OLIMPICI by SS made Panathlon/ Giovanna Pasello da Guarda Veneta, infiniti ‘tricolori’ e pluricampionessa Europea e del Mondo ( e tanti podi) / Da “Signora del double trap” oltre Atlanta 1996 e Sidney 2000; vincente anche nel golf e… pittrice


Quanto sia eclettica, la Giò-Giovanna Pasello, lo dimostra il fatto che la settimana scorsa suo nipote, ovviamente da Guarda Veneta, mi ha fatto vedere i suoi ‘quadri’ da pittrice innovativa.
D’altra parte la “La Signora del double trap” , protagonista con l’Italia del tiro a volo sia in tanti campionati Europei e Mondiali oltre che nella Olimpiade di Atlanta 1996 , baipassando le Olimpiadi di Sidney 2000 e altre partecipazioni Europee e mondiali fino al 20004 , poi ha dimostrato di essere vincente anche sui campo da golf.
Per cui , come la evoluzione sportiva di Giò era nella ‘sua’ logica delle cose, altrettanto può dirsi delle sue ultime performance, che peraltro segnaleremo in calce nel tradizionale Extratime per doverosi aggiornamenti , rispetto alla Giovanna Pasello story già raccontata nel primo libro del Panathlo Rovigo datato 2019, visto che tra i festeggiamenti per il 50° del Club Service e quelli per il 60° anniversario dalla fondazione sono passati ‘naturalmente’ bel 10 anni.
Perciò , ecco a voi il Personaggio story “Giovanna Pasello – Signora del double trap” , così come l’ho raccontata nel recente libri “60 anni di Panathlon Rovigo – 1959 -2019” , dal titolo “Olimpici, Azzurri e Campioni” scritto in sinergia con Ivan Malfatto ( per i Personaggi ) e con Raffaello Salvan ( per la parte statistica e storica del Club Service di cui è vicepresidente, citando ospiti e tematiche ‘protagonisti’ nelle conviviali) .

Segnalando altresì, che in sequenza a tutti i Personaggi già raccontati, vi proporremo poi
 Antonio Ricchieri – calcio ( Seul ’88 e Barcellona ’92), Laura Foralosso – nuoto ( Mosca 1980), Renzo Bulgarello –canottaggio ( Monaco 1972) , Benito Pigato – ciclismo ( Mexico 1968), e infine Tullio Biscuola – maratona ( Parigi 1924).

 

 

 

Ad onore e gloria anche del Panathlon Rovigo del presidente Gianpaolo Milan ( ma è già stato riconfermato) che per i citati “60 Anni” del Club ha fortemente voluto che raccontassi …tutte le storie che vi sto raccontando qui su www.polesinesport.it, dove peraltro ho già raccontato anche le storie del “Settebello”, cioè i 7 presidenti ( vedi rubrica Polesani nel mondo) che hanno ‘guidato’ la storia stessa del citato Club Service, sempre più in versione open al servizio del territorio polesano e del fair play , qui raccontati anche …overland International    

 

 

 

SESTO  PERSONAGGIO  “OLIMPICO” PRO PANATHON RO ( by Sergio Sottovia) / PASELLO GIOVANNA – TIRO A VOLO “DOUBLE TRAP” ( Olimpiadi Atlanta 1996 e… Sydney 2000 e pluricampionessa d’Europa e Mondiale)

Un palmares stratosferico, quello di Giovanna Pasello ‘Signora del Double Trap’: nei campionati italiani le ha fruttato 8 medaglie d’oro, 2 d’argento, 2 bronzi; negli europei ben 4 ori, 2 argenti e 1 bronzo; nei Mondiali è stata recordwoman a Nicosia.
Una storia ‘organizzata’ con una visita a Guarda Veneta, nell’anno delle Olimpiadi di Pechino 2008 ,lì nella casa di suo nipote Matteo e dei suoi genitori, sotto l’argine del PO.
Quasi una ‘catena di Sant’Antonio’ , se si considera che sempre lì nella stessa casa avevo già incontrato sia il regista Carlo Mazzacurati ( stava girando il film ‘L’estate di Davide’) che di sfuggita l’attore Luca Barbareschi ( impegnato in un serial televisivo).

