Rugby in the world & “Storia e humor della palla ovale” raccontata a Rovigo by Luca Tramontin & Daniela Scalia


02/02/2014

Raccontare e raccontarsi fa bene al cuore …della palla ovale. Così sono andato nella Casetta Rossoblu ad ascoltare Luca Tramontin e Daniela Scalia, cantastorie delle origini di quel  Rugby che il Mondo Anglosassone ha esportato in the world adattandosi alle peculiarità indigene delle Nazioni dove peraltro ha piantato radici profonde, passando dall’Europa all’Asia fino all’Australia e anche America.
D’altra parte la divulgazione dello Sport made in Great Britain è andato di pari passo con l’espansione coloniale (ricordate il Commonwealth?) , che i Britannici hanno divulgato politicamente ed economicamente nel mondo , prima e dopo la famosa Rivoluzione Industriale, che ‘resettò’ il ruolo del lavoro e delle grandi dinastie.
Più che una lezione, la serata by Tramontin & Scalia allo stadio Battaglini è stata una jam session di cultura sportiva visto che si è parlato di rugby, cricket, polo, gaelic football e altre variazioni sul tema, compreso l’hockey con quel suo ‘disco’ che tante analogie ha col mondo della palla ovale, mischie comprese.
Fermo restando che le ‘federazioni’ , con relative norme codificate, sono nate praticamente tra il 1890 e il 1920.
Senza contare la straordinaria importanza del cricket, lo sport che Luca ha ricordato come precursore dal punto di vista della ‘codificazione’ delle regole grazie al mitico Conan Doyle come mitico è stato De Coubertin sia per il Mondo della Palla Ovale che per essere stato il promotore delle moderne Olimpiadi ripartite nel 1896 da Parigi.

 

 

Personaggi che peraltro hanno avuto a che fare anche con altri Personaggi Story che abbiamo raccontato qui su questo sito e/o sul libro “Olimpionici & Gentlemen” che ho dedicato alla TOP TEN Made in Polesine.
In particolare – come ho segnalato a Luca Tramontin nel dialogo del …Terzo Tempo” –  Conan Doyle l’avevamo incrociato quando abbiamo raccontato la storia di Dorando Pietri il maratoneta ‘barcollante’ che tagliò per primo il traguardo alle Olimpiadi di Londra 1908 ma che fu squalificato perché “sostenuto a braccia dal medico di servizio Jack Bulger e dal responsabile della gara Jack Andrew”.
Una tra le storie più famose dello sport, anche perché l’avvenimento – come ho scritto nel mio libro - si era meritato “un racconto esaltante da Conan Doyle presente in tribuna  ( lo scrittore che aveva inventato Serlock Holmes). Insomma, quasi un eroe, quel Pietri al quale la regina Alessandra col classico fair play inglese, consegnò, subito il giorno dopo la gara, una coppa con l’incisione “for P. Dorando, in remembrance of the MarathonRace, from Windsor to the Stadium, July 24, 1908. From Queen Alexandra”.

E per la serie “se conosci la storia conosci te stesso”, segnalo che fu proprio il polesano Tullio Biscuola, maratoneta alle Olimpiadi di Parigi 1924 e winner ad Atene 1927, a ‘scoprire’ a Sanremo nel 1961 il busto dedicato all’amico maratoneta.

Anche per questo è stato importante vedere ‘tanta bella gente’ alla Casetta della Rugby Rovigo, per ascoltare il coinvolgente racconto di Luca Tramontin assistito by Daniela Scalia. Parliamo di coach Filippo Frati e lo storico metaman Bettarello & altri evergreen players, poi Federico Andriolli & Quelli delle Posse Rossoblu, quindi Marisa Battaglini e Gisella Quaglio e per quanto riguarda gli organizzatori dell’evento, lo stesso Raffaello Franco, Chairman Ascaro Rovigo Gaelic Football & Handball GAA, di cui vi proponiamo appunto sia la Anteprima News che a Main News che completano il reportage by Club House con tutta la competenza e la professionalità che meritava “Storia e humor della palla ovale”  , dal vangelo secondo Luca.

 

 

Ma é stato interessante ascoltare anche Daniela Scalia perché nelle sue ‘note di viaggio’ appuntate sul foglietto in cover ha citato diversi significativi ‘traguardi volanti’ che il cantastorie Luca avrebbe dovuto poi approfondire significativamente.
Perciò Daniela ha segnato questi nomi/note: Conan Doyle ( Holmes & Watson), De Coubertin ( l’importante è partecipare), Thomas Arnold, Mussolini, Francesco Ocampo, Albert Speer.
Senza contare che Daniela, oltre ad essere …musica di sottofondo,  ha stimolato Luca a svelare ‘quel famoso flash storico che lo aveva coinvolto direttamente’.

