Pier Luigi Franco, dall’atletica dei Giochi studenteschi con Raisi e Pizzo a '50 anni di sport' da Dirigente/ Dal Circolo Cariparo a ‘gran promoter’ del Mondo Ovale dal 1977, da fondatore Rugby Fiesso alla Lotario Monti e Vicepres Rugby Rovigo


Avendo titolato “50 anni di sport” da Dirigente, ne abbiamo di cose da raccontare su Pier Luigi Franco. E allora, senza troppi preamboli, eccovi tout court la sua Story , frutto di un lungo viaggio nella memoria, fatta in tandem con Pier Luigi e suo figlio Raffaello.
Cui lasciamo perciò subito la parola , anche perché ci ha fatto da cicerone e così con una speciale “Intro Story by heart” ci introduce nel labirinto dei ricordi e degli aneddoti targati…di padre in figlio.

INTRO STORY ( di Raffaello Franco ) / LA ‘CONOSCENZA DI PADRE IN FIGLIO E VICEVERSA/ PROPRIO VERO: PER FARE UN ALBERO CI VUOLE UN FIORE…
William Shakespeare  diceva:"È davvero un buon padre quello che conosce suo figlio", ma io, con tutto il rispetto che comunque nutro per il grande  drammaturgo inglese, dico che è pur vero il contrario.  Io mio papà lo conosco bene e gli devo molto, in particolare gli devo il fatto di avermi insegnato tre cose per me fondamentali e che hanno sempre segnato ogni momento della mia vita:  il rispetto, il senso del dovere e l'amore per lo sport.
Mio papà Pier Luigi di sport ne ha sempre fatto tanto, più come dirigente che come atleta, anche se ai tempi della scuola andava forte nella corsa, dalla velocità al mezzofondo, e nel salto in lungo senza dimenticare poi che, poco prima della grande alluvione del Polesine, fu tra i precursori di un nuovo sport arrivato a Rovigo, durante la Seconda Guerra Mondiale, con le truppe alleate : il baseball. Poi tanti anni da dirigente, promotore di nuove iniziative sportive in quel di Fiesso Umbertiano ed a Frassinelle Polesine, vari incarichi anche a livello Federale che l'hanno portato a frequentare tantissimi campioni che hanno scritto indelebili pagine di storia dello sport rodigino e non solo. Mio papà rivive, con giusto orgoglio, tutti questi momenti di "vita vissuta" i quali, grazie anche alle sue azioni ed alle sue idee, hanno contribuito ad inserire alcuni di quegli importanti tasselli che oggi compongono il variegato puzzle dello sport polesano.

Tante storie ed aneddoti rivisti in oltre 50 anni di sport, da snocciolare in rapida sequenza in un pomeriggio d'aprile, raccontati all'amico giornalista e scrittore Sergio Sottovia, pomeriggio intenso e carico d'emozioni al quale ho avuto il piacere di assistere divertendomi come un matto perché papà e Sergio, messi assieme, sono davvero un'accoppiata straordinaria: uno raccontava e l'altro scriveva pagine e pagine d'appunti ordinati con uno schema nel quale solo lui potrà poi ritrovarsi.
Ed il bello è stato ascoltare e vedere che mentre appuntava le memorie sportive di papà, Sergio spesso rilanciava con altri ricordi personali regalando così altri spunti ed altri link dai quali partire per arricchire la story che leggeremo su www.polesinesport.it.
Un pomeriggio per me molto utile e costruttivo, nel quale ho avuto modo di rispolverare alcune delle storie che avevo già sentito raccontare tante volte in casa oltre che scoprirne di nuove che magari, per qualche aspetto misterioso, erano sempre rimaste chiuse nel cassetto dei ricordi di papà.
Ascoltare tutti questi aneddoti mi ha fatto capire una volta di più, come se ne avessi avuto bisogno, quanto anche per mio padre lo sport sia stato e sia tutt'oggi importante e quanto anche lui abbia preso dallo sport tutto il meglio che c'è da assorbire per poi utilizzarlo anche nella vita di tutti i giorni.
L'occasione dell'incontro Franco "Senior" vs Sottovia, mi ha risvegliato anche molti ricordi di quando, da ragazzino, papà mi accompagnava a giocare le partite di calcio, mi portava alle gare di atletica ed anche a quelle di sci. Le lunghe trasferte in macchina durante le quali mi dispensava tanti suggerimenti ed a volte però anche critiche che all'epoca, io ancora sbarbatello e senza esperienza, non capivo e che poi con gli anni ho imparato invece a comprendere, come accaduto quella volta in cui entrò di sorpresa in uno spogliatoio che stavo mettendo sottosopra per la rabbia scatenata dall'ennesima espulsione subita in una partita di hockey su prato. Un bel ceffone ben assestato mi calmò immediatamente i "bollenti spiriti" e mi fece capire che forse non era il caso che in campo continuassi a tenere certi atteggiamenti. Subito dopo il ceffone ci pensò anche Mario Steffenel, pace all'anima sua, a rincarare la dose dando manforte a papà: non con una "cinquina" ma con alcune parole e taluni discorsi, che oggi definiremo "motivazionali", che solo lui sapeva dispensare in certe occasioni e vi assicuro che non erano per nulla simpatici da ascoltare! Tutta esperienza per me. Se oggi sono l'uomo che sono diventato, molto certamente lo devo anche a questi episodi che mi hanno formato e temprato.
A questo punto non mi resta che ringraziare papà e mamma Renata che, come piace dire a Sergio, vi assicuro essere un'altra "Lady Pazienza" come la mia Betty, lasciandovi alla lettura della "Pier Luigi Franco  Story" scritta dal fine cantastorie Sergio Sottovia, che ovviamente ringrazio per lo spazio che ha voluto riservare a papà nel suo weblibro di storia dello sport polesano.

