Piero Carnacina “Sport & Life”/ Giocatore-allenatore tra Cà Venier e Codigoro, poi ‘guru’ Settori Giovanili tra Porto Tolle, Adriese, Rovigo, Contarina, mister nel Grande Scardovari e “Papa Boys & President” pro Delta Po team & friends


Inderogabile la sequenza cronologica dedicata ai “Personaggi Story” che ripropongo in toto come già pubblicati by News Magazine. Così rieccoci con Piero Carnacina “Tredicesimo” della serie e datato marzo 2005.
Ovviamente sono passati ben 10 anni, ma da allora l’impegno “Sport & Life” targato Piero Carnacina ha continuato nella sua ‘evolution’ tra guru del Settore Giovanile e Presidente del Porto Tolle 2010, passato dal Settore Giovanile ( ma non dimenticato, anzi,..) ad una “prima squadra” che in stile “Papa Boys” s è ritrovata nelle sue ‘origini’ non certo i stile amarcord, ma in evolution. Con Piero Carnacin presidente ‘popolare’ e winner col Porto Tolle di mister Sandro Tessarin già al primo anno in Prima categoria 2014/15 e quest’anno subito capolista nella Seconda categoria 2015/16.
Per parte nostra gli riconosciamo un ‘vissuto storico’ che fa di Piero Carnacina la ‘memori storica’ da campo di tanti personaggi di ieri e di oggi. Anche per questo il fatto che i Mass Media lo abbiano chiamato anche in questi giorni per un ‘ricordo’ in memoria dell’amico Benito Furlan non va considerato in stile amarcord, ma una ‘sottolineatura’ di quei valori “Sport & Life” che sono cardini e fondamento della formazione-educazione dei ragazzi di oggi e di domani.

 

 

Certo ci sono i preti e i professori, i genitori e gli insegnanti; ma l’allenatore-presidente in ‘format’ Piero Carnacina resta e resterà un format di riferimento ‘universitario e universale’ per un Delta del Po international. Anche perché i nostri ‘rappresentanti’ istituzionali e associativi del domani saranno in evolution i nostri giovani di oggi.
Per parte nostra, ci fermiamo qui, segnalando come tuttora ‘moderni’ i vari ‘pensieri-considerazioni fondamentali’ written by Piero Carnacina ( ne abbiamo già pubblicati sempre qui su www.polesinesport.it e vale la pena di rileggerli chiedendo a …Google) su ciò che è e dovrebbe essere il Mondo Calcio Giovanile.

 

 

Articoli peraltro spesso concomitanti o a supporto di stage organizzati dallo stesso Piero tra Porto Tolle & Dintorni, dove peraltro il noto Torneo Giovanile Nazionale è diventato un appuntamento tradizionale ogni anno per tante società blasonate.
Intanto eccovi questo ‘storico’ Piero Carnacina personaggio sempre attuale e in evolution for tomorrow con base ‘Porto Tolle & delta del Po” International.
Come dimostra anche la ‘sua’ Appendine News che avevo ‘meticolosamente’ memorizzato perché primo o poi avrei ‘dovuto’ proporvela in abbinata alla Piero Carnacina story, anche perché …la canzone di Piero senza la sua voce non  sarebbe stata la stessa cosa.

 

 

MAIN NEWS/ ( di Sergio Sottovia, 01.03.2005) TREDICESIMO PERSONAGGIO – FORMAT NEWS MAGAZINE :  PIERO CARNACINA
CARNACINA PIERO / Facile decodificarlo. E da amletico diventa trasparente. E' speciale quando parla dei giovani, come abbiamo fatto di recente, una domenica mattina al campo di Porto Tolle.
D'altra parte il Piero Carnacina attuale è l'evoluzione del Piero Carnacina (classe 1948) che vive da oltre 30 anni a contatti coi giovani delle medie e sui campi di calcio.

Gli addetti ai lavori dicono che Carnicina è l'allenatore polesano giusto per i giovani.

 

 

In un certo senso un personaggio da VVF, da preservare, il Piero che  allena e cataloga tutto sul computer , da sempre e di tutto, dati statistici e analisi. Chiedetegli qualcosa, Piero può schiacciare un tasto e darvi risposte ed elaborazioni. Ha la passione e la metodica per fare 'L'organizzatore che vuole far crescere i giovani." Ultimamente - poi Piero Carnacina , parla tanto di psicologia applicata ai giovani.