E che Tramontin , facendo per certi versi outing, ha simpaticamente raccontato così:"Se vi state chiedendo - spiega Luca Tramontin - chi è il giocatore veneto che durante il minuto di raccoglimento di un match è partito da solo, quello sono io".
Poi l’aneddoto che fa sorridere. Si giocava e per onorare la scomparsa di un dirigente, come da raccomandazioni di rito per il minuto di raccoglimento, il mediano d'apertura ‘doveva’ dare un calcetto al pallone e gli atleti avrebbero dovuto rimanere immobili.
Invece – chissà perché – in quell’occasione Oscar Collodo optò per un calcio normale e – chissà perché - Tramontin ha sprintato verso la palla in volo. Ovviamente tutto ‘troppo facile’ e quando se n’è reso conto, ormai Luca era nel bel mezzo del pack del Benetton Treviso.
Ha ricordato Luca:<< A quel punto non sapevo se tornare indietro; ma ci ha pensato Stefano Annibal a venirmi in soccorso  dicendomi “ …ramai sta qua!>>.
Ricordi e aneddoti, come quelli che ho ascoltato direttamente nelle confidenze tra Luca Tramontin e Stefano Bettarello e che danno il senso di uno sport, come il rugby, dove ognuno trova il suo ruolo , da protagonista sul campo e nei dintorni , anche tra simpatici scherzi e gioie straordinarie e che resteranno sempre nel cuore …della palla ovale.

 

 

ANTEPRIMA NEWS ( di Raffaello Franco, by mail 27.01.2014) / MERCOLEDI’ TUTTI IN CASETTA ROSSOBLU PER ASCOLTARE DANIELA SCALIA E LUCA TRAMONTIN RACCONTARE “STORIA E HUMOR DELLA PALLA OVALE”

<< Casetta Rossoblu, Rugby Club Posse Rossoblu ed Ascaro Rovigo Gaelic Football & Handball, sono scesi in campo ancora una volta insieme, per organizzare un evento particolare e che si preannuncia davvero interessante per i tantissimi appassionati di rugby ma non solo per loro. Così, dopo la partecipazione al torneo di football gaelico giocato alla fine dello scorso agosto e le riprese della serie televisiva “Sport Crime” in novembre, la coppia di “Si Rugby” e di “Oval Bin” torna al “Battaglini” domani mercoledì 29 gennaio, nell'immediata vigilia del 6 Nazioni, questa volta per raccontare “Storia e humor della palla ovale” secondo Luca Tramontin e Daniela Scalia.

I due popolari giornalisti televisivi, dalle ore 21.00, useranno come “palcoscenico” l’accogliente Casetta Rossoblu di Fausto Forzato che da qualche tempo raccoglie una ricca mostra fotografica sul leggendario “Maci” Battaglini, uno che la storia del rugby ha contribuito a scriverla per davvero.

Tramontin e Scalia riassumeranno la storia del rugby dalle lotte medievali ai contratti milionari, passando per le impensabili parentele con calcio, football gaelico, hockey e pallanuoto. Sapranno anche soddisfare le tante piccole o grandi curiosità personali di ciascuno su tecnica, “vita, morte e miracoli” di quella palla ovale che da sempre infiamma gli animi rodigini. Finalmente, sapremo se: è vero che in certi ruoli è meglio essere piccoli? Perché i reali inglesi adorano uno sport così fangoso? A cosa serve la mischia? Chi era il rugbista veneto che è partito da solo durante un minuto di raccoglimento? E' possibile capire le basi del gioco in pochi minuti?
Mercoledì 29 gennaio, in Casetta Rossoblù, avremo tutte le risposte e tanto humor.>>

 

 

MAIN NEWS ( di Raffaello Franco , by mail 02.02.2014) / LUCA TRAMNTIN & DANIELA SCALIA ALLA CASETTA ROSSOBLU DELLO STADIO BATTAGLINI DI ROVIGO/ GRANDE SUCCESSO PER “ STORIA E HUMOR DELLA PALLA OVALE”

<<Tutto nacque da quell'unico "brodo primordiale">>. Questa l'essenza del "Tramontin-pensiero" messo a fattor comune nel corso della straordinaria serata organizzata mercoledì scorso 29 gennaio da Casetta Rossoblu in collaborazione con Ascaro Rovigo Gaelic Football & Handball GAA e Rugby Club Posse Rossoblu presso la Club Hause dello Stadio "Mario Battaglini" di Rovigo.

