Sampietrese-story Triplete 1969-1970-1971 by LuBo.05 /Capitan Righetti, mediano-leader 'voglia di gol-vincere'
Gran mediano, ma non di quelli cantati da Ligabue. Certo una vita da mediano, quella di Giuliano Righetti gran capitano della Sampietrese winner in escalation in questa storia da “Tre-Vittorie-Tre” consecutive con la società altopolesana ‘cantata’ nel libretto di Ludovico Bocchi, ma da leader con classe, tra campo e dintorni.
E allora in questa nostra “quinta punta” in sequenza sulla Sampietrese story, diventa importante conoscere il pensiero del ‘capitano di lungo corso’ Giuliano Righetti, scuola veronese come tanti giocatori di quella squadra allenata da Pietro Apostoli, di cui abbiamo già proposto il suo ‘pensiero’ dopo avervi proposto anche quello del presidente Zaramella.
Perciò il seguente reportage completa la ‘trilogia’ tecnico -dirigenziale di una Sampietrese dei ‘miracoli’ come …la Piazza dei Miracoli di Pisa , proprio quella che ha visto in precedenza il giovane Giuliano quand’era giocatore emergente nella Città della Torre pendente, prima di trasmettere la sua tanta esperienza pro Sampietrese.
Cioè il “Miracolo di squadra” nel paesino altopolesano di soli 1000 abitanti, work in progress anche negli anni successivi della Serie D in ambito nazionale.
MAIN NEWS ( di Lu.Bo. by Super Samp 1969-1970-1971 -TERZA , SECONDA, PRIMA CATEGORIA) / SAMPIETRESE : IL “CAPITANO” GIULIANO RIGHETTI AL NOSTRO MICROFONO…
Quando si parla della Sampietrese non si può non parlare di Righetti, se si commenta lo spettacolare gioco dei bianconeri il nome del classico mediano rimbalza di bocca in bocca, se si ricostruisce l’azione di un gol della Samp state pur certi che in fase costruttiva o in fase risolutiva il nome di Giuliano Righetti viene senza dubbio menzionato.
Non vi è dubbio alcuno che il capitano della Sampietrese sia il giocatore più rappresentativo di questa squadra che lui stesso ha pilotato sul campo, iniziando dalla Terza categoria sino al campionato di Eccellenza, l’intervista è perciò di rigore. Dopo che casa Righetti ci ha dato cortesemente ospitalità, sistemiamo il microfono del registratore a pochi centimetri dal nostro interessante personaggio.
Non appena premiamo il tasto della registrazione, il ciarliero Giuliano ci precede nell’avviare la conversazione.
<< Non penso di meritare tante attenzioni, ma anche quest’anno, causa il mio infortunio, non ho potuto dare alla squadra quel contributo che avrei potuto dare>>.
Righetti oltre che essere signore sul campo, lo è anche nella vita privata, la sua modestia è addirittura commovente, noi vogliamo comunque precisare le cose.
D ) Nonostante le partite nelle quali è astato costretto a dare forfait oppure qualche incontro che ha dovuto abbandonare prima del fischio finale, lei ha segnato undici reti delle quali cinque sono risultate i “match ball” decisivi di altrettanti incontri, perciò, anche se per lei si è trattato di una stagione particolarmente sfortunata, una bella fetta di merito della vittoria bianconera le spetta senza dubbio di diritto>>. Righetti ci ringrazia per la nostra precisazione, e noi passiamo a chiedergli cosa si prova ad essere il capitano di una squadra che tre anni cince il campionato
R ) La risposta è immediata :<< Sinceramente è una immensa soddisfazione >>.
D) Dall’alto della sua grande esperienza, ci dia il suo spassionato parere su questa Sampietrese che da tre anni marcia come un rullo compressore>>.
R ) << In Terza categoria vi era una superiorità assoluta. In Seconda categoria siamo partiti al rallentatore ma alla distanza il valore della squadra ha prevalso sulle prime incertezze. Quest’anno si è visto emergere l’esperienza di tre anni di gioco d’assieme e di affiatamento>>.
D ) Senta signor Righetti, ci tolga una piccola curiosità, lei è un giocatore che ha militato in diverse società, qual’è stato il compagno di squadra che più di ogni altro ha ammirato per doti tecniche ed agonistiche?
R ) << Tolto naturalmente il periodo nel quale ho giocato nel Pisa, Viviani mi ha impressionato per la sua tecnica, Ghedin per l’agonismo e la passione e Sorio per la volontà e la carica umana che sapeva dare in ogni partita>>.
D ) Quest’anno ha segnato parecchi gol, qual’è la rete che ricorda con maggiore soddisfazione?
R ) << Entrambe le reti realizzate nel derby con il Castelmassa>>.
D ) Già che siamo in tema di realizzazioni come spiega la sua metamorfosi; in Terza e in Seconda categoria ha segnato con il contagocce, mentre quest’anno è andato a rete con una certa frequenza.
R) << Sono questioni di momenti particolari, di stati d’animo e di fiducia nei propri mezzi>>.
D) La sua è una risposta molto sintetica ma assai significativa. Da più parti si afferma che il prossimo campionato, Apostoli punterà su di lei pe ril ruolo di “libero”, qual’è il suo parere in proposito?