D'altra parte Piero come calciatore si definisce "incontrista tattico": ha iniziato da mediano
a Cà Venier quando c'era  il presidente Giliati e l'allenatore era Furlan. Quando questi fu esonerato, nel 71/72 Carnacina diventò allenatore -giocatore. Fece due anni in Seconda categoria, con lo Scardovari, una volta secondo e una volta terzo. Nel 73/74 Carnacina oltrepassa il Po ed è giocatore - allenatore nel ferrarese, a Codigoro in Promozione.

 

 

E' l'anno dell'infortunio al ginocchio e dello stop definitivo del calciatore Carnacina. E' l'anno che a  Verona prende il patentino di allenatore di 3^ categoria. E dal '74, per due anni Carnacina è a Porto Tolle, dove  vince due  volte il suo girone con i Giovanissimi, allenando però anche gli Allievi e gli Juniores.
Dal '76 comincia per Piero Carnacina la sua lunga parentesi ad Adria.
Lo chiama Piero Cavallari nell'epoca di Franco e Giorgio Martinolli.

Nella prima stagione Carnacina allena Giovanissimi provinciali e  Allievi regionali. Nel 77/78 poi i Giovanissimi regionali ed è terzo, nel 78/79 è quarto con la Berretti, l'anno dopo é con la Berretti, nell'80/81 é primo e vince il girone veneto con la Berretti, nell'81/82 allena l'Under 20 e l'anno dopo Under 19. Tutto questo fa parte della storia del settore giovanile di Piero Carnacina e dell'Adriese. Era l'epoca dell'Adriese in C2, con gli allenatori della prima squadra che erano Mario Ardizzon definito un papà, Galeone più geniale e poi  Marchetti. Quel gruppo fantastico della Berretti nell'80/81 perse la finale del Triveneto.

 

 

"Anche perché - dice Carnacina - i problemi della prima squadra erano pesanti e l'Adriese per la trasferta a Lanciano lasciò a casa 5   senatori tra cui il famoso Nevio Scala. Dei miei giovani della Berretti giocavano già in prima squadra Leonetti, Lazzarini, Tumiatti, Cavallaro, Toffano, ma erano bravi anche gli altri Trombin, Corrado Ferro, Augusti, Azzalin, Bianco , Conti, poi Calore e Vettorato.Per fare Berretti ad alto livello l'Adriese pescava allora dalle giovanili  della Virtus Donada, dal Canossa e da La Rocca di Monselice.
Quell'anno l'Adriese retrocesse dalla C2, con le presidenze passate dallo storico Folco a Martinolli e per finire a Zullo.

 

 

Quel periodo fatto all'Adriese,  ha fatto arrivare poi la chiamata al settore giovanile del Rovigo, la società in cui era già approdato come ds Piero Cavallari. Era un Rovigo in ricostruzione, fino all'acuirsi dei problemi sotto la presidenza Stivanello.   
Carnacina al Rovigo fece le giovanili e il secondo allenatore ai mister della prima squadra che definisce:"  Tomeazzi e la completezza professionale, Bozzato già seminatore d'oro ma invariato, Eraldo Mancin professionale ed esperto."
Nei tre anni a Rovigo Piero Carnacina ha allenato gli Allievi regionali, Under 18 e poi under 19 sempre regionali. C'era ds. Giorgio Bruschi, bravo, e dall'83/84 all'85/86 tra i suoi giovani Carnacina ha avuto Zanaga, Cestari,Bersanetti, Zuccolo, Astolfi.

 

 

Dei giovani Carnacina parla come una materia sulla quale lavorare, progettare, perfezionare tramite esercizi, prove d'allenamento. Perciò tanti appunti per farne applicazione da teorica a pratica, in un diario -quaderno pieno di disegni e schizzi.
Si ristruttura il Rovigo e Piero va al Contarina  del presidente Mario Bovolenta e del responsabile del settore giovanile Dino  Gotti. Carnacina ci sta due anni a Contarina, dove in Interregionale la prima squadra è allenata un anno Alberto Novelli (buono) e l'altro Sabbadin, sul quale Piero glissa. Lui si é sempre sentito soddisfatto di fornire giocatori alla prima squadra, sia che sia stato ad Adria, che a Rovigo , che a Contarina.

