Razdore, “Assassinio dell’Avdagna” a Ceneselli: vigilia della Befana nel 1908, impunito, ma ‘confessato’ nel 1955 ad un emigrante a New York/ Lo racconta Germano Furini nel suo libro... Storie e leggende di un paese piccolo piccolo...1900-1950


28/07/2023

Il fatto è successo la notte della domenica 5 gennaio 1908, vigilia dell’Epifania: sul ponticello dell’Avdagna venne ucciso Razdore, l’amministratore-capofamiglia della grossa azienda agricola denominate Le Murande. 

L’assassinio rimase impunito  e lo è tuttora, come ha scritto l’ottantenne artigiano-scrittore Germano Furini nel suo libro su Ceneselli dl titolo “ Storie e leggende di un paese piccolo piccolo...1900-1950”.

Ma nel 1955 un emigrante al ritorno da New York   raccontò che un altro cenesellese emigrato diventò suo amico e in punto di morte gli confessò così un fatto terribile: <<Mi son tenuto dentro un segreto terribile che mi ha tormentato sempre! Sono io l’omicida dell’Avdagna.>>.

Nessuno mai riaprì il ‘caso’ e ...quel delitto è rimasto impunito.

Queste e altre sono le “Storie e leggende di un paese piccolo piccolo...” , capitate a Ceneselli nel periodo storico 1900-1950” e che Germano Furini – come spiega nel seguente reportage l’amico Franco Rizzi cantastorie dell’Altopolesine – ha ricordato con questa considerazione “Dedico questi brevi racconti a mio nipote Federico perché un giorno, quando sarà adulto, possa conoscere un po’ le sue radici”.

 

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 27.07.2023)/  GERMANO FURINI NEL SUO LIBRO "STORIE E LEGGENDE DI UN PAESE PICCOLO PICCOLO..." RACCONTA ANCHE UN DELITTO DEL 1908 A CENESELLI E CONFESSATO DALL'OMICIDA A NEW YORT NEL 1955 MA ... RIMASTO IMPUNITO

L’ultraottantenne Germano Furini, un artigiano ancora in piena attività, è conosciuto e benvoluto da tutti; ricordiamo pure che fece la guardia venatoria per parecchi anni, essendosi sempre distinto per la severità condita di umanità.

Ha recentemente dato alle stampe un piccolo libro, Storie e leggende di un paese piccolo piccolo… Periodo storico 1900-1950.

Ringrazia gli amici per averlo incoraggiato a pubblicare i suoi ricordi paesani, il dottor Giorgio Miatto per averlo aiutato nella stesura. “Dedico questi brevi racconti a mio nipote Federico perché un giorno, quando sarà adulto, possa conoscere un po’ le sue radici”.

Germano Furini prova riconoscenza e gratitudine per Ceneselli, “che mi ha dato la possibilità di vivere bene, lavorare, farmi una famiglia e crescere serenamente i miei figli”. (FOTO ALLEGATA: IL CENTRO DI CENESELLI VISTO DALL’ALTO NEL 1910).

Tra i vari racconti, tutti genuini e coinvolgenti, merita attenzione l’”Assassinio dell’Avdagna”, rimasto impunito.

Era la sera di domenica 5 gennaio 1908, il giorno dopo sarebbe stata l’Epifania. Alle 23 all’Hostaria, locale periferico, cinque clienti avevano deciso di tornarsene a casa, dopo una serata di briscole e bevute. S’incamminarono in una notte buia, fredda e nebbiosa ma si respirava ancora l’atmosfera gioiosa delle festività natalizie.

Dovevano attraversare la passerella pedonale sul fiumiciattolo Fratta, chiamata Avdagna e sul manufatto sentirono un paio di colpi di doppietta: ma come? A quest’ora dovevano essere solo dei bracconieri, pensarono. Erano tutti cacciatori e di fucili s’intendevano assai. Fecero tutti un lungo giro onde non passare nel punto dove s’erano sentiti gli spari.

