Paolo Tiribello ancora artista ‘naturale-ecumenico’ e poliedrico, con la sua opera poetica AVE MARIS STELLA! dedicata alla Mamma, alla Madonna e tutte le Donne/ E tornerà volontario CROCE ROSSA anche in zone di guerra


L’ho voluto incontrare nella sua seconda casa, all’Istituto Enzo Bari di Badia, pochi giorni prima che la sua vita lavorativa lo …mandasse in pensione, appena due giorni dopo.

Parlo di Paolo Tiribello, collaboratore scolastico e personaggio già noto qui su www.polesinesport.it sia per i suoi trascorsi sportivi che per la sua passione poetica e la sua vena artistica, ha appena dato alle stampe il suo ultimo libretto, anzi Opera poetica, intitolata “AVE MARIS STELLA! “ , peraltro già presentata in alcuni incontri pubblici, che…avevo memorizzato.

Lui Paolo Tiribello , che ho conosciuto prima da ‘allenatore di giovani portieri’ ( perciò in calce uno ‘speciale flash’ con preambolo poesia dedicata al ‘Portiere’) e che ha sempre vissuto a fianco dei giovani, sia per esigenze lavoratore da ‘collaboratore scolastico’ che per vocazione ‘ecumenica ‘ carica di attività di volontariato in quell’habitat religioso che pervade la sua anima poetica riversati sui tanti suoi libri pubblicati.

Lui Paolo Tiribello che ha frequentato da giovane l’Istituto d’Arte di Castelmassa, iscrivendosi a ‘decorazione pittorica’ .

Lui, Paolo Tiribello, che in precedenza ha pubblicato sette raccolte di poesie dal titolo : “Cosa c’è oltre” ( 1988); “Un grido” (1990); “Girasoli andalusi” ( 1994); “Gregoriana e Ribelle” ( 1996); ”Dormirai con me…stanotte” (2004); Requiem – Resurrexi” (2007) ; “Anime scartate” ( 2014) e appunto l’ultimo recentemente “Ave Maris Stella!” .

Lui Paolo Tiribello che  nel ‘verso della copertina’ si è sinteticamente presentato così biograficamente:<< Nato a Boara Polesine (RO) nel 1959, poeta e pittore autodidatta. 

Ha partecipato a vari concorsi nazionali di poesia e pittura, riscuotendo notevoli consensi e riconoscimenti da parte di critica. … E’ stato selezionato in una antologia di poeti contemporanei per EGS Edizioni Galleria Signorini in tiratura limitata.>> .

Diciamo subito che “Ave Maris Stella! “ è dedicato alla mamma morta, e che nell’ultima presentazione fatta a Badia Polesine con don Alex Milioli , c’era anche l’insegnante Giorgia Brandolese a leggerne alcuni brani, con intermezzi musicali di giovani studenti del Conservatorio di Musica.

E che lo stesso Don Alex Milioli presenterà l’opera poetica di Paolo Tiribello anche alla prestigiosa chiesa rodigine de “La Rotonda” il prossimo 7 ottobre, per cui… eccoci qui con questo nostro nuovo focus panoramico ‘aggiornato’ con lo stesso autore grazia al citato incontro ancora ‘scolastico’ , per certi versi il suo storico habitat naturale.

Intanto , mentre scrivo, suonano le campane…. E il ‘ritorno’ alla poesia di Paolo Tiribello è naturalmente sollecitato, al di là dei discorsi ‘prosaici’ che ho fatto a Badia Polesine con Paolo Tiribello tra reception “Enzo Bari” e tante situazioni che ne ricordano il suo impegno solidale e passione artistica che …ho fotografato per successiva sintesi e riferimenti giornalistici e storici.

Perciò , rimandandovi in calce al nostro tradizionale Extratime anche per ulteriori nostri commenti agganciati anche alla fotogallery, vi proponiamo in sequenza una serie di Flash relativi alla Opera poetica “ AVE STELLA MARUIS! “ , tra Prefazione e Dedica alla Mamma da parte dello autore e Presentazione a cura della Professoressa Erika Martello , cocente di Lingua Italiana e Filosofia, ma anche ciò che su Paolo Tiribello e i suoi ‘versi’ hanno scritto hanno scritto don Alex Miglioli, Prof. Giuseppe Amato, Prof.ssa Claudia Bortolotti e il Prof. Giovanni Perrino.

