Polesine & La Grande Alluvione del 1951/ Raccolta di Testimonianze by Studenti. Quelle di Mottaran e Colla da Crespino


Con riferimento alla Grande Alluvione del 1951, continuiamo proponendovi in sequenza la ottava e la nona  delle “testimonianze by studenti”, cioè quelle di Mottaran Guido e Colla Angelo, rispettivamente raccolte da Riccardo Mottaran e Massimo Panin.
Tra l’altro ragazzi che conosco bene perché sono stati ‘piccoli calciatori’ nella Fulgor Crespino, la squadra di cui sono stato dirigente e allenatore anche a livello giovanile.
Senza contare che anche il sottoscritto (classe 1946) abitava al Borgo Aguiaro a pochi passi dalla casa di Mottaran, che anch’io ricordo di essere stato sul tetto della casa, di aver visto l’Alluvione arrivare da dietro casa, e di essere stato sfollato sull’argine del Po, mentre i miei due fratelli più grandi andarono ‘sfollati’ da nostri parenti nel padovano. Come ricordo anche un particolare di una persona sulla zattera fatta da ‘due bidoni uniti’ che però si sono ‘sciolti’ ed hanno lasciato cadere in acqua le ‘due persone a bordo’ con relativa ‘gabbia col cardellino’.
Ma restiamo ‘agganciati’ a Riccardo Mottaran e a Massimo Panin e al loro ‘tandem di testimonianze’ che proponiamo col ‘pensiero/prologo’ di “Jani de la ruspa” e che fanno parte delle “Testimonianze raccolte dalla Classe III^  B della Scuola Statale Vincenzo Carravieri di Crespino“, anno scolastico 1991-92” .

PREMESSA/PENSIERO di “Jani de la rampa”

<< … quanta àcoa, la notte dell’aluvion !

E per misi e misi
L’àcoa parìa rivare fin a i Monti Ugànej,
e i me pomari: stava fora co la testa
come si no i volesse niegarse
in te chel mare pien de robattaria de ogni sorta
cà stava a ramengar
cofà i pensieri de an vecio insemenio…>>.

PRIMA TESTIMONIANZA/ MOTTARAN GUIDO, residente a CRESPINO, Via Aguiaro ( Raccolta da Mottaran Riccardo)

<< Avevo nove anni, abitavo a Crespino, in via Aguiaro, frequentavo la scuola elementare e avevo saputo che il Po aveva rotto e l’acqua stava per arrivare perché per le strade passavano le macchine con gli altoparlanti.
Nelle ultime ore che hanno preceduto l’arrivo dell’ acqua mio padre ed io abbiamo portato tutti i mobili al primo piano.
Arrivò l’acqua da Canalnovo e scorreva con molta velocità e distruggeva e portava con sé tutto quello che trovava.
La mia casa venne allagata fino al primo piano.
Mi sono rifugiato a Viareggio presso una famiglia che a quel tempo abitava in un albergo.
Sono tornato dopo tre mesi. >>.

SECONDA TESTIMONIANZA/ COLLA ANGELO, residente a CRESPINO, via Santa Maura ( raccolta da Massimo Panin)

<< “ Avevo 19 anni, ero un apprendista falegname a Crespino, in via Santa Maura”.
La sera prima dell’accaduto eravamo già al corrente del fatto tramite certe persone che giravano con l’altoparlante.
Nelle ultime ore abbiamo trasportato i mobili al secondo piano e tutto il bestiame l’abbiamo portato da dei parenti sull’argine del PO.
L’acqua arriva da nord-est, la mia casa viene allagata fino al primo piano ed anche quella dei vicini.
Dove ti sei rifugiato? Sei andato via? Dove sei andato e con chi?
“ Io e la mia famiglia ci siamo rifugiati sull’argine del Po, presso la via ‘Passetto’ in casa da dei parenti. Siamo tornati dopo 3 mesi.
L’acqua se ne era andata a fine gennaio.
La alluvione del ’51 ha provocato la morte di moltissimi animali; in campagna il raccolto completamente distrutto. >>



EXTRATIME by SS/ La cover dei ‘due uomini in barca’ è foto d’archivio a carattere ‘generale’ sull’Alluvione del 1951, come le successive altre due foto ‘tra acqua e case’.
In chiusura, giusto per agganciare la logistica, ecco la foto della chiesa del Borgo Aguiaro, con vista dal punto dove c’era la ‘pompa dell’acqua’ , e relativa all’Oratorio dedicato ai SS.Pietro e Paolo, cui è dedicata la canonica processione dei fedeli. 



Sergio Sottovia
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