Ronconi Guido & “La Crespino che non conosci”, special libro story tra ‘dati archivio e amarcord’/ Dal mito di Fetonte alla ‘sommossa’ vs Napoleone, i Mulini sul Po di Bacchelli, la Carboneria nata con Foresti… fino al Museo delle Acque


E’ uscito-pubblicato il libro di Guido Ronconi, denso e intenso, un bel tomo di 350 pagine, di quelle che piacciono agli amanti della Storia locale ‘contestualizzata’ con la Grande Storia e gli amarcord e aneddoti ‘raccolti’ tra la Gente…
Non un libro accademico, ma un Libro ‘reale’, uno di quei libri che si scrivono solo ‘una volta nella vita’ perché …ci occorre una vita per scriverli.
Come ha fatto Guido Ronconi, da sempre innamorato della sua Crespino tanto da essere un ‘ricercatore’ di fatti, atti, persone che finalmente ha potuto ‘convogliare’ in questo suo Libro dal doppio titolo emblematico “La Crespino che non conosci – The dark side of Crespino” che io definisco by heart & mind.
E che ho letto  con tantissimo interesse questa settimana , dopo averne parlato più volte con ‘Guidone’ ben sapendo che Lui di cose da raccontare ne aveva tantissime e peraltro frutto di tanta ricerca sia d’archivio comunale che on the road, frutto di quella stessa sua immensa passione che l’aveva portato a ‘regalare’ alla Comunità di Crespino quel “Museo delle Acque” che …insegna tante cose.
Un Libro da promuovere come “Prototipo” sia per la sua ‘concretezza data-base’ e sia perché Crespino stessa è un prototipo in the world, per tutti gli avvenimenti che la caratterizzano , partendo da quelli citati nel titolo.
Ma Ronconi è un personaggio schivo e allora non parlo più di Lui ma vi spiego tout court motivazioni e caratteristiche del Libro stesso , proponendovi direttamente in sequenza il ‘pensiero’ stesso dell’Autore oltre alla ‘prefazione’ di Gianni Sparapan, rimandandovi in calce al nostro tradizionale Extratime per ulteriori commenti legati anche alla fotogallery.

 


 

 

 

Non tutta quella che avrei potuto e voluto mettere, ma quel poco che ho pensato necessario a contestualizzare gli ‘argomenti’ del Libro rinunciando ad onorare l’Autore come meritava , anche nel rispetto della sua volontà certificativa della sua umiltà e ritrosia.
Anche perché dopo avergli indicato il ‘canovaccio’ di questa per me doverosa promotion, Lui l’Autore del Libro mi ha scritto: << Ciao Sergio fai come meglio credi, però cerca di essere più discreto possibile, al massimo una foto con Giorgio e Ziviani… Ti saluto>>.
E così praticamente , scegliendo questa strutturazione , il Libro si presenta da solo ( anche se la ‘presentazione ufficiale ci sarà sabato 18 cm al Teatro parrocchiale di Crespino) senza ‘intermediazioni mie che potrebbero non essere rispettose’ del  pensiero di Ronconi, perché visto i tanti ‘dati storici certificativi’ il suo pensiero-racconto si spiega benissimo, abbinato a quello di Sparapan, tra Presentazione, Postfazione e Ringraziamenti finali.

 

 

 

VIAGGIO STORY – PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GUIDO RONCONI “LA CRESPINO CHE NON CONOSCI”  / THE DARK SIDE OF CRESPINO
Editing e Graphic Design a cura di Enrico Ronconi ( in copertina “Il mito di Fetonte”).
Editore e stampa : Gieffe edizioni srl/ Prima edizione: novembre 2021; pagine totali 347)/
BIOGRAFIA FLASH DELL’AUTORE  GUIDO RONCONI
( Guido Ronconi, meglio conosciuto come “Picio”, nato a Crespino nel 1948, co-autore del fotolibro “Crespinesi in Fotografia” nonché ideatore e creatore del “Museo delle Acque”, interessato ed appassionato da sempre alla storia ed alla musica).