 

FRANCO PIER LUIGI – PERSONAGGIO STORY( by Sergio Sottovia & Raffaello Franco, aprile 2017) 

Mezzo secolo di storia tra Sport e vita lavorativa ‘integrata’ con la società di riferimento mettendosi al servizio senza enfasi ma … per un mondo migliore.
Parliamo di Pier Luigi Franco che ho conosciuto personalmente sia per lavoro che per ‘incroci’ sportivi e che è nato a Rovigo 11.6.1937 ma che ha partecipato alla promozione sportiva del Mondo Rugby anche a Fiesso Umbertiano e a Frassinelle, dopo esserne stato coinvolto anche con la Rugby Rovigo.
Ma andiamo con ordine, al seguito di Pier Luigi, ricordando innanzitutto che, di Raffaello in Raffaello, possiamo dire che il suo Mondo Sportivo stia ancora viaggiando per completare ‘di padre in figlio’ un secolo di vita.
Sì perché Raffaello era suo padre ed aveva sposato la Sofia Zoppellari da Lendinara, un cognome che rimanda ad altri incroci sportivi visto che forse era parente, pur se alla lontana, di Carlo il calciatore poi all’Ambrosiana-Inter, alla Fiorentina, al Bari, al Modena, al Vicenza (vedi sua Story qui su www.polesinesport.it).
E poi perché Pier Luigi ha dato il nome di Raffaello a suo figlio che…mi ha coinvolto in questo viaggio Story nel nome del padre.
E allora ricordiamo anche che Pier Luigi Franco ha sposato la ferrarese Renata Formignani (nata 5.9.1947), dalla cui unione sono nati i figli Raffaello (classe 1971), Carlo (1974) e Cristina (1985).
Un matrimonio con aneddoti simpatici, quello con la sua Renata, sbocciato a Polesella perché Lei lavorava alla Confezioni Folly di Luciano Candini dove la ‘amministrativa’ Renata veniva da Bologna (sede sociale) una volta al mese per le ‘paghe’, mentre Lui era bancario nella Filiale della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Insomma a Polesella è sbocciato il loro amore, ‘galeotto’ in avvio quel colpo di clacson e quel primo aperitivo “Dalla Lalla”, nel nostro caso una specie di …drive in d’altri tempi.
Ma evidentemente, nella vita come nello sport, Pier Luigi Franco è sempre stato un seguace del pensiero poetico di Vinicius de Moraes per il quale “la vita è l’arte dell’incontro”.
Lui che era rimasto orfano del padre Raffaello, archivista dipendente della “Provincia di Rovigo” e morto alla giovane età di 37 anni.
Tempi difficili quindi per Pier Luigi, visto che la madre era casalinga e di figli da ‘tirar su’ ne aveva 2.
Anche per questo Pier Luigi fu ‘ammesso’ al collegio-convitto “Principe di Piemonte” che ad Anagni (FR) accoglieva i figli dei dipendenti degli Enti Locali.
Era il 1948 e si può dire che proprio in quel Collegio sia cominciata la passione sportiva cementata peraltro da quel suo storico “Schiaffo di Anagni” di cui evidentemente Bonifacio VIII era stato il precursore.
D’altra parte ad Anagni erano circa 220 i ragazzi che ‘vivevano’ in quella struttura immensa, tra Chiesa, cinema, impianti sportivi, convitto e tutte le Scuole, dalle Elementari alla Ragioneria.
E la passione sportiva di Pier Luigi?
Tutto naturale, come ci spiega lo stesso Franco:<<Eravamo ragazzi… c’era il campo di basket e la palestra attrezzata, il campo da tennis oltre ad un campo sportivo di dimensioni speciali sul quale si giocava il calcio a sette, ed … eravamo sempre in campo, una squadra contro l’altra. Insomma tanto calcio, ma anche tanta atletica leggera. Ero ‘buono’ nel salto in lungo, ma soprattutto veloce negli 80 metri>>.
Tempi antichi, là al Collegio di Anagni dove i bambini venivano rasati a zero fino alla 3^ Media, poi …qualche libertà in più coi capelli.

Per Pier Luigi Franco comunque chiude con la terza media la sua presenza ad Anagni ripetendola a Rovigo nel 1951 nell’anno della tragica Alluvione del Po.

 

Tra l’altro in quel suo ‘ritorno’ a Rovigo il giovane Pier Luigi comincia a frequentare la Chiesa di San Francesco tra ‘dottrina e dintorni’ campetto per così dire dell’oratorio.
Ricorda Franco: <<Avevo 15 anni e all’epoca della ‘dottrina’ ho imparato i primi rudimenti del baseball, uno sport che era già nato a Rovigo col nome di Indians Baseball Rovigo’. Ricordo che gli insegnanti di dottrina erano Piero Fogagnolo, che lavorava al Gazzettino, e Tiziano Tentarelli che era grande appassionato di quel baseball che era stato portato a Rovigo da un certo Marcello ‘Marce’ Melani, della società Vedova Bini. Noi ragazzi però facevamo soltanto gli allenamenti…>>.
Continua Pier Luigi:<< Era già entusiasmante per noi ragazzi indossare i guanti da baseball che usavano gli Americani che vedevamo giocare tra di loro subito dopo la Liberazione>>.
Che fossero entusiasti quei ragazzini della ‘dottrina’ coinvolti da Tentarelli lo dimostrano le seguenti precisazioni di Franco:<<Al campo B dell’Ippodromo era una soddisfazione anche soltanto allenarsi con i vecchi, così ricordo Previato, lo stesso Marce Melani e Tentarelli, Boscolo e Donatoni pitcher, Nevio Zangirolami (nota: Zangirolami è figlio del guardiano idraulico del Po di Crespino), Crozzoletto catcher e Bonvento esterno.

