoforo era il direttore sportivo.
Nel 62/63 Pasquale Nasti è l'allenatore del Boara Polesine del presidente Snichelotto e vince il campionato di Terza categoria.

Ormai la stima per Nasti il padre è consolidata e nella stagione 63/64 è sulla panchina del Rovigo del cav. Pietro Graziani, in Prima categoria. In quel campionato vinto dal Legnago sul Dextrosport Castelmassa, il Rovigo assorbe troppi problemi e Nasti paga per tutti , sostituito in panchina da Nini Costantini.
Ecco le annotazioni di Pasquale Nasti nel ricordo di quell'esperienza.
"Quasi alla fine del girone di andata, considerato che la squadra stentava a brillare, venne interrotto il mio rapporto e, ipso facto, passai ad allenare l'AC Polisportiva Monselice, stesso campionato medesimo girone. I motivi di quella rottura…"
E mister Pasquale li spiegò con nomi e cognomi, chiosando:" Ad autunno la società rodigina ha cercato di porre rimedio,ma non cambiò molto rispetto al primo raduno…."
A Monselice poi Pasquale Nasti sarà allenatore per lungo tempo, in Seconda, in Prima e in Promozione e con gli Allievi regionali per ben 10 anni ottenendo 3 promozioni: con gli Allievi, Seconda categoria e Prima categoria.
In tutto questo percorso di allenatore di papà Pasquale, il figlioletto Giuseppe è stato presente a diversi suoi allenamenti e partite, raccogliendone il testimone.



SECONDA NEWS/ INTEGRAZIONI ALLA PRECEDENTE  “NASTI PASQUALE STORY”(by Lettera dello stesso Pasquale Nasti)
<<"Ho avuto modo di notare che sul suo testo 'Polesine Gol', secondo le mie considerazioni, non è stato dovutamente tenuto conto, oltre che di chi scrive, forse, nemmeno di qualche altro atleta". E il dottor Nasti inizia così il suo curriculum di ex calciatore…
…di squadre Dilettanti quali Angri (SA), Pompei (NA) e Scafati (SA), nonché di squadre professioniste di Serie C come Scafatese, Ercolano (NA), Latina, Mantova e  interregionale come Canicattì ( Agrigento) e con la Scafatese di Serie B ( per due campionati) assieme al Siena, Empoli, Salernitana, Perugia, Palermo, Lecce etc nonché il Napoli disputando , nel 1945, la 'Coppa della Liberazione' unitamente ai compagni di squadra quali il portiere Corghi, già del Novara di serie A, con Barsanti già centravanti dell'Inter , con i difensori Di Stasio e Pastore già del Napoli; ho vestito nel girovagare gli stessi colori dell'ala sinistra Vicovaro del Verona, del portiere Bersani già del Milano, dell'ala destra Azzarini già dell'Inter, dell'olimpionico Negro già della Fiorentina e del Napoli, con la mezz'ala destra Spartano della Roma).
Aggiungo , ancora, di aver espletato le funzioni di allenatore federale ( corso a Rovigo diretto dal campione del mondo Ferrari , anno, se non erro, nel 1959 ) con l'Angri, con il Boara Polesine, con il Polesella, e con l'Anguillara ( per poche settimane) , con la Spes Necchi di Adria, con il Costa, con il Rovigo, con il Monselice per ben 7 (sette) anni.

Di aver espletato  infine, per alcuni anni le funzioni di 'Osservatore tecnico', su esplicito invito del Dott. Di Brino - direttore generale del Verona calcio - allora in serie A, per le province di Rovigo e Padova collaborando con lo svedese Liedholm allenatore della predetta squadra. E , nell'occasione, selezionammo allo stadio di Contarina (in foto, da sx, Liedholm, Di Brino, Nasti, Imo Scabin)  la mezz'ala destra Bonafè e, successivamente, dopo qualche anno, altra selezione a Monselice , con l'allenatore Rossetto dell'Udinese, già di mia conoscenza allorquando, come calciatore, ero stato preso in considerazione dallo stesso tecnico per passare al Messina - serie B -.
In quella verifica tecnica selezionammo il terzino Zancanaro ed il centrocampista Villan ambedue di Rovigo, nonché due calciatori di Monselice: il difensore Morandi ed un altro del quale mi sfugge il cognome.   