 

 

Poi nell' 88/89, lo contatta lo Scardovari perché Toni Scabin che ha portato la squadra in Promozione, rinuncia. Ci starà 4 anni: tre anni in Promozione, più l'ultimo in Eccellenza. Con Piero la squadra del presidente Mario Rosestolato in Promozione é sempre stata in alta classifica, mentre in Eccellenza é risultata 14esima.
Una stagione tutta memorizzata da Carnacina, statisticamente,
Ricordi indimenticabili per Piero. Come il gol più bello, quello di Moreno De Bei commentato, disegnato. Come l'azione più bella. Tutto raccontato da Piero per esteso, quell'88/89 a Scardovari, con tutti i particolari in cronaca, nel libro "Un anno vissuto intensamente".

 

 

Come la salvezza miracolo, lo spareggio vinto dallo Scardovari a Bagnoli contro il San Bonifacio dell'ex juventino Vignola, che il sottoscritto raccontò da cronista.
Che pubblico quei tempi per lo Scardovari. E che rapporto  quello di Carnacina con i suoi ragazzi. Per questo lo chiama la blasonata Adriese.
E' ancora Piero Cavallari , ritornato ds ad Adria , che lo chiama nel 92/93, in Promozione . Gira a scartamento ridotto quell' Adriese- giovane. Annata di sofferenze quindi , per il nostro Piero,  tanto più che poi  un brutto incidente d'auto ha fermato Carnacina.

 

 

Con signorilità , l'Adriese lo ha aspettato sostituendolo temporaneamente sulla panchina col suo pigmalione, il ds  Piero Cavallari. E con Carnacina di nuovo in panchina la squadra granata arrivò decima, sana e salva.
Mi ricordo che, anche all'ospedale, Piero sapeva scherzare sullo scampato pericolo.
L'anno dopo Piero ritorna nel  ferrarese, al Goro che nella Promozione emiliana arriverà 14esimo.
Ma l'anima di Piero è il settore giovanile. Così dal 94/95 a tutt'oggi, Carnacina si ancorerà  all'ambiente in cui vive, Porto Tolle, come responsabile del settore giovanile.
Diciamo anche che accompagnerà il nuovo ciclo del Porto Tolle del presidente Umberto Cavallari verso un risanamento economico.
Con Carnacina general manager  presto il Porto Tolle abbraccia la linea giovane. Ovvio che corre dei rischi in Seconda categoria. Come l'anno della retrocessione, partendo male con l'allenatore Penzo e suo figlio, migliorando poi con Giovanni Piombo sfiorando soltanto la salvezza.

 

 

Ai giovani Carnacína piace plasmare la personalità:<<L'evoluzione dei giovani e della loro età é velocissima, occorre psicologia e sensibilità adeguata>>. 
La velocità e l'infinito, accostati in Piero dalle situazioni della vita. Lui che ha sfiorato la
morte dirà:<< La vita è genetica".
 Sarà per questo che Carnacina è contento di trasmettere agli altri. E' stato così con Diego Tumiatti, Corrado Ferro, Sergio e Mauro Pezzolato, adesso con Fabrizio Zuccarin nel Delta 2000.
A Piero, uomo senza gelosie, piace l'organizzazione, il lavoro in équipe, per dei risultati migliori e programmati.
Quanto basta per capire perché sia successo nel bassopolesine la fusione tra il Porto Tolle, il Polesine Camerini e il Cà Venier. Di questo progetto - necessità me ne aveva parlato Carnacina ancora sei mesi prima che succedesse, cioè in tempi non sospetti da interessi particolari. Adesso da quella fusione è nata la società DELTA  2000, dei presidenti Umberto Cavallari e Argentino Pavanati che al Polesine Camerini con l'allenatore Zuccarin si era fatto onore in Prima. Per far maturare più velocemente i giovani nei campionati regionali. Per esigenze economiche, ma anche tecniche.