Finite le Medie, per quanto riguarda le Scuole superiori, Pier Luigi si iscriverà all’Istituto Tecnico “De Amicis“ di Rovigo.
La classica Ragioneria che per il nostro Franco apre il vaso di Pandora dei ricordi sportivi di quella meglio gioventù:<< Si faceva tanto sport e tanta atletica soprattutto con il professor Tezzon, ed abbiamo vinto tante ‘coppe studentesche’. Tra i miei compagni? Alcuni che hanno poi fatto la storia dello sport polesano, come Giovanni Raisi, Adriano Osti, Franco Pizzo, Giorgio Perini (poi giornalista TV Rai 3)>>.
Per quei ragazzi fu anche il tempo di cimentarsi e confrontarsi con altre realtà scolastiche, anche nel Triveneto, come sottolinea infatti Pier Luigi :<< Ricordo poi l’Estate 1952, siamo andati al Festival dei Ragazzi a Trieste, quand’era ancora divisa in Zona A e Zona B e il sindaco era Bartoli.
Ci siamo rimasti una settimana, impegnati tra cultura e sport, tra conferenze e manifestazioni sportive. C’erano anche le Scuole Femminili, ricordo le ragazze delle Magistrali di Rovigo. L’atletica leggera si svolgeva allo storico stadio Valmaura, per il basket …erano troppo forti gli altri. Tra i miei compagni c’erano anche, se non ricordo male, Toni Campice, Romano Venturella da Frassinelle (calcio) , Giorgio Osti (poi medico ortopedico a Valdagno), Enzo De Bartolomeis (poi rappresentante di commercio), Mirandino Rizzi (poi farmacista alla Farmacia Dian in Corso del Popolo a Rovigo) >>.

 

E per la serie ‘lo dico o non lo dico’, scatta l’amarcord triestino, alias aneddoto papale papale nel ricordo dello ‘Schiaffo di Anagni ‘ che da novello Papa Bonifacio VIII il rodigino Pier Luigi Franco sorridendo racconta come segue.
<<A Trieste ci aveva ‘accompagnato’ il professor Bacchi e noi ragazzi gli abbiamo fatto uno scherzo (il sacco nel letto); lui però si è arrabbiato e ci ha fatto mettere, eravamo una decina, tutti a piedi scalzi nel corridoio. Chi era stato e chi non era stato? Sta di fatto che nessuno ha confessato ed io che ero in prima fila… così io che ero già stato ad Anagni mi sono preso a Trieste un ‘ceffone secco’ perché ero a portata di mano>>..
Sorride Pier Luigi e sorride suo figlio Raffaello che ci assiste dall’alto della sua poliedrica esperienza sportiva mentre Lady Renata ci ha servito ‘pazientemente’ quel caffè che sollecita altri ricordi ‘irish’ e rodigini.
Come l’inaugurazione del Campo Coni di Rovigo, con Pier Luigi che sottolinea la partecipazione alle gare di Atletica Leggera dei campioni Eddy Ottoz nei 110 ostacoli e di Salvatore Morale nel salto triplo. Epoca del professor Eugenio Zuolo insegnante di educazione fisica poi presidente Coni Rovigo, anche durante l’intitolazione del Campo Coni al maratoneta rodigino Tullio Biscuola (altra Story raccontata qui su www.polesinesport.it).
Ma la passione sportiva di Pier Luigi Franco, più che da atleta, si è sviluppata nell’ambito dirigenziale e si può dire anche abbastanza presto ancorché occasionalmente, partendo principalmente dalla “Lotario Monti”, allora società ‘soltanto’ di Atletica leggera, e dalla Rugby Rovigo.
Le due passioni sportive che accompagneranno in sequenza questa Pier Luigi Franco Story e che diventano un viaggio parallelo anche con la sua vita lavorativa.
Bisogna considerare infatti che Pier Luigi ha vinto quel concorso in ‘banca’ che Lui stesso ci racconta con date indelebili anche perché lo accompagnerà tutta la vita facendo da sfondo musicale anche al suo impegno sportivo dirigenziale.
<< Ho vinto il concorso con a Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo come 7° classificato, su oltre 250 partecipanti, e sono entrato in Banca, prima come straordinario, il 13.10.1958, poi confermato definitivo dal concorso nel luglio 1959 rimanendo a Rovigo fino a settembre 1959>>.
E qui comincia …l’avventura del signor Pier Luigi:<<Passato a Trecenta ci sono rimasto fino a febbraio 1961, poi per 6 mesi sono stato ad Arquà Polesine dove l’agente era Bortolo Caldiron. Poi un giorno mi chiamò il rag. Luigi Barbirolli, vice direttore della sede di Rovigo e mi disse ‘vieni a Rovigo in Agenzia di Città per una decina di giorni’ e … ci rimasi per 6 anni>>.
E’ una ruota la vita e così continua Franco:<<Tutto si evolve e quindi dal 3 aprile 1967 mi trasferirono a Polesella, dov’era direttore Camillo Manzali. Fui nominato poi agente a disposizione l’8.2.1970 ed a Polesella ci rimasi fino al 22.05.1973>>.
Ovviamente in questo racconto emerge il fatto che Franco a Rovigo ci è rimasto 6 lunghi anni e conseguentemente questo suo habitat determina anche i suoi primi significativi impegni sportivi dirigenziali che caratterizzeranno la nostra Story riagganciandoci alla società di atletica “Lotario Monti”.

