STORY SECONDA PARTE/ Max Ott pioniere in Italia. E l'Europeo 1954 vede l'Italia winner. A Rovigo intanto Melani e i Green Sleaves …


18/08/2010

Poi 'attorno' agli anni '80 nasce la WHITE BOX ROVIGO, quindi la THERMOMATIC e IL BASEBALL CLUB ROVIGO. E Lucio Taschin... Dopo gli albori e lo sviluppo del baseball nel mondo, continuiamo con Raffaello Franco la ‘Seconda parte’ della vera storia, in “pillole”, del magico gioco del baseball & la vita, la morte ed i miracoli della BASEBALL SOFTBALL CLUB ROVIGO. La società che ha avuto come pioniere Marcello Melani nel primo dopoguerra e poi i Green Sleaves negli anni ’60 come prima squadra polesana partecipante ai campionati italiani ( Serie C, a carattere interregionale).
E sarà, quella rodigina, una storia straordinaria che dura ancora adesso, praticamente da un 40ennio. Una storia enciclopedica di cui, dopo la prima tappa precedente, adesso Vi diamo conto in questa seconda ‘intermedia’ tappa.

SECONDA PARTE/ IL BASEBALL SI SVILUPPA ANCHE IN GIAPPONE E AMERICA LATINA. CIOE’ IL BASEBALL SI DIFFONDE NEL MONDO
La prima partita disputata in Giappone è datata 1873 ed anche nell’Impero del Sol Levante il gioco arriva ad avere una diffusione molto elevata tanto che nel 1930 nasce la Lega professionistica giapponese. I coloni giapponesi esportano il baseball anche a Taiwan nel 1895 e nel 1906 anche in Corea. Nel 1934 nasce un campionato di baseball in Australia, paese nel quale le prime partite di baseball risalgono comunque agli ultimi anni del secolo precedente. Nel 1938 nasce l’International Baseball Federation (IBF) che i professionisti degli Stati Uniti interpretano come risposta dell’America Latina (dove il gioco ha preso piede un po’ in tutti gli Stati) alla loro organizzazione. Si propone comunque di organizzare un Mondiale che si riduce, di fatto, in una sfida tra Inghilterra e Stati Uniti con i britannici sorprendentemente vincitori. Il primo vero Mondiale si gioca nel 1939 a Cuba, che inizia la sua infinita serie di vittorie. Il baseball comunque aveva già fatto il suo debutto internazionale nel 1904 ai Giochi Olimpici di St. Louis come sport dimostrativo.
Anche in Europa il baseball prende sempre più piede ed anche nel vecchio continente nascono le prime organizzazioni. Nel 1922 debutta il campionato olandese e  nel 1953, a Parigi, vede la luce la Confederation Europeenne de Baseball (CEB) grazie all’iniziativa presa da Italia, Spagna, Belgio, Francia e Germania.

IL BASEBALL IN ITALIA/ NL DOPOGUERRA GLI AMERICANI ‘PRECURSORI’ A NETTUNO ED ANZIO. E NEL 1948 LA LIBERTAS BOLOGNA VINCE IL PRIMO CAMPIONATO

 

 

