Paolo Furnò & Ass. Culturale 28 maggio 1914” in bici come Lauro Bordin quando nel Giro d'Italia da Lucca a Roma.../ E Stefano Pelloni...


01/03/2014  

Ho ricevuto una Mail che chiedeva informazioni su Lauro Bordin con tanto stile Fair Play.
E allora pubblico in toto , come segue, quanto scritto by mail datata 24.02.214, dal Signor  Paolo Furnò della “Associazione Culturale 28 maggio 1914” con sede a Castro dei Volsci (Frosinone): << Buonasera Signor Sottovia,  mi presento, faccio parte insieme a pochi amici di una piccola associazione no profit, appassionati di bicicletta e di ciclismo d'epoca.
Tempo fa ci siamo innamorati di una pagina molto particolare del Giro d'Italia, la tappa Lucca - Roma del 1914 che oltre ad essere la più lunga mai corsa, vide un'impresa meravigliosa del rodigino Lauro Bordin.
A maggio ripercorreremo in bicicletta - per gioco e per passione - quella tappa storica e ci piacerebbe produrre un piccolo cortometraggio che parli di questa avventura, di quei tempi, che ricordi quegli uomini coraggiosi ed eroici.
Navigando sul web ho trovato un articolo su Lauro Bordin sul vostro sito (Luigi Masetti & Lauro Bordin, nel 1904 ciclisti a Rovigo, by Luigi Rossi/ E Bordin spiega il 'suo' Giro Lombardia 1914) e così eccomi qui a chiederle un supporto.
Oltre al libro dello stesso Bordin, ha notizia di qualcuno particolarmente addentro alla biografia di questo corridore di inizio secolo? Ci sono dei familiari discendenti che lei sappia appassionati di ciclismo? Saremmo interessati oltre che ad un approfondimento biografico, foto, ecc. ad un'intervista con qualcuno che ci aiuti a ricordare Bordin e la sua fuga leggendaria.
Qualsiasi spunto e informazione ci potrebbe essere utile.
Le lascio il mio numero di telefono e la mia email ovviamente.
Grazie in anticipo. Saluti cordiali / Paolo Furnò / Associazione Culturale 28 maggio 1914 /
Castro dei Volsci Frosinone/ >>

Come potete vedere , è una mail per tanti motivi da …assecondare.

Innanzitutto perché fa riferimento a qualcosa che abbiamo scritto su questo sito www.polesinesport.irt , poi perché parla di Lauro Bordin in modo straordinario facendo riferimento a quella ‘mitica fuga solitaria’, la più lunga del mondo da Lucca a Roma.
Ma sopra tutto perché , al di là della richiesta di informazioni, il “signor” Paolo Furnò & Friends by Castro dei Volsci, con la loro Associazione Culturale non a caso datata 28 maggio 1914, hanno deciso di dare seguito alla loro passione di cicloturisti, ripetendo in gruppo lo stesso percorso della ‘mitica tappa’ Lucca- Roma.

Senza contare che valeva la pena di segnalare la ‘bontà’ di un PROGETTO CULTURALE che va ad approfondire Lauro Bordin come Personaggio Story attraverso la ricerca di informazioni ‘a tutto campo’ , dal Mondo del Ciclismo al mondo di …tutti quelli che a diverso titolo hanno conosciuto il ‘corridore-artista’ Lauro Bordin “Made in Polesine”.
Ma è un discorso che noi qui su questo sito www.polesinesport.it ‘giriamo’ ai tanti in the world che hanno conosciuto direttamente o indirettamente Lauro Bordin.