 

Come ben spiega Franco:<<La Lotario Monti allora era una società ‘solo’ di Atletica intitolata così in onore del medico chirurgo rodigino e primario all’Ospedale di Camposampiero lanciatore disco a buoni livelli. Il presidente era Alberto Mario Lanzoni e tra i consiglieri c’erano Angelo Morello, il cav. Goggia, Pino Rossato e Gianni Tamasello (quello del noto liquore ‘Capitan Pipa’). Tra gli allenatori c’era il prof. Melioli. Era il 1961 quando sono entrato come ‘Tesoriere’. Avevamo sia la squadra maschile che quella femminile nella quale militavano anche Anna ed Isabella Pigato, sorelle di quel Benito che vinse nel ciclismo la medaglia d’oro nella cronometro a squadre ai Giochi del Mediterraneo. Isabella poi partecipò ai campionati europei nel salto in alto>>.
Libero anche da obblighi militari, perché figlio unico e orfano del padre Raffaello, il nostro Personaggio Story è sempre  più dirigente interdisciplinare, visto che la sua passione per il rugby lo portava a vedere tutte le partite della Rugby Rovigo, anche quelle fuori casa.
Tempi speciali per lo sport rodigino, dove anche gli aneddoti raccontano di una Rugby Rovigo sempre più forte e sempre più ‘Bersagliere’, epoca in cui i Campioni erano anche amici dei loro tifosi, tanto più che con Pier Luigi più di qualcuno era stato compagno di scuola.
Tra i tanti aneddoti che hanno ‘corredato’ la storia della Rugby Rovigo uno in particolare ne ricorda il nostro Pier Luigi anche perché legato ad una delle classiche battaglie col Petrarca:<<Si giocava a Padova sul campo dei “Tre Pini” era il campo del ‘collegio universitario’ Antonianum. Ad arbitrare la Federazione aveva designato l’arbitro Salvagno di Trieste. Com’è andata a finire? Quell’arbitro ne fece di tutti i colori e i ‘Bersaglieri’ reagirono tanto che ne parlò anche il Corriere della Sera che scrisse di ‘arbitro inseguito fin sulla porta dello spogliatoio’. Ricordo che in quella Rugby Rovigo giocavano anche Busson, Biscuola, Romano Bettarello, Guandalini, mentre quel giorno non giocava Viscardini. Sta di fatto che quella partita fu sospesa e tra i Bersaglieri ci furono 3 squalificati a vita: Bordon, Bellinazzo, Raisi>>.
Davvero una partita che lasciò il segno nella storia della Rugby Rovigo.
Continua PL Franco: <<Contro quella pesante decisione della Federazione Rugby e per tutta risposta la dirigenza rossoblu si dimise in blocco. Dal presidente Lino Rizzieri a tutti i Consiglieri. E così in un successiva riunione in Municipio e per dare continuità alla società venne deciso di nominare un “Trio di Commissari”, che furono Bassan, Massimo Ambrosi ed il sottoscritto perché ad un certo punto in quella riunione lo richiese il mio amico Romano Bettarello>>.
Poi tutti sappiamo che nel 1965 si ripartì col presidente Rizzieri, ma intanto Pier Luigi Franco come dirigente era ‘dentro’ la società, dove ha messo radici come nel rugby polesano.
Spiega Franco: <<Il segretario era il maestro Guido Niccolai e io ne fui il suo vice. A seguire fui anche vice presidente per 2 anni e responsabile della squadra riserve>>.
Tutto questo in un periodo in cui, la vita di Pier Luigi Franco si ‘incrocia’ sempre più tra lavoro e sport, anche perché era l’epoca dei tornei interaziendali di calcio ai quali partecipano le Poste, l’lNPS, il Consorzio Agrario, il Comune di Rovigo. Epoca di passione sportiva che coinvolgeva anche speciali campioni, come sottolinea lo stesso PL Franco viaggiando così tra aneddotica e amarcord: <<Ricordo che a fine anni ’60 a Rovigo nei primi tornei interaziendali di calcio giocava anche la squadra del Comune di Rovigo, nella quale militava pure il rugbysta Maci Battaglini perché era anche un ottimo calciatore. Tra l’altro Maci giocava all’ala destra e la sua specialità erano i cross. Un personaggio speciale Battaglini, anche perché ricordo di averlo visto giocare scalzo>>

 

Erano tempi in cui a livello di Circolo Ricreativo Dipendenti Cassa Risparmio di Padova e Rovigo il nostro PL Franco venne eletto Consigliere nell’epoca dei ‘grandi ‘tornei interaziendali di calcio’ sia in Polesine che nel Triveneto.
Un incarico che all’epoca vedeva in campo tante squadre in tante discipline sportive, il presidente era Angelo Gianesini, sostituito poi da Giorgio Pavanello. Renato Righetti gli subentrò nel 1965 e i consiglieri erano Antonio Scapin, Gigi Lavezzo, Bepi Forato e Vitaliano Borgato.
Un incarico nel quale Franco ha poi continuato perché è stato rieletto, anche quando i presidenti sono stati Gianfranco Munari, Francesco Palmarin  e consiglieri Maria Grazia Marzolla, Mario Todeschini, Mauro Cantarello, Germano Baggio, Gianfranco Bardelle, ora presidente Coni Veneto e Scapin Segretario.

