San Bellino nella Grande Storia dai Longobardi ad oggi, con Don Castello/ Raccontata nel libro story “La Chiesa di Presciane, Santa Margherita vergine e martire” di autori vari, curato da Renzo Zanoni, fotografie di Walter Bersani


Provate ad immaginare un libro story di oltre 300 pagine e di autori vari, dato alle stampe da un prete, Don Pierantonio Castello, parroco da oltre un trentennio a Presciane di San Bellino.

E provate a pensare che San Bellino è il Santo Patrono di Rovigo, il capoluogo del Polesine, la provincia in cui un vasto territorio comunale si chiamava San Martino di Variano ma prese il nome di San Bellino in onore del santo. 

Cioè il vescovo Bellino che visse tra il XI e il XII secolo e operò principalmente nei territori della Diocesi di Padova per redimere alcune questioni legate al fatto che numerose famiglie possedevano ingiustamente terreni di proprietà della Chiesa.

E allora , ecco che la ‘notizia’ della pubblicazione del libro “La Chiesa di Presciane, Santa Margherita vergine e martire” , di autori vari e curato da Renzo Zanoni con fotografie di Walter Bersani, ci …obbliga a passare dalla ‘notizia alla storia’ .

Perché il SANTO e il COMUNE DI SAN BELLINO è stato protagonista nella Grande Storia, come Presciane e la sua Chiesa ‘raccontata’ già nel 1994 in un altro specifico libro story scritto da Don Pierantonio Castello, non a caso lo stesso che allora come oggi  dopo 30 anni dimostra di essere ‘innamorato’ della ‘lunga’ Storia della Parrocchia e dei suoi parrocchiani, dai Longobardi ai giorni nostri.

Anche per questo pubblicando la News – evento con la sola foto cover della chiesa di Presciane trasmessaci da Franco Rizzi, cantastorie dell’enclave altopolesano, onoriamo metafisicamente San Bellino ( Santo & Comune) e la sua Storia con le due significative Appendici flash corredate da alcune immagini certificative.

 

 

 

 

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 16.10.2022)/ PRESCIANE DI SAN BELLINO: UN LIBRO DEL LUGLIO 2022 RACCONTA LA CHIESA DI S. MARGHERITA

( PRESCIANE DI SAN BELLINO. UN LIBRO ODIERNO NARRA LA PICCOLA STORIA DELLA PARROCCHIA, INSERITA NELLA GRANDE STORIA DAI LONGOBARDI AD OGGI... 300 PAGINE STRATEGICHE ) 

Don Pierantonio Castello, parroco da oltre un trentennio a Presciane di San Bellino, ha dato alle stampe un voluminoso studio di autori vari, La Chiesa di Presciane, Santa Margherita vergine e martire, Edizioni Archivio della Memoria, Lendinara 2022, pp. 300. Elegante la veste tipografica, di pregio l'iconografia, meritorio lo sforzo degli studiosi coinvolti, strategico il contributo economico del Comune di San Bellino e della Banca di credito cooperativo di Venezia, Padova e Rovigo, Banca Annia Sc. (FOTO ALLEGATA), i due enti sono pure i patrocinatori.

Il volume è stato curato da Renzo Zanoni, redatto da Ars Ludica, documentazione fotografica di Walter Bersani.

Nell'introduzione Pierantonio Pavanello, vescovo di Adria-Rovigo, osserva che "la vicenda storica ed artistica della chiesa di S. Margherita, nel contesto geografico e storico del Polesine, aiuta il lettore a cogliere la varietà e l'importanza degli eventi che hanno segnato questa terra. Inoltre, attraverso le vicende della chiesa parrocchiale, conosciamo lo sviluppo di una piccola comunità cristiana che ha avuto ed ha una sua vivacità sociale e religiosa".

 

 

 

Essenziale a presentazione di Gianni Tognoni segretario generale del Tribunale Permanente dei Popoli.

Si intreccia la storia di una piccola comunità (oggi i parrocchiani sono circa 300) con la grande storia dei fiumi, degli etruschi, delle rotte del Po, dell'Adige e del Castagnaro, delle vicende storiche dalla dominazione longobarda al '900. Bella la storia di Prisciano Prisciani.

