Sabaudia ‘ombelico’ del Mondo Canottaggio dalla FIC alla F.I.C.K. , spiegato by ING Tomei in visita a casa Renzo Bulgarello/ Con amarcord anni 60-70, sui campioni Dario Giani, Melpignano, Scarton, Manfroni, Ruggeri + allenatore Pauletta


Neppure un mese fa ci era arrivata una mail amarcord by Ing. Umberto Tomei che ricordava la sua 'meglio gioventù' a Sabaudia, la location storica del canottaggio nazionale italiano, dove aveva visto da vicino tanti ‘Campioni’ Azzurri’ a partire da quel Renzo Bulgarello di cui ha letto il relativo Personaggio Story qui su www.polesinesport.it.

Da lì abbiamo pubblicato la relativa mail fair play trasmessaci da Tomei, da lì’ pubblichiamo adesso questa sua “Memo Story” dedicata al Pianeta Canottaggio Italiano in the world, anche perché proprio oggi lo stesso Tomei ha fatto visita a Guarda Veneta alla Bulgarello Family, dove anche il sottoscritto è andato a salutare moglie e figlia dell’amico Renzo che abbiamo già raccontato sia su questo sito che sui due libri story by ‘Panathlon Club Rovigo, nell’anniversario prima del 50° e poi del 60° anniversario della Fondazione del citato Club Service.

Da lì… adesso pubblichiamo questo lungo reportage trasmessoci by Umberto Tomei sul “Pianeta canottaggio Italiano”, dall’epoca di Renzo Bulgarello a Sabaudia e …dintorni storici italiani; dalla storica FIC alla nuova F.I.C.K. - Federazione italiana Canoa kaiak  (per kaiak , canadese, discesa fluviale ed altri tipi), con la sua evoluzione sia tecnica che dirigenziale e normativa, compresa evoluzione Sport & Life del periodo di riferimento.

PRIMA PARTE MAIN NEWS ( di Umberto Tomei, mail 16.10.2022)/ IL “MONDO CANOTTAGGIO” VISSUTO E RACCONTATO DA UMBERTO TOMEI

( Quello di Tomei è un viaggio tra flash e  amarcord che parte col segnalare la didascalia di una foto che abbinata alla Bulgarello Renzo Story già raccontata e che riferita ai “ Mondiali  1970 in Canada “ ci viene descritta così dallo stesso Tomei , tra preambolo e didascalia:<< La foto riporta solo atleti del Centro Remiero FF. AA. / Da sinistra : Cason, Carminati, Danielli, l'allenatore Pauletta, Albano, Brunato, Bulgarello, Ruggeri, accosciato Tramontano.>>.

In prologo al seguente Focus Panoramico dell’ING Umberto Tomei sul Pianeta Canottaggio Italiano che vi proponiamo tout court così.

 

 

 

PIANETA CANOTTAGGIO ANNI 70; FOCUS by Umberto Tomei )/ La formazione dell'otto è stata complessa. All'Idroscalo Milano si confrontarono i due armi in quello che sembrava uno spareggio vinto dal misto FF.AA - FF.GG sull'otto dei VV.F. Ravalico - Trieste, gara decisa nello sprint finale. Si poteva pensare ad un armo nazionale misto, ma la federazione canottaggio sulla base di successivi risultati cambiò formazione scegliendo gli armi effettivamente schierati a S. Caterinas.

Dopo Messico 1968 (ottima presenza dell'Italia con con oro nel ‘due con’ di Baran, Sambo e Cipolla, bronzo del ‘quattro senza’ atleti della Falk e quarto posto nel ‘quattro con’ armo Moto Guzzi)  ci fu un periodo in cui l'Italia stentò a raggiungere buoni risultati e si notò invece crescere la nazionale spagnola con l'allenatore Nilsenn.   

 

 


 

LE REGATE DI SABAUDIA – RICORDO ANNI 1964-74 / Ai primi di giugno di ogni anno si svolgevano le regate internazionali di canottaggio e canoa a Sabaudia. Folta la partecipazione delle squadre italiane con presenza di poche Società straniere, fra le quali, compagini della Spagna, del Belgio, della Yugoslavia ed in seguito della Francia.

Peraltro gli Organizzatori invitarono spesso atleti dell’Est europeo ed i campioni tedeschi del Ratzeburg, ma i loro inviti restarono senza risposta.