Anche per questo Franco ricorda bene quegli storici tornei della Rappresentativa Rovigo in tour anche nel Triveneto, oltre che quelle storiche sfide nei Tornei interaziendali con altre realtà del Polesine con relative finali al Campo Tre Martiri di Rovigo:<< Erano grandi derby quelli contro il Consorzio Agrario degli Andreoli e Osti, ma per sei/sette anni ricordo anche le sfide contro le squadre della Felisatti, delle Poste, dell’Inps, della Polizia… Nella nostra grande squadra, della quale io ed Egidio Marchetto eravamo i responsabili amministrativo-tecnici,  ricordo Paolo Bianchi, Angelo Nolo, Pedrini, Lino Giuriola, Ugo Grigolo, Truppini, Bacchiega di Badia, Alberto Zaghi da Ceneselli>>.

E ci fermiamo qui perché nel 1971 la squadra di quella Cassa di Risparmio nella finale allo stadio Tre Martiri a Rovigo vinse anche col sottoscritto ‘ai rigori’ contro la Felisatti capitalizzando i gol di Pierfrancesco Giuriola e di quelli in …fotogallery.

Ma in concomitanza col suo periodo lavorativo a Polesella (1970-1973) il nostro PL Franco ha avuto anche la passione per la ‘Pescasportiva’, tant’è che ha gareggiato da tesserato per la società APS Apollo 11 di Crespino, di cui era presidente Angelo Nolo poi presidente provinciale Fipsas come peraltro Arnaldo Terribile, altro bancario della Cassa Risparmio PD RO.
Ricorda Pier Luigi:<<Ho gareggiato per circa tre anni, spesso in coppia con Romano Barducco da Polesella. Ricordo le gare a Loreo, a Cavanella Po e sul Canalbianco, oltre che sul Po e sul Collettore Padano, ma anche nel ferrarese sul canale Anita di Ostellato. Ricordo ancora la mia ultima gara “bancari” organizzata dal gruppo della Banca d’Italia svoltosi nei pressi di Adria sul Canalbianco, data che ricordo in maniera molto limpida per due motivi: il primo perché presi un grosso pesce che mi avrebbe permesso di vincere la gara e che invece fui costretto a rilasciare perché era uno di quelli che non si potevano pescare in quel periodo dell’anno e il secondo perché, nel corso della successiva settimana, ricevetti la nomina di agente presso l’agenzia di Fiesso Umbertiano>>.

 

Una accelerazione sportiva a livello polesano, la Storia di Pier Luigi Franco la ritrova quando lo stesso per lavoro si sposta a Fiesso Umbertiano, da agente titolare della locale Filiale della Cassa Risparmio nel periodo che va dal 22.5.1973 al 30.9.1979.
Lì era l’epoca della Fiessese del presidente Bezzi, ma quando Franco viene invitato nel Comitato Fiera come ‘Direttore’ della locale filiale bancaria, nasce l’idea di ‘introdurre’ anche il rugby nelle manifestazioni fieristiche visto che nel 1976 il Rovigo divenne campione d’Italia.
L’idea ha successo perché si realizza e perché Pier Luigi per il suo background con la palla ovale aveva importanti agganci con la Rugby Rovigo.
Sottolinea Franco: <<C’era entusiasmo verso il Rugby e c’era la vecchia amicizia con Franco Olivieri, il factotum nella gestione societaria dell’epoca del presidente Coltro. E fu così che a Fiesso Umbertiano il 6 settembre 1976 si giocò in notturna quella storica partita amichevole dei Bersaglieri con Adriano Zamana & Company contro le Fiamme Oro di Padova arbitrata da Ermete Baroni, poi presidente provinciale FederBasket,  e con tanto pubblico>>.
Un’esperienza che ovviamente andava ripetuta, visto poi che lì a Fiesso Umbertiano c’era PL Franco sottomano e che …anche i ‘lunghi pali’ delle porte da rugby venivano portati da Rovigo da Beppe Zuin.
E così nel 1977 Franco ripropone la richiesta all’amico Olivieri per avere a Fiesso la Rugby Rovigo ora allenata da Carwin James. Un’amichevole già organizzata, ma che il neo allenatore, appena arrivato in Italia,  fa annullare in quanto la riteneva partita inutile per la preparazione; <<così l’amichevole si svolse tra riserve, ma …il pubblico la ignorò>>.
Ci prova a rifarsi il nostro PL Franco nella stagione successiva in occasione della Fiera 1978, e stavolta tutto va per il meglio come organizzazione. A Fiesso Umbertiano è programmata di pomeriggio la sfida tra la Rugby Rovigo e il Metalcrom Treviso ‘campione d’Italia’ allenato dal triestino Umberto Cossara poi divenuto tecnico della Nazionale.

Non va meglio invece la successiva sfida in notturna prevista per la Fiera 1979 tra la Rugby Rovigo e il San Donà perché a Fiesso Umbertiano, poco prima dell’incontro, arrivò …un fortissimo acquazzone con 10 cm di acqua in campo e naturalmente la partita venne sospesa.
Sorride Pier Luigi: <<Ma non è stato sospeso invece il classico ‘Terzo Tempo’ dove a tavola tutti i giocatori e i dirigenti delle due società hanno fatto …tantissimo onore agli organizzatori ed alla sportività fiessese>>.

