Ongaro Flavio, guardalinee e arbitro internazionale. Con Agnolin in Germania–Brasile e Real Madrid in Champions


08/12/2010

Nel 1985 arbitra due partite di Coppa Italia: Roma - Bari e Torino - Sampdoria. E poi da assistente, ancora con Agnolin in Coppa delle Coppe ( Berlino vs Stella Rossa) e in Uefa (in Spagna per Pamplona vs Zagabria). “ Conoscere le lingue mi favoriva”.
Questa è la FLAVIO ONGARO STORY pubblicata in data 08.01.2006, poi nel 2008 c’è stata la ONGARO – PERSONAGGIO STORY nel mio terzo libro Polesine Gol, da cui ‘estrapolo’ solo questa seguente integrazione cronologica:<<Per tutto questo è ‘normale’ il fatto che nel Terzo Millennio la passione sportiva di Flavio Ongaro abbia risposto al richiamo della ‘sirena’ Mario Fabiano, presidente del calcio Uisp Veneto, dove intanto suo figlio Filippo si accontentava di ‘fischiare’ da ‘punta di diamante’ (tant’è che ha già arbitrato nelle fasi nazionali)>>.
Già, per tutto questo! Un concetto che avrei potuto mettere ‘in calce’ alla presente storia che invece, come per tutti gli altri “Campioni & Signori” ( ma vi invito a leggerla per intero nel citato libro Polesine Gol) voglio riproporvi datata gennaio 2006. Nel rispetto di una attualità che prosegue con Flavio Ongaro ‘dispensatore ufficiale’ di competenza ed esperienza.
<<FLAVIO ONGARO STORY / La storia della Sezione A.I.A. di Rovigo, a marzo, festeggia il suo 75° anno di attività. Per Enzo Rossi, presidente attuale, sarà anche l'occasione di 'memorizzare' in un Libro -Story le tappe significative degli 'All Black' polesani. Una meritocrazia nel pianeta calcio, che meritava quantomeno un personaggio Made in Ro. Uno per tutti, quindi Flavio Ongaro.

Giacchetta nera, come spesso accade, frutto di fiamma e casualità. Flavio ha dato i soliti quattro calcio, a Guarda Veneta nelle giovanili.
Lo spunto, il gratta e vinci della sua vocazione, quando è stato ?
Parole di Ongaro:" A 17 anni, vedendo arbitrare Guarda Veneta- Polesella ; era un certo Bozzolan, mi sbalordì la sua personalità. Poi un sabato a Rovigo passavo davanti alla Sezione Arbitri: organizzavano un corso. Entrai e mi iscrissi, era l'ottobre del '63 .Nel 1964, a fine corso, iniziai ad arbitrare. L'esordio è stato nel campionato Juniores, il match era Taglio Donada contro Spes Necchi Adria. Per me fu come fosse Milan - Inter."
E partì l'avventura di Flavio, classe 1945: "Devo ringraziare i designatori di allora, Begossi e Zilio, che hanno creduto in me. E in particolare, per il sostegno morale e psicologico, Polonio Frezzato".
A 21 anni Ongaro arbitra in Seconda, quindi la trafila delle categorie fino ai 24 per l'Eccellenza.
Dai 24 ai 28 anni arbitra la IV^ Serie, allora appena sotto la Serie C, dove Flavio debutta a 31 anni:
"Il match era Maceratese - Fano. Dai 31 ai 36 anni - ricorda Ongaro - arbitrai sempre in Serie C, spesso nei gironi meridionali, a Catania, Marsala, Salerno, Cosenza , Reggio Calabria, Agrigento. Campi caldi e difficili."
Ma è stato proprio su quei campi caldi che il nostro Ongaro si è guadagnato , a 37 anni ,  il passaggio alla C.A.N., quindi poteva arbitrare in Serie A e Serie B.

Quanta abnegazione e sacrifici, per arrivare a quei livelli. Anche perché
diventava più difficile combinare il tutto. Viaggiare per lavoro in Germania, Olanda o Scandinavia, tornare a Milano Malpensa, cambiare di valigia e ripartire come arbitro per il Sud impegnava il nostro Flavio ma anche la moglie Ludimilla. E bisognava comunque trovare il tempo per gli allenamenti, lungo l'Eridania o lungo il Po, da Guarda a Polesella, sempre cronometrandosi.
"Essere lucidi e decidere in un istante, con le situazioni in movimento - spiega Flavio - impone costanza negli allenamenti, per migliorare scatto e fondo."
Quattro anni ad alto livello, fino ai primi anni ottanta. Ma non era raro trovarlo disponibile per tornei minori, giovanili, o amatoriali aziendali da dirigere in souplesse, con la sua personalità. Vale a dire, amore per lo sport.
Il curriculum essenziale di Flavio Ongaro lo registra arbitro di 84 partite di Serie B, più 12 in campo internazionale, nei vari tornei. Nel 1985 due partite di Coppa Italia, Roma - Bari e Torino - Sampdoria. Un polesano all'Olimpico, un orgoglio polesano per il quale era imminente il debutto in Serie A.

