Natale Calesella “scultore by Art & Mind”, in terracotta tra Storia e Religione, su Uomo e Chiesa, Sant’Antonio/ Con mostre in tour Altopolesine, Trecenta, Bovolenta, Polesella, Verona: tra miracoli, guerre, colera, pandemia…Età dell’Oro


La conoscenza di Natale Calesella e delle sue “sculture in terracotta” dedicate sostanzialmente alla Storia dell’Uomo attraverso fatti ed Eventi Storici e Religiosi, è ormai nota a tutti oltre che ai nostri lettori.
Anche perché le sue performance , peraltro già pubblicate quasi step by step su questo sito www.polesinesport.it ( basta chiedere a Google e…vi rimanda direttamente alle pagine interessa su questo sito) , hanno una speciale mission di fondo che ci piace sottolineare.
Vale a dire il fatto che lo stesso Natale Calesella, come ribadisce lui stesso anche in questi reportage, le sue ‘sculture’ le DONA agli Enti interessanti, praticamente in una specie di ‘viaggio culturale itinerante’ che vogliono mettere radici , in modo particolare nelle location dove sono state organizzate specifiche ‘Mostre’ con particolare riferimento a Fatti & Eventi della storia locale.
Come in un certo senso ci sentiamo privilegiati Noi che grazie a Natale Calesella (una vita da professore all'Istituto d'Arte a Castelmassa) possiamo proporre anche le sue recenti ‘sculture in terracotta’, peraltro con adeguata presentazione  sia da parte dello stesso scultore che da parte di Giorgio Fioravanti con focus sull’artista-scultore in occasione della Mostra andata in scena a Ficarolo, uno dei tanti Comuni del Lungo Po che hanno beneficiato della arte e della gentilezza dello scultore altopolesano.

 

 

 

 

Per parte nostra , che abbiamo anche incontrato due mesi fa lo stesso Natale Calesella work in progress a casa sua a Castelmassa insieme agli amici Franco Rizzi e Paolo Brenzan ( altri importanti …informatori scientifici-culturali) , abbiamo aggiunto alcune Appendici Flash Story ( anche by wikipedia, sulla storia di Sant’Antonio da Padova), giusto per fare maggior ‘considerazione e conoscenza” alle stesse sculture in terracotta proposte in fotogallery.

 

 

 

 

Che comunque segnaleremo con singole didascalie nel tradizionale Extratime che proponiamo in calce, visto che le sculture stesse sviluppano Fatti & Eventi storici noti, ma visto in ottica locale, partendo dall’Altopolesine fino a Trecenta e Polesella, ma anche Bovolone e Isola della Scala,  
Fermo restando che per quanto riguarda Natale Calesella possiamo ormai considerare l sue sculture come ‘prototipo’ in the world , per quanto riguarda l’aspetto educativo e informativo culturale, perché fanno comunque riferimento ad eventi Storici e Religiosi di livello nazionale e addirittura mondiale.

 

 

 

 

Una cosa in particolare voglio sottolineare: lo spirito e la passione di Natale Calesella, anche quando parla di fatto che hanno ‘creato problemi’ all’Uomo nel suo periodo storico, vede una specie di arcobaleno all’orizzonte.
Lo certificano i ‘valori’ alla base dei vari Eventi ( vedi Bonifiche idrauliche, Carboneria e alter Insurrezioni) , ma anche in questo periodo di ‘pandemia’ lo stesso ‘scultore-artista’ è ancora work in progress verso …l’Età dell’Oro; e grazie alle sue Mostre che sono soprattutto uno stimolo all’Uomo Fratello per un Mondo migliore piuttosto che la segnalazione d un… miraggio.

 

 

 

 

PRIMA MAIN NEWS ( di Natale Calesella, gennaio 2021) / NATALE CALESELLA “RACCONTA” LA SUA PASSIONE E LE SUE RECENTI OPERE IN TERRACOTTA ESPOSTE IN MOSTRA IN ALCUNE LOCATION E CHE “RACCONTANO” EVENTI SPECIALI SIA STORICI CHE RELIGIOSI
<< Caro Sergio,
 dopo il nostro incontro ho allestito una mostra personale a Castelnovo Bariano con più di 30 formelle in terracotta ispirate alla vita e ai miracoli di Sant'Antonio, le cui foto ti invio a parte, che dovrebbero essere collocate, nel prossimo aprile, sul percorso interno dei pilastri che fiancheggiano la Chiesa Parrocchiale del medesimo comune.