Ma a Fiesso Umbertiano l’importanza rugbystica di PL Franco non ha prodotto effetti soltanto in occasione della classica Fiera paesana, perché successivamente alla prima amichevole storica datata settembre 1976 contro le Fiamme Oro….Presto detto, ce lo spiega Pier Luigi:<<Un giorno viene in banca Fausto Volpe, un personaggio notoriamente importante a Fiesso come promoter di ciclismo e pallavolo e mi chiese se fosse possibile far nascere anche a Fiesso una squadra di Rugby. Così abbiamo pensato di fare una riunione esponendo prima dei manifesti e invitando i giovani locali a parteciparvi. L’idea ebbe successo. Ho invitato Doro Quaglio, allora tecnico della Nazionale Italiana succeduto a Roy Bish, poi Lello Salvan, Narciso Zanella, Dirk Naudè e qualcun altro. Ebbene, c’erano 30 giovani disposti a farsi allenare da Lello Salvan che accettò il mio invito e ci ha messo tanto impegno e subito arrivarono anche i risultati. Questi alcuni dei pionieri del Rugby Fiesso: Maurizio Sgarbi, i fratelli Michelotto, Rigolin, Giorgio Mischiatti, Zanini, Marcellino Marangoni, Frigato, i fratelli Raddi >>.

 

A questo punto però la simbiosi tra Pier Luigi e la palla ovale è cosa fatta! Infatti, dopo aver fondato il Rugby Fiesso, durante l’estate 1977, e poi anche in quelle successive, al campo di Borsea si organizzavano tornei in notturna con il San Sisto, il Roverdicrè di Bassani, il Villadose del Puma Zamana ed il Rugby Fiesso appunto.

Certo quella della VOLPE RUGBY FIESSO story l’abbiamo già raccontata su questo sito www.polesinesinesport.it, come quella della Rugby Frassinelle, ma… in questo contesto eccovi l’amarcord di PL Franco:<< La squadra è maturata abbastanza in fretta con Lello Salvan allenatore, tant’è che si è fatta valere giocando anche in Serie C, disputando anche la finale di Maniago. Tutto questo fino al 1979/80 perché nel frattempo è sorta a Frassinelle la storica società ASPOR 80.
Una ’fucina’ di campioncini quel team allenato da Lello Salvan a Frassinelle e che il nostro PL Franco snocciola con sicurezza:<<C’erano  Mosè De Stefani e Graziano Ravanelli, che avevano già iniziato a giocare col Rugby Fiesso, Giulio Baratella, Massimo Brunello, Stefano Prearo… e più tardi anche Scanavacca. Giocavano anche i fratelli Milan, “Ferruccio” poi diventò anche arbitro in Serie A.  Fu storica quella semifinale ai Tre Pini di Padova contro l’Under 18 del Petrarca all’epoca di Memo Geremia. Tra l’altro l’arbitro designato dalla federazione si recò per errore a Frassinelle anziché venire a Padova sede prevista della partita e poco prima delle 11, orario d’inizio dell’incontro, telefonò al Petrarca chiedendo i motivi del perché le squadre non si fossero presentate a Frassinelle. Gli spiegarono che l’incontro era programmato a Padova, un evidente errore di designazione. Non ce l’avrebbe mai fatta ad arrivare in tempo a Padova. Così, come previsto dal regolamento, fu preso un arbitro presente in quel momento al “Tre Pini”, precisamente Morandin, che era li per arbitrare dei Pulcini, ma fu una partita che indispettì anche il sottoscritto, tant’ è che a fine gara andai a lamentarmi da lui. E fu così che per tutta risposta ricevetti una multa personale di 100 mila lire…oltre alla squalifica per proteste del nostro mediano di mischia Marabese, detto “Bese”>>.

 

DAL RUGBY PROMOZIONALE AL GRANDE RUGBY NAZIONALE / STORIA, ANEDDOTI, AMARCORD “DIRIGENZIALI” DI PIER LUIGI FRANCO TRA RUGBY ROVIGO E FEDERUGBY TRIVENETO E NAZIONALE 
E poiché le storie di Franco sono come le ciliegie di Pier Luigi a portata di mano di suo figlio Raffaello, assistente e condomino su questo sito e in questa intervista story, ecco cha scatta il rewind riagganciando l’amarcord a quella sopracitata partita persa al Tre Pini e a tanti altri amarcord di cui vale la pena di snocciolarvi in pillole i più significativi e simpatici.

A partire da una partita Petrarca vs Rugby Rovigo arbitrata da Tavelli di Piacenza disputatasi al Tre Pini, finita in ‘baruffa’ e quindi sospesa quando i Bersaglieri stavano vincendo, mentre hanno poi perso nella partita ripetuta.

Ma nel Mondo Ovale PL Franco ha rivestito incarichi anche a livello federale fin da quando era al Frassinelle e nell’ambito FIR era stato eletto Revisore dei conti ‘Supplente’ insieme ad Alfredo Gavazzi allora al Calvisano e ora presidente della attuale FIR nazionale.

Ricorda infatti Pier Luigi :<<Nel Settembre 1990 fui nominato Presidente della Commissione verifica poteri  relativamente alle elezioni del Comitato Regionale Pugliese che si dovevano svolgere a Bari. A Montecatini Terme conobbi l’arbitro pugliese Alfonzo che unitamente con altri arbitri di rugby, sotto la guida di Condorelli, farmacista ed arbitro di Misterbianco (CT), si trovavano nella cittadina termale toscana per uno stage di aggiornamento tecnico. Alfonzo mi organizzò la trasferta a Bari trovandomi anche l’alloggio. A Bari uno dei candidati alla presidenza del comitato era Paparesta zio dell’arbitro di calcio seri A. >>.