Tra ragazzini si faceva la gara a raccogliere gli autografi: era una grande festa che durava tre giorni con presenza di atleti, giornalisti e sportivi. E i turisti accorrevano numerosi per seguire le competizioni dal ponte, comodo palco sul lago.
Dapprima l'arrivo delle gare era davanti al centro FF.GG a breve distanza dalla Caserma Piave (attuale sede del C. R. FF. AA. Sabaudia), mentre dopo la costruzione del ponte sul lago (1963) l'arrivo venne spostato in direzione del monte Circeo.    

 

 

 

Le squadre partecipanti erano davvero numerose e solo col passare degli anni memorizzai qualche nome. L'importanza delle regate era dovuto al Trofeo Natale Bertocco noto giornalista appassionato di canottaggio. In seguito si parlerà di Memorial D'Aloja.

Senza trascurare nessun atleta ricordo che  le squadre partecipanti provenivano da tutta Italia ma, mi sembra, con prevalenza di società del nord, dalla Capitale, da Sabaudia e da Napoli: mi scuso per le involontarie dimenticanze.

Ricordavo con facilità le squadre che vincevano spesso:  Marina Militare, FF. AA e Fiamme Gialle, ma non erano seconde a nessuno - indistintamente - le ambite tute verde scuro della Falck, i campioni della Moto Guzzi, L'Esperia Torino ( le vittorie di Girone, Rampino e altre società torinesi), la bellissima tuta gialla dell'Ignis (Merazzi - Ortelli, ma anche i triestini Petri-Mosetti campioni d'Europa), le tante vittorie dei VV.F. Ravalico di Trieste (da Fermo-Specia, dall'otto,  e poi Saturnia - marinai Morgan e Stefanato - , Nettuno).

 

 

 

Davvero tante le società presenti dei Vigili del Fuoco, il gruppo nel complesso più numeroso: Garimberti(MI), Ruini Firenze(con il timoniere già marinaio Cecchi), Livorno, Maggi Ancona (futuro marinaio Diotallevi ed Altri), Giannella Salerno. Diverse società anche da Genova, da Venezia, da Pisa, ancora più numerose dai laghi lombardi (Lecco, Moltrasio, Pallanza dell’ex marinaio Torri finalista nell'otto a Roma 1960, Lago Maggiore, etc) e dalla Lombardia, Treviso. Molte società da Napoli: il Centro Esercito, i Carabinieri, Y.C. Savoia, Canottieri Napoli) e Roma (Canottieri Roma e Canottieri Lazio, Corazzieri,  Tirrenia Todaro, Aniene). CUS Bari, Barion Bari, Lega Navale Augusta, Squadra Navale di Taranto e tante altre piccole società tra cui la amatissima Società Sportiva Sabaudia, piccola ma già con atleti vincitori di campionati europei ( Brunello, Palese - Praga 1961 - misto Marina Militare - Moto Guzzi, allenatori Alippi e Bovo) e dal ‘quattro con’ di bronzo ( Vertuccio, Casaluccio, Ibba, Staiti tim, Giorgianni) dei “cugini” delle FF.GG. Sabaudia allenati da Catavero. 

 

 

 

E nella canoa e nella canadese: Marina e FF.GG di Sabaudia - Fiamme Oro -  Baldesio e Bissolati di Cremona (Zilioli e Beltrami vincevano sempre), Mincio Mantova, Cus Pisa,  Tirrenia Todaro, molte società dei VVF, molte squadre provenienti da Lombardia, Piemonte e Liguria (Sampierdarena, Recco, Rowing Club dell'ex marinaio Arecchi) .

Allora non era stata formata la categoria dei "pesi leggeri", non si parlava del paralimpico e raramente di atlete(parlo di questo sport) : le cose, come sappiamo, cambieranno in meglio, nasceranno altri importanti società. 

Tanti ricordi, belli, aria di festa, ma tanto caos e non riporto i nomi degli atleti più titolati(da me conosciuti o per lo più solo visti o addirittura di cui ho ascoltato il nome letto dallo speaker) solo per evitare imperdonabili errori. 