 

 

 

Ed è stata una full immersion con successive due visite a casa di Giò a Lurate Caccivio, quando sono andato 2 volte in casa Inter alla Pinetina di Appiano Gentile per incontrare Thiago Motta, l’oriundo italo brasiliano Made in Polesine.
Poi Giò, la Signora del Double Trap, mi ha mandato un interminabile foglio excel con tutte le principali tappe della sua carriera di CAMPIONESSA on the road ‘Cinque Continenti’.
Tappe in cui vengono segnalate le sue Olimpiadi ( Atlanta 1996 e riserva a Sydney 2000) , le sue partecipazioni ai Mondiali ( Fagnano Olona 1994, Nicosia 1995 oro a squadre, Cairo 2001, Lahti Finlandia 2002, Nicosia 2003), le sue partecipazioni agli Europei ( Lisbona 1994 oro a squadre, Lahti 1995 argento individuale e argento a squadre, Sipoo 1997 oro a squadre, Nicosia 1998, Poussan 1999 argento a squadre, Montecatini Terme 2000 oro a squadre, Lonato 2000 oro a squadre, Brno bronzo a squadre).

 

 

 

E poi le gare di Coppa del Mondo , sempre di double trap, cioè Fagnano Olona 1994 argento a squadre, Pechino 1994 bronzo a squadre, Fagnano Olona 1994 bronzo individuale e oro a squadre, Lima 1995 bronzo individuale e oro a squadre, Nicosia 1995 oro a squadre, Suhl 1996, Nicosia 1997 oro a squadre, Lonato 1997 argento individuale, Lonato 1998 argento individuale, Kumamoto 1999 argento a squadre, Lonato 1999 oro individuale, Lonato 2000 oro a squadre, Lonato 2001 argento a squadre,  Changai 2002, Suhl 2003, Perth 2003, Granada 2003, Sydney 2004.
E le stesse finali individuali di Coppa del Mondo , vale  a dire Monaco 1995 ( 11° posto), Montecatini 1997 ( 7° posto), Kuwait City 1999 (10° posto) e Nicosia 2000 (8° posto).
Senza dimenticare poi che nel suo palmares sono tanti i titoli italiani di double trap conquistati dalla nostra Giò Pasello.

 

 

 

Ci piace estrapolarli dalle sue partecipazioni in ordine cronologico, con relativo palmares da serial killer, visto che nel corso delle sue 10 partecipazioni ( tra il 1993 e il 2003) la Giovanna , salvo che nel 1997 e nel 2001 quando non ha vinto, è comunque sempre salita sul podio. Ecco la sequenza: Lonato 1993 argento, Lonato 1994 medaglia d’oro, Lonato 1995 argento, Casalecchio 1996 oro, Rimini 1998 oro, Arezzo 1999 bronzo, Castelfidardo 2000 oro, Castel Goffredo 2002 ancora oro , quindi Carisio 2002 argento e Carisio 2003 bronzo.
Per inciso è anche giusto segnalare che la Giò si divertiva a giocare anche col ‘Fintello’, la specialità in cui conquistare ben quattro titoli italiani, cioè Melzo 1989, Melzo 1993, Uboldo 1993, Melzo 2008 e 2009.

Per una Giò Pasello Story che vi riproponiamo in ‘Tre Parti Light’ per questo Panathlon Libro Story 2019, tra …pedana e dintorni.

 

 

 

PARTE PRIMA/ Nascita di un amore …per il tiro al volo.

La GIO’ Pasello, figlia di Pompilio e di Edda Cavalmoretti, nasce a Guarda Veneta il 29 09 1959 , ma presto la sua famiglia si trasferisce in provincia di Como per lavoro.
A Lurate Caccivio frequenta  le scuole elementari, poi le Medie e il primo anno di superiori in collegio dai Salesiani a Parma, infine termina gli studi a Gallarate e si  diploma nel 1977 in elettronica.
Intanto ‘cresce’ nell’azienda di suo padre autoriparatore e nel 1981 sposa  Sandro.
Però in Giò , figlia e nipote d’arte, emerge presto la sua passione per il tiro a volo.
“E’ una sensazione incredibile –spiega la Giò - riuscire a rompere un disco di 11 cm di diametro che schizza fuori dalla buca alla velocità di 130 km”.
E quando in una estate in Polesine  incontra il grande tiravolista Giorgio Rosatti che in battuta gli disse ‘avere una donna in casa che spara è come firmare una cambiale in bianco’, beh la Giò …non ha più smesso di sparare.

