“THE TIMES”- London and SAMPIETRESE “Football Story 1974-Serie D“, special ‘little-big team’/ E amarcord


26/07/2022

Quel ‘piccolo grande amore’ per la Sampietrese salì sul palco del “THE TIMES” londinese a maggio 1974.
Ne abbiamo parlato, in aggancio alle storie di alcuni suoi Personaggi Story , in primis Jambo Cavicchioli bandiera della sua escalation dalla Seconda categoria fino alla Serie D e …appunto in foto-story published by “The Times”.
Fatto indimenticabile che perciò adesso vi riproponiamo come da reportage specifico by Franco Rizzi, il professore cantastorie dell’enclave altopolesano tanto raccontato per oltre 30 anni da corrispondente de “Il Resto del Carlino” e adesso in modo friendly qui su www.polesinesport.it, che perciò omaggiamo insieme alla Sampietrese ‘londinese’.
Con questo focus-story e tanti amarcord straordinari da parte di alcuni dirigenti -tifosi protagonisti , anche quand’era… maggio 1974 con L'US SAMPIETRESE SUL TIMES DI LONDRA, ma pur sempre Made in Altopolesine in festa per ‘two weeks’ all’epoca ma forever today.

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 26.07_2022) / QUANDO L'US SAMPIETRESE EBBE UN FOTOSERVIZIO DAL TIMES DI LONDRA IN UNA FRAZIONE MINIMALE
San Pietro Polesine da sempre si connota per essere una piccola comunità frazionale unita attorno alla chiesa dei due campanili (suo simbolo perenne), un microcosmo di matrice rurale in cui i valori veri della civiltà contadina perdurano nel tempo. Lo spirito di appartenenza, l'amore per la "piccola patria", l'unione collettiva sono state e sono un collante sociale invidiabile pur oggi al tempo della globalizzazione e del trionfo dei social, considerando, inoltre, i poco più che 350 residenti odierni in inesorabile decrescita.
Valore aggiunto, unitario e identitario, il calcio giocato localmente ieri e oggi. L'Us Sampietrese prima (Figc), il Bar Gelateria Antonella poi hanno rappresentato e  rappresentano un biglietto da visita peculiare, che ben poche comunità paesane possono vantare ieri e oggi.

L'Us Sampietrese raggiunse i fasti professionistici nei primi anni '70; il Bar Gelateria Antonella negli ultimi trent'anni ha meritato vertici provinciali e regionali, laureandosi addirittura campione d'Italia. Ancor oggi il team amatoriale presieduto da Riccardo Menoni è protagonista, l'unica realtà sportiva vera nel Comune di Castelnovo Bariano.

 

 


E' rimasta nell'immaginario collettivo la gigantesca festa paesana, durata un'intera settimana, in occasione della vittoria in campionato a fine maggio 1974, quando si passò dalla Promozione alla Serie D, il miracolo di un paese di neanche 1000 abitanti, un evento straordinario di football e di costume che fece scorrere allora fiumi d'inchiostro. Grande rilievo, fra la tanta carta stampata e non, diede la Gazzetta dello Sport, si scomodò addirittura il Times di Londra (FOTO ALLEGATA, APPARSA SU THE TIMES)
Germano Sprocatti ha ben documentato fotograficamente quella straordinaria festa popolare, "un'esplosione di gioia collettiva frutto della civiltà contadina, irripetibile oggi. Se l'evento si rinnovasse adesso nello stesso momento e nello stesso luogo, niente  - osserva -  sarebbe più uguale, il mondo è mutato in modo inverosimile, i cambiamenti negli ultimi decenni sono stati e sono troppo veloci. Pure l'arte fotografica non è più la stessa. Ormai la standardizzazione e l'omologazione di massa ci ha reso tutti uguali e uno stesso reportage fotografico realizzato a San Pietro Polesine, a Milano o a Pechino  non ha radicali differenze".

Francesco Masini, classe 1969, vice sindaco e dirigente del Bar Gelateria Antonella, dice "di non ricordare questo storico evento collettivo, ero troppo baby. Certo me lo hanno raccontato più volte e tutti siamo orgogliosi di questo amarcord".
Leonardo De Biaggi, classe 1951, già presidente dell'Us Sampietrese negli anni '90, rimarca il fatto della "straordinaria partecipazione popolare in piazza, cui contribuii anch'io. Un'epopea in cui calcio, tifo, senso di appartenenza sono stati un tutt'uno, mai vista una cosa simile!".