Nel 1966 l'allora Presidente Giuseppe Saragat visitò inaspettatamente la manifestazione e quando lo speaker ne annunciò la presenza il pubblico gli tributò un caloroso applauso. Il Presidente in seguito premierà alunni vincitori fra cui il 'quattro con' dei Corazzieri Roma ( Bassetti, Riva, Molteni, Battaglini tim. Stefanoni). 

 

 

 

SECONDA PARTE MAIN NEWS ( di Umberto Tomei, mail 16.10.2022)/  IL “MONDO CANOTTAGGIO” VISSUTO E RACCONTATO DA UMBERTO TOMEI

PROGRAMMA DI UNA REGATA/ Fino ad una certa data esiste una sola FIC - Federazione Italiana Canottaggio che comprende canottieri e canoisti. Da un certo momento in avanti nasce la F.I.C.K. - Federazione italiana Canoa  kaiak ( per kaiak , canadese, discesa fluviale ed altri tipi).

La regata di canottaggio si svolgeva su programma classico ( che si concludeva con la gara dell'otto) e le gare riguardavano due distinte categorie gli juniores ed i senior.

Tutti i canottieri, a partire dai 19 anni, erano juniores e diventavano senior dopo aver raggiunto un punteggio guadagnato con vittorie o piazzamenti, in regate nelle due categorie della vogata di coppia (singolo, doppio; il quadruplo sarà inserito in seguito) e di punta ( due senza e due con, quattro con e quattro senza, otto con).

 

 

 

Queste categorie in seguito diverranno senior per atleti ad inizio attività, élite dopo aver raggiunto un certo punteggio guadagnato come sopra, mentre juniores erano i giovani dai 15 ai 19 anni. 

In seguito il canottaggio coinvolgerà i giovani atleti con la categoria allievi e con I Giochi della Gioventù.

Campionato di tipo regolamentare o "del mare" erano quelli che si svolgevano con imbarcazioni c.d. "Iole") con barche più larghe e pesanti che in genere gareggiavano su bacini marini molto impegnativi perché con onde e vento rilevanti. Sulle iole salivano gli atleti alle prime esperienze, mentre in seguito salivano su imbarcazioni tipo "fuoriscalmo"  dapprima in legno (ottimi i cantieri di Donoratico e Salami) poi soppiantatati da barche molto più leggere costruite in fibra di carbonio.

 

 

 

In seguito i programmi di gara si arricchirono e specializzarono con presenza delle atlete, della categoria "pesi leggeri" e per giochi paralimpici, gare per universitari, per Master etc.., Giochi della Gioventù,  ampliando la platea di coloro che svolgevano canottaggio.

Fondamentale la nascita della categoria "pesi leggeri" riservate ad atleti che non superano il peso di kg 72,5 con un certo peso medio per imbarcazione. Si pensi solo che la costituzione morfologica dell'italiano medio ricadeva in un intervallo di peso da 65-77 kg con strutture corporee che pur dotate di altri fondamentali caratteristiche fisiche e fisiologiche ( resistenza alla fatica, abilità tattica, conoscenza della tecnica, etc.) difficilmente poteva competere con atleti  dotati di altre caratteristiche fra le quali una massa maggiore,  fatte le debite eccezioni. 

 

 

 

ALLENAMENTO/ Senza entrare nei particolari gli atleti svolgevano alcune prove di intensità blanda per valutare le attitudini al coordinamento ginnico generale,  capacità e recupero nella corsa campestre, apprendimento di buona tecnica remiera,  attività di palestra, negli attrezzi e nella pesistica leggera di resistenza e di potenza. Agli atleti che mostravano capacità e che lavoravano con regolarità veniva offerta l'iscrizione ad una società, iscrizione che comprendeva anche un'assicurazione per i danni e gli incidenti da attività sportiva. E quindi l'atleta iniziava l'attività sportiva preparatoria all'agonismo.

Il canottaggio come il ciclismo ed altre attività fa parte di quegli sport molto pesanti che possono essere svolti per un numero limitati anni, pur avendo visto campioni che hanno vogato oltre i 35 anni. Allenamenti in sei giorni della settimana, mattina e pomeriggio con lavoro in vasca o sull'acqua, palestra, corsa attività per rilassamento dinamico. Solo un professionista può affrontare questo programma perché gli stessi studenti possono ricavare l'orario di lavoro la sera (palestra o vasca), magari lavorando anche la domenica mattina.

