Natale Calesella ‘architetto-scultore’ riparte post pandemia con un trittico Mostre: subito a Polesella , poi Candiana e Bovolenta/ Preferisce scene storiche di massa, su drammi e realismo della vita, su fondali architettonici


15/09/2021

Come dopo ogni situazione drammatica c’è chi riparte prima e chi riparte dopo. Di sicuro Natale Calesella, l’architetto scultore di Castelmassa è un artista indomito e indomabile, tant’è che non ha mai smesso di ‘lavorare’ la sua terracotta con sculture che si rifanno a fatti storici e drammatici della vita, con scene di massa, sia religiose che di realismo sofferto.
E così , dopo che ci siamo incontrati e sentiti telefonicamente anche in video chiamata, in attesa di incontrarlo ‘sul palco’ delle sue mostre , vi proponiamo il reportage trasmessoci da Franco Rizzi , cantastorie dell’enclave altopolesano perché fa adeguato focus al ‘trittico’ delle prossime Mostre che vedranno le sculture di Natale Calesella protagoniste tra fine settembre e primi di ottobre: cioè a Polesella poi a Candiana e infine a Bovolenta.
In attesa di altre prossime mostre o serate ‘universitarie’ già work in progress nei paesi del Lungo Po, e  dintorni interregionali.

 

 

 

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 15.09.2021)/ CASTELMASSA: NATALE CALESELLA IN TRITTICO MOSTRE A POLESELLA, CANDIANA, BOVOLENTA
L'architetto Natale Calesella,  classe 1946, originario di Calto ma residente a Castelmassa da parecchi anni, ha insegnato storia dell'arte prima all'Isa di Mantova, poi a quello massese (adesso liceo artistico Munari), svolgendo nel contempo attività di libero professionista.
Ha sempre amato le arti figurative ma solo da pensionato ha scoperto la scultura con la creta trasformata in cotto.
"Dal 2011 -ci dice l'artista massese - mi sono dedicato a tempo pieno a modellare l'argilla e i miei soggetti si ispirano al sacro, alla storia locale e al sociale. Lavoro ogni giorno massimo un paio d'ore in quanto per creare occorre certosina precisione e lucida ispirazione, ciò senza un pizzico di stanchezza".

 

 

 

Il prof. Calesella ha fatto tante mostre in Polesine e fuori, le sue opere non le vende, solo le dona ai Comuni e alle parrocchie che lo hanno invitato per cui le sue sculture ora sono conservate in tante chiese e municipi.
"In questi ultimi anni -continua - ho realizzato un centinaio di opere, la metà donate, il resto mio. Certo fondamentale il momento creativo e del modellare, strategica pure la cottura... Uso argilla professionale. Sono passati i tempi in cui si andava  in golena a caccia di terra grassa (così si chiamava in dialetto), poi  la si modellava e si andava a cuocere l'opera grezza in fornace a Castelnovo Bariano. Ora si crea in laboratorio, si cuoce in forni ad hoc. Certo mi devo sempre aggiornare, creare, viaggiare, confrontarmi, studiare personaggi e momenti storici, un continuo divenire".

 

 

 

Natale Calesella crea statue e busti, ma preferisce le scene di massa con fondali architettonici da cui emerge la drammaticità della vita, un realismo sofferto.
Le mostre si diceva, legate alla grande e alla piccola storia: la rivoluzione francese; Napoleone; la carboneria; il saccheggio degli archivi napoleonici onde evitare la leva obbligatoria; il Veneto all'Italia, la Boje, la Grande Guerra...
Il Vangelo e la pietà popolare sono centrali nella produzione del nostro.
Le stazioni quaresimali, il santo patrono, il calendario liturgico in particolare e tanto, tanto sociale ieri e oggi.

 

 

 

Le sue mostre hanno subito rinvii o annullamenti causa pandemia ma ora l'artista massese  ritorna alla grande!  
"Domenica 19 settembre - conclude -  alle 19 verrà inaugurata a Polesella la mia mostra e sarà aperta sino a domenica 3 ottobre. Venerdì 26/9 alle 19 inaugurerò a Candiana (Padova) e chiuderò alla stessa data. Da ultimo sempre nel padovano  ma a Bovolenta: inaugurazione venerdì 8 ottobre alle 21 sino a lunedì 18".

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover onoriamo l’architetto-scultore che ho fotografato a giugno 2020, durante la sua Mostra a Palazzo Celio sede della Provincia di Roma( sullo sfondo la scultura dedicata a “La Boje”, i noti moti insurrezionali contadini in Polesine.
Quindi vi proponiamo in sequenza tutte le 5 foto-sculture trasmesseci da Franco Rizzi, didascalizzate come da indicazioni segnalateci dallo stesso scultore Calesella che, con riferimento al trittico Mostre a Polesella, Candiana , Bovolenta ci ha mandato altre speciali ‘terracotte’ che proporremo a corredo dei suo ‘passaggi’ nelle citate tre location-mostre.
Così partiamo con la “Deposizione della Croce” e a seguire sempre a  carattere religioso la scultura dedicata a “San Marino e il povero”.

 

 

 

Più ‘affollate’ di personaggi speciali le restanti tre scultore e che saranno messe in Mostra a Bovolenta (PD) perché riferiti  afati storici del territorio.
Vedi il Re Umberto I e il Duca D’Aosta che , dopo essere statti sul campanile per verificare i danni della Rotta datata 1882, vengono festeggiati in chiesa dai bovolentani.
Vedi Bovolenta ad inizio terzo millennio con “le barche partecipanti alla “Remada a Seconda” e in sosta alla Ponta”.
Infine Bovolenta ai giorni nostri con la “ Cerimonia commemorativa dei caduti per la Patria”.

Franco Rizzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it