Sergio Endrigo & "Io che amo solo te", perché Sanremo è Sanremo, come "L'Arca di Noè", il cane e il gatto, io e te/ Da Pola alla mia soffitta dove non trovo più tutti i “Dischi & Long Playing a 33 Giri” nascosti per…mio figlio “Grace N Kaos”


05/03/2021

Del “Poeta di Pola” ho tutti i suoi Dischi & Long Playing” di tutte le sue canzoni, che ben conosco ‘parola per parola’ e che tante volte ho cantato …camminando da solo, proprio per impararle tutte a memoria e capire meglio la sua “Canzone per Te” , rivolto anche a quel Mondo che è di tutti anche se – cantava il Poeta – “Il Mondo non è più grande di questa città…la gente si annoia di sera come da noi “.

 

 

Sono 20 anni che pensavo di onorarlo, fin da quando ho cercato in soffitta ho tutti i suoi Dischi & LP 33 Giri, che però non ho ritrovato perché … ho pensato di conservarli in modo speciale per farli avere a mio figlio con…Grace N Kaos ( vedi su Google...Rock Band).
Senza contare che da sempre ho ritagliato tanti ‘articoli’ di giornale che riguardavano il cantautore, anche se devo dire che il sottoscritto ha sempre cercato di memorizzare qualcosa che lo riguardasse ogniqualvolta che si parlava di Endrigo in televisione.

 

 

 

A questo punto il sottoscritto, vista la mia veneranda età e visto che sono riandato diverse volte in soffitta a cercare quei Dischi che non ho mai ritrovato…, beh faccio una pazzia e mi fermo qui ( vedi ...a Tomorrow in fotogallery per altri amarcord) , lasciando al mondo almeno questo flash incompiuto, almeno finché non troverò quei Dischi e gli altri amarcord della mia meglio gioventù.

 

 

 

Come i dischi di Jacques Brel, Fabrizio De André., Bruno Lauzi, Gino Paoli, Fred Bongusto ( chissà perché, quasi come fosse il ‘lato B’ del più impegnato Endrigo) , e cantautori vari degli anni ’60.
Giusto perché “Sanremo è Sanremo” e appunto ieri sera ho ascoltato Orietta Berti che una volta ha tenuto in braccio mio figlio prima di un suo concerto a Fetonte City in riva al Po e che ieri sera come cover al Festival 2021 ha proprio cantato la canzone “Io che amo solo Te”.

Mentre, nel rispetto della carriera di Sergio Endrigo, vi propongo a seguire , nella ufficialità libera by wikipedia, la sua speciale Biografia.

 

 

 

 

APPENDICE FLASH STORY ( by wikipedia) / SERGIO ENDRIGO – BIOGRAFIA

( Omaggi e cover / Controversie / Cooperazioni / Discografia / Album / Opere letterarie / Bibliografia / Voci correlate /Collegamenti esterni ) ////

SERGIO ENDRIGO (Pola, 15 giugno 1933 – Roma, 7 settembre 2005) è stato un cantautore italiano.
Ha vinto il Festival di Sanremo 1968 con Canzone per te, è arrivato secondo nel 1969 con Lontano dagli occhi e terzo nel 1970 con L'arca di Noè; nel corso della sua carriera ha collaborato con scrittori e poeti come Gianni Rodari, Pier Paolo Pasolini, Vinícius de Moraes e Giuseppe Ungaretti e con musicisti come Toquinho e Luis Bacalov.

 

 

 

Nato a Pola nel 1933 dal pittore e scultore Romeo Endrigo (anche tenore autodidatta) e da Claudia Smareglia, trascorse l'infanzia in Istria. Nel febbraio 1947 fu costretto, a causa delle vicende seguenti alla fine della seconda guerra mondiale, ad abbandonare la città natale insieme alla madre (il padre era morto nel 1939) e a trasferirsi come profugo prima a Brindisi e poi a Venezia (vicende queste che anni dopo raccontò nella sua canzone intitolata 1947).

 

 

 

Per aiutare economicamente la madre, interruppe gli studi ginnasiali iniziando a lavorare (tra l'altro anche come facchino all'Hotel Excelsior[1] e come fattorino alla Mostra del Cinema); incominciò in questo periodo anche a suonare la chitarra, e in breve tempo trovò un ingaggio come cantante e contrabbassista in varie orchestre, tra cui quella di Ruggero Oppi, fino a entrare nel complesso di Riccardo Rauchi, dove conobbe Riccardo Del Turco (che divenne suo cognato); fu appunto con quest'orchestra che avvenne il suo debutto discografico come cantante nel 1959, con un 45 giri extended play che includeva Non occupatemi il telefono e Ghiaccio bollente.[2]

 

 

 

Con la formazione di Rauchi partecipò al primo Burlamacco d'oro nel 1959, presentando la canzone Notte, lunga notte, scritta da Franco Migliacci ed Enrico Polito, che in seguito venne anche incisa da Domenico Modugno, manifestazione che vinse a pari merito con Arturo Testa (in gara con Un'ora con te).

