OLIMPICI by SS made Panathlon RO/ Antonio Ricchieri 40 anni di valori sportivi/ Dal Calcio Rovigo a presidente Figc Veneto e LND a Roma; ha ‘vissuto’ 3 Mondiali e capo delegazione Olimpiadi Seul 1988, Barcellona 1992 e…Panathlon presidente


E’ stato un punto cardinale del Calcio Dilettanti, prima a livello provinciale, poi veneto e infine nazionale rappresentando la Figc e l’Italia come capodelegazione in ben due Olimpiadi ( Seul 88 e Barcellona 92) e come componente del Consiglio Figc in ben tre Mondiali ( Spagna 1982, Messico 1986 e Italia ’90).  Oltre ad esser stato Presidnete del PanathlonClub Rovigo dal 1992 al 1997.
Anche per questo quando l’avvocato Antonio Ricchieri ci ha lasciato improvvisamente il 12 febbraio 1999,  ha lasciato un  grande vuoto non solo nella sua amata famiglia e nella sua amata ‘rovigheto’ ma anche  nella sua …Grande Famiglia Sportiva nazionale.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo anche grazie a suo figlio Stefano e, questa Antonio Ricchieri story è finalmente un omaggio completo al suo valore, fermo restando che per quanto riguarda Antonio Ricchieri presidente del Panathlon Rovigo 1992/1997 l’abbiamo già raccontato (ma con 'taglio' specifico) in sequenza Presidenti Club Service rodigino nella rubrica Polesani nel Mondo (basta chiedere a Google e vi rimanda direttamente alle  pagine interessate).

 

 

 

 


Perciò ecco a voi il Personaggio story “Antonio Ricchieri – Presidente LND Dilettanti e capodelegazione FIGC alle Olimpiadi di Seul ’88 e di Barcellona 1992 e ..dintorni, così come l’ho raccontata nel recente libri “60 anni di Panathlon Rovigo – 1959 -2019” , dal titolo “Olimpici, Azzurri e Campioni” scritto in sinergia con Ivan Malfatto ( per i Personaggi ) e con Raffaello Salvan ( per la parte statistica e storica del Club Service di cui è vicepresidente, citando ospiti e tematiche ‘protagonisti’ nelle conviviali) .

 

 

 

 

Segnalando altresì, che in sequenza a tutti i Personaggi già raccontati, vi proporremo a completamento della TOP 12 innanzitutto Laura Foralosso – nuoto ( Mosca 1980), Renzo Bulgarello –canottaggio ( Monaco 1972) , Benito Pigato – ciclismo ( Mexico 1968), e infine Tullio Biscuola – maratona ( Parigi 1924).

 

 

 

Tutto questo ad onore e gloria anche del Panathlon Rovigo del presidente Gianpaolo Milan ( peraltro già riconfermato) che per i citati “60 Anni” del Club ha fortemente voluto che raccontassi … questi Personaggi Story perché fanno onore al Polesine e allo Sport e ai suoi valori in the world.
Ovviamente rimandandovi in calce al tradizionale Extratime anche con riferimento alla fotogallery , per ulteriori commenti su Antonio Ricchieri speciale personaggio story International.

 

 

 

QUINTO  PERSONAGGIO  “OLIMPICO” PRO PANATHON RO ( by Sergio Sottovia) / ANTONIO RICCHIERI  - CAPODELEGAZIONE CALCIO FIGC – OLIMPIADI SEUL 1988 e BARCELLONA 1992; PRESIDENTE LND E VICE FIGC NAZIONALE

Calcio, Olimpiadi, Panathlon sono da sempre sul ‘podio’ dei valori sportivi.
Ebbene Antonio Ricchieri il ‘rovigoto’ , dentro questa trilogia da “Grande Romanzo dello Sport” vi ha viaggiato da protagonista.
Innanzitutto perché Ricchieri  ha ‘vissuto’ la sua lunga vita istituzionale fino ai massimi livelli della Figc, sempre al servizio dei valori ‘dilettantistici’ e del fair play in un Mondo Calcio vieppiù dipendente del Dio denaro.

