Ricchieri Antonio, “Vero Dilettante” nella stanza dei bottoni professionisti


03/03/2010

A Rovigo e Costa ci sono state due serate impregnate di calcio dilettantistico. E' lì che il riferimento a Toni Ricchieri, il Re dei Dilettanti, é diventato naturale...
A Rovigo c'era la riunione delle società polesane con premiazioni delle vincenti della passata stagione e gli approfondimenti con lo staff dirigenziale veneto in vista delle elezioni post-Ruzzene di domenica prossima a Mestre. A Costa di Rovigo la presentazione, da parte dei sindaci Giuseppe Boscolo e Antonio Bombonato, del libro "a Costa il calcio (1926 - 1995) ...una storia" , col suo richiamo alla memoria e i valori del calcio dilettantistico.
Una serata questa (presente l'Assessore provinciale Virgili),  che ha avuto come cerimoniere l'indigeno calciatore Luciano Ravagnani oggi "la penna del rugby", e come relatori quel toscanaccio di Renzo Ulivieri, allenatore del Padova ma una vita in serie A. E quando si é scavato sul "bene e il male" del calcio dilettanti é emerso, chiamato in causa come una vestale da Camillo Norbiato presidente Coni Veneto, Beppe Osti Coni RO, Clelio Mazzo Figc RO, tutto lo spessore morale di Antonio Ricchieri.
Una vita per lo sport, Toni pilota di rally passato dal canottaggio al calcio, fino ...alla stanza dei bottoni della Figc romana. Classe 1928, Ricchieri (in foto, con i dirigenti benemeriti, tra cui Polli del Due Torri e Brazzorotto del Boara Pol) ha scalato la montagna del "Pianeta calcio" fino ad essere decisionale nella stanza dei bottoni , vestale dei valori profondi. Primi passi istituzionali da vicepresidente del Rovigo dell'epoca di Mantero e Gasparetto, poi 8 anni consigliere regionale prima di essere per 4 anni presidente della Figc veneta e poi consigliere federale a Roma per 2 anni. Vicepresidente federale e, dal 1978 su indicazione di Franchi,  presidente della Lega Dilettanti per 10 anni.
Dopo il Commissariato di Carraro è diventato vicepresidente vicario unico, accanto al presidente Matarrese. Un'escalation di incarichi che ad esclusione della Nazionale, fino al controllo di tutte le altre nazionali ( under 21, 18, 16, 15 e scolastica), più il commissariamento del Calcio a 5 e del calcio femminile. Ricchieri ha curato l'organizzazione esterna di tutte le manifestazioni di calcio all'estero , oltre a far parte del Comitato esecutivo di << Italia 90>> con Carraro, Matarrese, Blatter ( segretario generale Fifa) e Luca di Montezemolo direttore.
Perciò Ricchieri ha partecipato a tre mondiali, Spagna, Messico e Italia e due Olimpiadi, cioè Seul 1988 e Barcellona 1992. Facendo rispettare il calcio dilettanti dal professionismo, nella riforma dello Statuto e nei campionati, ottenendo sgravi fiscali in un mondo <calamitato> dai potenti. Ha la soddisfazione della vittoria con l'Under 21 agli Europei in Svezia.
Una presenza a garanzia dei valori del dilettantismo in un mondo dipendente dal Dio denaro. Per Antonio Ricchieri alcune decisioni dell'ultima era Matarrese erano difficili da digerire, tant'è che nell'estate del 1992 controfirmò il suo ultimo bilancio federale e non si ricandidò. Lui, "Toni il Dilettante" che aveva detto di star bene solo quando ritornava a casa, poteva finalmente star più vicino a sua moglie Gabriella e ai suoi figli. E anche Rovigo- cultura ha guadagnato dal ritorno a casa di Toni Ricchieri, visto che è stato alla presidenza del Panathlon e del Circolo della Stampa.
Quando la signora Gabriella mi ha raccontato del <suo> Toni mostrandomi tante foto del Ricchieri familiare ed istituzionale,  ho avuto la sensazione che l'onda lunga del pensiero del <presidente Ricchieri> fosse in grado di produrre ancora i suoi effetti. Lo si é sentito nelle riunioni di Costa e Rovigo. Ne ha bisogno il "Pianeta Calcio" per depurarsi da problemi di "grandeur", e per ritrovare la sua centralità sociale.



24.11.2004

Sergio Sottovia

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