Selezionai,  infine, per la Puteolana ( Pozzuoli di Napoli) - squadra di serie C - il padovano centrocampista Zanella del Costa di Rovigo.
Poi , dopo aver ribadito d 'non essere dell'avviso' che siano appropriate le mie scelte relative  a qualche 'glorificato' sul mio 'Polesine Gol ha completato così il suo palmares sportivo…
Potrei aggiungere … che nell'annata sportiva 1950 ( se non sbaglio) sono stato classificato da due quotidiani ,tra i quali "Lo Sport di Napoli", tra le 5 ( cinque) migliori ali del campionato di "Serie C" - girone Sud.
Avvaloro le mie puntualizzazioni riferendole che il mio casato è rilevato, persino nell'"Almanacco illustrato del calcio italiano del 1942 "e del dopo - guerra.
Edito Casa Editrice Rizzoli - Milano – Roma.>>

COMMENTO by Sergio Sottovia: “GRAZIE e lunga vita all'evergreen Pasquale Nasti e all'incompleto teenager Polesine Gol”. 

TERZA NEWS/ “NASTI PASQUALE STORY” ( di Sergio Sottovia by Terzo Libro “Polesine Gol” / NASTI PASQUALE “ CAMPIONE NEL SUD TRA NAPOLI E DINTORNI, NEL NORD TRA ROVIGO E MONSELICE/
(Testo datato 18 giugno 2008 “successivo e completo by Sergio Sottovia, per Terzo Libro “Polesine Gol” , post intervista ai suoi due figli)/
<< Laureato nel calcio come nella vita. Una storia lunga, quella di Pasquale Nasti nato ad Angri (SA) il 25.08.1919. Uno del Sud trapiantato a Rovigo, anche se quella volta che col Mantova in serie C (campionato 1948/49) capitò a giocare a Rovigo, proprio lui Pasquale dell’ambiente rodigino non ne fu certamente entusiasta, tant’é che se ne uscì col dire:” Qua non ci verrei mai”.
Quel 16 gennaio 1949 il Mantova schierava Butani, Vismara, Mazzuccato, Visintainer, Pezzini, Sguaitzer, Azzarini, NASTI,  Gioamini, Goia, Vicoaro. Vinse 1-0, gol di Gioamini all’80’, sulla Pro Rovigo dei Cattozzo, Brunello e Rallo.

Un particolare curioso, della serie mai dire mai, che però la vita smentì presto, visto che poi da laureato il dottor Nasti vinse il concorso e,  come responsabile dell’Ufficio del Lavoro, fu assegnato proprio a Rovigo.
Portandosi in dote una personalità maturata sul campo, con la maglia numero 7 quando ancora i numeri rappresentavano un ruolo specifico, da ala destra veloce, scatto, dribbling, cross e tiro. Praticamente un passato da professionista che, andando in flash back, lo stesso Pasquale Nasti, qualche mese prima della sua scomparsa (luglio 2007), mi ha sintetizzato così nero su bianco:” Calciatore di squadre Dilettanti quali Angri (SA), Pompei (NA) e Scafati (SA), nonché di squadre professioniste di Serie C come Scafatese, Ercolano (NA), Latina, Mantova e  interregionale come Canicattì ( Agrigento) e con la Scafatese di Serie B ( per due campionati) assieme al Siena, Empoli, Salernitana, Perugia, Palermo, Lecce etc nonché il Napoli disputando , nel 1945, la ‘Coppa della Liberazione’ unitamente ai compagni di squadra quali il portiere Corghi, già del Novara di serie A, con Barsanti già centravanti dell’Inter , con i difensori Di Stasio e Pastore già del Napoli; ho vestito nel girovagare gli stessi colori dell’ala sinistra Vicovaro del Verona, del portiere Bersani già del Milano, dell’ala destra Azzarini già dell’Inter, dell’olimpionico Negro già della Fiorentina e del Napoli, con la mezz’ala destra Spartano della Roma)”.