 

 

 

Lui che, inizialmente, ha diviso le sue esperienze tra il calcio ‘giocato poco e male’ - ammetteva- e l'automobilismo (dal 1962), dove si distingueva meglio nei rallies, vedi il sesto posto ai campionati Italiani giornalisti.
Lui, Antonio l’assicuratore, che dal 1955 al 1960 scriveva di sport per il Gazzettino e per la Gazzetta Padana ( assieme a Ferruccio Zapponi)…

 

 

 

Tempi in evoluzione che il Ricchieri ‘maturo’ ha poi ricordato così :” La nostalgia di quegli anni mi aiuta a restare saggio... Gazzetta Padana, Gazzettino, Nini Tonizzo, Lauro Bergamo, Tino Corradini e tante altre vecchie amicizie, legami mai finiti. E' nostalgia di anni giovani con tanta voglia di fare... Tutti pestavano per fare carriera! Io però ero partito col piede sbagliato, volevo fare l'atleta. Prima nel calcio, 3^ categoria, a Rovigo nella Fulgor Duomo: ma furono tristissimi esordi”.

 

 

 

E così, come dirigente, si avvicina al Ballarin Rovigo per spirito di amicizia, in quegli anni difficili e autarchici. Collabora con Borgato, Graziani, il dottor Gasparetto e Masiero (il tipografo-editore), ma senza incarichi specifici. Quando inizia il tempo di Mario Mantero presidente ecco che Ricchieri lo affianca come vice. A quei tempi il Rovigo era forte, così nel 67/68 fu ammesso alla serie D.

 

 

 

Ricchieri era vicepresidente in trio con Marcomini e Lucchin, e quel Rovigo combatté fianco a fianco del Rovereto grazie ad una difesa imperforabile ( Cugola restò imbattuto per 868 minuti). E l’entusiasmo era tanto che nel derby col Sottomarina al Tre Martiri c’erano 4500 spettatori.
Poi il Rovigo rallentò e finì quinto, sfiorando però la serie C quando nel 70/71 allenato da Camuffo fu secondo a fianco del Bellaria e a un solo punto dal Giulianova.

 

 

 

Il Ricchieri polesano resta nel Calcio Rovigo, a fianco di Mantero, distaccandosene gradualmente da quando nel 72/73 alla presidenza arriva Ferrari.
Ma il suo destino è la Figc, dove entra come consigliere regionale nel 1966. Era stato l’adriese Ugo Levi a  proporlo per il Polesine, quasi terzo fra i due litiganti Brancalion e Mantero.
E per Ricchieri saranno 8 anni da consigliere, poi, alla morte di Renzo Tizian, ne diventa il successore e così per 4 anni sarà presidente della Figc Veneta.

 

 

 

Nel contempo è anche consigliere FIGC federale a Roma (2 anni), dove Artemio Franchi, il Granduca di Toscana, lo apprezza come vicepresidente per professionalità e passione, proponendolo come successore.
E così Ricchieri l’uomo del Nord , nell’Assemblea  del 1978, spazzate vie le schermaglie preelettorali (il Centro Italia sosteneva il marchigiano Camilletti, mentre al Sud puntavano su siciliano Siino), viene eletto presidente della Lega Dilettanti alla prima votazione e a stragrande maggioranza..
Poi ad ogni canonico quadriennio olimpico, le conferme si susseguono senza problemi.

 

 

 

Anche perché Ricchieri in quel suo decennio dimostrerà la capacità di coagulare consenso sui progetti e la ‘sua’ Lega Dilettanti si muove in sintonia con l’era moderna. Ma nell’epoca dei miliardi professionistici e degli sponsor, Toni Ricchieri sa che il Dilettantismo e l'attività tenace dei tanti dirigenti e volontari è la vera forza del calcio.
Su questi principi di pari dignità tra Dilettanti e Professionisti, Ricchieri  riforma lo Statuto, con l'abolizione dei Semipro e la riforma dei campionati con il passaggio della D all'Interregionale, lottando per gli sgravi fiscali e per finanziare nuovi campi sportivi.