Un personaggio di cui ho avuto indirettamente qualche flash amarcord in Polesine anche by Dario Toso / Lendinara e by Pietro Boldrin/Pontecchio ( vedi loro storie su questo sito, peraltro raccontate dopo la loro scomparsa) , ma che “quelli della generazione di metà secolo scorso” magari ricorda per averlo visto ed incontrato da ciclista amatore o da fotografo , visto le sua tante partecipazione da fotoreporter del Giro d’Italia e nella Grand Boucle, oppure in tante manifestazioni ciclistiche.
Come quelli che hanno assistito alle imprese ciclistiche di Lauro Bordin a Rovigo (vincitore della tappa Ancona – Rovigo davanti a Girardengo) oppure nelle varie manifestazioni ciclistiche allora straordinarie.
Una per tutte voglio citarvi , con nomi e cognomi dei partecipanti, perché probabilmente i Campioni di quella manifestazione erano …Friends di quel fotoreporter dalla ‘zazzera’ bianca.
Parlo della “Grande Riunione degli Assi” andata in scena sulla pista dell’Ippodromo Comunale di Rovigo in data 25 ottobre 1949 alle ore 14 ( era periodo della allora storica Fiera di Rovigo ed era il classico “martedì franco”).

Questi i nomi dei professionisti: Coppi Fausto ( e mio fratello lo accompagnò ‘tenendogli’ il sellino mentre da casa Mantovani e con il suo classico ‘asciugamano’ attorno al collo, si avviava all’Ippodromo) , Bevilacqua, Leoni, Ricci, Maggini L., Conte, Casola, Rigoni, Teruzzi, De Santi, Bresci, Recalcati, Cottur, Benfenati, Coppi Serse, e i polesani/veneti  Brasola, Selvatico e Zampieri ( detto’ Bomba” , ha corso anche un Giro d’Italia da ‘Indipendente’).
Una manifestazione fatta di gare di Velocità, Individuale , Americana Gigante, ma anche Omnium in tre prove ( velocità, cronometro, inseguimento) con in pista la sfida tra Antonio Maspes ( allora numero uno della squadra italiana ai campionati del Mondo Dilettanti) e il rodigino Dario mantovani ( campione italiano velocità Allievi su pista nonché ‘prima riserva’ della sopracitata squadra italiana ai campionati del mondo dilettanti).
Detto tutto quanto sopra, spero di essere stato utile al “Signor” Paolo Furnò & Associazione Culturale 28 maggio 1914, anche con la RISPOSTA in calce e perché ricorre proprio quest’anno il CENTENARIO di quella mitica tappa Lucca- Roma di cui vi proponiamo , subito a seguire, proprio il reportage written by Lauro Bordin stesso nel suo Libro Story.

 

 

Giusto per la cronaca e per la storia, ma per la gioia anche di Stefano Pelloli ‘cantastorie’ del ciclismo ( vedi il suo libro “La schiena del gruppo” ) che a fronte di un altro nostro flash sulla sua ultima ‘pubblicazione’ , lui ‘batterista rock & ciclista lento’  ma con tanto fair play, ci ha mandato la seguente mail datata 06.02.2014 : << Gentile Sergio, Volevo ringraziarti x le belle parole che hai speso sul tuo sito riguardo il mio ultimo libro "Un sogno olimpico". E sempre dura farsi conoscere e grazie a persone come te anche i piccoli "scrittori" quali sono io possono avere un minimo di visibilità. E’ sempre un piacere leggere le tue recensioni ke non sono per nulla ovvie anzi, sono decisamente originali e piacevoli. Un grazie di cuore / Stefano Pelloni >>
Storie che si incrociano , per sinergie socio-culturali ch possono alimentari il ‘patrimonio’ dei ricordi nati in viaggio sulle “due ruote della bici” ma che , con Paolo Furnò & Stefano Pelloli  ‘lubrificano’ le ruote del nostro cervello tra …memoria e futuro.