 

 

 

Finché nel 1993 ci fu la presentazione del double trap, la nuova disciplina del tiro a volo…
 
Va in flash back la Giò:” Con questa nuova disciplina le  donne avevano l’opportunità di partecipare alle Olimpiadi. Le altre due discipline sono la fossa olimpica e lo skeet specialità solo maschili per le olimpiadi, poi nel 2000 a Sydney hanno inserito la categoria femminile. E poi una domenica di primavera del 1993  a Castel Goffredo la mia amica Laura mi predisse … ‘tu, col double trap’ vai alle Olimpiadi”.
Certo Giò si fece una bella risata, però …successe il miracolo.

 

 

PARTE SECONDA/ Il viaggio olimpico della Giò, in double trap fino ad Atlanta e…

E il secondo posto nel Campionato italiano 1993 fu base di lancio per la gara di Coppa del mondo a Fagnano Olona, prima come mqs e poi titolare in squadra al posto della Debora Gelisio , indisposta e ‘risparmiata’ per i Mondiali della successiva settimana a Barcellona.
E la notizia del CT Giovannetti che la Pasello sarebbe stata titolare, accompagnata dal’ ‘benvenuto tra noi’ la fece sentire importante, tanto più che quell’Italia vinse l’argento a squadre.
Tanto più che, dopo una settimana, il C.T. la convocò con l’Italia che andava a Barcellona,
perché la Gelisio non era in forma.
E la maglia azzurra in ‘double trap’ sarà per Giò il suo habitat naturale, da titolare e da protagonista appunto dal 1994 fino al 2004, quando decise di smettere.

 

 

Per un lungo decennio con Giò globetrotter con la Nazionale Italiana sia in Europa che nel Mondo.
Ricorda Giò: ”La mia prima trasferta speciale fu a Pechino, dove nel 1994 vincemmo il bronzo a squadre e nell’individuale io arrivai quarta ad un piattello dal podio…” .

Ma quell’anno 1994 correva già in preparazione alle Olimpiadi di Atlanta, perché in ogni gara internazionale c’era il palio la carta olimpica e ogni nazione ‘voleva’ andarci.
Un percorso spiegato così dalla Giò:”Mia figlia Laura aveva 4 anni… Era un continuo fare e disfare valigie …  per il lavoro e per gli allenamenti in pausa pranzo al poligono della mia società Belvedere, agli orari più impensati…”

 

 

 

Ma per arrivare alle Olimpiadi cos’altro occorreva?
Ecco la risposta scientifica della Giò:” Quell’anno vinsi il mio primo titolo italiano, era un anno pari e  per uno strano destino ne vinsi 4, tutti negli anni pari. Partecipai al mio primo  ‘Mondiale’ che si svolse a Fagnano Olona , vincemmo l’oro e arrivai undicesima….mi mancarono 3 piattelli per accedere alla finale… così mi sono impegnata di più”.

E l’anno dopo, il 1995, per Giò andò tutto bene :” Partendo da un argento individuale al campionato europeo e oro a squadre, quindi un quarto posto al mondiale di Nicosia, dove il team Italia conquistò l’oro a squadre con record e qualificazione alla finale di coppa del mondo…. Così arrivò il 6 gennaio del 1996, e la telefonata che ero stata scelta per le Olimpiadi di Atlanta”.

Per Giò sarà un ‘magic moment’ che dura tutta la vita, quello ad Atlanta 96 , nel villaggio all’interno della Università della Georgia.

 

 

 

PARTE TERZA/ Dal quasi podio di Atlanta 96 alla quasi Olimpiade di Sidney, e poi…

La ‘Signora del double trap’ ricorda bene quando lo speaker disse “Giovanna Pasello per l’Italia” e la Giò si trovò sulla piazzolla col suo fucile e con le farfalle diventate …farfalle.

Spiega la Giò – Butterfly:” Finita la terza serie riposi il mio fucile in attesa della finale, ma arrivò il C.T. per dirmi che dovevo ‘spareggiare’ per disputare la finale: eravamo in 4 per un solo posto. Ma le farfalle nello stomaco giravano veloci… così al secondo doppietto sbagliai il primo piattello  e ruppi il secondo … eliminata! “
Per la cronaca e per la storia, al termine della sfida tra le sei finaliste, sarà medaglia d’oro, con 141 pt,  la 17enne statunitense Kim Rhode ( la californiana sarà anche bronzo a Sidney e di nuovo oro ad Atene), poi argento sarà la tedesca Susanne Kiermayer e terza appunto l’australiana Deserie Huddleston vincente il citato spareggio.