 

 

 

Un’escalation che aveva portato Ricchieri ad essere, nel pianeta calcio, il ‘numero 2’ in Italia, sinteticamente spiegata così allora da Ricchieri:”  Come diciamo noi polesani, ho remato da solo. Spesso anche controcorrente. Ma, certo, la fortuna ha avuto un suo ruolo. Carraro era passato dalla Federcalcio al Coni e Artemio Franchi, da presidente dei Dilettanti era diventato presidente della Federazione. In coda, io sono finito presidente della Lega Dilettanti ( 10 anni) e dopo l'ultimo periodo di commissariato di Carraro sono diventato vicepresidente vicario unico ( prima erano in tre) accanto al presidente e amico Matarrese”.

 

 

 

Un’escalation di incarichi che, ad esclusione della Nazionale A, curata direttamente da Matarrese sotto il profilo dell’immagine, ha portato Ricchieri ad avere il controllo di tutte le altre nazionali ( under 21, 18, 16, 15 e scolastica), più il commissariamento del Calcio a 5 e del Calcio femminile.
E ad avere il controllo di tutte le sponsorizzazioni della Federcalcio, da presidente del Comitato nazionale Totocalcio ed Enalotto. Oltre ad essersi guadagnato, Ricchieri, la nomina ufficiale nel consiglio nazionale del Credito sportivo.

 

 

 

Fino a curare l’organizzazione esterna di tutte le manifestazioni di calcio all’estero, oltre a far parte del Comitato esecutivo di ‘Italia 90’ con Carraro, Matarrese, Blatter ( segretario generale Fifa) e Luca di Montezemolo direttore.
La storia racconta che Antonio Ricchieri, ha vissuto dal ‘di dentro’ ben tre mondiali , vale a dire Spagna 82, Messico 86 e Italia 90 e che è stato proprio lui, Toni Ricchieri da Rovigo, il capodelegazione dell’Italia sia alle Olimpiadi di Seul 1988 che di Barcellona 92.

 

 

 

Storie che meriterebbero capitoli a parte…
Come la gioia per la vittoria mondiale dell’Italia di Bearzot, la gioia speciale del presidente Pertini in tribuna d’onore a Madrid, dov’era appunto Toni Ricchieri ‘il numero due ‘ della Figc. Per un’Italia che aveva sfornato le entusiasmanti vittorie su Argentina e Brasile, riscattando un avvio stentato proiettando gli Azzurri verso il trionfo sulla Germania Ovest (c’era ancora il muro di Berlino….) , mentre Paolo Rossi diventa Pablito-Mundial e Tardelli-urlo-gol...

 

 

Come le notti magiche per il Mondiale di Roma, quando l’Italia tutta ha le carte in regola per il successo finale: squadra, stadi rimessi a nuovo. Grazie a Luca di Montezemolo che qualche volta passava per Rovigo, anche se …visto da pochi.
Notti magiche appunto, tricolori ovunque, entusiasmo dilagante, ma la Nazionale di Vicini, uscirà nelle semifinali , battuta dall’Argentina di Maradona poi sconfitta dalla Germania.
Esperienze di taglio professionistico, complementare a quelle di taglio ‘olimpico’ più consone allo spirito di Toni Ricchieri “Campione & Signore dei Dilettanti”.

 

 

 

Come lo è stato Ricchieri ‘capodelegazione’ alle Olimpiadi di Seul 88, dove l’Italia allenata da Rocca esce nelle semifinali, battuta 2-1 dalla Russia, perdendo poi la finalina per il terzo posto contro la Germania Occidentale. E pensare che tra gli azzurri c’era in porta Tacconi, in difesa Tassotti, Cravero, Ferrara, Iachini e Crippa, più Mauro, Carnevale e Virdis in attacco.
Discorso analogo per Ricchieri ‘capodelegazione’ dell’Italia alle Olimpiadi di Barcellona 92, dove l’Italia ‘esce’ nei quarti , battuta per 1-0 dalle ‘furie rosse’ della Spagna poi golden medal a spese della Polonia.