 

 

RISPOSTA A FURNO’ & ASSOCIAZIONE CULTURALE 28 MAGGIO 1914 ( by Sergio Sottovia & www.polesinesport.it) / PILLOLE DI LAURO BORDIN & FLASH BACK SULLA “FUGA IN SOLITARIA PIU’ LUNGA DEL MONDO” NELLA TAPPA LUCCA- ROMA (GIRO D’ITALIA 1914)

<< Nel 1912 Lauro Bordin durante il Giro d’Italia vinse la tappa Firenze – Genova; per lui “La prima grossa vittoria” come intitolò quel ‘capitolo’ sul suo libro “Carriera di un Corridore artista”.
Ma per Lauro Bordin , che va ricordato per i suoi “50 anni di vita ciclistica” ( da pittore a corridore, da fotoreporter a…”lascia o Raddoppia”) la gloria indelebile di chi è passato dalla storia alla leggenda, non è arrivata da una delle sue tante vittorie , ma da “quella straordinaria fuga ” durante la tappa Lucca – Roma ( 430 chilometri, terza delle 8 tappe di quel Giro d’Italia 1914 di totali 3162 chilometri).
Anzi da quella che lui , Lauro Bordin da Selva di Crespino’ nel suo già citato Libro , ha definito “la più lunga fuga solitaria che mai si sia registrata nel mondo”.
Certo, quando ho deciso di spendere … quel che resta della mia gioventù ( eufemismo copia incolla by Sergio Endrigo) in favore di questo sito www.polesinesport.it fatto di Personaggi & Eventi Story, avevo deciso che proprio Lauro Bordin sarebbe stato uno dei miei ‘punti cardinali’.
Perciò, basta chiedere a Google e …vi rimanda alle pagine interessate appunto qui su questo sito, dove l’ho raccontato in più occasioni. A partire dal suo Libro Story e perché straordinario “Polesano nel Mondo” , come Luigi Masetti ‘cicloturista da Trecenta in the world, peraltro raccontato in modo straordinario da Luigi Rossi, italiano ‘quasi polesano’ e professore a Bochum/Germania, nonché autore di tanti ‘libri premiati’.
Un personaggio , Lauro Bordin, che seguivo fina quand’ero piccolo e vedevo “Lascia o Raddoppia”, con quella zazzera bianca e gran fotografo di fiducia per Mike Bongiorno.
Tanto che ho fatto la ‘caccia’ al suo Libro come alle notizie che lo riguardavano. Facendo tante domande gli abitanti di Crespino e in particolare a quelli di Selva di Crespino, dove appunto Lauro Bordin è nato e vissuto da giovane.
Tante domande rimaste incompiute, anche quando ho chiesto informazioni a Giorgio Pavan da Guarda Veneta e figlio di quell’Albionte che era amico di Lauro , tanto da essere stato con lui a Milano quando “il ragazzo di Selva” andò a cercar fortuna ‘spacciandosi’ per …esperto nel modo della tipografia.

 

 