 

 

 

 

Nel mese di ottobre avevo in programma una mostra nel Comune di Bovolenta , che è stata riandata a causa della pandemia. In tale mostra dovevo esporre, accanto ad opere ispirate al sacro, 5 terrecotte ispirate alla storia di quel Comune, le cui foto ti invio a parte.  Una prima terracotta avente per titolo "Bovolenta inizio terzo millennio - Barche partecipanti alla REMADA in sosta alla Ponta" caratterizzata da un fondale di alberature sulla punta di un'isola tra il fiume Bacchiglione e un suo affluente e una figurazione di partecipanti alla regata e personaggi locali che li accolgono.

 

 

 

 

Un'altra scultura avente per titolo "Bovolenta ai giorni nostri - Cerimonia commemorativa dei caduti per la Patria". In questa terracotta , intorno ad un imponente monumento ai caduti , si svolge la Cerimonia con la deposizione di una corona di fiori e la Benedizione  del sacerdote, con bandiere, gonfalone comunale e stendardo dei Combattenti e Reduci.

 

 

 

 

 Una terza scultura avente per titolo "Bovolenta inizio novecento - Festa campestre al Casone Rovolato" ha per fondale un tetto in canne e per figurazione un gruppo di suonatori con persone che ballano e altre che assistono sedute.
Un'altra terracotta avente per titolo "Bovolenta seconda metà ottocento - Raggruppamento dei soci dell'Accademia dei Concordi" ha per fondale la Villa Comunale con scena rappresentate l'arrivo e il ricevimento dei soci della società letteraria dei Comuni vicini da parte dei soci locali.

 

 

 

 

La quinta terracotta ha per titolo "Bovolenta 1882 - Il RE Umberto Primo e il Duca di Aosta, dopo essere saliti sul campanile per verificare i danni dell'alluvione del Bacchiglione, visitano la Chiesa Parrocchiale". In questa terracotta la scena si svolge all'interno della Chiesa ed è costituita dalla Banda e dalla Corale comunali che omaggiano gli illustri ospiti.
Il 20 dicembre 2020 dovevo inaugurare una mostra nella Sala Parrocchiale di Polesella anch'essa rinviata causa Covid, con esposizione di opere ispirate al sacro e 5 sculture ispirate alla storia civile e religiosa di quel Comune, le cui foto ti invio a parte.

 

 

 

 

Una prima scultura avente per titolo "Copia ridotta del Polittico di Raccano" riproduce in scala 1/3 il Polittico di Raccano in terracotta dipinta del secolo XV , attualmente ospitato nel Museo di Palazzo Roverella a Rovigo  e attribuito a Michele da Firenze.
Una seconda terracotta avente per titolo "Oratorio del Sostegno - Benedizione delle acque" ha per fondale la demolita Chiesa del Sostegno con figurazione costituita dalla processione con il Crocifisso per la benedizione delle acque e l'invocazione della protezione dalle alluvioni.

 

 

 

 

Un'altra scultura avente per titolo "Polesella fine '800 - Natività nei ruderi della Chiesa Agostiniana di San Pietro" è costituita da un presepe con adorazione dei pastori e arrivo dei Re Magi, inserito nell'interno dei ruderi della Chiesa distrutta da una tromba d'aria.
Una quarta scultura avente per titolo "Polesella XX secolo - Processione con la Madonna della Salute" ha per fondale la Chiesa della Salute con antistante rappresentazione della processione. Di questa scultura sono state filmate, dal fotografo Germano Sprocatti, tutte le fasi realizzative. Tale filmato sarà proiettato all'inaugurazione della mostra.

 

 

 

 

La quinta scultura, avente per titolo "Polesella 14 novembre 1972 - Riunione dei Comuni rivieraschi del Po per formulare una proposta di sistemazione idraulica del territorio, da inviare al Governo nazionale" ha per fondale la parte centrale di Palazzo Grimani, poi distrutto da una tromba d'aria, con figurazione del Sindaco e del Parroco che ricevono i Delegati dei Comuni partecipanti al convegno.