 

 

 

Per gli annali la Pasello , dopo il flop nel ‘barrage’ sarà soltanto nona con 103 piattelli, mentre la Deborah Gelisio è stata soltanto 15esima con soli 97 piattelli centrati.
Rimpianti? Ecco il Giò pensiero odierno, dopo che nel Terzo Millennio ha partecipato a Master di coaching :” Se tornassi indietro farei…Oggi dico che se avessi avuto un ‘mental coach’ la gara sarebbe andata meglio”.

 

 

 

Mente, fisico, tecnica, allenamento…ma ormai la finale alle Olimpiadi di Atlanta è passata, per Giovanna Pasello – Italy, anche se poi Giò è diventata subito più ‘calma’ nei momenti topici.
Come spiega lei stessa:” Alla fine di agosto ho disputato il campionato italiano con un po’ di pressione addosso; una gara dura anche perché c’era una tiratrice emergente che stava sparando bene e molti si aspettavano la mia sconfitta. Ma l’esperienza nel barrage di Atlanta mi è sta utile in quanto non ho avuto fretta a concludere ma ho calibrato doppietto dopo doppietto arrivando alla vittoria…”
Sarà per un’altra volta, si dice, anzi per un’altra Olimpiade.

 

 

 

E così gli anni 1997, 1998 e 1999 sono stati in preparazione alle Olimpiadi di Sydney 2000, dove però l’Italia nel double trap vi partecipò con una sola donna, in quanto avevano inserito la presenza femminile anche nello skeet e nella fossa olimpica.

Sottolinea la Giò:” Sono stati anni  dove ho ottenuto diversi buoni piazzamenti, titolo italiano a Rimini 1998…Ma quello più eclatante è stata la vittoria nella prova di Coppa del mondo a Lonato nel 1999, anche perché uscivo da un brutto 30° posto a Kumamoto che mi costò la partecipazione ai Mondiali in  Finlandia e dopo che pensavo di smettere.

Invece a Lonato fu un exploit che mi diede sicurezza, forte anche del punteggio 40/40 ottenuto nella seconda serie”.

 

 

 

Così Giò torna in corsa anche per Sidney 2000, anche perché sempre a Sidney in una gara preolimpionica  vinta dalla Pia Hansen con 148 pt, la nostra Pasello era arrivata brava seconda con ben 144 pt. E guarda caso fu proprio la svedese Hansen a vincere con 148 piattelli davanti ai 144 dell’argento Gelisio, mentre la Pasello era rimasta solo …in gita con la famiglia.
Gran feeling agonistico quello della Pasello con la Gelisio ( 4 volte mondiale), come con la Innocenti. E infatti loro in trio vinceranno nel 2002 i campionati Europei a Lonato ( BS), mentre nell’individuale la Pasello si farà valere ai Mondiali di Lahti 2002 in Finlandia, come settima ad un solo punto dalla finale.

 

 

 

Poi cambia qualcosa nell’ambiente del tiro a segno nazionale, dove la Gelisio ha scelto di passare alla specialità fossa olimpica.
E la Pasello? Sempre protagonista nei campionati italiani. Trova comunque il tempo e la considerazione per guadagnarsi una onorevole partecipazione, nel marzo del 2004, alla prova mondiale di Sidney, in team con Monica Girotto ed Elena Innocenti.
Magari sperava di andare ad Atene, trovando il tempo tra gli impegni di lavoro e quelli del Panathlon di Como ( ne è ‘cerimoniera’ ) …

 

 

 

Spiega la Giò:”Dopo le Olimpiadi di  Atene per un rinnovo di specialità sportive fu tolto il double trap femminile e non essendoci più  gare nel circuito internazionale decisi di smettere. Ma dopo 2 anni l’amore per il fucile e il profumo della polvere da sparo mi riportarono in pedana (giugno 2006) , cambiando disciplina e sparando per puro hobby. Così sono stata coinvolta da un gruppo di amici e, con l’intento di dare una mano alla società Valle d’Aosta Casinò della Vallée, in due anni , ripristinando una vecchia area sportiva, abbiamo creato una nuova struttura e una squadra da portare all’eccellenza”.

