Un “Po di Cristiana Cobianco” col suo blow up e “Tell me Sergio Sottovia”


20/04/2010

Nel campionato della vita càpitano anche delle interviste da ‘interfaccia’, come il logo dei ‘Presidi del Libro’. Una di queste è da “io ti am@rcord”, ed è quella che mi ha fatto Cristiana Cobianco ( in foto kit, per così dire sul Po, into Home Apogeo), con registratore e video’ nel corner di casa “Apogeo – Editore”, di patron Paolo Spinello, colui che, al di là del bene e del male, ha pubblicato i così detti “Libri di Sergio Sottovia”. Pensate: libri di taglio sportivo pubblicati da chi lo SPORT …crede sia una parola cui manca la iniziale A ( la classica privativa) per essere da ASPORT nelle scuole e nella vita. Ma siccome …lassù decidono ciò che vogliono, ecco che ad Adria tra Spinello e dintorni può succedere di tutto, come la nascita del REM ( acronimo di Ricerca, Esperienza, Memoria: tre parole intorno alle quali è stato  costruito il progetto editoriale della rivista) che salperà on line nel prossimo giugno, e avrà ‘tiratura’ quadrimestrale.
. Ma per saperne di più, su tutto, Vi invito a cliccare su www.libreria-apogeo.it  Da parte mia mi permetto solo di segnalare che , mentre io vado ‘per campi sportivi’ , per fortuna c’è chi, dopo aver fatto nascere ad Adria in data 15.01.2003 il “Presidio del Libro”,  ha poi recentemente costituito ( 15 gennaio 2010) la relativa Associazione di Promozione Sociale, ai sensi della Legge 383/2000. I Soci fondatori, ai sensi dell’Atto Costitutivo e dello Statuto, sono: Paolo Spinello, Luana Milan, Caterina Zanetti, Marco La Cascia, Lorella Barbieri, Monica Scarpari, Luigina Badiale, Eleonora De Agostini, Antonio Catozzi, Cristiana Cobianco, Marta Stefani, Daniela Zampirollo, Patrizia Fabris, Monica Bertaglia, Cesare Lamantea, Donatella Mazzini, Raffaello Morbiolo, Sabrina Guarnieri, Omar Barbierato.
E segnalo soltanto che l’attuale Consiglio Direttivo de “Il Presidio del Libro di Adria” è composto da: Paolo Spinello (Presidente), Cristiana Cobianco (Vicepresidente), Eleonora De Agostini, Luana Milan e Omar Barbierato (Consiglieri).
Ma, senza altri preamboli, eccovi by “CRISTIANA COBIANCO” la completa INTERVISTA – LIFE fatta al sottoscritto e pubblicata sul sito targato Apogeo.
Lei parla nei suoi  libri di “Campioni e di Signori”, affermando che non sempre i Campioni sono stati anche Signori e viceversa. Cosa intende per Campione e cosa intende per Signore?
 
Nel nostro mondo polesano, i campioni sono senz'altro quelli che hanno raggiunto degli obiettivi importanti a livello di serie A, serie B e in Nazionale, ma anche quei “Campioni” che hanno ottenuto successi in ambito dirigenziale. Con “Polesine Gol” il calcio polesano è stato raccontato nel tempo e nello spazio. Intitolare il libro “Polesine Gol” ha implicato selezionare territorialmente i campioni di tutta la Provincia e le società importanti del territorio. La copertura è stata anche temporale, di modo che, possiamo trovare sia il campione del 1900  che quello del 1980.
Il “Signore” è quello che, indipendentemente dall’essere campione, ha dimostrato la sua partecipazione al mondo sportivo in termini di esemplarità, sacrificio e trasmissione di valori, ad esempio svolgendo funzioni dirigenziali per 30 anni nella stessa società.
 
Territorialmente, c’è differenza nell’approccio allo sport in Provincia di Rovigo?
 
L’approccio è determinato dalla mentalità delle persone e dalla logistica degli impianti sportivi. Ma è la passione che fa la differenza.  Ci sono stati apici in tutta la Provincia, anche se ci sono zone in cui la domenica vanno a vedere la partita 50 persone e altre in cui si arriva a 500. In questo secondo caso vuol dire che è tutto il paese coinvolto, vuol dire che c’è una bandiera, un campanile.
Storicamente, i campanili  ci sono stati sia nel Bassopolesine  che nell’Altopolesine. Nel Bassopolesine, in questo momento, vi è più partecipazione e più presenza. Detto ciò, non bisogna dimenticare che il San Pietro nell’Altopolesine è riuscito ad arrivare in passato in serie A e per questo è stato citato nel Times.
Sicuramente però il Polesine ha una sua uniformità nella mentalità dei suoi campioni, rappresentata dall’enorme capacità di sacrificio, frutto anche dell’alluvione e di un territorio considerato minore.  La capacità di lottare costituisce un valore aggiunto della gente del Polesine.
 