 

 

 

 

Nella seconda metà del 2020 ho lavorato alla realizzazione di sculture ispirate alla storia religiosa e civile di Trecenta, le cui foto ti invio a parte. Di tali sculture sono riuscito a cuocerne solo una causa pandemia, come potrai vedere dalle foto.
Una prima scultura avente per titolo"Ottobre1893 - Il trecentano Luigi Masetti è ricevuto dal Presidente Cleveland alla Casa Bianca" è costituita da un fondale riportante il frontone principale della Casa Bianca e la Cerimonia in cui Luigi Masetti, che aveva percorso in bicicletta il tragitto da Milano a Chicago sponsorizzato dal giornale "Il Corriere della sera", sulla strada del ritorno è ricevuto con tutti gli onori dal Presidente degli Stati Uniti.

 

 

 

 

Un'altra scultura avente per titolo "Trecenta 19 settembre 1848 - 40 trecentani sono arrestati dagli Austriaci" ha per fondale Villa Trebbi, ora sede del Municipio, con la scena dell'arresto tra lo sgomento dei congiunti degli arrestati e dei concittadini.
Una terza scultura avente per titolo " Trecenta metà '800 - Processione di ringraziamento per la fine dell'epidemia di colera" è costituita da un fondale riportante la facciata della Chiesa Parrocchiale con antistante la scena della processione con il Crocefisso e le statue della Madonna e dei Santi Rocco e Giorgio.

 

 

 

 

Un'altra terracotta avente per titolo "Secondo secolo d.c. - Annejanum XX° stazione romana sulla via Annia" ha per fondale un casone con scuderia e abitazione e per figurazione il cambio dei cavalli dei corrieri con gli abitanti locali che ascoltano le ultime notizie dall'Impero.
Una quinta scultura avente per titolo "Trecenta 1910 - Festeggiamenti della banda comunale, vincitrice del primo premio internazionale di Ferrara" ha per fondale il palazzo con la Torre dell'Orologio e per scena la manifestazione dei Trecentani che festeggiano il ritorno della banda vincitrice del prestigioso premio.

 

 

 

 

Un'ultima scultura avente per titolo "Trecenta prima metà del '900 - Fiera del bestiame" ha per fondale la parte centrale del "Palazzon" con la figurazione costituita dal bestiame posto in vendita e dall'assembramento dei venditori, dei compratori e dei curiosi.
Ultimamente sono stato impegnato nella progettazione di 8 sculture scenografiche ispirate alla storia sociale civile e religiosa di Isola della Scala. Di tali progetti sono riuscito a realizzarne per il momento, solo uno, di cui ti invio a parte la foto, avente per titolo "Isola della Scala Seconda metà '800 - Esibizione del cantante musicista Vincenzo Mela con la Banda e la Corale comunali" ha per fondale la facciata della chiesa parrocchiale sul cui sagrato si svolge una manifestazione musicale.

 

 

 

 

Ti invio a parte anche la foto della scultura avente per titolo "La pandemia mi fa sognare l'Età dell'oro" in cui ho cercato di evocare l'armonia fra l'uomo e la natura.
Ti invio inoltre un mio curriculum aggiornato ed una presentazione critica alla mia mostra personale di Ficarolo.

Se farai una nuova pubblicazione, sarei grato se inserissi la mia disponibilità a realizzare e poi donare ai Comuni , Parrocchie e Associazioni del Polesine che mi contatteranno (tel. 0425840576 - 3496200154, mail natale.calesella@yahoo.it), sculture scenografiche costituite da fondali di architetture o paesaggi del loro territorio, con figurazioni ispirate ad avvenimenti della loro storia sociale, civile o religiosa.>>

 

 

 

 

PRIMA APPENDICE STORY / NATALE CALESELLA “ARTISTA – SCULTORE” PRESENTAZIONE DI GIORGIO FIORAVANTI
Natale Calesella è un talento della nostra terra che espone le sue opere in cotto, generate dal suo pensiero profondo e plasmate dalle sue doti artistiche. Sono opere totalmente libere, quale momento creativo, per dar vita alla creta, per rappresentare vivamente quadri della cultura e della tradizione popolare-cristiana.

 

 

 

 

Artista di acuta sensibilità sociale. Nelle sue creazioni è presente la denuncia delle condizioni delle vittime della società. Ragioni del cuore, indirizzate alla ricerca del bello, un appagamento dello spirito, da condividere con gli osservatori e gli amanti dell’arte.
Colpisce la serietà e la profondità emotiva del suo modo di essere, di rappresentare, di comporre, e di modellare: austero, delicato e attento alla persona umana e ai suoi sentimenti al culmine del supplizio e del dolore.