CITAZIONE D’APERTURA DEL PROF. ALESSANDRO BARBERO
“ Memoria e Storia sono due cose diverse. La memoria è parziale, soggettiva, spesso intima, perché derivata da ricordi personali e familiari.
La Storia, all’opposto, è il tentativo di superare le tante vicende singole, di inquadrarle in un contesto, di riconoscere anche la complessità e le mille sfaccettature del reale.
Memoria e Storia perciò sono antitetiche.”

 

 

 

 
PREFAZIONE DI GIANNI SPARAPAN
Ci sono paesi fortunati.
Tra questi, Crespino, provincia di Rovigo.
Un paese fortunato per la sua storia, che affonda radici così lontane da ricollegarsi addirittura alla mitologia greca. Non per niente la piazza centrale di Crespino è Piazza Fetonte, di cui non diciamo niente per non far torto al lettore, dal momento che tanti hanno già detto sull’argomento cose trite e ritrite.
Fortunato anche per la storia moderna e contemporanea.
Questo paese, infatti, fu noto alle cronache in età napoleonica per i fatti di ribellione popolare antifrancese culminati nella ferocia delle disposizioni del Còrso che privarono dei diritti di cittadinanza tutti i Crespinesi, con il triste epilogo della morte per ghigliottina di un pescatore, assassinato nella piazza del Mercato il 14 ottobre 1806.
Di più ancora: Crespino può a ragione definirsi, con Fratta Polesine, il centro della cospirazione carbonara non solo del Polesine, ma anche del Veneto.
E’ un paese altresì fortunato per la bellezza di numerosi palazzi signorili, da Villa Principe Pio a villa Marzolla, da Villa Bevilacqua a Villa Gianesini.
Ma più ancora per avere conservato pressoché intatta una gran mole di documenti negli archivi comunali, cosa non consueta in altri Comuni ( se penso al mio, Villadose, mi rattrista il pensiero che nel dopoguerra proprio nel sottotetto del Palazzo Municipale furono ospitate varie famiglie indigenti che avevano a loro disposizione tutto l’archivio, di cui si servirono abbondantemente sia per accendere il fuoco, sia anche per altri usi).

 

 

 

Ma Crespino è fortunata anche perché tra i suoi concittadini ha persone come Guido Ronconi che in virtù di quella documentazione ora ne divulga la storia. Ci sono certamente, in ogni paese, persone che amano il proprio territorio, ma non tutte possiedono la competenza nella ricerca e la passione di raccontare.
Guido Ronconi ama il suo paese, ne è l’anima , ma è pure il ricercatore di oggetti della tradizione contadina, canapina, della pesca, della navigazione, dei molini sul PO, e addirittura possiede migliaia di foto di luoghi e persone della Crespino di ieri.  Adesso dà alle stampe il frutto della sua ricerca attenta e intelligente quanto appassionata e densa di umanità. Ne esce un affresco che resterà nella memoria locale e provinciale. Si chiama “ La Crespino che non conosci”.
E’ un’opera che si legge d’un fiato, gradevolmente, tanto è fluida nello stile, chiara nell’esposizione, precisa e varia nei contenuti.
“Picio”, così è chiamato bonariamente dalla gente di Crespino, scrive come parla, senza nessuna preoccupazione di natura accademica o formalistica. Racconta, come facevano i nostri vecchi, la storia del suo paese, passando in rassegna luoghi, monumenti, edifici, episodi, cronaca spicciola e pagine di storia popolare, anche drammatiche, ma soprattutto ridà vita alla gente di Crespino e delle sue borgate, così ricca e varia di tipi umani. Nello sfondo della narrazione, fluisce il PO, il Grande Padre anche per la gente di Crespino.
Ne esce davvero uno spaccato di vita che è una miniera di conoscenze non solo per i Crespinesi: un’opera sicuramente destinata a rimanere tra i testi di storia locale della nostra Provincia e punto di riferimento per ulteriori ricerche di altre persone appassionate del nostro passato.