 

 

 

PRIMA APPENDICE FLASH STORY ( di Luigi Capitani, by rivista “Polesani nel Mondo” – 2002)/ PAOLO TIRIBELLO , POETA, PITTORE E ALLENATORE DI GIOVANI PORTIERI

Riportiamo subito il testo della poesia dedicata al Portiere…

<< Non c’è più nessuno

Allo Stadio, eppure tu,

sei ancora lì; 

prigioniero di quelle tre sbarre bianche 

a meditare sull’ultimo volo;

Non c’è più nessuno che ti applaude…

Ma che t’importa!

Tu sei un sognatore, 

un acrobata, un artista della scena!

Non c’è più nessuno che implora o che applaude…

Rimani solo tu, con il silenzio nel cuore

A ricamare, fra ciuffi d’erba amara

L’ultima ragnatela

Che chiude la porta dei sogni! >>

 

 

 

 

ED ECCO IL TESTO – ARTICOLO WRITTEN BY LUIGI CAPITANI

<< Il titolo del brano è “IL PORTIERE”, autore Paolo Tiribello. Ha oltre quarant’anni, un viso da ragazzo un po' discolo, di quelli che la madre si ostinerebbe a chiamare “putin” anche a ottanta. L’antica passione per il calcio ( praticamente fin da ragazzo) non l’ha mai abbandonato. Ha frequentato il Settore Giovanile del Calcio Rovigo e ha avuto anche qualche breve esperienza in società come la Spal. Ha allenato giovani portieri del S. Martino di Venezze, Rovigo, Sampietrese, Castelmassa, Boara Pisani, Monselice e della società mantovana Carbonara ( Boca Juniors).

Ha esordito nel suo primo allenamento a Sermide ( MN) lasciando tutti a bocca aperta mentre giostrava tra le mani alcune palline da tennis gialle e i ragazzi ( i “bocia” come li chiamava lui) che lo guardavano ad occhi sgranati come si guarda un giocoliere.

“Varda che te frego, eh? “ , sbottava di tanto in tanto e si vedeva che il primo a divertirsi era proprio lui. “Ciàpala, hombre!” .

L’intercalare stava tra il rodigino più marcato e lo spagnolo .

Tiribello, infatti, grazie all’interessamento di amici spagnoli, ha seguito anche gli allenamenti di società come il Siviglia e il Real Betis. Il funambolico esercizio manuale era seguito da altri esercizi la cui intensità e durezza non escludevano il divertimento e lo stimolo.

Paolo Tiribello non mira soltanto alla formazione “fisica” ( o “sportiva”, che dir si voglia) , ma interviene sullo spirito , facendo appello a valori assoluti di lealtà , amicizia, socializzazione e  - perché no? Anzi…! – tirando fuori dal sacco quel po' di artistico che lo sport come il calcio consente: l’elegante plasticità dei movimenti. Finalizzati a che? Vien da domandarsi. 

La risposta è nello ‘spettacolo’. Sì, perché per Paolo Tiribello, anche il gioco del Calcio – essendo , tutto sommato , uno spettacolo – deve annoverare e coinvolgere emotivamente lo spettatore al di là del puro risultato. 

Che la sua soia una visione alquanto inconsueta nel gioco del Calcio è vero; ma è altrettanto vero che un tocco di classe, una spruzzat8ina d’arte, un pizzico di cultura fa bene allo Sport – fin troppo imbarbarito, a certi livelli – come la pioggia fa bene ai campi riarsi.

Mi perdoni, Paolo, la metafora poetica: il Poeta è lui e, vivaddio, ce ne fossero tanti come lui. 

Credo che si assisterebbe al più felice connubio ( Poesia, Agone) che la storia dello Sport ricordi, dai tempi della Grecia Classica.