 

 

 

 

L’artista esprime prevalentemente i fatti salienti, della memoria cristiana, che raggiungono l’apice con la passione e la morte del Cristo, ma continuano nella tradizione ecclesiastica. Fonti evangeliche, ma anche squarci di storia e l’affiorare di lontani ed emotivi ricordi della propria infanzia. La crocefissione, la terribile sofferenza dell’agonia, l’angoscia e il dolore di quanti circondano la vittima. Figure e scene nate ed immaginate, che rendono vive le composizioni scultoree, autonome nello spirito espressivo, ma che rivendicano tutta l’originalità di un linguaggio compositivo e del suo estro creativo.

 

 

 

 

Le realtà rappresentate da gruppi, vanno oltre la percezione concreta, sono l’immagine metaforica dei momenti profondi, sono “i luoghi dell’anima e del cuore”, dell’apertura sconfinata su un mondo intimo delle anime, sul piano di una felice sintesi dello studio e delle armonie, della sensibilità e della riflessione. Grazie alla sua indole e alla sua esperienza professionale ha finalmente trovato modo di entrare nel mondo dell’arte che da sempre lo ha appassionato.

 

 

 

 

Dopo i primi risultati, è approdato ad una cultura impressionista, raggiungendo un’innegabile sicurezza nel plasmare creta per la produzione di forme che superano la percezione percettiva, ma creano un alone di massima espressione ed armonia. Queste sue opere decretano la leggerezza di una poetica che emana insieme alla forza del suo agire.

 

 

 

 

Una visita del suo atelier in Castelmassa non può che confermare la sua attitudine creativa che con serenità e determinazione percorre la via imboccata. Con le composizioni evangeliche, fanno connubio momenti storici di alcune delle nostre chiese locali, dove sullo sfondo della massa osannante, appaiono scorci della costruzione architettonica del tempo, sempre connotati da elementi di immediata contemplazio-estetica e d perfezione tecnica.

Accanto al piacere di rappresentare fatti ed avvenimenti non manca nell’artista l’ulteriore compiacimento di dar vita con le sue opere ad avvenimenti ed aspetti non sempre noti, che però meritano di essere rievocati e rappresentati.

 

 

 

 

SCHEDA BIOGRAFICA - PERSONAGGIO STORY – NATALE CALESELLA BIOGRAFIA
Natale Calesella è nato a Calto nel 1946 e dal 1976 abita a Castelmassa. Ha frequentato la Scuola d'arte di Castelmassa e il Liceo artistico di Bologna. Si è laureato in Architettura a Venezia nel 1971 e ha esercitato la professione di Architetto fino al 2011. Ha insegnato presso l'Istituto d'Arte di Mantova e Castelmassa.

 

 

 

 

Dal 2012 si dedica a tempo pieno alla modellazione della creta realizzando ritratti a tuttotondo, bassorilievi e sculture scenografiche raffiguranti avvenimenti ispirati alla storia locale, al sacro e al sociale. Per l'esecuzione delle sue sculture utilizza uno stile figurativo veristico con un modellato di tipo impressioni sta e come materiale usa la creta trasformata prevalentemente in terracotta, ma anche in bronzo.

 

 

 

 

Ha partecipato a mostre collettive a Occhiobello, Castelmassa, Castelnovo Bariano e Fratta Polesine ed  ha allestito mostre personali a Ficarolo,Badia Polesine, Sanguinetto, Villa Bartolomea, Legnago,Lendinara e Arre con opere ispirate alla storia locale. Ha inoltre allestito una mostra personale a Rovigo a Palazzo Celio con opere ispirate alla storia sociale politica e religiosa del Polesine e una mostra personale a Castelnovo Bariano, esponendo 34 formelle in terracotta ispirate alla vita e ai miracoli di Sant'Antonio.

 

 

 

 

Sue opere in terracotta si trovano per donazione nelle Chiese di Felonica Po, Castelmassa, Calto, Ficarolo, Sanguinetto, Villa Bartolomea, Zelo Baruchella, Badia Polesine, Lendinara e Arre e nei Municipi di Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Occhiobello, Stienta, Badia Polesine, Fratta Polesine, Pincara, Canda, Villanova del Ghebbo, San Bellino, Castelguglielmo, Villamarzana, Ceregnano, Sanguinetto, Legnago, Villa Bartolomea, Castagnaro, Arre, Warmeriville, Rovigo, Adria, Crespino, Villadose e Porto Tolle.