 

 

 

Sia l'attività in palestra sia il lavoro in acqua è in genere formato da due attività diverse: di resistenza e di potenza.

Ad esempio: i 2000m. di un percorso necessitano di circa 240 remate, motivo per cui in palestra si svolgono esercizi con serie di 150-180 esercizi ripetuti ( così ad esempio il bilanciere svolto con pesi non maggiori 20kg). Lo sforzo è tipicamente quello dovuto "a fatica" cioè l'organismo va in crisi per ripetizione dello sforzo, per assenza di recupero fisiologico, sforzi quindi che vanno opportunamente dosati specie se per atleti junior. I ragazzi minori spesso non seguono pesistica perché dannosa seriamente; tale attività sarà sostituita da altre che gli insegnanti ben conoscono. 

L'allenamento a fatica si svolge con corsa campestre di resistenza e con regate di 6-7 km di lunghezza.  A questa attività segue un lavoro di maggiore intensità  basato da corsa a scatti e recupero e da regate ad elevata frequenza per un certo numero di palate. 

 

 

 

Quindi al termine di una settimana ogni atleta ogni atleta mostrerà le attitudini ed il quadro dei propri limiti.

Un buon canottiere deve ben piazzarsi, ma si è visto che per arrivare a ciò occorre che l'atleta ben conosca la tecnica di voga, resista agli sforzi ripetuti anche d'intensità opportuna, saper  svolgere attività di campestre, attività di palestra e pesistica (non sollevamento pesi) in modo simile allo sforzo di gara.  

Tutto questo per riferire che alcuni atleti élite individuavano in Bulgarello, Scarton (ex ciclista), Manfroni ( Rimini, marinaio di leva con Ruggeri) e pochi altri gli atleti che  erano in  grado di affrontare sforzi da fatica anche con due percorsi (mattina e pomeriggio) per soli due giorni consecutivi magari includendo anche una gara di campestre per riposarsi.

 

 

 

Altri atleti erano più potenti ma meno resistenti o avevano tempi di recupero più lunghi. A questo livello, il canottaggio non è per tutti. Bulgarello oltre alla sagacia tecnica e tattica aveva coltivato se stesso arrivando ad elevati risultati: l'esito di una gara poi dipende da tanti altri fattori quali l'attitudine a fatica, i compagni di voga, il tempo, lo stato d'animo etc. che un allenatore deve controllare e migliorare con soli metodi naturali.

Esempi nefasti molti, a partire da quella nazione nord europea che non c'è più.  

Da tempo non ho dubbi che quegli sforzi, quando adeguatamente preparati e monitorati, sono una vera e propria “prova cardiologica sotto sforzo” i cui effetti benefici potranno prolungarsi nella vita di ogni atleta. 

 

 

 

DI CANOTTAGGIO…NON SI VIVE / Il canottaggio come quasi tutti gli altri sport possono essere svolti per un limitato numeri di anni: il nostro corpo decade e pensando ad un atleta che interrompe l'attività agonistica magari per svolgere sport in modo amatoriale e dedicarsi all'attività di lavoro che ha scelto. Molti atleti dopo lo sport magari scelgono di continuare a lavorare nella stessa ditta che gli ha consentito lo svolgimento dello sport agonistico: aspetto essenziale che consente ad una persona di vivere dignitosamente.

Mi chiedo, per concludere questi flash, se un atleta che abbia onorato il proprio paese (borgo o nazione che sia) se sia o meno corretto che un'Amministrazione pubblica riconosca questo aspetto fornendo anche solo un'opportunità di un lavoro, un impiego dignitoso. Ovvia la risposta ma purtroppo ho visto atleti che hanno svolto con risultati sport impegnativi e senza percepire mega compensi non aver avuto un'occasione di un lavoro, di un impiego dignitoso.

Intorno al periodo in cui alcuni canottieri italiani vincevano mondiali o Olimpiadi era stato istituito il premio per la vittoria, una buona idea ma una somma può andare dispersa. Meglio sarebbe un lavoro gradito che consenta una dignitosa esistenza, problema non ancora del tutto risolto!  

 

 

EXTRATIME by SS/ Anche se era domenica, è’ stato davvero il pomeriggio del “sabato del villaggio Canottaggio” quello vissuto insieme all’Ingegnere Umberto Tomei a casa di Renzo Bulgarello, in visita a sua moglie Patrizia e sua figlia Elisa che ne ha ereditato tutta la passione sportiva, però da pallavolista prima giocatrice e ora allenatrice.