 
Tra i suoi “Campioni”, quale ritiene il numero uno? E tra i “Signori” quale di più merita di essere preso a modello?
 
Si fa presto a fare questa domanda…
Vi è un gruppetto che merita di essere citato, ma nella mia testa anche chi non è mai stato in serie A, ma è stato segretario di una società per 30 non può non essere sottovalutato. Senza far torto a nessuno,  se li ripartiamo territorialmente, nell’Altopolesine di Signori che non sono stati campioni possiamo citare: Vittorio Pirani che ha servito il calcio a Castelmassa, dai tempi eroici della Fragd-Dextrosport a quelli minori dell'Altopolesine ("Polesine Gol 2")  e Mario Meneghini per 30 anni segretario del Calcio Rovigo dal 1964 al 1994 ("Polesine Gol").   Per il Bassopolesine: Ugo Levi di Adria e Piero Carnacina che vive da oltre 30 anni a  contatto con i giovani delle medie e sui campi di calcio,  Mister "linea verde " di Adriese e Scardovari nonché pigmalione del Delta del Po ("Polesine Gol").
Tra i Campioni è d'obbligo citare quelli che hanno fatto la serie A, e fra tutti Saul Malatrasi ("Polesine Gol"): Campione intercontinentale col Milan di Rivera & paron Rocco e con l’Inter di Herrera. Ha giocato nella Roma, nella Fiorentina, nella Spal . Personaggio emblema, talmente umano che mi telefona il giorno di Natale dopo aver telefonato a Mazzola e Schnellinger. Personaggi come lui hanno un valore morale indipendentemente dal fatto di essere stati anche Campioni.
 
Ha appena pubblicato un libro per ricordare il 50° anniversario del Panathlon di Rovigo e in questo ha reso omaggio a 10 “Olimpionici & Gentlemen” polesani. Come vede a livello locale il rapporto tra il calcio e gli altri sport? 
 
A livello provinciale mi hanno chiesto di raccogliere in una pubblicazione anche i campioni di altri sport,  e l’occasione per cominciare è stata il 50° del Panathlon Rovigo. Sto lavorando da tempo su altri sport e altri Campioni , ma i tempi limitati mi hanno fatto circoscrivere il campo agli Olimpionici. Pur essendo consapevole che Olimpionici sarebbero solo i medagliati e quindi solo Vigor Bovolenta (argento ad Atlanta nella Pallavolo), ma per un territorio come il nostro Olimpionici lo diventano anche quelli che hanno gareggiato alle Olimpiadi e che dovrebbero essere considerati solo Olimpici.
Per quanto riguarda il rapporto del calcio con gli altri sport, io comincerei da una suddivisione più generale tra sport di squadra e sport individuali. Gli sport diversi dal calcio hanno una maggiore partecipazione rispetto ad un tempo, sia per la maggiore attenzione della stampa, sia per la preferenza che hanno gli sport che si esercitano in palestra durante i mesi invernali.
La maggiore diffusione del calcio dipende dalla sua capacità di approccio che è molto semplice: basta una palla per giocare sia in campo che sulla strada. Nel mondo della scuola è la tradizione e si caratterizza per la sua economicità. Se guardiamo il calcio dilettantistico e leggiamo il lunedì le pagine dei giornali locali, e facciamo i conti di quante categorie e quante squadre sono citate, pensiamo che per ogni squadra scendono in campo dai 12 ai 18 giocatori e consideriamo infine le professionalità di cui necessita ogni squadra… capiamo senza essere dei ragionieri che si tratta di un indotto anche economico enorme.
        
Quale altro sport a livello provinciale meriterebbe un libro sul modello di Polesine Gol?
 
Ogni sport di nicchia ha le sue caratteristiche. Pensiamo ad esempio al baseball, ci sono tecnici che hanno fatto studi e viaggi per favorire il baseball a Rovigo, credo siano loro i deputati a operazioni simili a Polesine Gol. Occorrono esperienze sul campo e l’utilizzo di terminologia e conoscenze adeguate. Io mi sono sentito di scrivere questo libro perché vengo da 20 anni di raccolta dati sul calcio locale.
 
 
E per quanto riguarda le categorie femminili?
 
Direi la pallavolo, anche se abbiamo brave campionesse anche negli altri sport. Ultimamente la pallavolo è lo sport femminile maggiormente  frequentato in Provincia ed ha una dimensione paragonabile a quella del calcio. Anche se, secondo me, dovrebbe scriverlo una donna, al limite lo potrei fare in coppia con un’esperta del settore.
 
 
 
Lei che frequenta i campi da calcio, mi spiega in cosa si differenzia il tifo per la squadra locale dal tifo per la squadra di campionato… possiamo definire il primo più sano?
 