 

 

 

 

SECONDA APPENDICE STORY – SANT’ANTONIO BIOGRAFIA ( by wikipedia) / LA VITA DI SANT’ANTONIO DA PADOVA ( Riferimento alle ‘formelle’ di Natale Calesella e alla sua vita dal Portogallo al Marocco, Monte Paolo, Assisi, Padova)
Antonio di[1] Padova, noto in Portogallo come Antonio da Lisbona, al secolo Fernando Martins de Bulhões. Entrato nei frati minori scelse il nome di Antonio e così fu chiamato in vita senza precisare il luogo di provenienza. (in portoghese António de Lisboa; Lisbona, 15 agosto 1195 – Padova, 13 giugno 1231), è stato un religioso e presbitero portoghese appartenente all'Ordine francescano, proclamato santo da papa Gregorio IX nel 1232 e dichiarato dottore della Chiesa nel 1946[2].

 

 

 

 

Da principio canonico regolare a Coimbra dal 1210, poi dal 1220 frate francescano. Viaggiò molto, vivendo prima in Portogallo quindi in Italia e in Francia. Nel 1221 si recò al Capitolo Generale ad Assisi, dove vide e ascoltò di persona san Francesco d'Assisi. Terminato il capitolo, Antonio fu inviato a Montepaolo di Dovadola, nei pressi di Forlì. Fu dotato di grande umiltà, ma anche di grande sapienza e cultura, per le sue valenti doti di predicatore, mostrate per la prima volta proprio a Forlì nel 1222.

 

 

 

 

Antonio fu incaricato dell'insegnamento della teologia e inviato dallo stesso san Francesco a contrastare in Francia la diffusione del movimento dei catari, che la Chiesa di Roma giudicava eretico. Fu poi trasferito a Bologna e quindi a Padova. Morì all'età di 36 anni. Rapidamente canonizzato (in meno di un anno) il suo culto è fra i più diffusi del cattolicesimo.

 

 

 

 

FIRST FLASH/ SANT’ANTONIO STORY / IL PRIMO INCONTRO CON IL FRANCESCANESIMO
Nel 1219 Francesco d'Assisi approntò una spedizione missionaria alla volta del Marocco, con l'intento di convertire i musulmani dell'Africa. I membri della spedizione erano Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto, i primi tre sacerdoti e gli altri due fratelli laici; essi forse transitarono anche a Coimbra e forse fecero una forte impressione su Fernando.

 

 

 

 

Giunti in Africa, i cinque furono uccisi per decapitazione, poco dopo l'inizio della loro missione di evangelizzazione. I loro corpi furono riportati a Coimbra pochi mesi dopo. Antonio riferì in seguito che il martirio di questi fratelli francescani costituì per lui la spinta decisiva all'ingresso nell'ordine del santo d'Assisi, nel settembre 1220.

 

 

 

 

Quindi la missione e la totale disponibilità fino alla morte furono probabilmente le spinte interiori che lo portarono al francescanesimo. Egli, volendo sottolineare maggiormente questo netto mutamento di vita, decise di cambiare il suo nome di battesimo: da Fernando in Antonio, in onore del monaco orientale a cui era dedicato il romitorio di Olivais di Coimbra dove vivevano i primi francescani portoghesi e che Fernando aveva da poco tempo conosciuto.

 

 

 

 

SECONDO FLASH / SANT’ANTONIO STORY / L’INCONTRO CON FRANCESCO D’ASSISI
Il viaggio durò parecchie settimane. Per Antonio il Capitolo Generale si rivelò un'occasione fondamentale per incontrare direttamente Francesco d'Assisi, poiché aveva conosciuto il suo insegnamento solo attraverso le testimonianze indirette. Il capitolo, presieduto dal cardinale cistercense Rainiero Capocci, ebbe luogo nella valle attorno alla Porziuncola dove si raccolsero più di tremila frati; si costruirono delle capanne di stuoie e per tale motivo fu ricordato come il Capitolo delle Stuoie. Il frate Giordano da Giano descrisse l'avvenimento:

 

 

 

 

«Un Capitolo così, sia per la moltitudine dei religiosi come per la solennità delle cerimonie, io non vidi mai più nel nostro Ordine. E benché tanto fosse il numero dei frati, tuttavia con tale abbondanza la popolazione vi provvedeva, che dopo sette giorni i frati furono costretti a chiudere la porta e a non accettare più niente; anzi restarono altri due giorni per consumare le vivande già offerte e accettate.»
Il Capitolo durò per tutta l'Ottava di Pentecoste dal 30 maggio all'8 giugno 1221 e si analizzarono molti problemi: lo stato dell'Ordine, la richiesta di novanta missionari per la Germania, la discussione sulla nuova Regola.