La parte centrale del prezioso studio s'incentra sulla vita della parrocchia dall'anno 1000 sino al 2022.

Da leggere tutto d'un fiato la visita alla chiesa di Santa Margherita vergine e martire. La degna chiusura la storia di "Una vergine contro il drago".

Certo un'opera aggiornata che getta nuova luce su Presciane, il Polesine e la sensibilità devota ancestrale, uno studio meritorio che, esaminando il passato, ci fa capire il presente.

 

 

 

PRIMA APPENDICE FLASH STORY ( by www.comune.sanbellino.ro.it ) / CHIESA DI SANTA MARGERITA DI PRESCIANE

La chiesa sorge a Presciane, frazione di San Bellino, dove al suo interno viene celebrato il culto della santa; una chiesa decorata e recentemente restaurata con merito. La storia del luogo di culto inizia il 1° marzo del 1078 quando venne edificata a Presciane una cappella sotto l’invocazione di santa Margherita vergine e martire. Furono fissati anche i confini del territorio, ma fu così grande lo sconvolgimento causato in seguito dagli eventi alluvionali, che diventerà impossibile riconoscerli. Nel 1371 l’edificio sacro fu al centro di una contesa fra l’Abate della Vangadizza e il Comune di Ferrara. Il giudice Lanfranco proclamò che la Chiesa di Santa Margherita, costruita sopra l’argine che porta a Manezio – territorio comprendente anche San Bellino – doveva essere sotto la giurisdizione di Ferrara. Nel 1438 la chiesa fu allagata e rovinata dalla rotta del fiume. Bisognerà aspettare il 1462 con Prisciano Prisciani, fattore di Borso d’Este e successivamente del duca Ercole I, la ricostruzione dell’edificio. Queste furono le basi per l’erezione della Parrocchia e ottenendone lo juspatronato. La fisionomia attuale risale al XVII secolo, quando la chiesa subì una parziale ma ingente opera di rifacimento.

 

 

 

Nel 1740 il Doge di Venezia affidò alla chiesa di San Bellino il diritto di matricità sulla chiesa di Presciane. Durante una visita del 1604, monsignor Peroto diede una descrizione dettagliata di tutto il complesso che, iniziato dal capostipite Prisciano Prisciani, fu successivamente soggetto alla tutela della famiglia Tassoni Estense Prisciani, da diversi personaggi nobili, fine al 1899 quando passò al Conte Ludovico Nani Mocenigo. Le famiglie che si avvicendarono abitarono sempre nell’attuale Villa Nani Mocenigo ora Bertetti, collegata alla chiesa dal grande viale alberato tuttora presente. Oggi la chiesa, recentemente restaurata, si presenta con una semplice facciata intonacata suddivisa in due registri sormontati da un grande timpano. Il tempio è a pianta rettangolare, ad unica navata; le volte del presbiterio e il catino absidale sono decorati con pitture e stucchi baroccheggianti. Le pareti laterali della navata ospitano invece i quattro altari. Sopra l'entrata, posto su di un ballatoio ligneo, si trova l'organo a canne, opera pregevole del Settecento realizzata da Gaetano Callido. Il campanile, con copertura a cipolla, nelle sue forme attuali è da collocare nel XVII secolo.

 

 

 

SECONDA APPENDICE FLASH STORY ( ( by www.comune.sanbellino.ro.it ) / COMUNE DI SAN BELLINO - STORIA( Ultima modifica 8 febbraio 2019 ) 

San Bellino si trova a venti chilometri da Rovigo e conta circa 1100 abitanti. Ha una frazione, Presciane.