Era giustamente orgoglioso del suo curriculum e delle sue qualità di calciatore, perché poi aggiungeva che “ nell’annata sportiva 1950 ( se non sbaglio) sono stato classificato da due quotidiani ,tra i quali “Lo Sport di Napoli”, tra le 5 ( cinque) migliori ali del campionato di Serie C – girone Sud”.
Orgoglioso giustamente, Pasquale Nasti, di essere stato pubblicista (scriveva per la Settimana e per i Polesani nel Mondo), nonché Ufficiale di Artiglieria al Comando ufficiali di Bologna e in servizio ad Anzio e Sabaudia, orgoglioso di essere stato a Rovigo il presidente del Napoli Club. Non a caso quando il Napoli ha vinto il suo primo scudetto , lui Pasquale è andato da solo a festeggiare a Napoli. Ha lasciato alla famiglia, alla signora Giovanna e ai figli Luigi e Giuseppe, un ricordo indelebile e una passione immensa per il calcio. Quasi u passaggio di testimone, visto che i due figli hanno giocato entrambi a calcio e che suo figlio Giuseppe da diversi anni è presidente dell’AIAC, l’associazione degli allenatori polesani, e che dopo i due anni con La Gazzella gestione Natale Ferrari da quest’anno sarà sulla panchina del Bottrighe gestione Moschini – Borella.
Anche per questo, questa storia di Pasquale Nasti, ha un carattere familiare, frutto dei primi approcci con l’interessato ma anche degli aneddoti e dei racconti familiari di Luigi e Beppe, coi quali abbiamo sfogliato assieme le foto e gli album della vita di papà Pasquale. 
Foto di un calcio che, abbiamo visto, il piccolo Pasquale ha incominciato a giocare nella sua città ad Angri in provincia di Salerno, guadagnandosi presto l’appellativo di ‘farfallino’ per come si muoveva sul campo e verso la porta avversaria, anche con la maglia del Pompei 1938-39 e dell’Ercolano.

Ma il suo periodo più fulgido Pasquale l’ha vissuto con la Scafatese, lui numero 7 e l’amico Fulvio Nesti col numero 8 ( poi in seria A con la Spal e due scudetti con l’Inter, quindi ai mondiali del 1954 in Svizzera con la Nazionale Italiana).  Partite speciali quelle in serie B, giocate contro le blasonate Lecce, Perugia, Reggina, Palermo, Pistoia, Livorno, Brindisi, Ternana, Foggia  nel periodo anteguerra. Della sua ‘stagione passaggio nel Napoli ci sono rare ‘tracce fotografiche’, però ‘anche per altri ovvi motivi’, è stata specialissima la stagione calcistica relativa al ‘campionato misto 1945’, quando il Napoli vinse 3-2 sulla Scafatese.
Nel dopoguerra, dopo la stagione in serie B con la Scafatese 1947/48 , Nasti giocò in serie C nel Mantova 48/49 ( vedi aneddoto iniziale sul Rovigo e sulle ‘ultime parole famose’), quindi un anno a Latina nel Pontinia e una stagione in Sicilia nel Canicattì 50/51.
Ma se la storia di Nasti registra il passaggio di Pasquale da calciatore ad allenatore dell’Angri 52/53 in Promozione, poi per la Grande Storia il passaggio dal Sud al Nord la distanza è davvero breve. Così per Pasquale Nasti , il dottore responsabile dell’Ufficio del Lavoro a Rovigo, inizia anche il suo feeling calcistico col Polesine e dintorni.
La traccia di partenza – vedi Il Gazzettino del 13.04.1954 – è il suo arrivo sulla panchina del Costa in Prima Divisione, sostituendo l’esonerato Battaglia. L’anno dopo il Costa di Pasquale Nasti e del portiere Gianesella, sempre in Prima Divisione, sarà nono, mentre Ballarin Rovigo e Crespino fecero il salto in Promozione.
Poi quell'allenatore del Sud sarà per due anni con il Polesella del presidente Angelo Noventa in Seconda Categoria, quindi poche settimane ad Anguillara, prima di passare alla Spes Necchi di Adria (porterà con sé bomber Taschin a far coppia con Franco Monti) , sempre Seconda categoria 61/62, dove frate Cristoforo era il direttore sportivo.