 

 

 

 

Le richieste di modifica della Regola primitiva furono per Francesco un considerevole problema. Lassisti e Spiritualisti rischiavano di spaccare l'Ordine in due tronconi. L'Ordine s'era troppo ingrandito e ai giovani accorsi con entusiasmo mancava un'uguale adesione alla disciplina, mentre ai dotti risultavano strette le disposizioni sulla povertà assoluta. Con la mediazione del cardinale Capocci si giunse ad un compromesso che cercava di salvaguardare ad un tempo l'autorità morale di Francesco e l'integrità dell'Ordine. La nuova Regola verrà poi approvata da Papa Onorio III il 29 novembre 1223

 

 

 

 

TERZO FLASH / SAN ANTONIO STORY / LA PREDICAZIONE FRANCESE CONTRO GLI ERETICI
In terra francese, Antonio giunse nel tardo autunno del 1224 e vi rimase un paio d'anni, fino alla morte di Francesco d'Assisi. La Provenza, la Linguadoca, la Guascogna sono le regioni dove maggiormente predicò.

 

 

 

 

Non è conosciuto l'esatto itinerario seguito da Antonio in Francia. Sembra che inizialmente si recasse a Montpellier, città universitaria baluardo dell'ortodossia cattolica, dove la leggenda narra che Antonio ebbe il fenomeno della bilocazione poiché predicò contemporaneamente in due siti distanti della città. Successivamente andò ad Arles dove partecipò al capitolo provinciale della Provenza; qui narra la leggenda che mentre Antonio predicava ci fu l'apparizione di Francesco d'Assisi benedicente la folla; tale evento particolare creò un alone di soprannaturalità su Antonio.

 

 

 

 

Poco tempo dopo a Tolosa affrontò direttamente gli albigesi con la profonda dialettica basata su argomenti chiari e semplici; alcune fonti riportano che fu in questa città francese che si verificò il miracolo del mulo che, nonostante il digiuno, trascurò la biada per inginocchiarsi di fronte al Santissimo Sacramento. In realtà il miracolo eucaristico della mula si verificò a Rimini nel 1223[5].

 

 

 

 

Riguardo alla sua oratoria e al suo approccio umano, un cronista dell'epoca, il francese Giovanni Rigauldt, dice che
«gli uomini di lettere ammiravano in lui l'acutezza dell'ingegno e la bella eloquenza (…) Calibrava il suo dire a seconda delle persone, così che l'errante abbandonava la strada sbagliata, il peccatore si sentiva pentito e mutato, il buono era stimolato a migliorare, nessuno, insomma, si allontanava malcontento.»

 

 

 

 

QUARTO FLASH/  SANT’ANTONIO STORY : L’ARRIVO A PADOVA
Le fonti sono incerte sul periodo del viaggio di ritorno di Antonio in Italia dalla Francia; un'antica tradizione riporta che imbarcatosi per mare naufragò nuovamente in Sicilia, dove sono conservate numerose reliquie a lui attribuite. Raggiunse comunque Assisi il 30 maggio 1227, festa di Pentecoste e giorno d'apertura del Capitolo Generale, nel quale si doveva eleggere il successore di Francesco.

 

 

 

 

Molti prevedevano l'elezione di frate Elia, vicario generale di Francesco e suo compagno di missione in Oriente. Le cronache riportano che frate Elia fosse geniale organizzatore ma di temperamento piuttosto focoso. I superiori dell'Ordine gli preferirono il più prudente frate Giovanni Parenti, ex magistrato, nativo di Civita Castellana e Provinciale della Spagna.

 

 

 

 

Questi, che aveva accolto Antonio nell'Ordine francescano alcuni anni prima, lo nominò ministro provinciale per l'Italia settentrionale; in pratica, la seconda carica per importanza dopo la sua. Antonio aveva 32 anni. I successivi quattro, gli ultimi della sua vita, saranno i più importanti per la sua eredità spirituale.