 

 

 

PREMESSA  DELL’AUTORE GUIDO RONCONI
Nella vita ci sono momenti in cui c’è una specie di molla che scatta e ti spinge a far qualcosa. Io ricordo due occasioni particolari in cui questo è successo in me.
La prima anni fa quando, dopo aver ritrovato a casa di mio suocero la documentazione riguardante la “Lega di Miglioramento fra operai braccianti di Crespino”, leggendola mi convinsi che al memoria di quella gente non poteva andare perduta ed è così che con l’aiuto di alcuni amici , decisi di dare vita al “Museo delle Acque”.
La seconda occasione si è manifestata in questo periodo, in cui per una serie di circostanze, quali il tempo a disposizione dovuto al momento particolare, l’insistenza di Giannina e amici, mi sono deciso a scrivere – con tutti i limiti che sono conscio di avere – per raccontare quella parte della storia di questo paese e della sua gente, che ho ricostruito nel corso di questi anni di ricerca e di studio, che penso la maggior parte di voi non conosca.

 

 

 

Non si tratta della solita Storia Accademica, che parte dall’antichità per arrivare ai giorni nostri, ma quella Storia conosciuta attraverso la consultazione di tanti documenti d’archivio e, cosa non meno importante, dei tanti aneddoti che ho potuto fare miei, grazie alla fortuna di essere stato spettatore di quella narrazione popolare che aveva come palcoscenico le osterie o addirittura le stalle ( come raccontato da Ermanno Olmi ne L’Albero degli zoccoli).
E’ una storia apparentemente minore ma ugualmente essenziale, compresi nomi e cognomi non corretti ma sempre fedeli alle fonti utilizzate, infatti, come afferma il prof. Barbero, conosciuto storico e divulgatore:” Si ricorda la Storia per i grandi personaggi, le grandi battaglie, ma per comprenderla fino in fondo bisogna conoscere anche i personaggi minori, di contorno, se situazioni, il contesto. Solo allora si potrà dar un giudizio il più imparziale possibile”.
Per rendere leggera e piacevole la lettura di queste pagine è mia intenzione riportare non solo i fatti storici documentati, ma arricchire il racconto con aneddoti e personaggi, per fare in modo che i vari temi toccati vengano sentiti dal lettore come più reali e vicini.
Eccone un saggio.

 

 

 

SOMMARIO  DEGLI ARGOMENTI TRATTATI
 ( N.B: : Nel Libro sono citati nell’ultima pagina col titolo “ INDICE ED ARGOMENTI TRATTATI, ma noi che conosciamo bene l’Autore fin dall’infanzia, ci permettiamo di ‘citarveli’ subito perché sono ‘argomenti’ di interesse ‘PROTOTIPO’ sia a livello nazionale che internazionale, sia sotto l’aspetto storico che culturale, come …il citato Libro “LA CRESPINO CHE NON CONOSCI” written by GUIDO RONCONI con la sua straordinaria competenza e passione ‘da una vita’ pro Crespino in the world).
INDICE/ Prefazione, Pag 1; Premessa, Pag 3; “Ciriba” incontra S.A. il Principe Massimiliano d’Austria, Pag 5; Le epidemie a Crespino, Pag 16; L’insorgenza antinapoleonica del 1805-1807, Pag 23; Gli Ebrei a Crespino, Pag 43; Crespino culla della Carboneria in Polesine, Pag 47; Il nuovo municipio e la nuova piazza, PAg 58; I Garibaldini crespinesi, Pag 73; L’emigrazione, Pag 82; L’Alluvione del 1951, Pag 111; La prima guerra mondiale, Pag 124; Il Fascismo locale, Pag 145; La seconda Guerra mondiale, Pag 161;  Gli Esposti, Pag 178; La musica e lo spettacolo, Pag 183; Le osterie, Pag 217; La Fiera e la Tombola, Pag 235; La Medicina, Pag 244; Il mito di Fetonte, Pag 247; Le Tasse, Pag 250; I Mulini ed il Po, Pag 254; Il Penale, Pag 278; La Scuola, Pag 289; Il Lavoro, Pag 296; Il Patrimonio artistico e culturale, Pag 304./ INFINE : Fonti utilizzate, Pag 328; Considerazioni e Ringraziamenti , Pag 330; Loghi e Timbri delle storiche attività commerciali ed artigianale, Pag 331; Permesso dell’AUTORE , Pag 346.////