Nel 62/63 Pasquale Nasti è l'allenatore del Boara Polesine del presidente Snichelotto e vince il campionato di Terza categoria.
Ormai la stima per Nasti è consolidata e nella stagione 63/64 è sulla panchina del Rovigo del cav. Pietro Graziani, in Prima categoria. In quel campionato vinto dal Legnago sul Dextrosport Castelmassa, il Rovigo assorbe troppi problemi. Era il Rovigo dei Donatoni ( Gianesella), Vigna, Crivellin, Cesarotto, Boaretto, Spolaore, Zanetti, Morandini, Verzolla, Cazzadore, Sarti, Borsetto, Minio, Bulgarelli, Astolfi. In 12 partite aveva vinto solo a Soave e al Tre Martiri contro Nova Gens. E come sempre quando mancano i risultati è l’allenatore che paga per tutti, così Nasti viene sostituito in panchina da Nini Costantini giocatore – allenatore ( di ritorno dall’esperienza canadese nel Toronto Italia).
Ecco le annotazioni di Pasquale Nasti nel ricordo di quell'esperienza.
"Quasi alla fine del girone di andata, considerato che la squadra stentava a brillare, venne interrotto il mio rapporto e, ipso facto, passai ad allenare l'AC Polisportiva Monselice, stesso campionato medesimo girone. I motivi di quella rottura…”
E mister Pasquale li spiegò con nomi e cognomi, chiosando:” Ad autunno la società rodigina ha cercato di porre rimedio,ma non cambiò molto rispetto al primo raduno…."
A Monselice poi Pasquale Nasti sarà allenatore per lungo tempo, in Seconda, in Prima e in Promozione e con gli Allievi regionali, ottenendo in 7 anni ben 3 promozioni: con gli Allievi, Seconda categoria e Prima categoria.

In tutto questo percorso di allenatore di papà Pasquale (patentato nel 1962 al corso allenatori tenuto a Rovigo da Ferrari campione del mondo) , il figlioletto Giuseppe è stato presente a diversi suoi allenamenti e partite, raccogliendone il testimone. E anche ricordi speciali, come quella volta che il Monselice (ottobre 1964, gol di Munegato e Castellin) vinse 2-0 a Rovigo e il pullman dei padovani a fine gara fece tappa e festa, dirigenti e giocatori tutti, a casa di Pasquale Nasti (che rivincita…). Pasquale l’allenatore con gli occhiali aveva il ‘cuore’ a Monselice, dove aveva portato il portiere Zanaga e aveva lanciato i giovani Furlan (poi al Parma), Boetto e Bottaro poi approdati al professionismo.
Purtroppo Pasquale Nasti, per non far soffrire troppo il suo cuore , ha dovuto rinunciare ad allenare , rendendo inutili anche le ultime insistenze dei dirigenti della Solesinese. 
Un personaggio a tutto campo Pasquale Nasti che mi aveva altresì raccontato di un’altra sua ‘interpretazione calcistica’:” Ho espletato infine, per alcuni anni le funzioni di ‘Osservatore tecnico’, su esplicito invito del Dott. Di Brino ( ndr, da Castelmassa) – direttore generale del Verona calcio – allora in serie A, per le province di Rovigo e Padova collaborando con lo svedese Liedholm allenatore della predetta squadra. E , nell’occasione, selezionammo allo stadio di Contarina la mezz’ala destra Bonafè. Qualche anno dopo, in un’ altra selezione a Monselice , con l’allenatore Rossetto dell’Udinese ( già di mia conoscenza perché quand’era tecnico del Messina mi aveva preso in considerazione come calciatore per portarmi in serie B), selezionammo il terzino Zancanaro ed il centrocampista Villan ambedue di Rovigo, nonché due calciatori di Monselice tra cui il difensore Morandi. Selezionai,  infine, per la Puteolana ( Pozzuoli di Napoli) – squadra di serie C – il padovano centrocampista Zanella del Costa di Rovigo”.

