Sampietrese-story Triplete 1969-1970-1971 by LuBo.02 / “Pres” Luciano Zaramella spiega ‘campo’ e squadra


19/08/2021

Nella prima puntata di questa Sampietrese-story con Triplete vincente in escalation sia in Terza che in Seconda e pure in Prima categoria, praticamente una “Anatomia di un triplice successo”, adesso vi proponiamo come Main news il significativo focus del presidente Luciano Zaramella, tra ambiente, società, squadra e ..,risultati conseguiti oltre le aspettative ma conquistati meritatamente sul campo.
Già, il ‘campo’, la base necessaria per il gioco del calcio ; proprio quello che la Comunità di San Pietro Polesine , un paesini di soli mille abitati, ha orgogliosamente ‘costruito dal nulla’ e di cui perciò vi diamo conto nel preambolo Anteprima News dove il noto storico Lu.Bo. spiega anche come si è evoluta la situazione “attrezzature sportive” della Sampietrese dei miracoli.
Quella gestita dal presidente Luciano Zaramella , dall’allenatore Pietro Apostoli e dal massaggiatore Pio Ravagnani, ma anche da un Direttivo particolarmente rappresentativo del suo habitat Sampietrese e che risultava così composto…
CONSIGLIO DIRETTIVO : Presidente Luciano Zaramella ( Perito) ; vice presidente Alder Furini ( Cavaliere), Segretario amministrativo Francesco Zaramella ( Ragioniere); Segretario generale Sandro Barotti; Consiglieri : Erice Cuoghi, Luigi Ganzarolli, Giordano Cuoghi, Oreste Meloncelli, Disma Vignoli.
Fermo restando che della Storia della Sampietrese troverete altri focus e flash significativi già pubblicati su questo sito www.polesinesport.it, con adeguata fotogallery, ecco allora che in questo nostro viaggio sulla Sampietrese-story del Triplete in sequenza, ci basta rendere onore al libretto-racconto e alle interviste written by Ludovico Bocchi, alias Lu.Bo., storico cronista de Il Gazzettino e del ‘grande calcio polesano’ degli anni Settanta/Ottanta.


ANTEPRIMA FLASH STORY ( di Lu.Bo. by Super Samp 1969-1970-1971 / TERZA, SECONDA., PRIMA CATEGORIA) / ATTREZZATURE SPORTIVE DELLA SAMPIETRESE
Parlare delle attrezzature sportive e della loro evoluzione a San Pietro è un po' fare l’analisi della mentalità del nostro paese. Vi si rispecchiano i princìpi della gente di campagna, sana di mente e di corpo, che sa fare con eguale spirito cose grandi e modeste quando le stesse sono sintesi delle sue possibilità.
Il terreno di gioco ricavato dalla campagna al limite dell’abitato non poteva avere pretese, nel 64; venne spianato con i mezzi reperibili in paese dove non mancano certo trattori ed attrezzi agricoli, ma più che livellarlo, allora non ci si poteva permettere.
Gli spogliatoi vennero ricavati con materiale di recupero nel cortile del circolo ENAL da quanti sapevano usare un attrezzo da muratore.

Si giocava allora nella polvere d’estate e nelle pozzanghere d’inverno e in queste difficoltà si è formata la Sampietrese. Ben presto però la gente di San Pietro, pur nella propria modestia e nella coscienza dei propri mezzi, comprese la necessità di adeguare le attrezzature sportive alle cresciute esigenze determinate dal crescente prestigio della squadra.
Ancora una volta con serietà e volontà, la Giunta Comunale fece proprie le aspirazioni dei tifosi fornendo il materiale per l’ammodernamento degli impianti. I progetti erano gagliardi, ma altrettanto gagliardo si dimostrò l’impegno della popolazione. Dal medico al parroco, dall’artigiano all’agricoltore, tutti in paese si pose mano agli attrezzi e i progetti diventarono realtà. La nuova recinzione è un fatto compiuto, ma quello che dà più lustro all’insieme è la realizzazione del sogno da tanto covato: la tribuna coperta. Può ospitare, nei cinque ordini, più di ottocento persone e gli spogliatoi sono degni di tale nome e sono stati dotati di un moderno impianto di riscaldamento e distribuzione idrica.
Il campo di gioco, ampliato e opportunamente sistemato, è uno dei migliori della zona con un tappeto erboso completo e perfetto.
La maggiore soddisfazione dei Sampetresi è la domenica della partita casalinga, all’arrivo degli ospiti, i quali, stupiti dalla esiguità del centro abitato, non lesinano complimenti non appena  varcano il pavesato portone dello stadio. C’è sempre qualcuno che con malcelato orgoglio si improvvisa cicerone e racconta la storia della Sampietrese e dell’ideale palcoscenico sul quale da tre anni interpreta da primadonna la sua parte nell’opera prima dello sport.
San Pietro ha dato dimostrazione che per fare grandi cose non sono indispensabili grandi mezzi, quando grande è la volontà e lo spirito di sacrificio di chi si propone di farle.