Ma questa è utopia.>>

 

 

 

PRIMA APPENDICE FLASH STORY ( di Paolo Tiribelllo ) / PREFAZIONE AL LIBRO 

<< Ancora una volta, come ho già scritto nel 2017 con l’opera poetica “Requiem Resurrexi ” , mi riesce, senza esitazioni, raccontare con profondo e unico respiro poetico, la necessità morale-spirituale di evidenziare, ora più che mai, il ruolo straordinario della donna.

Da subito l’uomo deve tendere l’orecchio e ascoltare il mutismo di chi non ha voce.

Donne, uomini, bambini relegati sempre più ai margini di periferie ove, scandalosamente, regna l’incuria ecologia , l’emarginazione sociale e morale: in altre parole… prigioni di anime scartate.

L’input, per questa mia ultima riflessione, mi è stato donato dopo l’abbandono terreno di mia madre.

Madre che ha dato alla luce sei figli , dando ad ognuno di noi un bagliore, una stella che potesse illuminare il nostro cammini fatto d’insidie, dolori , incomprensioni e qualche rara carezza, ma anche lacrime di gioia , nel vedere il suo disegno architettonico d’essere donna e madre.

Mi esalta il fatto di avere invocato la Madre di tutte le madri: Maria , autentico vangelo dell’essere Donna-Madre, Vergine vincitrice oltre tutte le pochezze del mondo.

Ciao, Stella dl mare! “Solo tu, Madre, puoi piangere e donarmi essenze d’amore”. Così salutai mia mamma , prima di uscire dalla chiesa.

A tal proposito mi vengono in mente due opere pittoriche, una del Beato Angelo e l’altra di Piero della Francesca sul tema dell’Annunciazione : ecco , osservando direttamente questi due capolavori, pur se con stili diversi, si ha la certezza che Maria , per quanto mi riguarda , non è brava serva della vita quotidiana, bensì obbediente al disegno ultimo divino.

In questo mio ultimo lavoro, mi sono aiutato con metafore, simbologia antica e contemporanea come Ulisse che solcava i mari d’angosciante cammino, alla ricerca di un approdo sicuro nelle acque del Mediterraneo e in chissà quali altri mari e terre!.

Ho usato , con grande sforzo di memoria, addirittura in lingua latina: vecchi ricordi di quando cantavo le finezze poetiche del bel canto gregoriano.

Insomma, ho provato a salutare la Stella del mare, nella speranza di aver scritto parole dirette, in un mondo di righe sempre più storte.

 

 

 

PAOLO  TIRIBELLO E LA SUA DEDICA “ DEL ’28… LA MIA MAMMA” 

<< Nata dopo la prima Grande Guerra,

ti sei ritrovata nella seconda, 

Fascismo, Nazismo, soldati tedeschi

Per casa a chiedere…elemosina.

 

Qualche ora di spensieratezza

In stalle calde accompagnate

Da note stonate di fisarmonica

E armonica a bocca,

che raccontano fiabe

per riscaldare, più che il freddo… l’anima!

 

Mucca da mungere e maiale da accudire.

Sei stata fortunata a sfornare pane caldo 

Per la famiglia e per tanti poveri

Del tuo paese che venivano a bussare

Alla tua umile casa, 

senza trovare mai…resistenza!

 

Famiglia numerosa e generosa la tua…

Sei stata, da sempre, un piccolo grande granaio.

Nuvole di serenità , ti sposi con vestito bianco

E ti ritrovi, d’improvviso, alluvionata

Con bimba in grembo e sfollata.

Nuove tragedie, avventure, battaglie da vincere…

 

Mamma mia! Sei figli hai creato

come polenta fumante e buona.

Chilometri in bicicletta, qualche cinema

E alcuni passi di ballo stretta a papà, 

detto anche Gregori Peck. A proposito…

eri proprio una donna bella.

 

Classe 1928, lamia Mamma…

Guerra, disperazione, alluvione…

E tanta dignità!

Ciao mamma, ero del quotidiano.

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SECONDA APPENDICE FLASH STORY ( di Prof Erika Martello,)/ PRESENTAZIONE AL LIBRO

<< La raccolta Ave Maria Stella! Fa riflettere, prima di tutto, sul titolo dell’opera: perché la Madonna viene chiamata “Stella del mare” ? Che significato ha questo titolo, dotato di un afflato poetico, a Lei attribuito dalla venerazione popolare?