Un PERSONAGGIO attento, puntuale e puntiglioso Pasquale Nasti, che sapeva rivendicare ciò che riteneva gli spettasse. “Come quella volta che - ricorda suo figlio Giuseppe - era allenatore del Monselice e nel match contro il Camponogara l’arbitro Beppe Osti prima negò un rigore al Monselice e poi lo concesse agli avversari. Fu anche espulso papà, ma di quel fatto andò a ‘lamentarsi molto’ nelle sedi degli organismi sportivi competenti”. Ebbene, posso dire che ho visto la caparbietà di Pasquale l’ottuagenario: alla fine ha ottenuto adeguata soddisfazione, tant’è che proprio suo figlio ha potuto consegnare a papà Nasti il premio che proprio Beppe Osti , da presidente del Coni di Rovigo, gli ha assegnato nel 2006 come ad altri calciatori polesani ( da Malatrasi a Paramatti, da Bonafè a Celio, da Mancin a Crepaldi, da Albiero a Dal Fiume etc)  che hanno giocato in serie A. Una certificazione quasi da …albero genealogico, visto che tra le varie puntualizzazioni papà Pasquale mi aveva riferito che il suo casato era rilevato  persino nell’”Almanacco illustrato del calcio italiano del 1942 e del dopo – guerra.
Edito Casa Editrice Rizzoli – Milano – Roma”.
Ma se come ala destra Pasquale Nasti è stato definito ‘farfallino’ per la sua veloce abilità in fase offensiva, come appassionato potremmo definirlo uno ‘storico incorreggibile’ visto che anche recentemente accendeva ogni domenica la sua radiolina per ascoltare Delta Radio e annotare tutti i risultati delle squadre polesane. E visto che poi al lunedì annotava anche le sue ‘personali’ pagelle e voti, dispensando più di qualche volta ‘orgogliosamente’ qualche consiglio al figlio Beppe, per lui naturalmente sempre allenatore – giovane. >>  

 

            

EXTRATIME by SS/ La cover è per Pasquale Nasti premio Coni 2006 assieme a suo figlio Beppe. Poi nella fotogallery, prima parte, dedicata a Pasquale Nasti ‘giocatore’ sono eloquenti le descrizioni direttamente sulle foto, relativamente ai campionati di Serie A e Serie B disputati dalla ‘sua’ Scafatese vs Napoli e altre squadre blasonate del Sud come Pescara, Foggia, Brindisi, ed infine da giocatore nel Mantova ( vedi didascalia by giornale). Nella seconda parte dedicata a Pasquale Nasti allenatore, dopo la foto “corso allenatori 1962” ( con lui tra gli altri anche Mantoan e Costantini) , quindi secondo da sx in soprabito con la Giovane Italia Polesella (31.03.1957) così schierata: in piedi da sx In piedi da sx: Andreotti (dir), Nasti ( all), Noventa Angelo ( pres), Medini, Guarnieri, Dal Cortile, Giubin, Giuriola, Trombetta, Dirigente; accosciati: Berti (dir), Cavalmoretti, Martinelli, Demetri, Zanforlin, Descrovi. A seguire Pasquale col Boara Polesine 1962 del presidente Snichelotto ( didascalia a macchina da ascrivere direttamente sulla foto) .

Con riferimento alla sua panchina del Rovigo vi proponiamo Pasquale Nasti neo allenatore del Rovigo 1963.  Invece con riferimento al suo ‘splendido periodo’ nel Monselice, ve lo proponiamo in ‘due foto squadra’ e poi issato ‘allenatore in trionfo’ sulle spalle dei suoi giocatori dopo la vittoria per 2-0 sul Rovigo addirittura nel capoluogo polesano.
Quanto fosse la stima’ goduta’ da Nasti lo dimostra la sua partecipazione ad una Selezione a Contarina al fianco dei mitici Nils Liedholm, Iro Di Brino e Imo Scabin documentata dalla foto – giornale.
La  penultima foto mostra Pasquale Nasti ( primo a dx) in versione lavorativa, da esaminatore in un concorso ad Adria.
In chiusura, come dulcis in fundo, proponiamo il cerimoniale della sua premiazione nella Festa del Coni 2006 per i “Polesani in serie A”, cui anche il sottoscritto ha partecipato come relatore, con da sx ,Italo Cucci, Clelio Mazzo, Francesco Esofago, Beppe Osti, Giuseppe Nasti, , Giovanni Cattozzi e appunto l’evergreen Pasquale Nasti.



05.02.2007 & 18.06.2008


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it