 

 

 

Un ruolo difficile quanto manageriale, quello di Antonio Ricchieri. Come quando ha difeso da polemiche e intromissioni la ‘sua’ Italia Under 21 di mr Cesare Maldini e vice Tardelli poi vincente il Campionato d’Europa in Svezia.
Ma Ricchieri è abituato a dire quel che pensa, e per di più comincia a sentirsi troppo diverso dal più ‘politico’ Matarrese, presidente Figc e onorevole barese.

 

 

 

Così succede che nell'estate del '92 il ‘rovigoto’ Ricchieri non si ricandida, perché alcune decisioni dell’ultima era Matarrese erano difficili da digerire: perciò Toni controfirmò il suo ultimo bilancio federale e non si ricandidò.
Per motivazioni che affondavano le proprie radici nelle risposte di Toni alle domande dello storico amico giornalista Ferruccio Zapponi e pubblicate sul mensile Polesine Oggi del novembre 1988 ; documenti che la sua signora Gabriella custodisce, come gli album fotografici, con grande affetto.

 

 

 

Nello specifico Ricchieri si era ‘astenuto’ sul terzo straniero e puntava ad un campionato di Serie A a 16 squadre e con soli 2 stranieri almeno – diceva Toni ‘fino al prossimo mondiale per conquistare la quarta stella’.
Erano gli stessi discorsi ‘essenziali’ che il 20 dicembre 1991, al Burchiello di Dolo, durante le consegne delle Benemerenze Sportive Figc Veneto , il sottoscritto ‘premio stampa 1991’ aveva ascoltato direttamente da Toni Ricchieri, con tutto il suo carisma.

 

 

 

Ma se questo era il Ricchieri ‘internazionale’ qual’era l’ultimo Toni ‘rovigoto’?
Si può dire che anche Rovigo - cultura ha guadagnato dal ritorno a casa di Toni Ricchieri, visto che è stato alla presidenza del Panathlon e del Circolo della Stampa.
Certo è che la sua potenzialità è rimasta una incompiuta, visto le sue cariche e quanto rispose Ricchieri a Zapponi sempre nel 1988:” So già cosa vuoi dirmi. Ne ho parlato con l'assessore Bellinazzi e con autorità locali e sportive… Sono a disposizione…

 

 

 

Ho detto che possono contare gratuitamente sui tecnici del Coni per ragguagli, consigli, informazioni. Anche per mutui e sovvenzioni …sono a disposizione, dati i miei costanti rapporti con il ministro Carraro e con Gattai, presidente del Coni. Ma occorrono garanzie locali sul mantenimento qualitativo delle stesse attrezzature”.
Purtroppo “il Dilettante” che aveva detto di star bene solo quando ritornava a casa, poi è rimasto poco tempo vicino a sua moglie Gabriella, ai suoi figli… e a Rovigo sportiva.

 

 

 

Quando nell’agosto del 2001 la signora Gabriella mi ha raccontato del ‘suo’ Toni , io che tanti sabato ha giocato con suo figlio Stefano, ho creduto che il ’pensiero di Ricchieri - il presidente’ potesse sviluppare ancora i suoi effetti.
E in questo senso la Supercoppa che Giorgio Ruzzene presidente della Figc Veneta ha intitolato ad Antonio Ricchieri ( che emozione le premiazioni con la signora Gabriella) mi ha confermato che ‘il Presidente dei Dilettanti’ sarà sempre fiaccola olimpica per la Figc e per il Mondo Sportivo.

 

 

 

Purtroppo quella vita che Toni Ricchieri aveva iniziato l’8 marzo 1928 si è spezzata improvvisamente il 12 febbraio 1999, dopo che la sua presidenza al Panathlon Club aveva promosso ‘incontri’ di alto livello. E dopo che la sua presidenza al Circolo della Stampa ( post Dario Nicoli e post Ferruccio Zapponi) servì da impulso – ricordò Ubertone un anno dopo sulla rivista ‘Ventaglio 90’ - per farne un centro di cultura noto al di là dei confini polesani.

