San Pietro Polesine & Museo archeologico e “quei reperti” del sito di Canàr (Bronzo Antico, 17° secolo a. C.), di Canova e Marola ( Bronzo Medio e Finale), più Torretta Veneta / Grazie a William Moretti, Prandini, Zenesini, Cpssae


Dai pionieri degli anni ’70 come il maestro Moretti, come Prandini e i fratelli Zenesini, ai più recenti reperti archeologici trovati dai ragazzi del Cpssae. Così a Castelnovo Bariano è motivo d’orgoglio il Museo archeologico di San Pietro Polesine, che ho visitato qualche anno fa  ( come da fotogallery) e che anche per questo qui su www.polesinesport.it diventa ‘di casa’.
Tanto più che a parlarne qui di seguito è il sindaco Massimo Biancardi nel reportage written by Franco Rizzi che dell’enclave altopolesano ne è il cantastorie storico quasi come …il Museo del Canàr che mi ha fatto visitare insieme a Pino Padovan storico “Direttore” del Consorzio Bonifica Padana Polesana.

 

 

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 13.04.2016) / SAN PIETRO POLESINE-IL SINDACO MASSIMO BIANCARDI, “IL MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO E’ L’ORGOGLIO DI UN’INTERA COMUNITA’”
San Pietro Polesine, l’unica, piccola (sono poco più che 600 anime) ma importante frazione di Castelnovo Bariano ha due gioielli peculiari come la secentesca parrocchiale dai due campanili (monumento nazionale) e il museo civico archeologico, un polo culturale di gran valore.
“Il nostro museo – ricorda il sindaco Massimo Biancardi – nacque nel settembre 1982 con l’obiettivo di divulgare la cultura del nostro territorio e di salvaguardare i materiali da noi rinvenuti. Già dai primi anni ’70 un gruppo di giovani, guidati dall’indimenticabile maestro William Moretti, cominciò le  campagne di scavo, coordinate dal Cpssae e dalla competente Soprintendenza, nel territorio sampietrese vicino al Canalbianco. Furono scoperti e restaurati migliaia di reperti nel sito di Canàr, riconducibili al periodo del Bronzo Medio; un’opera di recupero prima e di prezioso restauro poi in cui si distinsero Pietro Prandini e i fratelli Agide e Giuseppe Zenezini. La prima sede sorse in un paio di stanze del palazzo comunale”.
I ragazzi Cpssae continuarono gli scavi: epoche preromana, romana, medievale, rinascimentale, cospicui i finanziamenti regionali e il coordinamento dell’università di Padova. Fiore all’occhiello la mostra di Torretta, che ebbe risonanza nazionale; l’angusta sede era ormai inidonea ad ospitare tale e tanto patrimonio, mentre la notorietà del museo castelnovese superava i confini polesani.

 


 

Nel maggio 1999 fu inaugurata la sede odierna al piano terra delle ex elementari di San Pietro Polesine,  opportunamente recuperato, scelta strategica onde valorizzare la frazione, mission logica in quanto i materiali erano stati portati alla luce nel territorio sampietrese. Nel 2012 è stato celebrato il trentennale museale tramite una serie di iniziative mirate.
Odiernamente il museo espone manufatti provenienti dai siti archeologici di Canàr (Bronzo Antico, 17° secolo a. C.), dalle ricerche di superficie nei siti del Bronzo Medio di Canova e Bronzo Finale di Marola, dai  romani di Mondonuovo e Stenghella, dal rinascimentale di Torretta Veneta.
Il museo internamente è strutturato in tre sale espositive e un corridoio dove possono essere ospitate mostre itineranti (come avviene spesso); una didattica multimediale esplicativa rende fruibile a tutti il grande patrimonio archeologico locale. Nella prima si possono ammirare i rinvenimenti palafitticoli di Canàr, la seconda mostra Canova e Marola, oltre ai reperti del Preromano e Romano, la terza ceramiche, manufatti, graffiti, e dipinti rinascimentali di Torretta Veneta.

La gestione del museo è stata data in convenzione dall’amministrazione comunale castelnovese ai volontari della Transpadana Ferrarese i quali, oltre a gestire le aperture e le visite interne al polo museale, collaborano a campagne di scavo e a restauri di reperti in sintonia con la Soprintendenza ai beni culturali del Veneto. Il museo si occupa delle esposizioni stabili e dell’accoglienza di mostre temporanee, svolgendo, inoltre, attività didattica nelle scuole.

 


 

Indubbiamente pregevoli le collezioni. Per il Bronzo Antico si possono vedere e studiare manufatti veramente unici come vasellami, brocche, boccali, ciotole, terrine, vasi databili al Danubiano di Wieselburg-Gata; per la Rinascimentale sono esposte ceramiche graffite, dipinte e invetriate di varie botteghe lombardo-veneto-emiliane fatte costruire dal duca Borso d’Este, ciò insieme a manufatti della Serenissima.
 Ingresso gratuito. L’apertura ordinaria è domenicale dalle 9 alle 12 e su appuntamento in orari e giorni particolari per visite scolastiche e turistiche (info municipio di Castelnovo Bariano 0425/81281, fax 0425/81532, info@comune.castelnovobariano.ro.it, www.comune.castelnovobariano.ro.it). Referente Giuseppe Zenezini (info 0425/850202, museo@comune.castelnovobariano.ro.it). Per informazioni sistema.museale@provincia.rovigo.it.
Il sindaco Massimo Biancardi conclude dicendo che “in tempi di lesina ci costa molti sacrifici tenere aperto il museo e dobbiamo ringraziare Giuseppe Zenezini per il suo insostituibile apporto, un museo che rende orgogliosa l’intera nostra comunità tanto che vicino al museo nell’ex palestra abbiamo ricavato la moderna sede dell’archivio storico comunale”.

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per il poker formato dal sindaco Massimo Biancardi insieme al trio kit dedicato al Museo archeologico ( anfora, vetrina, facciata).
Poi per quanto riguarda la fotogallery ecco il noto cicerone Giuseppe Zenezini ( curatore del Museo) insieme a Franco Rizzi, quindi in due flash relativi alla citata visita al Museo col trio Luciano Bombonato, Giuseppino Padovan, Sergio Sottovia  accompagnati ovviamente dal prof Rizzi e dal sindaco Massimo Biancardi.
E in chiusura il Museo di San Pietro Polesine con due date significative 1982-2012 già citate by Rizzi reportage.

Franco Rizzi & Sergio Sottovia
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