Il toponimo riflette il culto del Patrono, san Bellino, vescovo di Padova ucciso nel 1147. Nel 1074 Alberto Azzo d’Este ottenne per i figli Ugo e Folco l’investitura sulla zona. Nel 1405 iniziarono le opere di bonifica del territorio frequentemente allagato dalle rotte del Po e dell’Adige. Nel 1482, al termine della Guerra del Sale tra Repubblica di Venezia e Ducato di Ferrara, divenne possesso della Serenissima; iniziò così un periodo che contribuisce alla sua crescita artistica, arricchendosi di ville e corti agricole di nobili veneziani. Nel 1797 l’invasione napoleonica la rese dominio francese, nel 1809 il governo francese istituì il dazio sulle macine, alzando così il prezzo delle farine, ma il popolo insorse pesantemente, ottenendone l’abolizione. Nel 1815 entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto, controllato dall'Impero d'Austria, e così rimase fino all’annessione al Regno d’Italia del 1866. Le due Guerre Mondiali contribuirono a peggiorare lo stato delle cose, che troverà un miglioramento solo dopo la seconda metà del 1900, nonostante in questi decenni il paese fu protagonista di vivaci iniziative e attività. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale San Bellino si distinse per un ruolo attivo nella Resistenza, con Ezio Galvani e Giovanni Tasso, entrambi trucidati nell'Eccidio di Villamarzana. (Per altre informazioni più accurate è possibile consultare la ricca bibliografia disponibile presso la Biblioteca Comunale di San Bellino).

 

 

 

L’attuale territorio comunale si chiamava San Martino di Variano ma prese il nome di San Bellino in onore del santo. Il vescovo Bellino visse tra il XI e il XII secolo e operò principalmente nei territori della Diocesi di Padova per redimere alcune questioni legate al fatto che numerose famiglie possedevano ingiustamente terreni di proprietà della Chiesa. Fu per questi dissidi che Bellino fu assassinato da alcuni sicari. La storia racconta che Bellino fu aggredito da alcuni cani e scaraventato a terra dal suo cavallo. Gli abitanti dell’attuale Fratta Polesine trovarono il corpo e ne diedero sepoltura. In seguito a una rotta del Po l’arca che conteneva il corpo del santo fu sommersa e smarrita. Trascorsi oltre 100 anni, un contadino trovò l’arca e con l’aiuto dei suoi buoi la sollevò e si diresse verso l’antica chiesa rurale di San Martino di Variano. Sembra che da quel momento si verificarono alcuni miracoli, in particolare quello di curare la rabbia, quasi volesse far palese che, chi da cani rabbiosi fu assalito e gettato a terra perdendo la vita, fosse diventato sanatore di questo male. Infine, nel 1774, il papa Clemente XIII elevò a Basilica la Chiesa di San Bellino e stabilì che il 26 novembre sarebbe stato festeggiato il Santo Patrono del Paese, in coincidenza dello stesso giorno dell’anniversario della sua morte.

Il QUATTRINO / Nel 1487, sotto la reggenza del provveditore Giovanni Marcello, la Repubblica fece coniare una piccola moneta celebrativa dell’annessione. Risulta che la dominante fece battere nella zecca di Venezia dei quattrini (cioè monete simili per il peso di metallo e valore di denaro) recanti da un lato l’effigie di S. Bellino, per avere corso nel nuovo possedimento “Polesine”, dall’altro il leone di S. Marco. Si trattava di monete in misura metallica a base d’argento, del valore appunto di un quattrino del diametro di cm.1,5 e del peso di gr. 038, così effigiate.>>.

 

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover e nelle prime due immagini della fotogallery onoriamo la Chiesa di Presciane in comune di San Bellino ( interno ed esterni) dedicata a Santa Margherita vergine e martire.

A seguire tre immagini dedicate alla Basilica di San Bellino, perché dedicata a …San Bellino vescovo e martire, partendo da esterno chiesa , poi la pala di San Bellino (pittore Anonimo, olio su tela del XVIII secolo (attribuzione incerta a Mattia Bortoloni), quindi interno chiesa parrocchiale.

Infine onoriamo il Santo patrono di Rovigo & Polesine, prima mostrando San Bellino di Padova che offre la città alla Madonna, nella lapide marmorea sul lato Palazzo Roverella affacciato al Corso del Popolo a Rovigo.

Poi onorandolo nel ‘Quattrino’ di cui alla sopracitata Appendice News , come da specifica dicitura “San Belli Rodig.”, coniato dalla Serenissima per avere corso nel nuovo possedimento “Polesine”, con nell’altra faccia della moneta il leone di S. Marco.

 

Franco Rizzi & Sergio Sottovia

www.polesinesport.it