 

 

 

Quasi un modo per ricambiare quanti nel mondo del tiro a volo l’hanno resa protagonista e che nel nostro ultimo incontro a Guarda Veneta ha voluto ringraziare.
A partire dai primi suoi amici del tiro al piattello, e poi gli i suoi sponsor tecnici ( vedi Fiocchi, Baschieri e Pellagri per le cartucce e Perazzi per i loro ‘fucili’ ) , quindi Mario Bianchin  presidente della società Belvedere. E poi ‘Quelli della FITAV’ che l’hanno aiutata nella sua crescita tecnica, da Pera a Cenci, e Fabio Partigiani. Un ringraziamento particolare a Livio Elli il ‘produttore’ di ‘Scherzi a parte’, un videoanalist antesignano pro Giò ‘scientifica’ del double trap, permettendole di ottimizzare …strozzature, cartucce e rosate.

 

 

 

Questa è Giovanna Pasello, in arte la Giò partita da Guarda per poi girare l’Europa, Asia, America, Australia, Africa passando da un’Olimpiade ( Atlanta) all’altra ( Sidney) per un palmares invidiabile.
Ritornando , l’attuale Giò esperta di mental coaching, ad applicare su sé stessa le esperienze double trap, divertendosi e vincendo anche sui campi da golf, visto che… mi ha regalato due palline autografate.

EXTRATIME by SS/ In cover Giovanna Pasello ‘icona’del tiro a volo.
Una passione che la ragazza di Guarda Veneta ha sviluppato fin da giovane, quando abitava nella sua casa sotto l’argine del Po ( eccola in foto, al km 327 dell’asta fluviale tra Pian del Re e foce nel Delta Po).
Quindi in apertura di fotogallery ecco la giovane Giò premiata da Gaetano Burato sindaco di Guarda Veneta e da Siro Tomasello ( Associane Cacciatori) e poi sul podio con la Gelisio e Di Giovanni ( ai campionati italiani 1995) nel poligono di Ponso intitolato al polesano Giorgio Rosatti , che sempre su questa rubrica abbiamo già celebrato tra gli Azzurri & Campioni.
Un legame indissolubile, quello di Giovanna Pasello con i suoi parenti di Guarda Veneta, come testimonia la foto di gruppo davanti alla sua casa natale e che ho scattato nel nostro primo incontro ( novembre 2008) nella casa del nipote Matteo & family, una location che peraltro ha fatto da cornice anche a diverse  ‘riprese’ cinematografiche e televisive.
Con riferimento invece alla carriera di Giovanna Pasello già altre volte documentata qui su www.polesinesport.it in altre rubriche, ripartiamo dalle Olimpiadi di Atlanta 1996 con una serie di immagini ‘stars & strips’ di per sé stesse eloquenti.
Partendo in kit con Giò Pasello e il suo fucile impegnata nel double trap ed onorata anche in un quadro pittorico a Lei dedicato.
Da ‘Signora del double trap’ poi in trio con Gelisio e Pera, oltre che insieme con la Gelisio tra i tecnici Cenci e Pera, oppure a fianco di Albano argento olimpico in trio col tecnico Pera.
Ma oltre che tra i due noti tecnici, anche con tutto il mondo del tiro a volo ‘azzurro’ in versione panoramica alle Olimpiadi di Atlanta 1996 ( vedi didascalia completa col CT Giovannetti) e con i telecronisti De Zan e Pizzul a conclusione del nostro viaggio nella location statunitense.
Per una Giò Pasello che salutiamo da protagonista in pedana col suo fucile e il suo amato double trap , nel flash datato agosto 1999 che non l’ha portata alla sua seconda olimpiade, a Sydney 2000, soltanto perché in quella edizione sono state ‘ridotte’ le presenze nel double trap per lasciare spazio ad altre new entry in altre nuove discipline olimpiche.
Per una lunga Giovanna Pasello story che abbiamo raccontato e festeggiato anche in casa Panathlon Rovigo durante la presentazione del libro story datato 2019 , come da foto con da sx la Giò, Sergio Sottovia, Benito Pigato, Bruno Piva l’allora presidente del Club Service rodigino.
Una lunga storia sportiva e umana peraltro ‘rivitalizzata’ e aggiornata anche nei successivi 10 anni che hanno visto la Giò protagonista  anche sui campi da golf e come pittrice base di lancio casa sua a Lurate Caccivio, da dove vi propongo alcune immagini che ho scattato durante le due visite fatte in combinata con le visite ‘interiste’ fresche di triplete a Thiago Motta ad Appiano Gentile, perché anche lui protagonista come Polesano nel Mondo.
Perciò ecco, dulcis in fundo, la Giò Pasello tra diplomi, targhe , coppe, trofei e quadri, nella sua casa lombarda, fino alla foto finale con papà Pompilio e suo nipote Matteo in trio familiare.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it