 

 

 

 

Nonostante l'incarico comportasse per Antonio la visita degli ormai numerosi conventi dell'Italia settentrionale; Milano, Venezia, Vicenza, Verona, Ferrara (dove avvenne il miracolo dell'infante che proclama l'innocenza della madre); ma anche Trento, Brescia, Cremona e Varese. Fra tutte queste città Antonio scelse però il convento di Padova come sua residenza fissa quando non era in viaggio.

 

 

 

 

La città aveva circa quindicimila abitanti ed era un grande centro di commerci e industrie. Qui Antonio decise di portare a termine la sua più importante opera scritta "I Sermoni", un'opera dottrinaria di profonda teologia, che lo farà proclamare Dottore della Chiesa. La predicazione però non gli lasciò il tempo di finire quest'opera. Una folla notevole lo seguiva nelle sue prediche tanto che si riempivano le chiese e le piazze, e tanto che a Padova Antonio era divenuto estremamente famoso e ricercato. Tra predicazioni instancabili e lunghe ore dedicate al confessionale spesso Antonio compiva lunghi digiuni.

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover il ‘ritratto’ di Natale Calesella, l’artista architetto che attraverso le sue sculture è praticamente un ‘promotore’ socio-culturale di Fatti prototipo che vale la pena siano conosciuti meglio perché …insegnano anche ai giovani di oggi e alle generazioni future.
A partire dalle sculture esposte in Mostra a Bovolenta, di cui vi proponiamo in sequenza le seguenti cinque relative didascalie ( fermo restando che le stesse sono indicate in ogni file anche se in forma sintetica).
Vedi Bovolenta ad inizio terzo Millennio, con le Barche e i partecipanti alla Remada …Seconda, n sosta alla Ponta.
Quindi Bovolenta ai giorni nostri e la Cerimonia Commemorativa ai Caduti per la Patria, oltre a Bovolenta e la Festa campestre al casone Rovolato ad inizio Novecento.

 

 

 

 

Poi Bovolenta alla seconda metà dell’Ottocento, col Raggruppamento soci Accademia dei Concordi; infine Bovolenta nel 1882 dopo la visita sul campanile per vedere i danni della Rotta del Bacchiglione ecco Re Umberto I e il Duca d’Aosta festeggiati in chiesa dai bovolentani.
A questo punto ecco cinque immagini relative ai Fatti che hanno caratterizzato la storia di Polesella, partendo dall’Oratorio del Sostegno con Benedizione delle acque.
Quindi Polesella nel XX Secolo con Processione Madonna della Salute, poi la copia ridotta del ‘Polittico’ di Raccano.

 

 

E Polesella fine Ottocento con la Natività nei Ruderi della Chiesa Agostiniana di San Pietro; a seguire il Convegno storico del 1872 ( vedi tanti personaggi coi …baffi) con Sindaci/Rappresentanti dei Comuni rivieraschi del PO , per inviare al governo nazionale una proposta ‘di sistema’ anche sulle necessità idrauliche.
In sequenza anche con riferimento ai Fatti storici di Trecenta rappresentati nelle sei immagini, eccole relative didascalie.
Vedi il trecentano Luigi Masetti ( il cicloturista di cui abbiamo raccontato la Story sempre qui su www.polesinesport.it.. … basta chiedere a Google e vi rimanda direttamente alle pagine interessate) con la sua bici alla Casa Bianca ricevuto da Cleveland, presidente degli Stati Uniti.

 

 

 

 

 

Poi Trecenta nel 1848 coi “40 trecentani” arrestati dagli Austriaci; e sempre con riferimento alla metà dell’Ottocento ecco la Processione per il ringraziamento fine epidemia causa colera.
Quindi Trecenta nel secondo secolo Dopo Cristo, con la 20esima stazione Annejanum sulla via Annia; a seguire Trecenta prima metà del Novecento i festeggiamenti della Banda Musicale per il primo premio internazionale vinto a Ferrara; infine Trecenta prima metà del Novecento con la fiera del bestiame.
Particolarmente interessante le didascalie di tutte le 34 ‘formelle’ che lo scultore Natale Calesella ha donato al Comune di Castelnovo B ariano e che saranno protagoniste sule colonne del porticato antistante la Chiesa parrocchiale.