Le stelle appaiono come un segnale luminoso e posseggono un loro fascino simpatico e misterioso per tutti noi, ma per quanti operano in mare esse sono state sempre indispensabili per la sicurezza della navigazione.

Ed anche quando il firmamento restava oscurato dalle nuvole, era motivo di fiducia il pensiero che comunque le stelle al di là continuavano ad esistere e non cessavano di mandare la loro flebile luce, anche se momentaneamente non veniva percepita.

Ancora più importante : nel mare della vita tutti noi abbiamo bisogno di qualche stella che ci faccia da riferimento, che ci indichi la strada da percorrere donandoci sicurezza e stabilità interiore.

Quando siamo sinceri con noi stessi sentiamo di avere necessità di essere illuminati da “bellezza di luce propria” , non possiamo vivere in una completa oscurità e senza certezze.

Oggi ci si muove guidati dai navigatori, in qualche caso pure influenzati da quanto dicono gli oroscopi , ma senza dubbio si ha la necessità di trovare un radar spirituale. Maria può essere la guida materna che al nostra vita ricerca, si presenta come la stella luminosa che illumina

Le nostre giornate indicando 

Ci la via da percorrere quando , come afferma l’autore :”In cielo la luna è corta, /il fiume è buio, / l’aria diventa muta ed io cammino da solo.”

Le stelle brillano nel cielo, ma rimangono silenziose: esse parlano con la loro luce nel profondo e misterioso silenzio dell’universo.

Maria è la stella del mare della vita, che manda la sua luce solo a quanti alzano gli occhi verso di lei e sanno mettersi nel silenzio, come quando vogliamo ascoltare il rumore del mare.

Come sostiene il poeta Tiribello: “ Impalpabile carezza è la voce del mare./ L’amore cammina al mio fianco, / trascinandomi sui nudi sentieri d’infinito/ ove solo il vento… parla.”

Dobbiamo recuperare il silenzio e il suo valore, che dà luce alla vita, aiuta a vincere le nostre perplessità perché ci abituiamo ad ascoltare noi stessi ed a stare in compagnia della nostra vita.

L’opera poetica di Ave Maris Stella! Tende ad una realtà invisibile e trascendente intuibile nel visibile e nell’immanente:” Che hai donna, madre, vecchia?/ Perché dopo tre giorni / stai ancora asciugando le lacrime/ che rigano i tuoi occhi/ che sanno di luce e d’immenso?” 

Nel mondo, inoltre, come si evince dall’attualità di alcuni versi , permangono violazioni della dignità, radicali e massive, di quello che Hannah Arendt definitiva “ diritto ad avere diritto”.

Il confronto con l’altro , con il cosiddetto diverso, è un’esperienza necessaria per migliorare noi stessi, sia per vivere con gli altri senza ridurre l’uomo e la donna a cosa, con considerazioni spesso irriverenti e reificanti. Infatti, spesso l’altro è solo considerato :”carne umana già morta / nelle spiagge di Lampedusa, Lesbo/ e in chissà quali altri cimiteri del mondo.”

Nel contesto in cui viviamo ci sono poche persone disposte ad affrontare con coraggio la battaglia dell’antirazzismo.

Una nostra responsabilità è abbattere il muro di indifferenza e di preconcetti, ma anche la mancata azione che può rivelarsi complicità con il male.

In altre parole, “illuminanti” passi evidenziano che la storia degli uomini, all’uomo ha insegnato poco, molto poco: “ Donne in castigo, donne sgraziate/ della loro grazia, donne che partoriscono bimbi / mai nati e scritturati da censimenti di / Roma, Baghdad, Kabul, Berlino, Mosca, Tokio e… America! “

Gli interessanti componimenti di Tiribello sanno trasportare nell’infinito di noi stessi, perché riescono a fondere reale ed ideale nutrendosi nel contesto storico del presente: “ E ancora, ancora nuovi Ulisse, / che sfidano il mare nostrum, muoiono solcando leoni marini/ e squali, pirati pronti a rapire/ l’unica speranza di libertà!/ Oh Maria dei mari, abbi misericordia/ per le loro sventure e abbi sdegno/ per gli sciacalli del mare.”