Certo, qualche flash l’ho ricevuto, vedi la storia che ho raccontato su Ugo Manfrin da Rovigo, corridore dilettante entro e intorno la Seconda Guerra Mondiale.
E poi qualche foto di Lauro Bordin, fotografo a Milano in Corso Buenos Aires, di lui in corsa ma anche dei vari Girardengo , Adolfo Leoni e …corridori della sua epoca.
Ma, salvo qualcuno che si ricordava di aver visto Lauro Bordin ‘attraversare’ Piazza Fetonte a Crespino, davvero poco altro , se non due /tre articoli by Il Gazzettino e che citavano Lauro Bordin corridore ormai maturo e ormai soltanto ‘amatoriale’.
Certo qualcuno l’ha incontrato anche in corsa, ma parliamo di Ignazio Sattin da San Martino di Venezze ( vedere sua Story qui su www.pollesinesport,it) che ha corso e vinto gare di ciclocross tra Milano e Dintorni e fu premiato proprio da Bordin.
Ma al di là di tutto questo, e salvo la copia di un articolo by Gazzettino di Rovigo per  una ‘corsa disputata a Crespino’ nel post bellico nella quale lui ha fatto da ‘starter’ , oppure di un documento che lo cita come ‘sponsor’ per aver messo in palio due speciali tubolari “Palmer” in una corsa a Crespino, beh il resto sono …ricordi sfumati nel tempo, come quando sono andato nell’unico bar di Selva addirittura una decina di anni fa , ma …non i sono state indicazioni neppure sul nome dei ‘lontani parenti’.
Anche perché sappiamo che Lauro Bordin era andato presto a Milano , come peraltro tanti crespinesi ( e quindi anche i suoi parenti) hanno fatto quando, a causa della Grande Alluvione del 1951” lasciarono il Polesine per cercare fortuna nel triangolo industriale Milano- Genova- Torino.
Se poi considero la “Grande Passione” di Paolo Furnò & Friends, penso che sia superfluo segnalare loro i nomi di qualche ciclista storico. Come ad esempio Arrigo Padoan (ricordate le sue vittorie in volata vs Darrigade anche al Tour de France?) che può essere contattato direttamente a Masi in provincia di Padova ( ricordo un suo mobilificio a circa 500 metri dall’Adige) oppure a Badia ( la ‘cittadina’ polesana appena al di qua dell’Adige e che magari per questione di lavoro/servizi ha sicuramente frequentato per esigenze commerciali).
Una cosa è certa, al di là di quello che Paolo Furnò & Associazione Culturale 28 maggio 1914 troveranno direttamente su questo sito, beh qualcosa di sicuro saprò mandargli, magari qualche foto con Lauro Bordin. Come a dire che… si è aperta un’altra windows sul mondo. E che è sempre un piacere by www.polesinesport.it interagire con …tanta passione e tanta progettualità, perché diventerà patrimonio di tutti in the world.
Anche per questo, qui in Appendice News, vi proponiamo proprio quanto scrisse lo stesso Lauro Bordin su quel Giro d’Italia 1914 e nello specifico su quella mitica “sua” fuga nella notte in solitaria. >>

 

 

APPENDICE NEWS ( di Lauro Bordin by Libro “Carriera di un Corridore Artista”) / GIRO D’ITALIA 1914 & LA PIU’ LUNGA SOLITARIA CHE MAI SI SIA REGISTRATA NEL MONDO (BEN 360 KM , DURANTE LA TAPPA LUCCA-ROMA  LUNGA 430 KM) ,
<<……Disturbata anche la lunga Cuneo – Lucca dalle intemperie, nella terza tappa, la Lucca- Roma di 430 chilometri, ci trovammo costretti ad alzarci prima di mezzanotte e fare colazione alla bell’e meglio per l’immane fatica che ci attendeva. Tutti riempirono di alimenti le grosse saccocce che, giusto la moda del tempo, pendevano dai maglioni. Mentre in piena notte si procedeva ad andatura guardinga in quanto disturbati dalle lunghe ombre provocate dai fanaloni delle auto, si giunse dopo una ventina di chilometri,  e più precisamente  ad Altopascio, ad un passaggio a livello chiuso. Il casellante non volle sentire ragioni e, aiutato dai familiari, cominciò a distribuire botte a quanti tentavano di scavalcare lo sbarramento di ferro. A me fu però possibile buttare la bicicletta oltre l’ostacolo e arrampicandomi sul cancelletto potei passare oltre mentre, fischiando e sbuffando, si avvicinava un treno merci. Mi trovai così in fuga… quasi senza volerlo, e sarebbe stata una pazzia sperare i un risultato positivo, in quanto al traguardo mancavano ancora 400 chilometri. Solo, al buio come mi trovavo, finii anche su di un grosso mucchio di ghiaia; mi rialzai incolume e ripresi, ancora poco convinto, la mia fuga finché, a farmi luce, mi si accodò la rombante auto della mia casa che tra l’altro ospitava il compianto Emilio Colombo.
Dalla macchina cominciarono ad accompagnare il ritmo delle mi pedalate cantando, così come si usa fare per i marciatori delle 100 chilometri affinché non si addormentino.

