Paolo Biancardi ‘una vita da mediano’ a Bologna fino all’esordio in Serie A con mr Pesaola/ Poi in B col Brescia di Simoni, quindi Reggiana, Campobasso, Cavese, Livorno, Chievo, Suzzara, Legnago e …Mister Castelmassa


Con Paolo Biancardi ci siamo trovati per la sua Story, per il Personaggio Story da pubblicare nel mio primo libro “Polesine Gol – Campioni & Signori”. Ma mi sono ritrovato in più  occasioni, alle cene organizzate da Franco Rizzi , là nell’enclave a Castelmassa & Dintorni. Cene tra Sport & Life perché c’erano gli storici “Sportivi dell’Enclave”, da Pietro Vitiello ai presidenti storici Paolo Pirani e Vittorio Pirani. Senza contare la ‘premiazione fatta dalla Pro Loco di Castelmassa ai “Suoi Campioni” e dal sottoscritto raccontati nella citata trilogia libraria “Polesine Gol – Campioni & Signori” .
Insomma, là nell’Enclave dell’Altopolesine sono ‘nati calcisticamente’ tanti Giocatori Speciali, da Bonatti a Malatrasi, da Cavicchioli a Minardi, da Vitiello a …Paolo Biancardi di cui vi racconto appunto la Story già pubblicata in stile News Magazine, proponendovi altresì come Anteprima News la ‘presentazione’ fatta da Zanolli nel suo articolo su “Il Brescia Club” .
E lo facciamo con piacere , anche perché , oltre che a giocare bene a tennis insieme al suo amico-presidente Paolo Pirani, devo dire che Paolo Biancardi va considerato un prototipo nel nome di quella ‘vita da mediano’ che fa diventare ‘grandi’ anche …gli eterni ragazzi dell’Enclave, capace oltretutto di essere a lungo “profeta in patria” da mister.

ANTEPRIMA MAIN NEWS  ( di A.G. Zanolli by “Il  Brescia Club” /  PRESENTA: PAOLO BIANCARDI                
Paolo Biancardi, centrocampista è un simpatico ragazzo , ventuno anni compiuti, essendo nato il 16-3-1957 a Castelmassa in provincia di Rovigo, ai confini fra il Veneto e l’ Emilia. Nel Brescia ha già disputato due campionati, questo è il terzo. Calcisticamente Biaricardi è cresciuto nel Bologna, dalle formazioni giovanili, sotto la guida di Vavassori è arrivato alla prima squadra, allora guidata da Pesaola, dove esordì a Perugia nel campionato 76. Nel Bologna disputò in quel campionato altre tre partite.

Lo stesso anno viene ceduto al Brescia per la comproprietà di Paris. Finora in maglia azzurra ha disputato quasi 50 partite. Centrocampista dotato di capaci polmoni, sorretto da un fisico eccezionale e da una volontà ferrea, seppur non in possesso di eccelsa classe, è uno che in campo sa farsi rispettare. Caparbio e grintoso sugli avversari, generoso e altruista con i compagni di squadra, il suo contributo all' economia della squadra è sempre di notevole caratura.

Non a caso il suo rientro è conciso con la vittoria sul Genoa e il pareggio sul terribile campo del Pescara.
Quando la contesa è accesa, e la conquista della posta è affidata alla vigoria atletica e nelle lotte bisogna gettare prima di tutto il cuore, Paolo è l’uomo giusto. Auguriamoci che Simoni sappia tenerlo sempre in giusta considerazione perché il biondo e gagliardo Paolo un posto in squadra lo merita e non ha mai deluso le aspettative degli sportivi.


MAIN NEWS / NONO PERSONAGGIO STORY – FORMAT NEWS MAGAZINE : PAOLO BIANCARDI/  UNA VITA DA MEDIANO DA CASTELMASSA AL BOLOGNA, BRESCIA, REGGIANA, CAMPOBASSO, CAVESE, LIVORNO, CHIEVO , SUZZARA, LEGNAGO. E DA MISTER “GRAN FEELING” COL CASTELMASSA  E …”OSSERVATORE” PER IL CHIEVO ( di Sergio Sottovia, 01.02.2005)
Paolo Biancardi, una vita da mediano a Bologna, Brescia…
Parafrasando Ligabue rockstar : Sempre lì, lì nel mezzo, una vita da mediano, come Oriali.
Questo è stato Biancardi (classe 1957), centrocampista centrale, dx e sx, mediano di quantità. Inizi a Castelmassa, assieme a Pietro Vitiello, negli Allievi regionali con Elio Varagnolo allenatore. Provino alla Spal, però Paolo stagione 71/72 approda alle giovanili del Bologna.