 

 

In un altro contesto territoriale ed economico, Carnacina sarebbe stato un trasmettitore scolastico ideale, attraverso le scuole in giro per le società sportive, impostando metodica e relative verifiche. Un movimento magari sostenuto nell'ambito dei comitati FIGC, con Fabiano Bovolenta e Lorenzo Zecca altrettanto importanti.
Per un calcio funzione sociale per i giovani.
Per adesso e per ancora sarà nel Delta 2000, sarà lì che Piero Carnacina, con quella voce da altoparlante incorporato, quando urlerà "fioi", darà semplicemente sé stesso per qualcos'altro  di migliore.

 

 

 

APPENDICE NEWS ( di Piero Carnacina, by www.pierocarnacina.it , maggio 2001) / CARNACINA RIFLESSIONE: IL CALCIO DEL 3° MILLENNIO ; C’E’ QUALCOSA DI NUOVO OGGI NEL SOLE, ANZI D’ANTICO

Ho avuto occasione di analizzare con molta calma e con il giusto tempo, l’attuale situazione dei Settori Giovanili. 
Capillare ricerca di talenti da parte delle grandi squadre, cura e professionalità nella ricerca, organizzazione  meticolosa dei Settori Giovanili delle squadre professioniste e non; e allora perché c’è quest’aria di imminente catastrofe, questa convinzione generalizzata che qualcosa non va. Perché i talenti non fioriscono come dovrebbero, perché l’entusiasmo dei ragazzi quando arrivano ai 16-18 anni scema con crescente e preoccupante progressione? 
Se restiamo ancorati ai luoghi comuni, ci viene da dire: “I giovani sono così, hanno sempre meno voglia di soffrire, hanno tutto e il contrario di tutto, pertanto è normale che non vogliamo e non riescano più a sacrificarsi.” 

 

 

E’ facile parlare così, ma è una vita che sento questi discorsi, da sempre la generazione precedente critica quella attuale. Il problema è a monte, è in noi, in noi che li alleniamo, in noi che siamo permeati di ottusità e presunzione, in noi che ormai maturi, non riusciamo ad adeguarci ad una società in continuo vorticoso mutamento. 
Pensiamo, per esempio, ai telefonini cellulari e alla impetuosa rivoluzione nelle abitudini, nei rapporti interpersonali, che questo piccolo oggetto sta provocando, un nuovo linguaggio sta emergendo dai messaggi che i giovani si inviano continuamente. 
Il mondo cambia, cambiano le abitudini, il linguaggio, e noi no, noi siamo fermi alle nostre consolidate abitudini, al nostro sempre uguale modo di rapportarci coi giovani. 

 

 

Dobbiamo studiare, non solo schemi e sistemi di allenamento, ma psicologia spicciola, dobbiamo occuparci dei piccoli uomini che ci vengono affidati e che si affidano a noi, dobbiamo rispettare la loro unicità, la loro capacità critica, la loro voglia di capire. Sono diversi da come eravamo noi, molto diversi, la timidezza è praticamente scomparsa, non hanno alcun timore di confrontarsi con noi adulti, vogliono capire, vogliono essere aiutati a capire. 
E’ necessario mettersi in discussione, comprendere che quella che ieri era una verità assoluta, oggi possa essere un qualcosa da ridisegnare. 

 

 

COSA FARE ? 

•        PARLARE 
•        ASCOLTARE 
•        CONFRONTARSI 
•        SPIEGARE 
•        FARLI DIVERTIRE 
•        RISPETTARLI 
•        DARE PIU’ DI QUELLO CHE SI RICEVE (lo apprezzano molto) 
•        ATTENTI A NON SBAGLIARE (te lo rinfacciano subito) 
•        COMPLICITA’ (immedesimarsi nei loro problemi) 
•        SEVERITA’ (non la disprezzano) 
•        COMPRENSIONE (ne hanno bisogno) 

 

 

 RAPPORTARSI CON LORO  quasi alla pari, la differenza di età esiste, ma ascoltare quello che hanno da dirci (anche se possono sembrare delle stupidaggini), perché alla loro età hanno diritto di essere “stupidi” . Lo eravamo anche noi, solo che per  timore tenevamo la nostra “stupidità” nascosta, non avevamo coraggio di affrontare gli adulti. 
Le nuove generazioni sono abituate a parlare, a ribattere, a contestare, a discutere. 
Era più comodo prima, quando sembrava ci stessero ascoltando. 