 

 

 

 

TERZA APPENDICE FLASH STORY / QUATTRO COMMENTI “AUTOREVOLI” AL LIBRO “AVE MARIS STELLA! “ ( by Don Alex Miglioli, by Prof Giuseppe Amato, by Prof. Claudia Bortolotti, by Prof Giovanni Perrino) 

DI DON ALEX MIGLIOLI ( parroco di Badia Polesine)  / “ QUALCHE SUGGESTIONE DALLA LETTURA DEI VERSI”

<< Invocando la Vergine Santa, sussurrando dolcemente il suo  nome e accarezzando il suo volto come Stella che brilla, Paolo Tiribello fa sgorgare pensieri e sentimenti che dipingono un po' la vita, un po' il mondo, un po' l’Uomo, un po’ il cuore…

E proprio nel cuore, centro profondo del nostro essere, troviamo il mare solcato da barche, da persone, da fratello, da storie, da emozioni, da sogni, da delusioni, da speranze, da persone, da fratelli, da storie, da emozioni, da sogni, da delusioni, da speranze.

Luce e buio sono onde complesse e aggrovigliate che comunicano gioia e tristezza, serenità e paura, apprezzamento e disprezzo , speranza e disperazione.

La lotta contro gli altri , infatti, sfigura l’umanità, mentre quella contro sé stessi continua l’Opera, mai finita, della Creazione e ci fa passare dal disorientamento del deserto che impoverisce l’anima alla stabilità del giardino che la rigenera.

Ci vuole, coraggio per vivere, ci vuole cioè la forza che viene dal cuore per non paralizzarci nella denuncia degli scandali e invocare perdono per noi e per chi fa affondare il mondo e gli uomini più o meno consapevolmente.

Tra immagini , simboli, allusioni e sospiri intuitivi, il nostro poeta si rialza dalla fatica del male, chiede misericordia e spera con trepidazione e tenerezza.

Nella Stella del mare e del cuore, nella Piena di Grazia e di amore, in Matria egli trova la Donna che rivela l’Uomo e insegna ad essere uomini, la Madre premurosa che ci guida e ci aiuta a crescere in umanità e dignità.

Sì, Paolo, come pellegrini dai passi incerti non stanchiamoci di camminare intenzionati a vivere più che a sopravvivere.

“ Accendiamo in noi il desiderio del Cielo” – come preghiamo nella Notte della Veglia Pasquale – e diventiamo sentinelle del mattino – come disse Papa Giovanni II ai giovani nel 2000 – così potremo aspettare operosi l’alba che cambia il colore del mondo e che trasfigura il cuore dell’Uomo. >>

 

 

 

HANNO SCRITTO DI PAOLO TIRIBELLO … ( Amato, Bortolotti, Perrino) 

IL PROF. GIUSEEPE AMATO  ( già Presidente San Vincenzo) / SCRIVE COSI’…

<< Nessuna sorpresa, dunque, per questo abbinamento tra la “poesia” di Paolo Tiribello e la “carità” della San Vincenzo.

Sensibile e delicata la personalità del Tiribello quanto generosa e gratuita la disponibilità dei “Vincenziani”.

Le opere dell’artista, siano esse poesia o dipinti , lasciano trasparire una esperienza di vita sofferta ma nel contempo esaltante per i valori di “amore” e “fede” che racchiudono;  gli stessi valori che spingono il “Vincenziano” a farsi “buon Samaritano” per chinarsi ed alleviare le piaghe della società>>.

LA PROF. CLAUDIA BORTOLOTTI ( docente di Lingua Italiana e Letteratura , del Liceo Artistico “B. Munari” )

<< Ho conosciuto , così, tali opere e , in breve, mi sono resa conto di quanto coinvolgano il lettore, regalando immagini di vita simili ad un quadro impressionista. Ogni poesia rappresenta una pennellata di colore che illumina la vita di chi, analizzando tali versi, si lascia trasportare in un mondo caratterizzato da riflessioni sugli eventi, sulla società, sul costume e sullo sport attuali.