 

 
MAIN NEWS ( di Lu.Bo. by Super Samp 1969-1970-1971 -TERZA , SECONDA, PRIMA CATEGORIA) /  BOTTA E RISPOSTA TRA IL PRESIDENTE LUCIANO ZARAMELLA ED I REDATTORI
D) Quando fu nominato presidente della Sampietrese, sperava di arrivare ad ottenere i risultati fin qui conseguiti?
R) No.
D) Come spiega l’evoluzione della sua squadra passata dagli onorevoli campionati di Terza categoria al ruolo di grande protagonista nei campionati di categoria superiore?
R) Serietà, impegno, valori dei quadri tecnici atletici ed organizzativi.
D) Come riuscite a partecipare a campionati di così vasta importanza, quando il paese non può contribuire in maniera adeguata causa lo scarso numero di abitanti?
R) Non è esatto dire che non può; lo dimostra il fatto che si fanno.
D) Lei abitualmente segue la squadra dalla panchina, esiste qualche motivo particolare, per esempio un tantino di scaramanzia?
R ) No, lo faccio perché mi sento più vicino ai miei ragazzi; la mia presenza penso possa contribuire al mantenimento della calma sul terreno di gioco.
D ) Da tre anni, prima dell’inizio del campionato, lei dichiara alla stampa che la Samp ha come traguardo un’onorevole piazzamento; poi è finita come tutti sappiamo . La sua era pretattica oppure effettivamente non pensava che la sua squadra riuscisse a compiere degli exploit del genere?
R) Quando si partecipa ad una competizione penso sia sano pensare di vincerla, ma i fattori che determinano i risultati sono molti. Nel nostro caso fin’ora ci sono stati favorevoli.
D)  Quando la Sampietrese incappa in una sconfitta, dopo 24 otre si riunisce il C.D. con l’intervento dell’allenatore e di qualche giocatore. Qual’è l’esatto scopo di queste urgenti riunioni?
R) Penso che faccia parte dello spirito della società di vagliare i possibili errori fatti per evitarne altri, ed il battere il ferro caldo penso sia il modo più costruttivo per ovviare agli errori commessi.
D) Le attrezzature sportive di cui dispone la Sampietrese sonio senza dubbio molto valide, in questo settore lamentate qualche deficienza oppure ritiene che le attrezzature attuali siano all’altezza pe rogni vostra evenienza?
R ) Penso che siano sufficienti, anche per il fattivo contributo dell’amministrazione comunale che ha permesso la loro realizzazione. Certo l’optimum, come in altre cose, è un traguardo irraggiungibile.
D) A detta di tutti , i giocatori della Sampietrese sono ragazzi molto seri ed assai attaccati ai colori sociali, non pensa che ciò dipenda dall’ottimo trattamento finanziario di cui godono?
R ) No, la serietà dei nostri giocatori è un fatto legato solamente a loro, alla loro onestà.
D) Se dovesse comporre una graduatoria indicando gli artefici principali dei fragorosi successi bianconeri, come formerebbe questa speciale classifica?
R ) Impossibile farlo, ogni membro della società dà il massimo, quindi sono da elogiare tutti indistintamente.
D) Da più parti si dice che la Samp abbia un’organizzazione  a livello professionistico, ci dica il suo parere in proposito.
R) se l’organizzazione precisa e meticolosa si può chiamare fare professionismo, allora in questo campo penso che lo siamo.
D) Quasi tutte le società calcistiche hanno un vivaio giovanile, in questo settore la Sampietrese è assente, come mai?
R) Non ci sono giovani  ed i paesi limitrofi non sono in grado di fornircene per svolgere questa attività.
D) Con il campionato 1970-71 la Sampietrese si è aggiudicata il suo terzo titolo consecutivo, quale le ha dato maggiore soddisfazione?
R ) Sono stati tre anni di grandi gioie, il primo appunto perché tale, il secondo perché sofferto, il terzo perché ha dato la possibilità a San Pietro Polesine di inserirsi nel novero dei migliori ambienti sportivi e di essere seguito da un affezionato pubblico non solo locale. Specialmente nei confronti del capoluogo attraverso lo sport sono venuti a cadere gli anacronistici ed inutili rancori di campanilismo. La soddisfazione grande è di portare il nome di un paese di mille abitanti alla partecipazione della Coppa Italia Dilettanti.
D ) Dal 1968 ad oggi, e qui parliamo del favoloso triennio bianconero, sono giunti a san Pietro qualcosa come 20-25 giocatori. Bisogna dire che si è trattato di tutti acquisti indovinatissimi o quasi, come siete arrivati ad una così perfetta valutazione dei giocatori che vi interessavano?
R ) E’ una osservazione esatta. Ci hanno aiutato i suggerimenti dei nostri stessi giocatori, e naturalmente l’apporto oculato dell’intuito di Pietro Apostoli.
D ) Forte della sua esperienza, come giudica il Calcio Dilettantistico Veneto?
R) Buona tecnica, quindi calcio piacevole. Non a caso il Veneto è fonte inesauribile delle massime divisioni professionistiche.
D) Da alcuni anni le società di Promozione e di Prima cat. sono obbligate ad avere alle proprie dipendenze un allenatore iscritto nei ruoli del Settore Tecnico; le stesse società hanno altresì l’obbligo di non impiegare nella stessa partita più di quattro giocatori fuori età. A suo parere queste innovazioni si sono dimostrate producenti?
R) Sono state producenti in parte. Per l’allenatore posso essere d’accordo, anche se nel nostro caso Apostoli era, e lo ha dimostrato, all’altezza dei suoi compiti anche prima del corso di perfezionamento. Per ciò che concerne il limite di età non condivido la regola federale, non comprendo come si possa mettere dei limiti di età a dei dilettanti obbligando le società a cambiare a un dato momento uomini di provata esperienza ed ancora validissimi sul piano agonistico. Nel nostro caso per un ipotetico girone di Eccellenza, se non ci fosse questa regola, non saremmo certo obbligati a cambiare l’ossatura della squadra che anche nella categoria superiore, a mio avviso, potrebbe darci brillanti risultati.
D ) Negli ambienti sportivi del paese si parla con insistenza di cessioni, mentre negli anni scorsi in questi tempi si parlava solo di acquisti, come mai?
R ) Sono voci senza fondamento, una risposta precisa si può dare solo a campagna acquisti-cessioni ultimata.
D ) La fantasia dei tifosi corre parecchio, proprio in questi giorni i discorsi si intrecciano su  quella che sarà la Sampietrese del futuro. Ci vuole puntualizzare la situazione?
R) La fantasia è folklore e colore ed è perciò giusto che gli sportivi diano vita a queste discussioni. Il direttivo di una società deve però avere poca fantasia, anzi bisogna andare coi piedi di piombo: in questo spirito verranno decisi gli obiettivi da raggiungere nel prossimo futuro.
D) La Sampietrese ha già vinto molto, anzi diremmo moltissimo; in qualità id presidente si ritiene pago delle vittorie dei suoi ragazzi, oppure aspira a qualche altro traguardo?
R ) Per il passato è fuori discussione che le vittorie della Samp mi abbiano addirittura entusiasmato; per il futuro qualsiasi pista si prenda partiremo per recitare la legge dello sport che vuole tutti in gara per la vittoria.