R ) Ci accorgiamo di aver toccato un argomento delicato, comunque dopo un attimo di riflessione il capitano risponde : << Per mia soddisfazione giocherei ancora laterale e cercherò di convincere Apostoli su questo, ma se non arriverà un “libero“ maturo per il nostro gioco, accetterò le decisioni che verranno prese>>.
D ) Già che parliamo di futuro, a suo parere cosa manca alla Sampietrese per essere una grande squadra anche nel campionato di Promozione?
R ) << Indipendentemente da quello che sarà il mio ruolo penso che con un difensore ed una grande punta si possano fare grandi cose anche nella categoria superiore>>.
D) I suoi compagni di squadra indicano in lei l’autentico faro del gioco bianconero, cosa ne pensa?
R ) << Ringrazio tutti per l’apprezzamento, quando sono in campo grazie alla mia esperienza, cerco di creare a centrocampo i presupposti per il gioco di squadra>>.
D ) A suo parere qual’è stato il fattore determinante che ha consentito alla Sampietrese di aggiudicarsi tre campionati consecutivi?
R ) << La serietà della società ed il valore tecnico di Apostoli ed ei giocatori>>:
D ) Nel corso di quest’ultimo campionato ci sono stati dei momenti in cui ha temuto che la Samp non potesse arrivare alla vittoria finale , e quando ha avuto la certezza di aggiudicarsi il titolo?
R ) << Tempestiva e sicura la risposta:<< Appena incontrate il Castelmassa, il Badia ed il Trecenta ho avuto la sensazione che si poteva vincere dato che le squadre veronesi non le reputo assolutamente alla nostra altezza. Così i timori che nutrivo alla partenza sono svaniti dopo aver incontrato le formazioni rodigine>>.
D ) Mentre il nostro intervistato ci offre un bicchiere del classico vino veronese, gli chiediamo quale sia stata l’esperienza più interessante fatta in tre anni di attività sportiva svolta a San Pietro Polesine…
R ) << Ho provato una grande soddisfazione come sportivo e come uomo determinata dal valore e dai risultati della squadra e dall’affetto spontaneo di tutto il paese per noi tutti. Il ricordo che mi rimarrà più caro è senza dubbio la manifestazione di gioia degli sportivi in occasione dello spareggio dello scorso anno, sono state ore che hanno fatto il cuore grande e hanno determinato in me, e senz’altro in tutti, la volontà di dare sempre tutto il possibile per non tradire il senso di questi valori così spontaneamente espressi>>.
D) Lasciamo per un attimo la Sampietrese, ci parli della differenza che ha trovato tra il calcio rodigino e quello veronese, per differenza intendiamo i valori tecnico-tattici ed agonistici.
R ) << Il bagaglio tecnico ed agonistico dei veronesi e rodigini lo metterei sullo stesso piano, la grossa differenza esiste invece nel lato organizzativo. La Sampietrese ha una organizzazione impeccabile che non ha forse riscontri in altri ambienti>>.
D ) Torniamo ad argomenti direttamente inerenti alla Samp ed in particolare a lei personalmente…
R ) << Non mi faccia dimande cattive>>.
D) Stia tranquillo , si tratta di una semplice domandina: si dice che in seno al clan atletico della Samp esista una commissione interna di cui lei ne è il presidente, qual’è lo scopo di questa iniziativa?
La nostra curiosità ha provocato un fulmine a ciel sereno, il capitano si agita davanti al microfono ma alla fine cede…
R) << Per il lato tecnico decide sempre il trainer, ma esiste una specie di commissione nominale che viene a volta interpellata per la stesura della formazione. Per il lato economico, se questo è un senso della domanda, mi escludo dal farvi parte conoscendo le reali disponibilità della società>>.
D ) Non possiamo certamente dire che lei manchi di diplomazia, prima di togliere il disturbo le vorremmo chiedere cosa suggerirebbe alla presidenza della società altopolesana se lei fosse un semplice sportivo.
R ) << Per l’ipotetico girone di Eccellenza mi sono già pronunciato, consiglierei inoltre l’avviamento di un vivaio giovanile dove poter attingere in proprio le future promesse del calcio>>.
APPENDICE FLASH / “SCHEDA TECNICA” DEL CAPITANO GIULIANO RIGHETTI
GIULIANO RIGHETTI / Nato a Firenze il 10.08.1942
Altezza m. 1, 71; Peso kg 78 / Ruolo: centrocampista
Squadre di provenienza: G.S. Colorificio scaligero; A.C. Pisa; S.S. Sanguinetto; U.S. Cerea.
CAPITAN GIULIANO RIGHETTI / E’ un mediano di rilancio che sa egregiamente di cose difensive come di cose d’attacco. IL suo maggiore apporto è nel rilancio dell’attacco e nei passaggi agli uomini di regia. Non è un mostro di dinamismo, ma riesce a sopperire a tale deficienza con la sua esperienza e la sua classe.
E’ calmo e freddo anche nelle situazioni più complicate e più drammatiche. Egli è il capitano e ha le qualità per farlo: ha un notevole ascendente su tutti.
EXTRATIME by SS/ In cover il mediano Giuliano Righetti, che poi riproponiamo in fotogallery come gran capitano della Sampietrese 1970/71 in versione poster tra i suoi due ‘angeli custodi ’ , cioè mister Pietro Apostoli (sx) e il presidente Luciano Zaramella ‘punto di riferimento’ di quella straordinaria “Organizzazione” sopracitata da Righetti capitano di lungo corso.
Sergio Sottovia
www.polesinesport.it