 

 

 

Alberto Cuoghi, classe 1957, già difensore nei primi anni '70 nella mitica Sampietrese, ricorda con commozione e lucidità quel maggio 1974. "Allora militavo nel settore giovanile, sarei passato in prima squadra in D negli anni successivi. Vincemmo il campionato alla penultima giornata e l'ultima domenica fu una passarella gioiosa, quel fine maggio 1974, merito di tanti per la sagace guida del presidentissimo Luciano Zaramella. Si giocò in scioltezza di fronte a tantissimi tifosi esaltati, la festa cominciò negli ultimi 90' di quel fantastico torneo, fu un fatto spontaneo che coinvolse tutti noi, un intero paese ci era vicino, tanti gli amici da fuori. Al fischio finale la classica pacifica invasione di campo, giocatori abbracciati, sorrisi, urla felici, sembravamo tutti positivamente impazziti, eravamo in paradiso e nessuno lo avrebbe mai pensato ad inizio torneo. I festeggiamenti continuarono sino a tarda sera in piazza, spontaneamente, facemmo tutti le ore piccole.

Ma non era finita... Gioia irrefrenabile per una comunità piccola ma unita come non mai e i festeggiamenti si ripeterono ogni sera sino al sabato successivo ma non c'era niente di programmato. Tutto si svolse in un crescendo incredibile in senso festaiolo, di sagra popolare, tutti eravamo in piazza ad abbracciarci,  centro strapieno di sampietresi e non, grandi e  piccoli, uomini e donne, tutti insieme. Ogni sera trionfò il risotto al tastasàl, enormi grigliate furoreggiarono graditissime, le lunghissime tavolate erano state create usando impalcature edilizie, un maiale fu appeso e sezionato a poco a  poco per l'arrosto, il vino casalingo arrivava in damigiana trasportato da un camioncino. Si improvvisarono organizzatori efficienti "Tergo" (Amedeo) Ghiotti, Guerrino Castaldelli, "Berto" (Umberto) Fraggeri. Un happening, una kermesse socializzante come non mai, il trionfo del calcio come coesione sociale, un minuscolo paese che raggiunse una notorietà vasta e meritata".

 

 

P. S. / Fra le memorie ancora disponibili su quell'epoca calcistica va sottolineata la testimonianza scritta di Sandro Barotti, classe 1942, che allora gestiva un bar in loco, l'effettiva sede sociale del club. Qui si viveva di calcio pane quotidiano, ci si incontrava, si discuteva anche animatamente, tecnici e dirigenti regolavano la vita della squadra, il cuore pulsante dell'Us Sampietrese.

Sandro Barotti conserva un preciso manoscritto in cui fa la storia del club, vissuta in prima persona. Diamo l'elenco dei capitoletti: cronistoria della mitica Sampietrese; la nascita; la svolta; la deriva; le cause di una sconfitta; considerazioni finali; le vittorie; i presidenti; alla guida della Sampietrese; gli allenatori della Sampietrese; le radici friulane in Polesine; Gian Luigi Cavicchioli; la maestria del calcio; Giuliano Righetti; il capitano dai piedi di velluto; Sampietrese-Castelmassa: derby atipico; aneddoti... storie... curiosità.
Un documento prezioso che andrebbe dovutamente valorizzato, la base ipotetica di un libro sulla storia dell'Us Sampietrese.
Degna di menzione, poi, la mostra fotografica sulle Scene di vita quotidiana sampietrese nel secondo dopoguerra, a cura di Romana Galli e Graziosa Alberti, presentata in sala parrocchiale dal 12  al 20 agosto 2019 in occasione della 167a Festa del Voto. Il 16 agosto in merito il regista Maurizio Antonelli ha presentato un docufilm in cui ha intervistato Natale Negri e Flora Cavicchioli sugli usi e costumi locali dal 1945 in poi.

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover “The Times” londinese in kit con PolesineSport & Distintivo societario Sampietrese.
Quindi in apertura di fotogallery la ‘prima pagina’ odierna by THE TIMES londinese, perché …anche in data 26 July 2022 onora in modo speciale il Football, stavolta in versione rosa visto che proprio stasera la Nazionale Inglese femminile battendo 4-0 la Svezia è approdata alla finalissima del Campionato Europeo 2022.
Con riferimento a ‘quella ‘ Sampietrese 1974 onorata by The Times come ‘piccola grande squadra’, proponiamo la premiazione by Figc a capitan Gianluigi ‘Jambo’ Cavicchioli relativa alla promozione in Serie D.
E a seguire una immagine significativa della grande festa anche gastronomica che nel piccolo paese di San Pietro Polesine coinvolse tutti gli abitanti per oltre due settimane.

 

Mentre dulcis in fundo riproponiamo in versione panoramica la foto della Sampietrese pubblicata su “The Times” ovviamente a dimensioni più ridotte, ma comunque straordinariamente promozionale per un ‘paesino’ prototipo dei “Polesani nel Mondo” , come il nome di questa rubrica su questo sito , che ha superato gli 800mila contatti e in questi giorni 1milione 300mila pagine viste.

Franco Rizzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it