C'era infatti il pubblico delle grandi occasioni per ascoltare quanto Luca Tramontin e Daniela Scalia avevano da raccontare su come si è evoluto, in poco più di due secoli di storia, quello che oggi conosciamo come rugby, sport moderno che deriva da un gioco chiamato "football", che col tempo non ha generato solo il rugby da noi oggi conosciuto, ma praticamente tutti gli sport di squadra che prevedano l'utilizzo di una palla.
"Football" che a sua volta traeva origine da giochi, spesso cruenti, che affondavano le proprie radici nella storia dei tempi e che, dopo tutto, altro non erano se non la "simulazione" di battaglie che venivano combattute in tempo di pace.
In origine furono latitudine, stagione e terreni a determinare modalità e "regole" del "gioco-battaglia": a piedi, a cavallo, con l'utilizzo o meno di bastoni, ecc.
Certo è che l'usanza di contrapporre due "squadre", appartenenti a comunità diverse, per contendersi un oggetto o per conquistare un terreno a caccia della vittoria finale è vecchio quanto il mondo.

 

 

Col tempo, tutto questo, si è progressivamente trasformato in quello che oggi sono rugby, calcio, hockey (in tutte le sue declinazioni), gaelic football, aussie rules ma anche basket e pallanuoto.
Proprio così! Pare incredibile ma Luca Tramontin, documenti storici alla mano, ha dimostrato quanto anche rugby e pallanuoto siano imparentati, molto più di quello che si potesse immaginare!

Un pubblico incuriosito e competente, vista la presenza in sala anche di Stefano Bettarello e Filippo Frati che hanno interagito con i relatori disquisendo su alcuni aspetti tecnici del rugby moderno, ha seguito divertito Luca Tramontin sempre ben supportato dalla collega Daniela Scalia che fungeva da "musa ispiratrice" aiutando il popolare giornalista di Eurosport a non "perdersi" tra le varie diramazioni della storia del "football" che hanno generato i diversi "codici" oggi conosciuti.

I due relatori hanno accompagnato il pubblico in una cavalcata partita dall'Harpastum romano che interagì con giochi praticati dai celti, passando dalle "baruffe" Medievali, fino alle attività sportive dei College inglesi dove i giovani della nobiltà britannica impararono la fatica del lavoro, fatiche resesi necessarie dopo l'avvento della Rivoluzione Industriale che non avrebbe più permesso alla nobiltà di vivere solo di rendita, proprio grazie allo sport. C'era però un grosso problema! Ogni College giocava il proprio "football", ciascuno con le proprie regole e le sfide, tra un'università e l'altra, erano quasi impossibili da disputare. Prevalere però è da sempre nella natura umana ed il prestigio di un college veniva dettato anche da queste sfide tra studenti! Cambridge giocava un "football" diverso da Oxford, così come Heaton giocava con regole differenti da Rugby.

 

 