 

 

E’ più difficile ora che bisogna spiegare, parlare, convincere, ma è anche più gratificante. Bisogna addirittura stimolare di più il confronto, incoraggiarli a prendere delle decisioni e fare delle scelte, Perché se è vero che sono più sciolti, più liberi è altrettanto vero che non sono abituati a prendere delle decisioni, visto che c’è sempre qualcuno che pensa per loro, in casa, a scuola e nello sport.   
A me sta succedendo qualcosa di strano, a scuola dove lavoro (in segreteria) vengono a trovarmi parecchi ragazzini, addirittura 10-12 durante l’intervallo, sia maschi che femmine ( a fare filò) come dicevano i nostri “vecchi”. 

 

 

Ho sempre avuto un buon rapporto coi ragazzini, ma ora sto notando, che sono proprio loro a cercarmi. 
Hanno voglia di parlare con un “GRANDE”?. Con uno che pur essendo abbastanza avanti con gli anni (53 per la precisione) sa mettersi al loro livello, a parlare una lingua che comprendono e dal quale riescono a farsi capire. 
Non sono sicuro che sia così, mi fa piacere pensarlo, ma certo qualcosa di nuovo c’è. 
Parlare con loro, capirli, studiare il loro linguaggio non significa “calare le brache”, non per “dargliele tutte vinte”, ma per cercare di entrare in sintonia con il loro modo di essere. 

 

 

Siamo educatori e pertanto quando  è necessario bisogna intervenire anche duramente perché le regole vengano rispettate, ma sempre tenendo presente la parabola del FIGLIOL PRODIGO. La porta deve essere sempre aperta, chiunque può sempre rientrare anche dopo aver sbagliato, e dovrà essere accettato dal gruppo nel migliore dei modi, aiutandolo a superare eventuali momenti difficili. 
Non permissivismo, ma semplice comprensione , ricerca dei perché, non siamo dei giudici. 
Il nostro compito non è quello di eliminare di “tagliare” ma quello di accettare. 
Non devono gratificarci solo i risultati (peraltro importanti, è piacevole vincere), ma dobbiamo essere contenti quando riusciamo a collaborare fattivamente alla crescita di questi ometti alla ricerca di un futuro. 

 

 

L’allenatore è un leader, cosa non da poco in un momento in cui mancano per tutti i punti di riferimento. La famiglia è in difficoltà, la scuola ristagna, non si evolve, della politica è meglio non parlare. 

Gli istruttori sportivi possono avere una grande valenza nella crescita di questa gioventù alla disperata ricerca di motivazioni e  di esempi.. 
Dobbiamo essere coscienti di ciò e lavorare duramente per essere all’altezza di questo compito, e umilmente metterci costantemente in discussione, sensibili ai mutamenti continui di una società in veloce metamorfosi. 

 

 

MENTALITA’ 
PROFESSIONALITA’ 
CULTURA SPORTIVA 
Tutto questo è giusto se si vuole riuscire, ma non deve impregnarsi di tristezza, di noia. 
Dove sta scritto che non si possa essere professionali anche divertendosi e sorridendo. Vedi spesso allenamenti di squadre giovanili in cui il divertimento è completamente bandito. 

 

 

E’ UN GIOCO!!! 
 Bisogna divertirsi, i bambini devono tornare a casa dopo l’allenamento stanchi ma felici. Devono avere voglia di ritrovarsi coi compagni e, perché no, anche con l’allenatore. 
Una seduta di allenamento è come una scala,  si deve salire scalino dopo scalino, ma ogni tanto ci deve essere anche un pianerottolo dove rifiatare. 
Insegnare, con puntiglio, pretendere attenzione, ma lasciare sempre un po’ di spazio allo svago, al divertimento puro, non tendere troppo la corda. 
Insegnare divertendo e divertendoci, non è facile ci vuole preparazione, carattere, voglia di mettersi in discussione, capacità carismatica di mantenere il giusto equilibrio tra pretendere e concedere. 
Solo così il nostro lavoro sarà creativo e potremo mantenere intatta la capacità di sorprenderci.