 

 

 

Così se Rovigo nel mondo dello sport era già conosciuta come la ‘casa’ del rugby, altrettanto per merito di Toni Ricchieri , signore di fair play, la stessa Rovigo ha trovato speciale considerazione  nel seeding del ‘pianeta calcio e olimpico’.

 

 

 

EXTRATIME by SS/In cover Antonio Ricchieri simbolicamente ritratto tra la bandiera tricolore italiana e il labaro del Panathlon Club Rovigo, con al suo fianco l’avvocato Mario Mantero primo presidente del Club Service e anche presidente del Calcio Rovigo da dove è partita la passione e la carriera di Ricchieri in ambito Figc.
La stessa che il giovane Antonio aveva messo in ..macchina da giovane pilota di rally e che documentiamo in apertura di fotogallery, col numero 33 dai tanti significati sportivi e sociali.
Poi c’è stato presto il calcio, come documenta la immagine che vede Antonio Ricchieri seduto al tavolo di una manifestazione by AIA Rovigo datata 1966 in cui vediamo l’arbitro nazionale Sisinio Bassan presidente della sezione rodigina impegnato in una premiazione alla presenza di importanti personaggi istituzionali ( come Veronese che applaude a dx).
Una partecipazione , quella istituzionale di Antonio Ricchieri che l’ha visto presenze in rappresentanza della Figc veneta anche nel successivo foto-trittico sempre in casa AIA Rovigo, stavolta del presidente Maurizio Giuriola col nostro Personaggio Story assieme a Stocco ( pres. Figc Rovigo) e  Camillo Norbiato ( pres Coni Veneto), quindi nel 1978 assistere alla premiazione di Sisinio Bassan da parte di Giuriola  ( sullo sfondo Pilati pres attuale e coi baffi Fabrizio Zanforlin emergente arbitro nazionale) ed infine .in foto cerimoniale al tavolo nell’immagine che vede da sx Norbiato , Galuppo ( pres Fgc Veneto) Giuriola, Ricchieri, Stocco.
Per una rappresentatività Figc di livello nazionale, da presidente della LND , come nel cerimoniale che vede Ricchieri tra le bandiere e una nazionale straniera già nel 1976 al sacrario di Redipuglia.

 

 

 

Quindi , da supervisor perché presidente LND nazionale, ecco Antonio Ricchieri in una classica Assemblea delle società a Mestre nel 1987 in casa Figc a fianco del presidente Galuppo e di Giulivi , anche mentre ascolta l’intervento di Enrichetto Pellegrinelli , gran segretario dell’Adriese e primo presidente del Calcio a 5 Veneto.
In un ruolo da presidente LND che certifichiamo anche con Ricchieri al microfono nel suo intervento ad ottobre 1987 al tavolo del gotha della Figc nazionale, oltre che nel successivo flash a fianco dei premiati nazionali delle Benemerenze Figc , tra cui i polesani Brazzorotto ( Boara Polesine) e maestro Poli ( Due Torri).
Protagonista tra i grandi del Calcio italiano, quyindi l’avvocato Anyonio Ricchieri , come certifichiamo in sequenza nelle foto a fianco di Artemio Franchi ( suo pigmalione in ambito Figc nazionale), quindi con Antonio Matarrese presidente Figc nazionale, infine con Giulio.
a Campanati presidente nazionale AIA.
E con riferimento al suo impegno di ‘capo delegazione’ alle Olimpiadi di Seul 1988 ecco Ricchieri nel cerimoniale con i massimi rappresentanti della Corea del Sud, quindi in foto poster con tanto di didascalia incorporata, al centro della Nazionale italiana, giocatori e staff compreso.