E’ credo comune pensare che il baseball nel “Belpaese” sia arrivato al seguito delle truppe americane impegnate nella Campagna d’Italia durante la 2ª Guerra Mondiale, come il “Bogie bogie” ed il DDT ed in effetti è dopo la guerra, quando nel 1946 si assiste al primo tentativo di organizzare un’attività legata al baseball e successivamente, nel 1948, viene disputato il primo campionato a cinque  squadre vinto dalla Libertas Bologna.
In realtà il baseball fa la sua prima apparizione in Italia nel gennaio 1884 a Livorno, dove un’entusiastica “Gazzetta Livornese” annuncia:«Una disfida fra marinai della fregata americana Lancaster e i marinai della corvetta Guinnebaug». Successivamente, nel febbraio 1889, due squadre di professionisti americani, una formazione di Chicago ed una selezione “All America”, giungono in Italia durante il loro tour mondiale organizzato da Al Spalding per diffondere il baseball giocando a Napoli, Roma e Firenze, riscontrando però poco successo di pubblico ed interesse dalle cronache dell’epoca. All’incontro di Roma, giocato a piazza di Siena nel cuore di Villa Borghese, assistono annoiati anche il Re e la Regina d’Italia che si interessarono solo brevemente a quanto accadeva in campo.
Dopo quell’esperienza a dir poco disarmante, in Italia si risente parlare di baseball solamente nel 1919 quando un adolescente di nome Mario Ottino porta la rivoluzione nei prati della periferia di Torino, in Val San Martino, accanto al vecchio capolinea del tram numero 3. Mario era nato l’8 Aprile 1905 a Mazzè Canadese in provincia di Torino, ma era emigrato negli Stati Uniti con la famiglia. Nel New Jersey aveva conosciuto ed amato il baseball e assunto lo pseudonimo col quale sarebbe passato alla storia come il padre del baseball italiano: Max Ott. Max tornò a Torino perché la madre desiderava acquistare un terreno nel suo paese d’origine e così, nel giugno del 1919, con l’aiuto del sassofonista italo americano Vic Canuto il giovane organizza le prime partite. L’esperimento ha successo ma si esaurisce nell’inverno del 1920 quando Max Ott deve rientrare negli USA. Sempre nel 1919 c’è un altro tentativo di introdurre il baseball nel nostro Paese grazie a Guido Graziani che a Roma, con il supporto dell’allenatore americano Ballou, inizia una serie di allenamenti. Ben presto però Graziani, per problemi di lavoro, deve lasciare la capitale e senza la sua spinta l’esperimento non ha seguito. Qualche anno dopo, nel 1923, Max Ott torna in Italia armato di mazze e palline e riprende il discorso da dove l’aveva lasciato solo 3 anni prima e questa volta riesce ad organizzare tre squadre. Purtroppo però deve recarsi di nuovo negli Stati Uniti ed in sua assenza il fascino del calcio allontana gli aspiranti giocatori di baseball.
Bisognerà attendere il 1929 quando l’Accademia di Educazione Fisica della Farnesiana invia un gruppo di allievi negli Stati Uniti con lo scopo di entrare in contatto con i maestri del baseball. Il viaggio è un successo ed al loro ritorno gli allievi dell’Accademia formano squadre di buon livello che si esibiscono allo stadio della Farnesina davanti ad un pubblico sempre più numeroso. Il baseball, negli anni ’30, sembra prendere sempre più piede tra i giovani fino a quando tutto ciò che è legato all’America viene cancellato a forza dalla società italiana. Sono gli anni che precedono il secondo conflitto mondiale e nel 1939 Max Ott rientra definitivamente in Italia come corrispondente da Roma del New York Times.
Al termine della guerra i soldati americani rimasti in Italia occupano il loro tempo libero giocando al loro sport preferito. A Nettuno ed Anzio il contingente americano è particolarmente numeroso e le frequenti partite di baseball attirano la curiosità della popolazione. A Milano Max Ott arbitra partite di softball giocate dai militari e nel Lazio, già dal 1946, si gioca un torneo ed un campionato di softball maschile.
Il primo tentativo di organizzare un’attività ufficiale nasce con la Lega Italiana Softball (LIS), fondata il 7 Febbraio 1947 da Guido Graziani. Il softball è all’epoca uno sport maschile di crescente successo tanto da contare ben 84 squadre con 1260 atleti tesserati. Max Ott risponde a Graziani fondando a Milano la Lega Italiana Baseball (LIB) il 12 marzo 1948 e scrive quella che lui stesso definisce la “Magna Charta” del Baseball Italiano. Il 27 giugno dello stesso anno allo stadio “Giuriati” di Milano, Ott organizza la prima partita ufficiale di baseball tra squadre italiane, entrambe milanesi: il Milano e gli Yankees. Allo stadio vanno 3000 spettatori ed il Console degli Stati Uniti lancia la prima palla. La “Gazzetta” sentenzia:«Alle 16.49 del 27 giugno 1948 è nato il baseball italiano». Tre mesi dopo irrompe sulla scena anche il Principe Steno Borghese che da vita all’Associazione Italiana Baseball (AIB) che il 15 Settembre 1948 si fonde con la LIS dando vita alla Federazione Italiana Baseball Softball (FIBS).
Immediatamente si ipotizza di unificare tutta l’attività fondendo FIBS con LIB, ipotesi alla quale Ott si oppone fermamente dimettendosi dalla carica di presidente. Bisognerà attendere il 29 gennaio 1950 per sancire la fusione tra FIBS e LIB, fusione che darà vita alla Federazione Italiana Palla a Base (FIPAB), fino a quel momento in Italia si erano giocati due campionati: uno LIB ed uno FIBS! Intanto, l’anno precedente grazie a Bianca Germano ed alle sorelle Zambelli, a Torino e Milano nascono le prime squadre di softball femminile.
Ormai l’attività del baseball e del softball è definitivamente lanciata e può iniziare a camminare con le proprie gambe. Nel 1953 la FIPAB viene affiliata al CONI. L’anno successivo il Principe Borghese assume anche la presidenza della neonata Federazione Europea e la nazionale vince la prima edizione del Campionato Continentale. E’ il primo successo internazionale degli azzurri che in futuro sapranno togliersi diverse soddisfazioni sia nel baseball che nel softball. Una nota curiosa: nel 1970 la FIPAB torna ad assumere la denominazione di Federazione Italiana Baseball Softball (FIBS, denominazione tuttora in vigore) e la nazionale partecipa per la prima volta al Campionato Mondiale in Colombia.