Sicuramente il tifo locale è più genuino, anche se a volte c’è "il matto del paese" .
Non posso negare che, anche nel nostro contesto, il linguaggio del tifo può essere ‘arricchito’ da innumerevoli parolacce, ma ciò che lo differenzia dal tifo organizzato delle grandi squadre è la dimensione di gruppo. Il tifo locale si ritrova al bar e oltre a parlare delle partite riesce ancora a trasmettere ai più giovani valori, storie e messaggi di crescita.
Anche a livello locale, in campo, si possono vedere scene poco educative e spesso i giornali ne parlano, ma personalmente quando vedo giocatori che vanno fuori dalle regole preferisco rapportarmi direttamente con l'uomo e fargli capire l’errore di comportamento.
 
 
A quale dei suoi personaggi dedicherebbe una storia a fumetti per portarlo come esempio nelle scuole per diffondere un approccio diverso allo sport slegato dai guadagni miliardari che popolano i sogni di molti ragazzini?
 
Deve esserci un maschile e un femminile. Per il maschile penso a Vigor Bovolenta che, nella pallavolo,  nonostante le difficoltà, è riuscito a partecipare a due Olimpiadi (Atlanta e Pechino). Per il femminile sicuramente a Marika Zanforlin, campionessa di pattinaggio a rotelle; su di lei non riuscirei a scrivere una storia, un lavoro del genere necessita della sensibilità di una donna…ma su Bovolenta potrei pensare di farlo.
 
 
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- Il Libro preferito:
 
Mi piacciono gli scrittori della Beat generation. Tra i molti “On the road” di Kerouac. Ultimamente leggo troppo velocemente e quindi non potrei consigliare gli ultimi libri letti con troppa superficialità.
 
 
- La città che ama particolarmente:
 
Amo le città-stato: Ferrara, sia per l'Università che per gli eventi culturali. Ma pure Firenze, anche per questo sono diventato tifoso della Fiorentina.
 
L’evento sportivo che più l’ appassiona:
 
Le Olimpiadi sono meravigliose per il concetto di pace e fratellanza e trovo le Paraolimpiadi straordinarie.
 
- Il film del cuore;
Ultimamente la televisione passa dei film scadenti. All’epoca dell'Università a Ferrara i cineforum offrivano grandi film: “Novecento” fra tutti è quello che mi viene in mente per primo.
Amo molto il regista Mazzacurati, anche per l'attaccamento che ha dimostrato per le nostre terre.
 
 
- La canzone dei ricordi:
 
"Blowin’ in the wind" di Bob Dylan. Amo i nostri cantautori e anche quelli brasiliani come Vinicius De Moraes. Non essendo esperto di musica mi concentro sulle parole e la musica cantautorale si presta a questo tipo di ascolto.
 
- Il quadro che la rappresenta:
 
Mi piacciono i quadri di Carlo Levi. Ma se devo pensare a un quadro in particolare vedo Guernica di Picasso.
 
- Il sogno più ricorrente:
 
Sono perennemente in ritardo su quello che devo fare, ho sempre qualcosa da finire...ogni tanto mando anche qualcuno a ... quel paese, solo nelle attività progettuali però!
 
 
- I prossimi progetti?
 
Proseguirò nell’aggiornare la mia banca dati su olimpionici e mondiali. Che poi questi dati vengano pubblicati sul sito www.polesinesport.it appena attivato o vengano estrapolati in ulteriori pubblicazioni è cosa che si vedrà. E' importante intanto l'aggiornamento  e la raccolta organizzata delle fonti, dei materiali, delle immagini, delle interviste. E’ importante per la conservazione della memoria.

EXTRATIME/ L’intervista era altresì corredata da foto “vita- sport” del sottoscritto e dal video – lettura del testo ‘presentazione’ libro Polesine Gol ‘regalatami’ da quel SIGNORE DELLA ROSA che è Germano Bovolenta. Guarda caso SUPERVISORE dei 30 DVD titolati “Campionato Io ti amo” oltre che dei recenti 10 DVD sulla BAGGIO STORY, pubblicati ovviamente da La Gazzetta dello Sport, dove la tecnologia è di casa per combinare Sport & Cultura.
Fatti & Parole da “Giornalista Oggi”, quelle di Cristiana Cobianco, come i 5 tomi che la Fabbri Editori ha dedicato a Come si lavora nei periodici, Come si lavora nei quotidiani, come si lavora per Radio tv e pubblicità, Che cosa si scrive, Come si scrive. Oltretutto con relativi Esercizi e Schede informative.
Ma chi fa cosa? Per il Polesine? Cuore e passione sono fondamentali, per presidiare il Libro, per presidiare lo Sport, per presidiare www.Adriatv.it come ci provano a fare Ilario Capuzzo e Leandro Maggi ( carneadi o no?) ben sapendo che in Polesine il ‘biz’ …non abita qui.

 

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it