Lo stile di tale autore può essere paragonato agli scrittori ermetici del Novecento, i quali erano più interessati a comunicare un messaggio profondo, utilizzando vocaboli all’apparenza semplici, piuttosto che adottare una forma esteticamente “bella” , secondo i canoni tradizionali.

Lo stesso si può notare  in tale raccolta, la quale è molto suggestiva e ricca di significati.

Detto ciò, lascio spazio alla magia di questa poesie che è in grado di creare atmosfere tanto auliche quanto quotidiane, riuscendo a mescolare sfaccettature differenti ma inscindibili della nostra realtà, rendendo tutto ciò che ci circonda, e che viene descritto, più misterioso ed affascinante.>>

IL PROF. GIOVANNI PERRINO ( già preside di vari istituti scolastici e Dirigente dell’Ufficio di istruzione presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca) 

<< Trovo soprattutto in lei una persona che sente molto il piacere della struttura poetica, lei appartiene a quella schiera, fra cui anch’io, che scrive molto perché avverte il bisogno di scrivere e la poesia nasce soprattutto da quello ch lei sente come una necessità vera e propria.

Non solo lei ama scrivere ma anche leggere, cosa che oggi purtroppo fanno in pochi. Dio sa quanto oggi la lettura sia cosa utile e necessaria; questo vale ancor più per la poesia.

Il nostro è un Paese in cui poco si legge e molto si scrive, a volte tropo si parla e si straparla.

Lei invece ha una sensibilità che scaturisca della conoscenza e da un’informazione non superficiale sui temi oggetto della sua espressione poetica.

Ciò è confermato dalle citazioni mai superficiali o casuali sia che esprimano la sua spiritualità sia quelle che esplicitamente rimandano alle tragedie di quest’epoca così tormentata come le migrazioni e le guerre.>>

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover Paolo Tiribello artista fotografato in ‘casa’ Istituto Enzo bari a Badia Polesine a 2 giorni dal pensionamento dopo una vita professionale da ‘collaboratore scolastico’.

Quindi in apertura di fotogallery la locandina della recente ‘presentazione’ della sua opera poetica “Ave Stella Maris! “ a Badia Polesine, trasformata in evento con la presenza dei lettori Marino Bellini e Giorgia Brandolese, oltre agli interventi musicali di Elena Munkacsi (flauto) e  Rosa Maria Reato ( chitarra).

A seguire una serie di flash dedicati a Paolo Tiribello e il suo ambiente artistico ‘esposto’ all’Istituto Enzo Bari, dove ha incontrato anche un suo allievo venuto a salutarlo , cioè Bryan Ferracin detto il ‘soldatino’.

E dopo la ‘lapide’ che onora Enzo Bari, cui è intitolato l’Istituto d’arte di Badia Polesine, proponiamo anche il ‘riconoscimento’ fatto dalla Scuola ai meriti di Paolo Tiribello.

E come sue opere d’arte ecco subito “Il cuore di Porto Caleri” ( 2015) , un’opera frutto di un recupero ‘arboreo’ effettuato dello stesso artista Tiribello , quindi una installazione datata 2019 intitolata “Ave Maris Stella! “ , proprio il titolo dell’opera poetica di cui proponiamo anche il relativo Libro che ha in copertina un quadro dello stesso Tiribello dal titolo Bagliore fra cielo e mare” ( smalto su tela 35x50 cm).

 

 

 

E dulcis in fundo il trio che ho fotografato nella mia vita all’Istituto Enzo Bari di Badia Polesine cioè Roberto De Bari ( tecnico informatico ) , Paolo Tiribello e Floriana Buora , la collaboratrice scolastiche premiata in tandem col nostro Paolo anche dal Prefetto di Rovigo per un loro storico intervento ‘salvaguardia logistica ‘ dell’habitat scolastico in situazione di emergenza.

Tra l’altro rendendosi entrambi , Paolo Tiribello e Floriana Buora,  prontamente disponibili anche fuori del normale orario lavorativo, con grande sensibilità e senso di solidarietà.

 

 

Sergio Sottovia

www.polesinesport.it