Farà la trafila di tutte le giovanili: Allievi, Beretti e Primavera, per 4 anni. Ha come compagni Chiodi, Colomba e  Pecci . Come allenatori  Perani, Fogli e Vavassori, nomi che hanno fatto la storia del grande Bologna, quello di capitan Bulgarelli e di Pascutti e di mister Bernardini, il mago della vittoria nello spareggio contro l'Inter, col terzino Capra impiegato ala tattica.

E' caparbio il giovane Paolo, non sarà un gran tecnico, ma non molla mai l'avversario, gli è sempre addosso, un mastino. Paolo Biancardi vuole arrivare, sta attento anche al peso, si controlla. Ha tanta determinazione, perciò diventerà 'eccezionale', nella sua normalità. E' il suo merito maggiore. Anche quando gli allenatori gli preferiscono qualcun'altro, lui Paolo incassa e riparte.

" Va bene mister, accetto senza discutere, ma la farò ricredere", era la reazione mentale di Biancardi. Tanti altri si sono lasciati andare, Paolo no! E' con questa filosofia che Biancardi si guadagna, stagione 76/77, l'esordio in Seria A nel Bologna del Petisso Pesaola. La partita era  Perugia- Bologna finita 0 a 0, suoi compagni erano Roversi, Bellugi, Cresci, Fiorini, Mastalli, Colomba e Pecci. Ci furono altre convocazione per Paolo Biancardi in quel Bologna, ci furono altre 4 partite in Serie A.

Per le sue caratteristiche Biancardi fa comodo al Brescia di Angelillo.  E' Serie B. Nella stagione 77/78 è nel centrocampo delle rondinelle assieme a De Biasi, con Evaristo Beccalossi sulla trequarti e Spillo Altobelli centravanti. E' punto cardine e nella stagione 78/79 , allenatore Seghedoni, il nostro Paolo è affiancato da Iachini. E' sempre in Serie B e sempre al Brescia anche con Gigi Simoni nella stagione 79/80. Il mister lo conferma anche per la stagione successiva, ma in Brescia - Monza del 10.6.80 Biancardi subisce l'infortunio al perone.

Quando si dice la sfortuna! Eh sì, perché quel Brescia di Simoni si guadagnerà la Serie A, e - gli dice Simoni- non può permettersi di aspettarlo. Recupererà solo ad ottobre il nostro Paolo, giusto il tempo per giocare con la Reggiana, in C1, dove aveva deciso di aspettarlo "Mondino" Fabbri. Nella Reggiana 6^ in classifica Biancardi disputò venti partite.
Ottimo il ritorno in pista di Biancardi, che nella stagione 81/82 ritroviamo ancora in Serie C1, al Campobasso allenato da Giorgi e dove c'è Ranzani. Quel Campobasso arriverà  3° nel girone meridionale. Un girone di battaglie e Biancardi farà tutte le 34  partite di fila.

I sacrifici di Biancardi sono premiati, nella stagione 82/83 gioca con la Cavese neopromossa in Serie B, come la Sambenedettese.
In quella Cavese, allenata da Pietro Santin ,il nostro Paolo giocherà assieme a Pavone, Repetto, Tommasi e Sartori ora ds Chievo.
" Al sud i giornali, le tv locali, i cosidetti media ma anche la tifoseria - approfondisce Biancardi -  manifestavano grande interesse e particolare attenzione alle loro squadre."

Questo concetto lo esprime Biancardi quasi a rammaricarsi di aver rifiutato le offerte del Cosenza in C1.
Lascia la Cavese (dove arriverà l'adriese Tivelli) per accettare da ottobre il Livorno, sempre C1. Purtroppo quel Livorno allenato da Balleri retrocederà all'ultima giornata per la classifica avulsa.
Intanto a Verona sta crescendo una seconda squadra. E' il Chievo di Paluani e Garonzi, ex presidente Verona con voglia di rivincite. Lì è Interregionale, ma c'è Sartori che era con Biancardi alla Cavese. L'amicizia e la vicinanza a Castelmassa è la sirena che fa dire di sì al nostro Paolo.