 

 

 

Incise poi nello stesso anno per le Edizioni musicali Ariston, usando lo pseudonimo "Notarnicola", un disco con due successi della casa editrice, Arrivederci e Nuvola per due (scritti entrambi da Umberto Bindi per la musica e da Giorgio Calabrese per il testo).

 

 

 

Nel 1960, dopo aver superato il provino con il maestro Giampiero Boneschi, firmò un contratto come cantante con la Dischi Ricordi, che lo dirottò alla sottoetichetta Tavola Rotonda. Fu proprio Nanni Ricordi a spingerlo a scrivere qualche pezzo: la sua prima canzone fu Bolle di Sapone, cui seguirono I tuoi vent'anni, La brava gente e Chiedi al tuo cuore che, seppure scritte da Endrigo, furono firmate da Mariano Rapetti, il padre di Mogol, con lo pseudonimo "Calibi", e dal maestro Renato Angiolini con lo pseudonimo "Toang".
Nell'aprile 1961 partecipò con la canzone Gli innamorati sono sempre soli, scritta per lui da Gino Paoli, al Festival di Diano Marina[3].

 

 

 

PRIMI SUCCESSI
Nel 1962 abbandonò la Ricordi per la RCA, seguendo il suo produttore Nanni Ricordi, e fu proprio in quell'anno che venne pubblicata una delle sue canzoni più famose, la sua canzone firma, Io che amo solo te, canzone d'amore che nel corso degli anni conobbe svariate versioni (tra cui quelle di Mina, Ornella Vanoni, Marisa Sannia, Gino Paoli, Enzo Jannacci, Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia, Rita Pavone, Chiara Civello insieme a Chico Buarque de Hollanda).

 

 

 

Nello stesso anno uscì il suo primo album da solista (ne aveva pubblicato uno nel 1959 con l'orchestra di Rauchi), intitolato semplicemente Sergio Endrigo, che comprendeva, oltre a Io che amo solo te, altri classici come Vecchia balera, La periferia, Il soldato di Napoleone (su testi di Pier Paolo Pasolini tratti dalla raccolta La meglio gioventù), Aria di neve, Via Broletto 34 (che narra di un omicidio passionale), Viva Maddalena, I tuoi vent'anni.
In questo stesso periodo sposò Lula, diventando cognato di Riccardo Del Turco (che nello stesso periodo sposò la sorella di Lula, Donella); Endrigo e la moglie ebbero una figlia di nome Claudia[4] nel 1965.

 

 

 

Sergio Endrigo nel 1964 con la moglie Maria Giulia Bartolocci, detta Lula, Riccardo Del Turco e la moglie Donella a Viareggio.
Nel 1964 pubblicò un secondo album dal titolo Endrigo, con altri classici come Se le cose stanno così, Annamaria, La rosa bianca (traduzione della parte centrale di una poesia tratta dalla raccolta Versos sencillos del poeta cubano José Martí e che diede vita alla celebre canzone Guantanamera), Era d'estate, La guerra.

 

 

 

Nel 1965 apparve nelle sale cinematografiche italiane ed europee con i film diretti e prodotti da Tullio Piacentini, Questi Pazzi Pazzi Italiani e 008 Operazione Ritmo all'interno del quale vi è anche una delle rarissime apparizioni cinematografiche del suo amico e collega Luigi Tenco.

 

 

 

Sempre nel 1965 lasciò la RCA per la Fonit Cetra; compose uno dei suoi brani più belli e famosi, Te lo leggo negli occhi (interpretato da Dino e da Giorgio Gaber e poi, trent'anni dopo, da Franco Battiato).

 

 

 

Su 45 giri pubblicò quell'anno due grandi successi: in estate Mani bucate e in autunno Teresa, brano che ebbe qualche guaio con la censura da parte della Rai per i contenuti del testo, dove si parlava di una relazione con una ragazza non più vergine, argomento all'epoca considerato piuttosto scabroso[5].

 

 

 

SUCCESSI SANREMESI
Debuttò al Festival di Sanremo nel 1966 con Adesso sì, che in quello stesso anno venne incisa anche da un esordiente e sconosciuto Lucio Battisti nella raccolta Sanremo '66 della Dischi Ricordi.[6]

 

 

 

Sempre nel 1966 uscì il terzo LP che si intitolava di nuovo Endrigo e comprendeva, oltre ad Adesso si, canzoni come Girotondo intorno al mondo, Teresa, Dimmi la verità, Mani bucate, La donna del Sud, di Bruno Lauzi, e La ballata dell'ex, sul tema della guerra partigiana e della fine della speranza che aveva alimentato la Resistenza a causa della continuità tra l'Italia del dopoguerra e il regime fascista.