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Piero Carnacina (sx) deus ex machina dei Tornei Giovanili di Porto Tolle, insieme a Mirko Mazzantini mister dell’Empoli nel 2010 ( ora alla Fiorentina) , premio ‘fedeltà’ per essere stato sempre presente al Torneo.
Poi per quanto riguarda la fotogallery ecco subito Piero Carnacina ‘giovane padred i famiglia’ insieme a sua moglie Tiziana Pezzolato e sua figlia Irene, quindi in kit Piero Carnacina & doctor Ettore Modonesi da Scardovari.
Vale a dire Famiglia & Calcio Life , di cui ci ha raccontato specifiche storie lo stesso Piero qui su questo sito. Mi piace riproporre la foto di Carnacina ‘pensieroso’ al rientro …fuori campo, per  la sua ‘unicità’ collegata ad una lontanissima intervista targata “Brunetti- Ciceruacchio” tra Scuola & Mondo Giovani by Sport.
A questo punto eccovi Piero Carnacina globetrotter nelle società by Delta del PO.
Partendo di bianconeri di Cà Venier 70/71 del presidente Giliati dove troviamo anche “El Biso” Furlan, Sergio Cester, Italo Donà, Biasioli, Terrentin etc etc.
Detto che Piero ha chiuso presto la sua carriera da giocatore, eccolo nelle giovanili del Rovigo 1985 insieme a Braghin, Taschin, Bardella, Lino Romagnolo, cioè lo staff tecnico del presidente Stivanello. Invece con riferimento alle ‘prime squadre’ ecco Carnacina mister dello Scardovari ‘poster estivo’col dirigente Riondino ( tra gli altri Moreno De Bei, Broggio, Giuriola, Maistro, Vettorello, Naisterello, i Banin, etc etc), quindi ancora Scardovari “Sua Eccellenza 1991” in ‘versione fumogeni’ by Fedelissimi ospitato a Porto Tolle ( con Antonio Pavanati altro ‘storico dirigente-allenatore’ nelle società del Delta del Po).
A seguire Carnacina mister granata Adriese 1992 griffata ‘Ciabatta’ in team col massaggiatore Trimurti (dx) e tra gli altri Benazzi, Cavriani, Zeffin, Bolognini-portiere, Mancin, etc etc.

 

 

 

Saltando le altre ‘squadre’ allenate da Piero Carnacina ( perché già proposte in altre rubriche sempre qui su www.polesinesport.it) , ricordiamo che Piero Carnacina è stato fautore della nascita società Delta 2000, per effetto di fusione tra Porto Tolle dell’indimenticabile presidente Umberto Cavallari, del Polesine Camerini del presidente Argentino Pavanati ( tuttora consigliere Figc Veneto, e del Cà Venier. Chi è sttao il primo allenatore del Delta 2000? Fabrizio Zuccarin poi in escalation col Delta 2000 di patron Mario Visentini poi approdato in Serie D e ora approdato allo stadio Gabrielli di Rovigo , logisticamente più ‘pronto’ per puntare alla Serie C.
Intanto a Porto Tolle Piero Carnacina l’abbiamo visto progettare stage per allenatori e Tornei giovanili a livello nazionale. Perciò eccolo in sala municipale a Porto Tolle tra Orlandi-presidente Panathlon Adria e Vito Zanellato presidente Consulta di Porto Tolle nella ‘canonica’ presentazione del 7° Torneo giovanile.
Ma Piero è ‘uomo di campo’ e un “Papà boys”, perciò eccolo tra tanti ragazzi sul campo di Porto Tolle con sfondo tajante Edoardo Duò un’altra vita tra i giovani.
Perciò eccovi la successiva foto dell’Empoli 2010 dei mister Mazzantini & Bombardieri.
Quindi by stage allenatori ecco Piero Carnacina tra Gigi Pasetti-Bologna e Dario Lazzarin-Chievo. Poi in quintetto con Costante Mantoan, Dino Gotti, boys Roccato e Lorenzo Maistro.
Tornando ai Tornei giovanili mi piace proporre Piero insieme a Gloria premiata nel Torneo 2007 come “Miss Simpatia” , poi Carnacina  a fianco di Lisa Roncon – Adriatic Lng e Vito Zanellato sui ‘gradini’ della tribuna stadio Scardovari intitolato a ‘Moreno De Bei’, perché con sfondo Bortolotti e Bonandini storici dirigenti della società delle “Tre Esse”.
Cioè dello Scardovari, dove troviamo sul campo Piero Carnacina insieme a Franco Monti, Luca Gotti, Sergio Bortolotti, Gilberto Siviero in maglia viola dedicata a “El Ghebo” Moreno De Bei.
Per quanto riguarda la ‘sensibilità di Piero Carnacina vi propongo alcuni ‘passaggi’ tra Sport & Life. Partendo da Piero col boys Boccato e col mitico Nevio Scala che giocò nell’Adriese la sua ultima stagione quando Piero era mister nelle Giovanile e bomber Diego Tumiatti esordì in Serie C. Rapporti indimenticabili, come onorare la scomparsa prematura di Diego Tumiatti organizzando un ‘amarcord sul campo con lo steso Nevio Scala che ho fotografato insieme a tutta la Tumiati Family negli spogliatoi ( purtroppo l’amichevole saltò ‘causa maltempo’). Con riferimento ad un’altra storia di ‘cuore by Delta del Po” ecco Piero insieme ai suoi amici storici, cioè Franzoso, Negri, Binatti, Santin , Rossi coi quali abbiamo passato una serata da ‘notte fonda’ tra Sport , Fisarmonica, cantastorie e poesie-filastrocca, mentre Lobe Maistro & Friends … completavano l’opera tra i tavoli. Amicizie ndimenticabili, come quella di Piero Carnacina col bomber coi baffi PF Giuriola e il presidente Mario Rosestolato ( vedi foto trio a Scardovari-tribuna).