IL BASEBALL A ROVIGO/ GLI INIZI CON LA INDIANS BASEBALL, POI CON I GREEN SLAVES NEL CAMPIONATO …

 

 

Ufficialmente di baseball a Rovigo si inizia a sentire parlare negli anni ’60, quando la squadra dei Green Sleaves partecipa al campionato interregionale di serie C. In realtà il baseball in Polesine era già arrivato molti anni prima.
Nel primissimo dopo guerra infatti, alcuni ragazzi guidati da Marcello “Marce” Melani, si ritrovavano la domenica mattina, dopo la Messa delle 9, al “Tre Martiri” per giocare al gioco del baseball. Avevano molta buona volontà e pochi mezzi a disposizione: alcune mazze, delle palle e qualche guantone recuperati qua e la dalle truppe americane arrivate in Polesine, strumenti comunque sufficienti per passare ore ed ore a giocare. Si segnava al meglio il diamante posizionandone ai vertici dei sacchetti riempiti di sabbia ed il gioco era fatto. Quei pionieri non giocarono mai campionati ufficiali. Certo è che disputarono alcune amichevoli affrontando le squadre nate nelle province limitrofe, soprattutto in quella di Padova. Chiamarono la loro squadra Indians Baseball Rovigo e per affrontare le piccole spese di gestione, i più grandi, versavano una quota mensile di lire 100. Tra di loro c’erano studenti universitari come il 2ª base Tiziano Tentarelli, studente in medicina e catechista nella Parrocchia di San Francesco dove diffondeva tra i ragazzi oltre che la “Parola di Dio” anche la passione per il baseball e lo stesso Melani che sul diamante occupava la posizione di Terza Base. Altri frequentavano ancora i primi anni delle scuole medie superiori, come gli Esterni Franco e Zangirolami, ma tutti comunque, nonostante la differenza d’età, erano legati dalla stessa medesima passione per questo gioco “Americano”. A completare gli Indians si ricordano ancora: la batteria composta dal ricevitore Crozzoletto e dal lanciatore Donatoni, un pitcher istintivo dalle buone qualità tecniche; il Prima Base Previato, l’Interbase Boscolo e l’Esterno Bonvento.
E’ anche grazie a loro se oggi il Baseball Softball Club Rovigo è arrivato a questi livelli e può vantarsi di essere una delle società sportive più vitali della Provincia. Ma facciamo un passo alla volta e ripercorriamo assieme, con ordine, questa straordinaria storia, una storia che dura ormai da 38 anni!