 

D) Non pensa che la Samp si sia data una struttura superiore alle proprie capacità oggettive?
R) Penso che sia arrivato per gradi e per conseguenza logica. La Samp è stata sempre protagonista e tutti abbiamo fatto qualcosa perché continui ad esserlo. Naturalmente tre anni fa non si pensava ai risultati di oggi, ma ogni anno ci siamo poosti dei traguardi che abbiamo saputo raggiungere e se lo spirito di tutti rimarrà tale non è escluso che potremo porcene di più ambiziosi.
D) Come giudica le recensioni della stampa nei riguardi della Sampietrese?
R) La stampa che ci interesse la divido in stampa seria e stampa faziosa. I giudizi del << Gazzettino>> sono obiettivi e giusti perché sportivi. Altrettanto  non mi sento di dire della stampa veronese: non posso chiamare sportive le cronache dove manca coerenza ai fatti e lealtà. Se in tre anni la Sampietrese si è meritata stima ed affetto battendo record in campo nazionale, non vedo come non possano darcene atto anche i cronisti veronesi.
 
EXTRATIME by SS/ In cover lo scudetto della Sampietrese, con indicazione San Pietro Polesine, 1957, anno di fondazione, come pubblicato sul Libro “Veneto in campo” di Antonio Mincione e Carlo Fontanelli.
Da dove vi proponiamo in fotogallery anche la foto a colori della Sampietrese 1969-70 con mr Pietro Apostoli, in maglia gialla e in notturna con sfondo tribuna assiepata dai tifosi.
Mentre in last flash ( by Germano Sprocatti) e visto che il presidente Zaramella parlava anche del futuro della Sampietrese, vi proponiamo il cerimoniale della premiazione al termine della sfida per il ‘titolo’ regionale a perso contro il Dolo solo dopo i calci di rigore ( di cui vi abbiamo anche proposto il relativo articolo-cronaca in altra rubrica) e con sfondo la particolarissima chiesa di San Pietro , coi due campanili.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it