 

 

 

Tornando a casa Porto Tolle ecco Piero con maglietta logo “Delta 2000” in sala organizzativa Tornei Giovanili insieme a Luca Crepaldi, Vito Zanellato, Franco Lodi.
Poi Piero in dialogo con player Delta PT young , mentre il sottoscritto è ‘walkie talky’ con player Matteo Dall’Ara (ora titolare nell’Adriese capolista in Eccellenza).
Ovviamente Piero Carnacina è sempre un ‘libro aperto’ e tutto da raccontare come abbiamo fatto con Renzo Sarti durante la trasmissione “Cuore Adriese” che troverete su You tube ) intanto eccolo in foto coi noti old Gigi Pasetti e Mario Manfrini oltre che coi younc Baretta & Faccon del Settore Giovanile del Padova.
E come è stato durante la presentazione organizzata del Libro “Di Angolo in Angolo “ written by Pino Lazzaro ( vedi Evento story raccontato in altra rubrica sempre qui su www.polesinesport.it) ; intanto eccolo in foto con Diego Scabin organizzatore , Francesco Ferro ( presentatore serata insieme al sottoscritto), Marco Scarpa osservatore speciale anche all’estero by Figc nazionale , e ovviamente Pino Lazzaro (baffi) & friends. chioggiotti.
Ricordato che a Piero Carnacina era stata contattato anche per essere “Delegato Figc Rovigo” e che comunque il suo ‘animus’ è di essere “Campione & Signore” pro Delta del Po International, sono contento di proporvelo come presidente del Porto Tolle Asd by trittico flash. Partendo dalla home page societaria ( aforisma by Ferenc Puskas non …un filoso , ma quello del ‘tiro alla Puskas’ che colpiva la palla mentre ‘scendeva’ e così ‘scendeva’ anche sotto la traversa del portiere con una parabola …tutta da capire).
Quindi il poster con la scritta Campioni per la gioia esplosiva di capitan Luca Passarella & Friends, infine in foto poster con Piero Carnacina ‘nel blu più di tutti’ come Papà Boyr dei ragazzi allenati dal suo ‘figlioccio’ filosofico Sandro Tessarin ( perché …abituato allo stesso ‘spartito’ musicale) e i giocatori praticamente tutti figli ‘deltini’ di Ciceruacchio-Brunetti.
La foto finale? Eccola come da manifesto by Tornei Giovanissimi nel Delta del Po, perché Piero Carnacina l’ho fotografato a bordo campo col ‘ombrellone protettivo aperto” su Fabio Maistro ( ora nella Primavera della Fiorentina) e il ‘simbolico’ ragazzo ‘innominato’ di Porto Tolle & Delta del Po in quanto icona …Papà Boys.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it