Un pomeriggio talmente amarcord e confidenziale che il sopracitato reportage che avevo stampato per ‘verificarlo’ assieme all’ingegnere Tomei non è stato nemmeno aperto anche se nella mia mente ha fatto da sottofondo ad ogni discorso, trovando tante conferme anche dai ricordi personali di Tomei e familiari in casa Bulgarello.

Anche per questo avendo già raccontata tutta la Storia sportiva di Renzo Bulgarello e questo specifico focus sulla ‘meglio gioventù’ di Tomei a Sabaudia, tra atletica, pallavolo e Mondo Canottaggio, ci basta sottolineare che … Renzo Bulgarello era come se fosse presente con noi quattro , a casa sua a parlare di lui e ‘scoprire’ il suo Mondo attraverso le sue foto , le sue medaglie, e tutto quanto certificava il “Campione di canottaggio” protagonista in Europa, ai Campionati del Mondo 1970, alle Olimpiadi di Monaco 1972 (vedi anche suo Passaporto e 'atto terroristico israeliano' commentato sui Mass Media).

Tutto gelosamente tenuto riservato e non del tutto noto anche a sua moglie e alle sue due figlie ( Elisa e Giorgia) , perché Renzo Bulgarello era personaggio schivo, come anche dopo essere andato in pensione ha coltivato la sua passione artistica dedicandosi alle sculture in ferro.

Ecco allora che ci basta darvi testimonianza in fotogallery di quello che era il comunque Grande Mondo del Canottaggio di Renzo Bulgarello , in abbinata al Mondo Sabaudia degli anni 60-70 vissuti da Tomei, che mi  ha raccontato altri aneddoti sportivi legati al ciclismo, come l’autografo chiesto a Ercole Baldini al termine un Giro del Lazio, quando all’epoca anche i Campionissimi erano  facilmente agganciabili dai loro tifosi.

 

 

Per tutto il resto …lo racconta la FOTOGALLERY di cui vi segnaliamo le seguenti didascalie, partendo da Renzo Bulgarello in foto-copertina certificato ai Mondiali Canada 1970 e Olimpiadi Monaco 1972.

A seguire in trio da sinistra Elia e Patrizia Bulgarello con l’ospite Umberto Tomei, che in amarcord Sabaudia aveva portato con sé …tanti ricordi, di cui proponiamo soltanto i due ritagli di giornale che lo ritraggono protagonista vincente protagonista nel lancio del disco ai campionati studenteschi., quando si dedicava all’atletica prima del suo approccio al canottaggio.

Tralasciando ogni confidenza personale su Tomei, passiamo a Renzo Bulgarello nella sopra didascalizzata foto “Otto in piedi con …uno accosciato” , proponendovi la successiva foto - top five da Sabaudia, in tuta griffata Forze Armate.

Delle successive immagini basta dire che parlano da sole e che sono state conservate affettuosamente a casa Bulgarello come reliquie, fermo restando che sono ‘orgoglio’ dell’Italia visto che parliamo di Campionati dl Mondo, Olimpiadi , bandiere tricolori firmati dagli ‘atleti’ compagni di Renzo Bulgarello.

 

 

Gli stessi Campioni e suoi compagni del Canottaggio che sono stati ospiti a casa sua più volte quando il ‘Campione’ era vivente ( vedi due foto) e coi quali la Signora Patrizia Rizzato e le sue due figlie sono ancora in contatto , come anche l’Ingegnere Tomei, nel ricordo di Renzo Bulgarello, uomo e campione tanto riservato quanto familiare.

Come lo è stato anche da ‘artista del ferro battuto’ di cui proponiamo una serie di sue sculture fotografate a ‘casa sua’ , mentre dulcis in fundo ‘riproponiamo’ una sua storica performance in azione da capovoga dell’OTTO CON, anche perché lo stesso ARTISTA Renzo Bulgarello l’ha ‘immortalata’ in scultura su rame battuto, nel rispetto del concetto di squadra.

Per tutto questo, oltre al “CAMPIONE” era impossibile dimenticare l’UOMO Bulgarello, così mite e così…composto. 

 

 

Umberto Tomei & Sergio Sottovia

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