DAL 1972 AI PRIMI ANNI ’80 / NASCE LA “WHITE SOX ROVIGO” E POI LA THERMOMATIC E …IL BASEBALL CLUB ROVIGO !

Anno 1972: il Baseball Rovigo grazie all’interessamento di Mario Bondesan, Eugenio Pavan e Giorgio Sasso ritrova nuova linfa. Questi ragazzi si sono appassionati al baseball leggendo “Topolino” e grazie a Luciano Frezzato, ex Green Sleaves, si riprende a praticare il baseball con nuovo vigore. Frezzato, che poi sarà anche arbitro di baseball, è un po’ il “padre” di tanti giovani che desiderano avvicinarsi a questo sport spettacolare. Un anno dopo è tutto pronto per l’affiliazione alla FIPAB ed i nuovi White Sox Rovigo faranno il loro debutto nel campionato di serie D nel 1974. La loro nuova casa è il campo del Collegio Vescovile dell’Angelo Custode. In un secondo momento verrà individuato uno spazio più ampio ed idoneo al gioco del baseball presso il Seminario. Arriva anche il primo sponsor, la “Vov”. La squadra è formata da alcuni “vecchi” Green Sleaves come Luciano Frezzato e Donato e da molti giovani pieni di voglia d’imparare questo nuovo sport. Nel 1975 poi, il nostro Frezzato, organizza addirittura i primi Giochi della Gioventù di baseball: da quel momento il rapporto tra il Baseball Rovigo e la Scuola diventerà indissolubile.
Nello stesso anno succede un terremoto in casa White Sox: il presidente Eugenio Donato lascia l’incarico e fonda la Thermomatic. Incredibile ma vero! Rovigo ha una seconda squadra di baseball  e si gioca il primo derby. Dopo i primi facili entusiasmi la “crisi” rientra e le due Società dopo poco più di un anno si fondono. Nascono così nel 1977 gli Outsider che nel 1979 prenderanno semplicemente il nome di Baseball Club Rovigo (solo in epoca successiva, quando verrà fondata anche la squadra femminile la Società prenderà l’attuale e definitiva denominazione di Baseball Softball Club Rovigo). Grazie ai giochi sportivi studenteschi si gettano le basi per far crescere anche un interessante settore giovanile che in cinque anni diventerà campione regionale. Capitano di quella squadra formata da: Gobbetto, Ruzzante, Oselin, Melega, Giangrasso, Gregnanin, Fenzi, Bedendo, Zago è Lucio Taschin. Sentiremo in seguito ancora parlare di lui, della sua carriera da giocatore e del suo carisma da dirigente.

GLI ANNI ‘80/ L’IMPORTANZA DEL SETTORE GIOVANILE. E LUCIO TASCHIN NAZIONALE JUNIORES, MENTRE A ROVIGO ARRIVANO GLI STRANIERI MUNIZ, BASTINA E …LA SERIE B! QUINDI LA PANTERA DI BALTIMORA…

 

 