Era necessario quindi trovare dei punti d'incontro e  così erano i capitani, che al tempo detenevano grande potere tanto da essere anche gli arbitri dei match, che s'incontravano prima di ogni sfida  per discutere le regole e trovare i compromessi per adottare un regolamento che potesse andar bene un pò a tutti. Col tempo alcuni ‘codici’ iniziarono a prendere il sopravvento sugli altri e quello del College di Rugby sembrò essere quello più adatto, prima di tutto perché il regolamento fu davvero ridotto al minimo e soprattutto perché dava spazio a tutti: alti o bassi, forti o veloci, tutti trovavano una collocazione in questo gioco che nei primi tempi comunque non prevedeva l'esclusività del passaggio all'indietro.
Poi l'intuizione di William Web Ellis, personaggio probabilmente più leggendario che reale e comunque sia utile ad incarnare lo spirito dell'evoluzione del rugby, che diede la svolta definitiva a questo gioco che iniziò a seguire gli inglesi anche nelle colonie.
Rugby ma anche cricket, altro gioco della nobiltà britannica, considerato il progenitore del baseball, che venne codificato molto prima di quest'epoca e diffusosi anch'esso in maniera straordinaria in tutti i Paesi che ancora oggi sono parte del Commonwealth e che da sempre impegna nel periodo estivo molti giocatori di rugby, sempre dovuto al fatto che nei College dell'800 era necessario abituare i ragazzi di nobile famiglia al lavoro fisico in tutte le stagioni dell'anno.
Altri due sport apparentemente diversi, che in origine avevano in comune il placcaggio visto che si poteva andare a bloccare il difensore avversario che tentava la presa al volo per l'eliminazione del battitore, ma accomunati da un'unica filosofia!
Nel frattempo in Irlanda, giochi simili iniziavano a svilupparsi in maniera autonoma incarnando tutto lo spirito d'un popolo soggiogato, orgoglioso però delle proprie origini celtiche ed anche qui, verso la fine dell'800, hurling e gaelic football vennero codificati  come oggi li conosciamo. Nella sua panoramica storica sulle origini del rugby, Luca Tramontin ha raccontato un fatto che ai più può sembrare sbalorditivo: grazie ai tanti immigrati irlandesi in quegli anni lo sport più diffuso in Nuova Zelanda, la patria del rugby, terra dei temibili ed imbattibili All Blacks, era diffusissimo un gioco molto simile al football gaelico oggi conosciuto.
I documenti dell'epoca parlano di un codice di "football neozelandese" all'80% gaelico ed al 20% molto più simile invece all' "aussie rules" moderno. Poi, pian piano, anche in Nuova Zelanda iniziò a prendere piede il football giocato secondo le regole del college di Rugby e del "football neozelandese" non rimase traccia.
Nel frattempo nel 1895 si arriva alla scissione tra Rugby Football Union e Rugby Football League. Nasce il rugby a XIII! Entrambi i ‘codici’ continuano ad avere ampia diffusione in tutto il mondo anglosassone ma anche in Francia, dove il rugby era arrivato grazie a Pierre De Coubertin, all'inizio principalmente nel distretto di Parigi e successivamente, sopratutto, nel sud del Paese terra di gente tosta di campagna che non vedeva l'ora di sfidare sul campo gli snob della grande città.
Il rugby d'Oltralpe cresce a pari velocità sia nell'Union che nel League, tanto che ad un certo punto si contano circa 300 squadre nel XV ed altrettante nel XIII fino a quando, per svariati motivi, si decise di "bandire" il XIII dalla Francia con il risultato di vedere un travaso importante di giocatori verso il XV.

 

 

Ogni Paese comunque continuava ad adattare il rugby alle proprie esigenze anche culturali. Così in Australia spariscono le mischie (che agli albori del gioco potevano durare anche diversi minuti fino all'introduzione nel regolamento del ruolo del mediano di mischia, n.d.r.) e si semplifica al massimo il regolamento, si aumentano il numero dei giocatori e le dimensioni del campo. E nasce l'aussie rules, il football australiano!
Negli Stati Uniti si imbottiscono i giocatori, si reintroduce la possibilità del passaggio in avanti, si estremizza il concetto di conquista del territorio (concetto che gli americani hanno nel DNA fin dai tempi della "conquista del West" e che troviamo ben definito anche nel baseball, n.d.r.) e nasce il football americano. Un'evoluzione durata per poco più di un secolo e che ha portato a tutti gli sport moderni di squadra che oggi conosciamo, compreso l'hockey su ghiaccio!

I relatori di questa “Storia e humor della palla ovale", in casa Club House a Rovigo,
hanno fatto notare come anche questo sport, in apparenza molto distante dal rugby, mostri invece le radici comuni di quell'unico "brodo primordiale".
Cos'è infatti l'ingaggio se non una mischia a due con la sostanziale differenza che ad introdurre il disco in questo caso ci pensa un arbitro e non un giocatore?
Anche se non sembra dietro c'è molto di più. Il pluri sportivo Tramontin infatti ha raccontato che con la sua squadra dei genitori del Bellinzona, in allenamento ha sperimentato un ingaggio "tre contro tre", come una mischia ordinata del "rugby a sette" e, guarda caso, l'azione successiva si è sviluppata, né più né meno, come un'azione del rugby, questo a dimostrazione del fatto che certe dinamiche sono intrinseche della natura umana.
Un'ulteriore conferma del fatto che tutti questi sport hanno un'unica matrice comune e che solo col tempo sono stati adattati alle caratteristiche specifiche di ogni regione del pianeta: erba, terra, ghiaccio, acqua!

 

 

Conoscere le origini, aiuta a capire la filosofia che anima ognuno di questi sport di squadra ancora oggi, di certo aiuta a comprenderne le dinamiche e gli sviluppi, anche tattici, che spesso possono fare la differenza.
Il successo di ciascuna di queste specialità spesso è dovuto anche a radicate specifiche tradizioni culturali peculiari di ogni popolo, ecco perché, ad esempio, il rugby in India non ha mai avuto successo pur essendo stata per molti anni una delle colonie britanniche più importanti.
Il sistema delle caste codificate nella religione Induista, impedisce infatti il contatto fisico tra persone appartenenti ai diversi livelli sociali ed è questo il motivo per il quale l'India non si è mai appassionata allo sport della palla ovale, mentre miete successi straordinari di pubblico e praticanti nel cricket ed in un recente passato anche nell'hockey su prato.
Se non ci fosse stato questo schema sociale, probabilmente oggi ci troveremo di fronte ad un'altra super potenza mondiale anche nel rugby.