Alle 7 alcune donne attraversarono a piedi l’Avdagna per andare a messa e “nella semioscurità videro un cadavere ricoperto di sangue con una parte del corpo sospesa sul bordo del ponticello. Impaurite proseguirono e andarono a messa. A ritorno trovarono molta gente attorno all’uomo accoppato”. Si trattava del Razdore, l’amministratore-capofamiglia della grossa azienda agricola denominate Le Murande, un uomo onesto e stimato. Il giorno prima aveva venduto molto bestiame incassando parecchi soldi. Si pensò subito che lo avessero impallinato per rubargli il portafoglio gonfio di banconote frutto della compravendita. 

“A quei tempi, infatti, nei piccoli paesi, il capofamiglia usava portare sempre con sé i soldi. In paese si disse, però, che l’assassino aveva trovato sul cadavere solo poche palanche”.

I reali carabinieri di Castelmassa avviarono subito le indagini ma l’omicidio rimase impunito per sempre.

Nel 1955 un emigrante al ritorno da New York   raccontò che un altro cenesellese emigrato diventò suo amico e in punto di morte gli confessò un fatto terribile.

“Mi son tenuto dentro un segreto terribile che mi ha tormentato sempre! Sono io l’omicida dell’Avdagna”.

Aveva allora saputo della grossa somma incassata dal Razdore e, per rubargli i schei, lo aveva ucciso, un delitto feroce ma inutile.

“Dopo aver commesso l’omicidio, per paura di essere scoperto, era fuggito in America, vivendo una vita infelice, angosciato e consumato dal grande rimorso. Il racconto non suscitò nessuna reazione particolare in paese: i protagonisti erano morti da tempo e nessuno ricordava più il fatto. Dopo qualche giorno, sistemati i propri affari, l’emigrante tornò negli Usa e a Ceneselli nessuno parlò più del delitto”. 

Nemmeno l’autorità giudiziaria riaprì il caso archiviato senza colpevoli da troppi decenni.

 

EXTRATIME by SS/ Innanzitutto una domanda a Noi stessi e a Chi di dovere ( compresi Carabinieri sul Territorio ed Organismi Istituzionali competenti...) . Poichè la Verità non si prescrive col...passare del tempo , insomma NON SI PRESCRIVE neppure per Legge,  come giornalisti anche se di periferia, questa News era d'obbligo anche per ripartire dal LIBRO e dallo stesso Germano Furini, per 'risalire' alla Verità facendo ATTI & INDAGINI di Ufficio doverosi.

Insomma eccovi in cover il libro che vale la pena anche per questo di leggere , perchè scritto da Germano Furini, dal titolo...evidente, con relativa foto di Ceneselli come da cartolina datata 1910, proposta anche in fotogallery in modo specifico; tutto come 'motivo' di ulteriore ricerca verso la Verità che rende onore ai discendenti del Razdore e degli italiani, sia emigrati che residenti a Ceneselli e ...dintorni dello Stivale italiano ( non è difficile sapere oggi chi è partito da Ceneselli in quei tempi, post omicidio...) .

Certo il tempo è passato, ma...ricordo bene quando mi era arrivata una mail da Pietro Orlandi, e  parlava della scomparsa di Emanuela Orlandi chiedendo ...Verità anche al Vaticano, e purtroppo non pubblicai quella notizia-richiesta, ma la girai ad altri... Ebbene adesso , la News by Ceneselli la pubblichiamo direttamente , con la notizia dell'Omicidio di Ceneselli, giusto per sollecitare direttamente in CHI ci legge ( in primis Istituzioni) il dovuto approfondimento , senza cancellarlo mai dalla nostra Memoria dove la Verità dovrebbe essere sempre di casa e quindi ...ricercata.

 

 

Franco Rizzi & Sergio Sottovia

www.polesinesport.it