L'allenatore è Zanotti e quel Chievo fa il miracolo. Sale in C2 pur perdendo lo spareggio col Bassano, che però viene punito per illecito.
Nella stagione 85/86 ad allenare il Chievo in C2 arriva De Angelis e con Biancardi c'è un polesano da Taglio di Po, Dario Lazzarin famiglia d'arte. Ci sono anche Curti, Balestro e Zanin, il segretario del giorno d'oggi. E le basi di quel Chievo favoriscono l'ascesa futura fino alla serie A attuale. Ancora con De Angelis allenatore, Biancardi farà la C2 nel Chievo, giusto l'anno prima che arrivi Malesani.
Poi nell'87/88 Biancardi va al Suzzara in C2, allenato da Tomeazzi. Con Paolo c'è Diego Turolla ex adriese, poi Zarattoni, Pieri e Mantovani portiere di Carbonara Po, ora socio d'affari con Paolo a Legnago. Purtroppo quel Suzzara retrocede nell'ultima d campionato.
Finisce qui , a 31 anni, la carriera professionistica di Biancardi.

Il Legnago del presidente Francesco "Francia" Salvatore, stagione 88/89, gioca soltanto in Promozione e l'allenatore è Marchi. Perché? Lo sponsor è la Riello. Per Biancardi si impone una scelta di vita, accetta il Legnago come pass par tout per il lavoro. Quel Legnago sarà 3° a fine campionato, mentre Biancardi prende il patentino allenatore di 3^ categoria.
Nella stagione 89/90, sempre in Promozione il Legnago riparte con Marchi, ma poi subentra Spolaore. Sarà quarto posto finale.

Sta fermo un anno Biancardi, poi fa tandem tecnico con Pietro Vitiello nel Castelmassa 91-92, in Seconda categoria, non disdegnando anche di giocare, ma solo in quella stagione. Poi sarà soltanto allenatore, per due anni in Seconda categoria, fino al 93/94 quando il Castelmassa vince e sale in Prima categoria.
Quasi un profeta in patria, Biancardi ha feeling col presidente Paolo Pirani, non soffre della sindrome casalinga, e resta alla guida del Castelmassa in Prima categoria fino alla stagione 96/97 compresa.

Riposo sabbatico nella stagione 97/98, poi il blasone della Lendinarese in Eccellenza stimola Biancardi al rientro. Miracoli non ne fa nessuno, la squadra è troppo giovane e anche Biancardi fa pochi punti. A dicembre la società esonera Paolo , ma quella Lendinarese retrocederà senza attenuanti.
Al Castelmassa 1999/2000 ritorna presidente il suo amico Paolo Pirani e lui Biancardi sarà l'allenatore per un triennio in Prima categoria.

Quanta esperienza ha accumulato Paolo Biancardi…
Il curriculum parla chiaro: in Serie A per 4 partite, in Serie B 130 volte, in C1 con 80 partite, 60 in C2, circa 60 in Interregionale e altrettante in Promozione.
E quanti ricordi….
Gol ne ha segnati proprio pochi, ma ne rammenta uno in particolare. Quello segnato al Bentegodi in Coppa Italia al portiere Superchi. E Brescia batté Verona 1 a 0, rete di Biancardi.

E' sempre stato marcatore un mediano da fiato sul collo, uno che metteva la museruola agli avversari. Tra quelli più  difficili da marcare, Paolo ricorda Odorizzi del Genoa e D'Amico della Lazio. 
Poi mi mostra due foto speciali: una con Rivera, talmente bravo che Paolo gli dava del lei; una con Paolo Dal Fiume, polesano di Lendinara ,  nel match Cavese - Perugia.
Il calcio ha dato tanto a Biancardi. E le amicizie migliori sono rimaste. Formativa la vita collegiale a Brescia che lo ha fatto crescere come uomo. Non è stato facile lontano dai genitori.