 

 

 

POSTFAZIONE: FONTI UTILIZZATE – SPIEGAZIONE DELL’AUTORE GUIDO RONCONI
Questo libro attinge a pieno da più fonti che si intrecciano tra di loro; non si può parlare di vera e propria bibliografia in quanto, non si tratta di una pubblicazione accademica, bensì un testo che potremmo definire popolare.
La narrazione è stata elaborata non solo sulla base di fonti scritte, iconografiche, materiali ed orali, ma sono stati considerati “fonti potenziali” anche tutti gli elementi di realtà e di vita vissuta, di qualunque natura e genere, forniti dai concittadini Crespinesi che, sulla base di un mio criterio di autorevolezza, competenza e credibilità a volte hanno confermato o meno i fatti più recenti riportati negli argomenti trattati.
Per quanto riguarda le fonti scritte è stato utilizzato l’archivio storico del Comune di Crespino. Ebbi l’incarico dalle precedenti Amministrazioni Comunali di recuperare nonché riorganizzare, sotto tutti i punti di vista, con metodo e criterio, tutti i materiali presenti. Dapprima ho proceduto strutturando, allestendo e recuperando opportunamente tutte le scaffalature originali. Questa sistemazione ha permesso facilità d’accesso e rapida fruizione dei faldoni, ovviamente preservando l’originale cronistoria annuale. Poi le operazioni di recupero hanno incluso anche il restauro di vecchi tavoli, selfie, divanetti, leggii, macchine da scrivere e strumenti musicali. E’ stata un’opportunità che mi ha permesso di “vivere” in prima persona l’archivio e la storia di Crespino.
Per quanto riguarda invece quella che chiamiamo “memoria” , si sono ascritte fonti come documenti personali conservati negli anni e gentilmente concessi da privati per consultazione.

 

 

 

Tra le fonti iconografiche invece sono stati annoverati affreschi, dipinti, le espressioni artistiche in genere, le mappe storiche e geopolitiche, le fotografie, la musica e i film in cui Crespino era coinvolto.
Parlando delle fonti materiali , in questo insieme, possiamo includere i reperti museali, o fonti museali, le fonti architettoniche e tutta l’oggettistica riportata sotto forma di immagini, ma anche gli oggetti familiari riferiti alla storia generazionale o alla storia personale dei soggetti citati.
Infine, la fonte orale riportata nel libro include discussioni, testimonianze e racconti che arrivano dal passato. Auspico abbiano fornito al lettore un apporto notevole nello studio della conoscenza di Crespino, non solo come realtà toponomastica, bensì come patrimonio immateriale di conoscenze umane. Più in generale le fonti orali sono risultate indispensabili per tutte quelle situazioni dove il documento scritto non esiste o è presnete in maniera episodica o comunque insufficiente. La storia contenuta nei libri di testo non ha sempre molta possibilità di ancorarsi agli elementi della realtà contemporanea che i giovani lettori vivono durante la lettura. L’incontro con testimoni di eventi storici crespinesi di rilevanza ha un enorme potere di incidenza in questo senso: il contatto con l’emotività, con la sofferenza o con la gioia di certe narrazioni. L’auspicio era quello di risvegliare nel lettore la capacità di porsi nella storia e di sentirsi parte di essa.