 

 

In Europa, nel secolo scorso, la passione per il rugby era in espansione anche al di fuori delle zone tradizionali, nutrita da personaggi del calibro di Achille Starace, nell'Italia del "Ventennio" e di Albert Speer, nella Germania nazista.
Entrambi i gerarchi promuovevano e raccomandavano ai giovani la pratica di questo sport. La caduta dei regimi nazifascisti ha certamente tarpato le ali alla crescita del movimento rugbistico nelle due nazioni sconfitte nel secondo conflitto mondiale in quanto il rugby, nell'immediato dopoguerra  e per molti anni a seguire, venne messo all'indice come sport dell'estrema destra e quindi da mettere al bando.
Un vero peccato perché oggi, molto probabilmente, avremmo avuto la fortuna di assistere ad un torneo delle "7 Nazioni" con un team azzurro ben più competitivo ed una nazionale tedesca in grado di stare tra le grandi dell'emisfero nord.

 

 

Storia e tradizioni di uno sport che negli ultimi anni, fortunatamente, ha recuperato la sua credibilità anche nel nostro Paese e che sta cominciando a raccogliere i primi frutti di un intenso lavoro di promozione e marketing che ha portato la diffusione dei praticanti e degli appassionati anche al di fuori delle zone dove il rugby da sempre conta una certa tradizione come nel Veneto, considerato una sorta di "piccolo Galles".
Nato in questa regione, il bellunese Luca Tramontin, ha giocato diverse stagioni in Serie A indossando, tra le altre, le maglie di Casale, Piacenza, Brescia e Viadana.
Rugby vero, rugby giocato e vissuto sulla propria pelle e che gli ha lasciato tanti simpatici e divertenti aneddoti da raccontare al pubblico in chiusura del suo intervento.
Aneddoti che sono parte integrante e che contribuiscono a costruire, pezzetto dopo pezzetto, la grande ed esaltante storia del "football giocato secondo le regole del College di Rugby".>>

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Luca Tramontin ‘cantastorie’ con tanto di sciarpa rossoblu e le ‘note’ by Daniela Scalia a far da sottofondo musicale.
Poi per quanto riguarda la fotogallery proponiamo in ‘trio-flash’ ancora Daniele & Luca ‘singing in the rugby’ tra ieri e oggi, cioè tra “La leggenda di Maci”  e Luke Mahoney (capitano tuttora delle Rugby Rovigo Delta) con tanto di ‘testa fasciata’.
Invece per quanto riguarda la ‘platea’ vi proponiamo by Ascaro in poker da sinistra Andrea Furlan (arbitro "gaelico" di Padova), Raffaello Franco, Luca Zago (ex rugbista) e suo fratello Lorenzo ( arbitro "gaelico" di Rovigo e capitano della squadra di baseball Ostaria dei Bonfi Serie C Elite).
A seguire ancora Tramontin in una serie di ‘dialoghi da Terzo Tempo’ con Filippo Frati (coach dei Bersaglieri attuali) e poi con Stefano Bettarello indimenticabile vecchia gloria del Grande Rugby dei Bersagl-ieri di …sempre.

Per quanto riguarda l’ultimo poker flash segnaliamo , da sx, Filippo Frati, Simone Zonzi (giocatore del Rovigo Gaelic Football e, fino allo scorso anno allenatore e anche giocatore della squadra di baseball Ostaria dei Bonfi Serie C Elite), Raffaelo Franco e Luca Tramontin.
Prevalentemente personaggi di ‘spessore’ nazionale/internazionale, come la “Storia e humor della palla ovale”  raccontata a Rovigo by Luca Tramontin & Daniela Scalia.
Fatti e personaggi ‘prototipi’ già altre volte ‘testimoni di valori sportivi’ su questo sito tra Gaelic Football e dintorni.
Storie, vedi due ultime ‘certificazioni’, che ci hanno permesso , qui su questo sito  www.polesinesport.it , di superare gli oltre 280/mila contatti e le oltre 460/mila pagine viste, senza facebook, senza twitter, senza sponsor.
Anche perché spesso raccontate by Raffaello Franco & Friends by heart & mind, vale a dire nella loro interpretazione più direttamente autentica.



Raffaello Franco & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it