 

 

 

Nel 1967 fu ancora a Sanremo con Dove credi di andare, abbinato con Memo Remigi. L'anno seguente ottenne la vittoria con Canzone per te in coppia con Roberto Carlos. Per la prima volta vinceva il Festival di Sanremo un esponente della scuola cantautorale, così critici e opinione pubblica non poterono evitare di accostare l'evento al tragico frangente che solo l'anno prima aveva investito il festival a seguito della morte di Luigi Tenco.

 

 

 

Secondo alcune interpretazioni la vittoria di Endrigo fu anche un riconoscimento postumo alla memoria e all'arte di Tenco.[7]
Lo stesso anno Endrigo partecipò anche all'Eurovision Song Contest con Marianne.

 

 

 

Il nuovo LP del 1968, sempre intitolato Endrigo, comprendeva oltre alla canzone vincitrice di Sanremo e Marianne, classici come La colomba, Il primo bicchiere di vino, Dove credi di andare, Anch'io ti ricorderò, Perché non dormi fratello, Il dolce paese, Il treno che viene dal Sud. Nel 1969 Endrigo giunse secondo a Sanremo, cantando in coppia con la gallese Mary Hopkin la sua Lontano dagli occhi. L'anno successivo si classificò terzo con L'arca di Noè, cantata assieme a Iva Zanicchi.

 

 

 

Di minore riscontro fu la sua sesta partecipazione consecutiva nel 1971, quando si posizionò undicesimo con Una storia, abbinato con i New Trolls che ne diedero una versione in stile rock progressivo. Endrigo tornò quindi a calcare il palcoscenico sanremese nel 1973 con Elisa Elisa, nel 1976 con Quando c'era il mare e un'ultima volta nel 1986, con Canzone italiana, che a differenza di tutte le altre con le quali aveva gareggiato in passato, non era scritta da lui ma da Claudio Mattone.

 

 

 

CANZONI  PER BAMBINI
Endrigo interpretò anche alcune canzoni per bambini come La casa (testo e musica originali di Vinícius de Moraes, tradotta da Sergio Bardotti), contenuta nell'album La vita, amico, è l'arte dell'incontro (1969): quest'ultimo venne inciso con i due poeti Vinícius de Moraes e Giuseppe Ungaretti (che nel disco recita alcune liriche di Vinicius da lui tradotte) e musicisti come il chitarrista brasiliano Toquinho, Maurizio De Angelis, il batterista Enzo Restuccia e Giovanni Tommaso.

 

 

 

Sempre con la collaborazione di Vinicius incise nel 1972 un disco di canzoni per bambini dedicate agli animali, L'Arca, con la partecipazione in alcune canzoni di Marisa Sannia, Vittorio De Scalzi dei New Trolls e dei Ricchi e Poveri: tra queste La papera, La pulce ma soprattutto la celebre Il pappagallo.

 

 

 

Due anni dopo mise in musica, con la collaborazione di Luis Bacalov, alcune poesie per bambini appositamente scritte da Gianni Rodari per l'album Ci vuole un fiore, la cui canzone omonima divenne popolarissima presso il pubblico infantile oltre che un successo discografico a 45 giri.

 

 

 

Celebri i versi "Per fare un tavolo ci vuole il legno, / per fare il legno ci vuole l'albero, / ... per fare tutto ci vuole un fiore", ma celebri sono rimaste anche Un signore di Scandicci, Napoleone e Mi ha fatto la mia mamma (una sorta di velata educazione sessuale).

 

 

 

LA MORTE
Sergio Endrigo partecipò ad una tournée a Cuba e in America Latina nel 2000: questa fu la sua ultima tournée.
Morì a Roma il 7 settembre 2005 all’età di 72 anni, a causa di un cancro ai polmoni che gli era stato diagnosticato alcuni mesi prima. È sepolto a Terni, nella tomba di famiglia.[8][9]

 

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover e nella fotogallery le immagini con le didascalie incorporate ...parlano da sole, con Sergio Endrigo protagonista in diverse manifestazioni televisive e con personaggi al ‘pianoforte’ come Pippa Baudo e il maestro Simonetta, ma anche nelle recenti ‘ricordi speciali’ in suo onore con sua figlia Claudia intervistata dai conduttori Marco Liorni e Bianca Guaccero.
Ma il ‘valore’ di Sergio Endrigo per gli amanti della ‘musica immortale’ l’ho riscontrato anche da parte degli ‘Audiofili’ di Rovigo , che ( vedi in foto i due CD e anche gli organizzatori Giuliano e Giorgio Santelli anche in trio con Lorenzo)  gli hanno dedicato speciale attenzione in una mattinata del novembre 2016 in cui ho avuto la fortuna di partecipare.
Anche per questo adesso voglio segnalarvi alcuni passaggi emblematici dei testi delle canzoni di Endrigo che ho ascoltato più volte dai miei Dischi …introvabili in soffitta.