 

 

 

 

Un ruolo istituzionale , quello di Ricchieri presine LND e vice presidente Figc nazionale che l’ha visto ‘presente attivamente’ anche tra le grandi squadre del calcio italiano, come dimostra il falsh che lo vede in casa Juventus all’epoca di mr Giovanni Trapattoni con tra i giocatori anche Peruzzi e Antonio Conte attuale allenatore dell’Inter.
Lo stesso Peruzzi che ritroviamo ( primo a sx( in prima fila anche nel flash panoramico successivo dedicato alla Nazionale Under 21 con Antonio Matarrese capo delegazione al fianco del CT Cesare Maldini (col vice Tardelli ) e tra tanti noti giocatori, da Bagni ad Albertini etc etc.
Ma con riferimento ai 3 Mondiali ‘partceipati’ da Antonio Ricchieri come componente del Consiglio Nazionale della Figc, vi proponiamo una serie di flash dai mondiali di Italia ’90 disputati a Roma.
Partendo da Antonio Ricchieri in trio tra Nizzola ed Havelange, quindi nel sestetto Figc in staff con Matarrese, Carraro, Sordillo, successivamente in poker con Havelange & team Uefa, infine in tribuna all’Olimpico di Roma insieme a Cossiga( presidente della Repubblica) Tina Anselmi ( ministra), e i massimi rappresentanti del Coni ( in primis Gattai) e della Figc ( in primis Matarrese).
A questo punto vi proponiamo anche alcune immagini di Ricchieri come presidente Panathlon Rovigo ( anche perché come tale l’abbiamo proposto in modo ampio e specifico  nella rubrica Polesani nel Mondo)

 

 

 

 

Così partiamo da Ricchieri nel cerimoniale della Accademia dei Concordi a Rovigo, al microfono e in poker tra la governatrice Skabar, la stessa cui ha fatto visita con tanti soci panathleti rodigini a Fiume nel giugno 1993  ( vedi poster).
Mentre a livello di conviviali importanti ve ne certifichiamo alcune in ambito calcistico, partendo dal flash con Mario Pescante ( giugno 1993) e col CT della nazionale italiana Azeglio Vicini ( novembre 1993, con Mario Mantero seduto), mentre con riferimento allo speciale ‘convegno’ coi dirigenti polesani, ( ottobre 1994) lo proponiamo in poker al tavolo dei relatori ( tra cui primo a sx Camillo Norbiato , presidente Coni Veneto)..
Tutto questo per una lunga storia d’amore di Antonio Ricchieri col ‘valori’ del Calcio e del  Panathlon e che purtroppo si è interrotta con la sua prematura scomparsa, ma che ha lasciato una ‘traccia’ importante e riconosciuta in ambito nazionale.
Come dimostra anche la intitolazione ad Antonio Ricchieri della Supercoppa da parte della Figc, ch documentiamo prima della finale veneta ad Ariano Polesine con l signora Gabriella al fianco di Ruzzene ( pres Figc Veneto), Lodovico Avanzi (pres Arianese) e del trio arbitri cn da sx Giolo, Vegro, Raimondi.
E come dimostra la intitolazione ad Antonio Rovigo della palestra rodigina inaugurata nel dicembre 2002 da Bruno Piva ( presidente Panathlon RO ) presenti il noto giocatore Causio, oltre a Saccardin ( pres Provincia) e Paro ( Fondazione Cariparo), alla presenza della moglie Lady Gabriella ( vedi omaggio floreale by Galuppo – Figc) .

 

 

 

 

Una Storia che se ho potuto raccontarla in modo completo lo devo anche a suo figlio Stefano ( quante partite interaziendali abbiamo giocato al sabato mattina, parlando anche di grandi nomi del calcio italiano) e che perciò propongo in coppia con Luca Pastorello, che ho fotografato in tandem in occasione della Mostra per la Coppa Rimet  ( a novembre 2018, in Municipio a Rovigo).
Un ‘Campione & Signore’ quindi Antonio Ricchieri , che tra l’altro ho raccontato anche nella mia trilogia libraria “Polesine Gol – Campioni & Signori” , e che , come nella foto rappresentativa finale con vista Piazza Vittorio Emanuele vuota’ , ha lasciato Rovigo una città …da promuovere, come ha fatto “Toni il Dilettante”per la sua Rovigheto ma anche per tutta l’Italia sportiva.

 

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it