 

 

 

 

 

Perciò tutte ‘formelle’ dedicate alla vita e ai miracoli di Sant’Antonio da Padova, e che per comodità dei nostri lettori ‘numeriamo in sequenza così…
01_ Sant’Antonio e la sua Prima Formazione alla Scuola della Cattedrale;
02_Sant’Antonio e la scelta Agostiniana e …Canonia di San Vincenzo 'De Fora;'
03_Sant’Antonio e la Canonia di Santa Cruz - Studi Teologici;
04_SantAntonio e l'incontro con i frati Minori ( noti francescani) ;
05_Sant’Antonio e il martirio dei cinque frati Minori a Marrakech;

 

 

 

 

06_Sant’Antonio e il rientro delle spoglie accompagnate dall'infante Don Pedro accolte dalla regina Urraca;
07_Sant’Antonio e la Attribuzione ai vestiti dei Minori del nome Antonio;
08_Sant’Antonio in Marocco - Fallimento del progetto a causa di una malattia;
09_Sant’Antonio naufrago nel Mediterraneo, si ritrova in Sicilia;
10_Sant’Antonio ad Assisi , il capitolo delle 'stuoie' ;

 

 

 

11_Sant’Antonio nell'eremo di Monte Paolo, alternarsi tra la vita ritirata nella grotta e la comunità;
12_Sant’Antonio e La predica a Forlì rivelatrice della sua cultura;
13_Sant’Antonio a Rimini - Predica ai pesci;
14_Sant’Antonio a Rimini - Miracolo della mula ;
15_Sant’Antonio ‘Docente a Bologna’;

 

 

 

 

16_Sant’Antonio, mentre predica in Francia: frate Montaldo vede apparire San Francesco;
17_Sant’Antonio, vita in grotta nell'eremo di Brive;
18_Sant’Antonio, predica davanti a Papa e cardinali;
19_Sant’Antonio a Padova - La stesura dei sermoni;
20_Sant’Antonio e La grande missione quaresimale a Padova;

 

 

 

 

21_Sant’Antonio e L'incontro con Ezzelino da Romano;
22_Sant’Antonio e La benedizione alla città di Padova;
23_Sant’Antonio e La cella sul Noce;
24_Sant’Antonio e Il rientro a Padova per l'avvicinarsi della morte;
25_Sant’Antonio e La morte all'Arcella;

 

 

 

 

 

26_Sant’Antonio e il Trasporto in processione a Santa Maria Mater Domini;
27_Sant’Antonio e La canonizzazione;
28_Sant’Antonio…viene Approvata la costruzione della Basilica;
29_Sant’Antonio e Miracoli sulla tomba Arca;
30_Sant’Antonio e Resurrezione dell'annegata Eurilia;

 

 

 

 

31_Sant’Antonio e Il miracolo di Tomasino;
32_Sant’Antonio e Il miracolo dell'infante che parla in difesa della madre;
33_Sant’Antonio e Il miracolo del piede riattaccato;
34_Sant’Antonio ( 6 Gennaio 1981 ) … Ricognizione del corpo.

 

 

 

 

 

A questo punto, quasi come stacchetto musicale, proponiamo la scultura preparata da Natale Calesella per la Mostra ad Isola della Scala e che, con riferimento alla seconda metà dell’Ottocento, onora il ‘concerto col cantante musicista Vincenzo Mela con la banda e corale comunale’.
A seguire un poker di immagini religiose che sinteticamente descriviamo così…
01_Sculture_Religiose: Gesù e i pescatori;
02_Sculture_Religiose: Gesù bambino e …La Fuga in Egitto;
03_Sculture_Religiose: Deposizione di Gesù dalla croce;
04_Sculture_Religiose: Gesù e …La Incredulità di San Tommaso.

 

 

 

 

 

A questo punto proponiamo una scultura ‘universale ed ecumenica ‘ di Natale Calesella rappresentata anche dal titolo “Musica Bucolica”.
Mentre dulcis in fundo, a certificazione del passaggio dai ...problemi alla speranza, in linea con lo spirito dell’architetto-scultore evergreen Natale Calesella ‘donatore di sculture e di speranza’, proponiamo la scultura dall’emblematico titolo “La speranza mi fa sognare l’età dell’Oro”.

Quella di un Nuovo Paradiso Terrestre da costruire per viverlo assieme, come peraltro nella foto finale della recentissima scultura produced by Calesella che lo stesso Natale ha voluto significativamente titolare "La cattività Covid mi fa immaginare una virtuale amenità: l'atollo dell'Amore".

 

Anche perché …sotto lo sguardo dell’evergreen architetto -scultore, ritratto sul fondo e di casa in Altopolesine ma anche prototipo in the world.

 

Natale Calesella & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it