 

 

 

 

Ah quell’album con Vecchia balera, La Periferia , la Donna del Sud ( di Bruno Lauzi) e…negli altri album tutto il resto…
D’altra parte basta leggere il “Chi Siamo” di questo sito www.polesinesport.it per capire il ‘valore’ dei messaggi trasmessi dal cantautore di Pola, intimista, introspettivo, ma profondo e sociale.
E allora ricordiamo l’Arca di Noè, … il cane il gatto , io e te; terra e mare, povere bianca, una città si è perduta nel deserto , strade vuote, non aspetto più nessuno , che fatica essere uomini. Un cavallo di latta distrugge il cavaliere, il suo cuore perde cherosene … E quel messaggio “Partirà la nave partirà , dove arriverà questo non si sa ”

 

 

 

 

Una liason con …Perché non dormi fratello, la notte è chiara, Dura poco il gioco, paghi sempre dopo, vendi la fortuna, vendi anche la luna, quando ti costerà..
Oppure Girotondo intorno al mondo, ..se tutta la gente si desse una mano, se il mondo veramente si desse una mano… un ponte con tante barche in mezzo al mare….
E l’ambiente , l’uguaglianza e la socialità …Era d’estete, tango tempo fa…  Sentite questi ‘versi’ del poeta Endrigo “ Una bella signora sbadiglia e dice preoccupata, la povera gente ci intorbida l’acqua, un tempo non era così…

 

 

 

 


E la canzone “Il soldato di Napoleone” sul testo di Pasolini e quel riferimento ai partigiani e anche alla sua Pola …dopo aver cantato  “Andava per i boschi con due mitra e tre bombe  a mano, … il mondo è un mondo cane ma stavolta cambierà ..Per tutti l’uguaglianza e la libertà…
E quella voce di Papa Giovanni … “Quando andate a casa date una carezza ai vostri bambini”… E la voce ‘strascicata’ di Ungaretti il poeta del ‘Chi sono io”, oppure di Vinicius de Moraes e colomba simbolo di pace col ‘’ S’equivocò la paloma , credeva che il ciel fosse il mare… che la notte la mattina… s’equivocava…

 

E poi l’importanza della donna in tutte le sue varie ‘dimensioni’ , con Maddalena , Marianne ..mi fai felice per un attimo poi non vivo più , Teresa, Elisa Elisa il mare, il ciel0, l’acqua…

E se passate da Via Broletto al numero 34 potete anche gridare fare quello che vi pare… l’amore mio non si sveglierà.
E Aria di neve sopra il tuo viso, poi la fotografia a Sofia ( immortale Sofia Loren) , e quel Dove credi di andare se il tempo che è passato non passera mai…

 

Fino alle canzoni per bambini che tutti cantano ancora oggi, oppure quella Per fare un albero…ci vuole un fiore…
E alle ultime della sua vita, con Sergio Endrigo cantautore sulla musica del premio Oscar il maestro Nicola Piovani.

Parole e musica indimenticabili, quelle di Sergio Endrigo, di cui potrei snocciolarvi i testi di ogni sua canzone.


Ma per chiedere il nostro viaggio anche con riferimento ai suoi ‘messaggi’ recepiti dai Giovani di ieri ( vedi il sottoscritto in campo ( si intravvede la scitta D...C..A...)  tra Diplomati e Universitari) e di oggi ( vedi gli studenti delle Medie a Taglio di Po con Luca Gotti mister dell’Udinese) voglio concludere ricordando … quel “Dove credi di andare se il tempo che è passato non passerà mai ‘ e quell’altrettanto universale messaggio “Il mondo è come una bottiglia con il tappo nelle nostre mani’’ .

 

Ovviamente sempre ‘camminando e cantando la stessa canzone … va chi vuole fare e chi vuol sapere sa, ma la speranza è un fiore che…”
Come nell’indimenticabile “Io che amo solo te” che appunto nella terza serata delle cover a Sanremo, ha fatto volare Orietta Berti fino al secondo posto ( vedi due flash certificativi) a dimostrazione di quello che valgono le ‘canzoni per sempre’ del cantautore di Pola, per il sottoscritto …polesano perché ‘emerso dalle acque della musica” per essere eccezionale e messaggero universale.

 

 


Il resto tocca a noi, lui Sergio Endrigo ci ha indicata la strada, quella che tutt’oggi sua figlia Claudia …indica a tanti con tanto affetto nel nome del padre..

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it