 

A Firenze, raggiunta mentre spuntava l’alba, ebbi la prima notizia sulla consistenza della mia fuga: ero in vantaggio di sette minuti. Aumentai allora la marcia ed il vantaggio, salito a 17 minuti ad Arezzo, era di ben 28 a Perugia. Ma non tutto doveva filare liscio. Un forte vento contrario  disturbava la mia andatura fino ad Arezzo, ed era duro procedere in tal modo rispetto a chi inseguiva che aveva modo di scambiare ogni tanto la posizione di testa. Inoltre forai una gomma ed infine fui preso dalla fame, avendo esaurito l’intera scorta di cibi, dalla cotoletta alla torta di riso, al pollo, alle prugne, dalle arance allo zucchero.
Ed avvenne l’inevitabile: a 50 chilometri da Roma fui raggiunto dai primi sette ed a me non restò altro che la soddisfazione di aver compiuto la più lunga fuga solitaria che mai si sia registrata nel mondo in quanto protrattasi per qualcosa come 360 chilometri. Ero accecato dalla fame, ma i sette che mi avevano raggiunto, evidentemente seccati per la tirata di collo alla quale li avevo sottoposti, si guardarono bene dal porgermi un aiuto qualsiasi. Finì che, scorta un’osteria, mi arrestai e perdetti non poco tempo per farmi dare pane, salame e formaggio. Sempre da solo ripresi poi l’inseguimento e giunsi a Roma due minuti dopo Girardengo che vinse davanti ai sei rimasti con lui.>>

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Lauro Bordin a Milano nel 1958, al fianco del badiese Chinaglia e di Ignazio Sattin in tuta griffata “Lauro Bordin Rovigo” gran protagonista in ‘quella corsa’ di ciclocross .

Poi per quanto riguarda la fotogallery, rimandandovi , per quanto riguarda Paolo Furnò & Friends  ai vari siti specifici (vedi anche APD Ciociaria Bike oppure bikers sulle Dolomiti…), onoriamo altresì in kit Stefano Pelloni e il suo Libro “Un sogno Olimpico - Storia di Claudio Vandelli” . Anche perché all’autore  ha fatto piacere il fatto che qui su www.polesinesport.it  noi l’autore l’abbiano definito ‘batterista rock e corridore lento’ quando pubblicammo la recensione sul suo precedente Libro “La schiena del gruppo”.
Perciò ecco in sequenza cronologica “Tre-Foto-Tre” del Ciclista Pelloni che lo stesso Sefano, ci ha cortesemente inviato didascalizzando tutto così:<< La prima da Esordiente con la maglia del Pedale Solarese, poi da Allievo in maglia TA-BA e Juniores sempre in maglia TA-BA. …Sempre con l'Heavy metal nel cuore e rigorosamente in coda al gruppo!>>

Invece per quando riguarda Lauro Bordin e la sua Grande Fuga, eccovi il ‘disegno’ che gli ha dedicato La Gazzetta dello Sport e che il nostro “Corridore Artista” ha pubblicato nel suo Libro.
Per quanto riguarda gli amarcord by Crespino, eccovi la certificazione non a caso datata 16 settembre 1923, perché era il tempo della canonica “Fiera di Crespino” e del Campionato Ciclistico Crespinese riservato ai corridori locali, per una gara nella quale il concittadino Lauro aveva messo in palio due specialissimi tubolari “Palmer” purché i corridori montassero macchina “Bordin”. Patrocinio che poi troviamo ribadito anche nell’articolo de IL Gazzettino di Rovigo che titola “I Protagonisti del Gp Bordin” , con in foto corridori Bragiotto ( campione italiano Dilettanti in coppia con Pigato e Bazzan) e Caniato.

Infine, giusto per segnalare a Furnò & Company un possibile ‘gancio’ storico  Lauro Bordin, proponiamo il retro cover’ di una foto Campionato Amatori, notoriamente fotoreporter come da timbro “Fotografo Sportivo” con studio in Corso Buenos Aires a Milano.

Tutto questo prima di chiudere con la foto dello storico Libro written by Lauro Bordin intitolato“ Carriera di un Corridore Artista”.


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it