 

 

 

POSTFAZIONE – CONSIDERAZIONI FINALI E RINGRAZIAMENTI DELL’AUTORE
Ci stiamo avviando verso la conclusione di questa parte della Storia di Crespino, anche perché la vera storia sarebbe quella di tutte le persone che hanno incrociato la loro vita con quella di questo Paese.
Io ho raccontato alcuni passaggi di questa lunga vicenda, sicuramente in futuro ci sarà qualcuno che preso dalla passione o dal ritrovamento di qualche interessante documento ne scriverà la seconda puntata.
Concludo con un duplice sentimento: la gioia di condividere questo modesto lavoro con tutte quelle persone legate profondamente a questo paese, persone fiere delle proprie radici e con il profondo rammarico di non aver partecipi quegli amici come Giorgio Rizzi, Valerio Balzan e tutti gli altri che purtroppo non ci son o più, ma che sempre sono andati orgogliosi, si sono impegnati, hanno difeso lo spirito di libertà ed il patrimonio di emozioni che questo paese ha sempre saputo dare.
Un sincero grazie alla mia Famiglia per l’incoraggiamento e l’aiuto concreto nel portare a termine questo lavoro.
Devo molto anche a colore i quali, in tutti questi anni, hanno contribuito, a vario modo, nella mia instancabile ricerca della memoria storica del nostro Paese.

 

 

 

POSTFAZIONE – PERMESSO DELL’AUTORE GUIDO RONCONI

Il testo originale di questo libro è di Guido Ronconi. Alcuni diritti sono riservati.
Chiunque è libero di riprodurre, distribuire, tradurre, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare pubblicamente, purché senza lucro o profitto, quest’opera alle seguenti condizioni.
01_Attribuzione. La paternità dell’opera va attribuita a Guido Ronconi. Non si deve afre nulla che suggerisca che l’autore avalli il modo in cui viene usata l’opera o chi la usa.
02_senza lucro o profitto. Senza l’autorizzazione scritta esplicita dell’autore, non è permesso usare quest’opera per fini commerciali. Non è permesso duplicarla o distribuirla per venderla a terzi o per trarne un vantaggio economico.
03_Non opere derivate. Non è permesso alterare o trasformare quest’opera, né usarla per crearne un’altra. Ne è però permessa la traduzione fedele e integrale, purché detta traduzione venga distribuita alle medesime condizioni dell’originale.
E’ permessa la deroga a ciascuna di queste condizioni se si ha il permesso esplicito scritto del titolare dei diritti, con il quale è possibil e concordare anche utilizzi di quest’opera non previsti da questa licenza. Ogni volta che si usa o distribuisce quest’opera, questo va fatto secondo i termini di questa licenza, che va comunicato con chiarezza.
Questa licenza lascia impregiudicati i diritti morali. Gli usi consentiti dalla legge sul diritto d’autore e gli altri diritti non sono in alcun modo limitati da quanto sopra.
E’ specificatamente consentita la libera citazione, anche di ampi brani, purché ne siano indicati fonte e autore.
Quest’opera si avvale del diritto di citazione a scopo accademico e di critica previsto dall’Articolo 10 della Costituzione di Berna sul diritto d’autore.
Qual’ora troviate errori , potranno essere segnalati all’indirizzo : guido.ronconi@gmail.com
Correzione ed aggiornamenti, sulla base di fonti storiche attendibili, verranno valutati ed eventualmente introdotti nelle nuove ristampe.

 

 

 

 
APPENDICE FLASH  - CONSIDERAZIONI FINALI BY CONTROCOVER SUL LIBRO “ LA CRESPINO CHE NON CONOSCI / THE DARK SIDE OF CRESPINO”/
Un viaggio nel tempo alla velocità della luce fa nascere, grazie al prisma di aneddoti, dettagli e curiosità storiche, uno spettro colorato: personaggi, vicende e tradizioni di uno dei paesi più coinvolti nella storia moderna e contemporanea del Polesine.
La volontà di raccontare la propria terra per non dimenticare ciò che è veramente importante. Il rammentare i grandi sacrifici affrontati da chi ci ha preceduto lasciandoci luoghi, spazi e beni che, forse, non riusciremmo ad apprezzare appieno se non conoscessimo la fatica che è stata necessaria per consegnarceli.
Recuperare anche il sapore delle battaglie, delle sfide o dei vecchi mestieri che s’inventava o per rispondere alla necessità di libertà, alla fame o per sbarcare il lunario, ossia per poter condurre un’esistenza almeno dignitosa.
Valorizzare l’archivio e la fonte. Distinguere la Memoria dalla Storia. L’umiltà, l’appartenenza, il coraggio e la fierezza di un paese. Vivere Crespino in un racconto.