Siamo arrivati intanto ai primi anni ’80 degli Allievi guidati da Loris Bucca si è già detto. Ma è tutto il settore giovanile ad esplodere. Nel 1981 la squadra Juniores diventa vice campione regionale alle spalle del Ponte di Piave e viene presentato il nuovo Centro di Avviamento allo Sport con la dichiarata intenzione di istruire allo sport in generale ed al baseball  in particolare ragazzi dagli otto ai tredici anni. Intanto la prima squadra inizia a farsi rispettare in campionato, grazie anche all’apporto di un nuovo gruppetto di atleti provenienti da Conselve. Il 1982 vede l’avvento del nuovo sponsor “Colletto”: anche questo è un segno di crescente interesse per il baseball Rovigo. La stagione è più che positiva sia per la prima squadra che per gli allievi guidati da Bovo che vincono il loro campionato. Arriva anche la prima convocazione in nazionale per un tesserato del Rovigo: Lucio Taschin viene infatti convocato, a Roma, dal tecnico della nazionale juniores James Mansilla. E’ un altro punto messo a segno dal baseball Rovigo verso la completa affermazione nel panorama sportivo polesano.
Il 1983 sarà l’anno della promozione in serie B. Tante le novità ad infiammare l’ambiente del baseball ad inizio stagione. Si emigra a Concadirame, all’ex Seminario arriva la scuola per sottufficiali della Guardia di Finanza ed arrivano i due primi stranieri della storia del batti e corri rodigino: il portoricano Felix Muniz e l’americano Robert Bastina, che nonostante i soli 25 anni avrà anche mansioni di coach. La stampa locale, nel presentare la stagione sportiva, è concorde nel dire che:«Il 1983 sarà l’anno del baseball. A Rovigo la Sanson ( ndr, rugby) e la squadra di calcio stanno disputando campionati interlocutori. Niente di più facile perciò che le soddisfazioni maggiori per gli sportivi vengano da questo sport di origine statunitense».
Come detto sarà promozione in serie B grazie a questi protagonisti di una stagione esaltante: Pantano, Sasso, Oselin, Muniz, Bastina, Taschin, Barison, Bettoni, Fumian, Avanzi, Borgato, Del Carmine, Merlo e Berti.
Nella stagione successiva la matricola Rovigo paga caro il debutto nella serie cadetta e retrocede subito dopo una stagione avara di successi. In quello stesso anno arriva la ristrutturazione dei campionati e così la serie B diventa C1 e Rovigo, nel 1985, previa presentazione della domanda di ripescaggio, si ritrova in serie C1 (l’ex serie B, n.d.r.). Il Rovigo si prepara al meglio per affrontare la nuova stagione ingaggiando l’americano Marvin Jankins, la “Pantera di Baltimora”, forse il più forte straniero che abbia mai calpestato il diamante rodigino (prima dell’arrivo nella stagione 2010 del lanciatore dominicano MLB Marino Salas Ortega, n.d.r.) e grazie anche al suo contributo quell’anno arriva il “miracolo” salvezza. L’allenatore è Luca Avanzi che ha sostituito il “vecchio” Bucca costretto a lasciare per problemi di lavoro. Avanzi ricopre contemporaneamente anche il ruolo di presidente visto che Ferro ha lasciato proprio quell’anno. Nel 1986 la famiglia del baseball Rovigo si arricchisce di nuove persone desiderose di dare il loro contributo a questo sport in continua crescita: Avanzi così torna a fare solo l’allenatore-giocatore ed alla presidenza viene eletto Carlo Bergamo; in società entrano anche Previato, Piva, Piscopo e Crepaldi. A fine stagione quel Rovigo dall’età media molto giovane, si piazzerà al secondo posto nell’impegnativo girone Veneto – Emiliano del campionato nazionale di serie C1, ad un solo incontro di distacco dal Sorbolo.
L’anno successivo il Rovigo arriverà ad una risicata salvezza: Jennkins se n’è andato sostituito dal connazionale Thomas Fossett, uno che di certo non lascia il segno. Comunque, fino agli albori degli anni ’90 il Baseball Rovigo disputerà dei più che onorevoli campionati di serie C1 con l’apice toccato nella stagione 1988 quando conquista i play off  sconfiggendo in trasferta, alla penultima giornata con un perentorio 9 a 0, i rivali di sempre del Bellamio Padova. Purtroppo però, il Baseball Rovigo targato “Confesercenti” dovrà inchinarsi in finale al Tergeste Trieste troppo forte per gli uomini di Forno che vedono così svanire il sogno della serie B.
EXTRATIME by SS/ Nella fotogallery la foto’ civetta’è il logo societario del ‘batti e corri rodigino’, poi a corredo del testo c’è la foto squadra Outsider 1977 e in sequenza cronologica la foto team Baseball Rovigo 1988 con Lucio Taschin secondo in piedi da sx.
E certificazione della qualità degli innesti americani, l’ultima foto è dedicata al poker d’assi formato( da sx) da Marino Salas Ortega, Fidel Gutierrez Reinoso, Alberto Cué Suarez ed il barbuto Enmanuel Herrera.



Raffaello Franco
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