 "A quei tempi, a quell'età l'arbitro non era ancora considerato vecchio - precisa Flavio -; piuttosto la partita ormai non terminava la domenica, ma continuava anche il lunedì e il martedì , invadendo anche …i tempi aziendali."
Ha girato abbastanza Flavio Ongaro, anche come guardialinee, con Agnolin a dirigere Germania- Brasile, poi Coppa dei Campioni per Real Madrid - Celtic.
"Conoscere le lingue mi favoriva, nelle designazioni internazionali. Ancora con  Agnolin in Coppa delle Coppe per Berlino-Stella Rossa, in Uefa in Spagna per Pamplona-Zagabria. - continua Flavio - Altre volte con Casarin e con Barbaresco, che a Spalato si allenò anche il mattino della gara."
Soddisfazioni tante. Ma quando in particolare ?.
" Al momento della designazione, poi al momento dell'uscita dagli spogliatoi e vedere 50mila spettatori".
Ne potrebbe raccontare e ne racconta in privato il nostro Flavio.Dalle pressioni dirigenziali all'imparzialità arbitrale:"L'ospitalità verso gli arbitri e il gesto di signorilità,nei limiti consentiti, non implicano favoritismi. Sul campo la professionalità sportiva dell'arbitro sta sopra e al di fuori di ogni cosa." 
Sviste sul campo ? Ovvio, ne sono capitate anche ad Ongaro.
Avrebbe potuto continuare ad arbitrare il nostro Flavio, oltre la stagione 85/86.
"A lungo andare la vita era troppo pressata dal mondo sportivo e i sacrifici diventavano insostenibili - va in flash back Ongaro- Certo dopo che ho smesso, mi pesava molto essere assente, soprattutto all'inizio di quella stagione 86/87 che era partita senza il sottoscritto." 

Tanti sacrifici e tante soddisfazioni, per l'arbitro Ongaro. Come l'amicizia con gli arbitri, vedi Agnolin, Pieri, D'Elia e Magni. Valori sportivi che gli sono rimasti dentro e che ha trasmesso anche a suo figlio Filippo  (arbitro CAN C fino al 2003).
"Sarebbe bello- conclude Flavio - che chi ha più esperienza la trasmettesse ai giovani."
Una considerazione, una lamentela, un'accusa, una proposta per l' AIA di Rovigo ?
Piuttosto un contributo di esperienza, come quelli dei Coltro, Andretto, Giuriola, Puggina, Govoni, Bassan, Bernardini, Fabrizio ed Enzo Rossi, Fabiano, Da Scorno, Vegro, Bergher, Carli, Giubin, Zanforlin. Tutta gente da …Sky prima fila, anche se adesso la 'giacchetta' non è più nera.

EXTRATIME/ La cover è per la ‘personalità’ dell’arbitro Flavio Ongaro in Triestina- Sambenedettese serie B 85/86, mentre ‘mostra’ il cartellino a Iachini (fuori quadro) .
Quindi la fotogallery propone, in sequenza e a scalare, Ongaro tra gli assistenti  Modesti a sx e Righetti a dx, mentre si appresta a dirigere Pescara – Genoa( campionato 85/86 in serie B). E Ongaro al Dall’Ara di Bologna con capitan De Vecchi, nel cerimoniale prepartita col capitano dell’Arezzo ( campionato serie B 85/86). Poi Ongaro Flavio mentre controlla il cronometro, nel match Empoli – Palermo( serie B, campionato 85/86). Per la serie Ongaro assistente, eccolo con l’arbitro Agnolin in serie A, nel match Como – Juventus campionato 85/86 ( tra i lariani quel giorno giocava il polesano Massimo Albiero).
Infine per la Serie ‘Ongaro di padre in figlio, ecco Flavio ( a sx, occhiali scuri) col Badia campione provinciale 2007-08 e lo staff della UISP di Rovigo, da Grimaldi e Tiziano Quaglia( a sx con Beppe Osti), a  Mario Fabiano ( in giacca a dx, con Marcello Ferreri del Badia).




08.01.2006

 

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it