Continua Franco così il suo viaggio all’interno della Federugby:<<Nel Maggio 1991 mi telefonò Giorgio Cipolla, di Parma ma originario di L’Aquila, che mi comunicò che molto probabilmente mi avrebbero nominato Commissario del Comitato Interregionale Veneto. Alla mezzanotte mi chiamò da Roma Sandro Di Santo, segretario generale FIR, chiedendomi una risposta immediata perché il mattino successivo doveva recarsi da Mario Pescante con la mia nomina di commissario. Accettai e restai in carica fino alla fine di novembre. Durante quel periodo andai in pensione. Nel dicembre dello stesso anno nacque il nuovo CIV.>>

 

Tra l’altro PL Franco, nel settembre 1991 fin che era Commissario del Triveneto, fu nominato dal Dottor Enrico Suriani e dal suo vice presidente, Avvocato Antonio Cappellini, Direttore Generale della Rugby Rovigo, incarico durato fino al marzo/aprile 1992 quando diedi le dimissioni.
Nel periodo in cui era Commissario del Veneto ricorda le telefonate di Gisella Quaglio che chiedeva delucidazioni ed informazioni sui necessari stampati da compilare per far nascere una squadra femminile di rugby a Rovigo…

A questo punto possiamo dire che si conclude qui, al termine della stagione sportiva 1992/93, anche la storia dirigenziale di PL Franco nel Mondo della Palla Ovale, mentre la passione per i colori rossoblu gli resterà nel cuore, anche se soltanto da appassionato e senza incarichi ufficiali.

E si conclude qui anche il nostro viaggio intorno all’uomo Pier Luigi Franco, anche se il suo ‘essere sportivo’ ha un ultimo sussulto e prima di salutarci va così in flash back addirittura a quand’era bambino:<<Nel corso delle fiere dell’ottobre rodigino, nel dopoguerra, venivano organizzate delle riunioni di ciclismo che si svolgevano presso la pista in sabbia dove correvano i cavalli al “Tre Martiri”. A queste kermesse partecipavano gli assi ciclistici dell’epoca: Coppi, Bartali, Magni, il pistard Terruzzi, Corrieri, Martini, Grosso solo per ricordare alcuni dei più importanti dell’epoca. Ricordo che nell’ottobre 1950, periodo in cui ero ad Anagni ma rimanevo a casa per la fiera prima di tornare al Collegio, con la scuola già iniziata da qualche giorno, alla fine della riunione il ciclista Grosso, che la domenica precedente aveva vinto la Milano-Torino, mi chiese se lo potevo aiutare a trasferire le sue biciclette fino alla stazione di Rovigo, lui con la sua ufficiale ed io in sella a quella di riserva. Ai tempi anche i campionissimi usavano il treno per le trasferte. Immaginate che emozione per me che avevo solo 13 anni, pedalare fianco a fianco con un campione, per di più su una sua bicicletta>>.

Quasi un completamento del nostro ‘girotondo intorno al mondo sportivo’ che ha visto PL Franco promotore e prototipo al tempo stesso di una generazione cui bastava poco per ritrovare il senso della comunità.
E in tal senso bisogna dire che lo Sport nel periodo post bellico e post Alluvione 1951 ha messo radici profonde nell’orto sportivo del ‘Polesine’ dove anche Pier Luigi è stato un prototipo e un promoter al tempo stesso.

Insomma una passione sportiva interdisciplinare quella di Pier Luigi Franco, che per certi versi alimenta da evergreen attraverso l’impegno altrettanto interdisciplinare di suo figlio Raffaello, altrettanto open e con lo stesso spirito dirigenziale di papà.
Che non a caso mi fa vedere la Lettera che ha appena scritto a Il Gazzettino in risposta ad una specifica Lettera di quel Luciano Ravagnani gran giornalista di Rugby che … vi proponiamo entrambe qui di seguito come Appendice Flash Story perché si ritrovano a parlare del Grande Rugby a Rovigo sperando che serva da stimolo ai Bersaglieri di oggi. Certamente più professionisti ma forse con meno passione dei rossoblu di ieri, quelli dei bei tempi dei tanti scudetti vinti anche da Maci Battaglini, il calciatore scalzo, e di quei ‘campioni’ coi quali il nostro PL Franco è stato compagno di scuola prima e di vita poi con dirigente sportivo da globetrotter bancario nel Polesine ma prototipo in the world..ovale e ricreativo.

 

PRIMA APPENDICE FLASH (La LETTERA di Luciano Ravagnani a IL Gazzettino,  29.03.2017) /  LA PRIMA DELL’ITALIA A ROVIGO 69 ANNI FA/
 
<< Caro Gazzettino,
il 28 marzo di 69 anni fa all’allora Comunale di Rovigo, ho visto la prima partita della Nazionale italiana di rugby, opposta alla Francia B.
La prima partita della Nazionale dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Ho ancora un ricordo vivo di quella prima “esperienza” azzurra e mi piacerebbe poterlo condividere con qualcuno che a quella partita era presente. E magari condividerlo con il Gazzettino che per tanti anni ha pubblicato i miei articoli e che da sempre è il giornale più attento alle vicende azzurre. Io di quel giorno ho memoria di tanta passione, della vecchia tribuna sopra le scuderie di Geddo stipata di folla e di appassionati allineati attorno alla rete di recinzione del campo.
Possibile, nonostante siano trascorsi tanti anni, che di quell’incontro io sia rimasto l’unico “superstite”?
Spero tanto di no, c’erano altri più o meno della mia età quel giorno, e il Gazzettino potrebbe aiutarmi a trovarli e avviare un contatto. Un caro saluto a tutti / Luciano Ravagnani >>

SECONDA APPENDICE FLASH (la RISPOSTA di Pier Luigi Franco a Il Gazzettino, 05.04.2017) / ITALIA – FRANCIA 1948: C’ERO ANCH’IO , MA FUORI PERCHE’ NON AVEVO I SOLDI