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover Guido Ronconi, in piedi in Municipio, a fianco del prof. Giorgio Rizzi con sfondo ‘labaro’ del Comune di Crespino.
Quindi nella fotogallery una serie di mie immagini personalissime giusto per ‘contestualizzare’ gli argomenti principali del Libro story written by Guido Ronconi ( in foto ‘due is meglio che one’ , giusto nel rispetto anche del titolo “The dark side of Crespino” in lingua inglese).
E così partiamo dal depliant storico che onora Crespino con le quattro definizioni che lo caratterizzano maggiormente, con a seguire la Piazza del Mercato ( ora XX settembre) e un kit che ho composto per ricordare la ‘sommossa ‘ di Crespino (era nella Repubblica Cispadana) vs Napoleone/Francesi e la decapitazione di Giovanni Albieri nella lapide di cui lo stesso Guido Ronconi ha spiegato le vicissitudini sia storiche che del recente ‘posizionamento’.
A seguire dopo il Congresso di Vienna datato 1815 tornarono a governare in tutto il Veneto  gli Austriaci, come certifica l’Avviso che vi proponiamo datato giugno 1819 relativo ai lavori sul Po a Crespino in località “La Sposa”.
Con riferimento invece alla Carboneria in Polesine, ecco innanzitutto la certificazione dei Carbonari rinchiusi allo Spielberg ( tra loro i due crespinesi Bacchiega Giovanni e Felice Foresti con …Silvio Pellico & Company), mentre altri sono stati rinchiusi a Lubiana ( tra loro anche Vincenzo Carravieri di cui proponiamo la ‘casa’ a Crespino in kit con la sala Consigliare nel Municipio).
Con riferimento all’epoca dei Mulini  e con riferimento alla ‘saga’ del “Mulino sul Po" scritta da Riccardo Bacchelli vi propongo un flash alla troupe televisiva di Sandro Bolchi ( eccolo a dx, con Ornella Vanoni , Tristini, Gregoretti) di cui ho …altre foto in archivio.
Come ho tante altre foto di Guido Ronconi, ma nel rispetto del personaggio ‘schivo’, vi propongo solo il gruppetto fotografato dal sottoscritto durante la inaugurazione del “Museo delle Acque” ( tra gli altri oltre a Guido Ronconi e Giorgio Rizzi, anche il sindaco Luigi Ziviani e don Graziano Secchiero) , oltre ad una immagine di un ricostruito mulino dell’epoca.

 

 

 

 

Passando ad un altro argomento, e al fatto che Crespino è il paese del Mito di Fetonte (come ben spiega giustamente anche il cartello all’ingresso del paese), vi proponiamo in versione poster la Giuria del Premio Fetonte ( primo da sx Ronconi e ultimo a dx Sergio Garbato, con al centro i ‘premiati’ Alessandro Balzan ( figlio di Crespinesi) e Antonio Finotti, presidente Fondazione Cariparo).
E poiché  i “Figli di Fetonte” sono particolarmente protagonisti a livello internazionale, ve ne diamo dimostrazione con Boris Padovan in Antartide durante il “Winter Over 2010” con tanto di ‘cartellone stradale’ che mostra la distanza da Crespino in 15.360 km ( vedere sua Story sempre qui su www.polesinesport.it tra al neve di Base Concordia) .
E restando in tema neve e Crespino… ecco un flash che ho scattato in Piazza Fetonte alla Chiesa Parrocchiale e al Municipio in data 6 febbraio 2012, oltre alla foto del mito di Fetonte rappresentato all’entrata del Municipio di Crespino.
Infine, dulcis in fundo dopo le tante immagini proposte per ‘contestualizzare’ gli argomenti trattati nel libro di Guido Ronconi, ecco la relativa ‘copertina’ con la segnalazione della serata di presentazione per sabato 18 cm al Teatro parrocchiale , ovviamente a Crespino ‘prototipo’ in the world.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it