Biancardi ricorda con affetto le prime amicizie di Bologna:<< Con Fiorini, Mastalli,  Colomba e Pecci  ci si può trovare anche a distanza di tempo, ma è come se non ci fossimo mai persi di vista."
Degli allenatori Paolo parla bene di Seghedoni, ma soprattutto di Simoni signorile, uno che non va mai fuori dalle righe, che piuttosto ingoia come è stato con l'Inter di Moratti.

Ma a Paolo non piace stare in pantofole. Così da tre anni fa l'osservatore per il Chievo dei suoi amici, Sartori, Zanin e Balestro.
<<Seguo, nel Triveneto le squadre della C1, C2  serie B. Così faccio le relazioni per quei giocatori segnalati che incontrano il Vicenza, la Spal, il Padova e il Mantova, tra l'altro in gironi diversi - spiega Paolo - Certo il calcio di adesso ha più fisicità, gli allenamenti sono più professionali e le società più organizzate; per i campioni è più difficile fare la differenza. I giovani? Oggi hanno tante più distrazioni di ieri…>>.

Ci fermiamo qui, ma …ci ritroveremo per una sfida a tennis , lui in coppia col suo presidente Paolo Pirani scarpette colorate. Per poi parlare di calcio fino a notte fonda, a Castelmassa, una cultura di enclave che assorbe da Veneto , Emilia e Lombardia, là nella bassa padana cara a Gianni Brera e al suo arcimatto.

EXTRATIME by SS/ La cover é per Paolo Biancardi in maglia rossoblu del Bologna, perché è la squadra in cui ‘il mediano’ ha assaporato la Serie A.
Quindi nella fotogallery ripartiamo dal Bologna 1975-76 proponendovi la squadra della “Primavera” con in piedi da sx Chiodi, Colomba, Gozzoli, Bologna, Elefante, Balboni; accosciati Ballardini, Frassinetti, Biancardi, Pancaldi, Pecci.
E per quanto riguarda la Serie A ecco Paolo Biancardi ( primo accosciato da sx) nel Bologna in formato poster coi noti giocatori e in …vestito da festa.

 

Poi, dopo avevi mostrato ancora Biancardi in maglia rossoblu e in azione contro …la Sampdoria, vi proponiamo ‘il ragazzo di Castelmassa’ in una serie di immagine con la malia delle ‘rondinelle’ del Brescia, sia in team che insieme ad Altobelli ( serie B 1978) , poi contro Buriani, contro Paolo Dal Fiume in una sfida tutta polesana e infine in maglia ‘notturna contro Gianni Rivera capitano del Milan.
A seguire Biancardi in maglia granata della Reggiana , sia in azione solitaria che in team Reggiana 1982.
Quindi proponiamo Biancardi griffato Paluani, prima insieme a Sartori e poi due volte in team. Dapprima il Chievo 1984-85, con da sx in piedi: De Grandi, Matteon,  Tomasi, presidente Garonzi, Vicentini, Montagni, Zanin; al centro Biancardi, Breda, Perlini, De Angelis (all.) , Venturini, Notari, Sartori; seduti Menabue, Sanzone, Ghirlanda, Galli, Balestro. E poi nel Chievo 1985/86 in bianconero sempre in versione poster col presidente Garonzi sun glasses.
Passando ad onorare mister Paolo Biancardi eccolo in quattro flash con la squadra del Castelmassa “metà anni ’90” dell’amico presidente Paolo Pirani ( in foto sempre al suo fianco) .

 

Con riferimento ad alcune ‘serate tra amici a Castelmassa’ ecco al tavolo (da sx) Franco Rizzi, Pietro Vitiello, Paolo Biancardi, Vittorio & Paolo Pirani. Gli stessi che poi troviamo in team col sottoscritto primo a destra.
Mentre come dulcis in fundo vi proponiamo il flash dei “Campioni & Signori” by Castelmassa premiati durante la presentazione del mio primo libro “Polesine Gol” promossa dalla Pro Loco e che vede da sx Pietro Vitiello, il ‘presentatore’ dottor Bottoni, assessore Bolognini, Alvino Minardi, Gianluigi Cavicchioli a fianco della figlia di Vittorio Pirani ( ha ritirato il premio in nome del padre momentaneamente indisposto).

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it