<<Caro Luciano Ravagnani, la Tua lettera al Gazzettino del 29 marzo ha risvegliato in me vecchie e datate memorie di vita anche scolastica, dove Tu già dimostravi doti di scrittore che ti avrebbero portato poi ai successi giornalistici.
Molto chiari sono oggi i miei ricordi della partita di rugby Italia–Francia “B” svoltasi a Rovigo allo stadio Comunale, anche se sono trascorsi ben 69 anni ed alla quale partecipava anche Francesco Battaglini, fratello di “Maci”. Per quell’occasione rammento
la città festante e il mio dispiacere per non aver potuto assistere all’evento, in quanto non avevo i soldi per acquistare l’indispensabile biglietto d’ingresso. Durante il gioco io sostavo non sulla storica vecchia tribuna, ma fuori dallo stadio a ridosso del muro di recinzione che dà e dava, su Viale Tre Martiri e seguivo l’evolversi del gioco ascoltando i commenti e gli incitamenti degli spettatori presenti all’interno dell’impianto.
All’epoca ai “bocia” non era consentito l’ingresso gratuito, anche per le normali partite di campionato e ricordo che gli stessi si arrangiavano come potevano entrando attraverso dei buchi che qualcuno creava alla recinzione esterna di Via Stacche che, per l’occasione, non potevano essere sfruttati data la troppa sorveglianza instaurata per l’avvenimento. Ricordo poi che attraverso quei buchi, quando era possibile utilizzarli, vi era il pericolo di lasciare i pantaloni appesi al filo spinato steso dagli addetti alla vigilanza. / Pier Luigi Franco. >>

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover Pier Luigi Franco tra Crawin James e Dirk Naudè a Fiesso in data 27.08.1978 , ‘a sostegno’ della Rugby Fiesso”,
La società di cui in apertura di fotogallery vi proponiamo il relativo LOGO e uno storico poster dedicato alla squadra , anzi a tutta la rosa, con didascalia incorporata.

A questo punto vi proponiamo tutte le cinque foto trasmesseci by Raffaello Franco e che ,partendo dal bianconero fino ai colori del matrimonio a Ferrara nel1970  tra papà Pierluigi e mamma Renata.
Con le immagini Top Five che vi descriviamo riproponendovi testualmente in sequenza le didascalie written così by Raffaello…
<< FOTO 1 - Stadio “Valmaura” Trieste - Giochi della Gioventù 30.6.1953: Da sinistra Bruschi, Enzo De Bartolomeis, Giorgio Perini (poi giornalista RAI), Pier Luigi Franco e Gianfranco Pizzo.
 
FOTO 2 - Stadio Tre Martiri Rovigo - Semifinale Campionati Studenteschi mille metri piani - 5.5.1954: 4° classificato Pier Luigi Franco poi 8° in finale: pettorale n. 12: Mariano Lombardi, pettorale n.8 Gianni Baratella, pettorale n. 2 Bruno Longhi (poi vincitore della finale col tempo 3’00”4) Pier Luigi Franco (affiancato al n. 8 di pettorale)
 
FOTO 3 - Premiazioni Palestra Viale Trieste Campionati Studenteschi anno 1954 da sinistra: Prof. Tezzon, Giorgio Menon, Natalino Tosi, Pier Luigi Franco, Franco Nalin, Mario Olivieri, Lazzarini, Gianfranco Pizzo, Giorgio Di Rosa, Meneghini, Cavicchioli.
 
FOTO 4 - Stadio Tre Martiri - Torneo Interaziendale ca 1963/1964 - Squadra Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo da sinistra in piedi: Egidio Marchetto (allenatore), Vito Scorzoni, Giovanni Lomazzi, Enrico Perini, Lino Giuriola, Paolo Cabri, Ugo Grigolato, Gigi Mischiatti, Cosimo Oliva, Pier Luigi Franco e Alberto Zaghi.
Accosciati da sinistra: Giovanni Truppini, Franco Franceschi, Giampaolo Bianchi, Luciano Veronese e Luigino Bacchiega.
 
FOTO 5 – Matrimonio Renata Formignani e Pier Luigi Franco - Chiesa del Gesù Ferrara - 23.5.1970 >>

Per parte nostra , giusto per ringraziare direttamente papà Pier Luigi per il suo lungo impegno dirigenziale sportivo, gli proponiamo in foto poster innanzitutto la foto squadra Cariparo , di cui Lui era Dirigente del Circolo Ricreativo e che nel 1971 vinse al Tre Martiri di Rovigo il Torneo calcistico interaziendale battendo in finale la ‘Felisatti’ ai rigori …che ricordo bene, anche perché il sottoscritto è al centro in alto a fianco di PF Giiuriola col trofeo tra le mani.
Passando al suo Rugby dirigenziale, riecco da Fiesso Umbertiano in data 27.08.1978,  lo stesso PL Luigi Franco  tra i due personaggi già citati in cover, ma stavolta in versione Top Five.
E per ricordare la sua importante presenza in casa Rugby Rovigo , e visto che segue sempre i Bersaglieri , anche se da casa, ecco la squadra rossoblu della Femi Cz Rugby Rovigo Delta mentre festeggia lo scudetto 2015/16, vinto allo stadio Mario Battaglini, in ‘Campione & Signore’ che il nostro PL Franco ha conosciuto direttamente tra campo e dintorni.
E che sia una lunga storia d’amore con il Rugby, questa PL Franco Storytelling, lo dimostra la targa che gli hanno dedicato i suoi ‘giocatori e dirigenti’ del Rugby Fiesso Umbertiano , che si sono ritrovati a festeggiare i 40 anni della fondazione perché “Quella Squadra” dal logo che…punge continuerà ad esistere forever nei loro cuori.

 

Raffaello Franco & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it