Vani Sperindio Story, tra Segantin & Adriese, Lugarini & San Vigilio e nel Badia linea verde tra Rizzi e Bendin


21/04/2013

L’ho conosciuto ‘meglio’ negli anni Ottanta/Novanta, all’epoca del Badia new deal tra Settore Giovanile  e Tornei Notturni ( anche al Fetonte d’Oro di Crespino). Poi Vani Sperindio l’ho rincontrato in tante serate griffate Panathlon Adria.
Detto questo ve lo ripropongo in sequenza kit come l’ho raccontato on line a maggio 2008, e che perciò vi ripropongo tout court, con relativi aggiornamenti fotogallery.


PRIMA PARTE SPERINDIO VANI  STORY ( di Sergio Sottovia, 19.05.2008) / GLI ANNI DA GIOCATORE NELL’ADRIESE E DA DIRIGENTE NELLA SAN VIGILIO

<<E' uno di quei Personaggi nient'affatto straordinari che però ha vissuto il CALCIO MINORE per certi versi in lungo e in largo. Per questo, per RAPPRESENTARE adeguatamente gli AMBIENTI calcistici che ha vissuto, sviluppo la Sperindio Vani Story in due puntate. Eccovi la prima !!!  
Abitava a Bottrighe, poi nel 1940 la sua famiglia si sposta ad Adria, dove vivrà tutti i problemi della Seconda  Guerra Mondiale e relativi effetti. Nel post guerra Sperindio Vani (classe 1937) dà i primi calci all'Oratorio SS.Pietro e Paolo della Cattedrale di Adria. E' mezz'ala sinistra e gioca negli Aquilotti della Condor. Chi lo vede bene è Canato, ex giocatore dell'Adriese. Ed è lì che lo porta nel 1964, nell'epoca dell'Adriese dei Folco e dei Levi. Il giovane Vani gioca negli Allievi ma ha pure la soddisfazione di fare qualche apparizione in IV^ Serie, nell'Adriese allenata da Ivo Segantin.

 

 

Per una retrocessione in Promozione accettata dall'ambiente, tant'è che nell'Adriese 56/57 sarà ancora Segantin l'allenatore, per un campionato dignitoso. " Giocavano con me  Giorgio Dalla Dea, Miari, Stoppa, Perazzolo, ma anche altri da fuori come Bianchi, Moretti, Colman , Vidal e il portiere Pegoraro- ricorda Sperindio - Ma feci solo due anni, poi il lavoro per La Cattolica Assicurazioni mi ha coinvolto sempre di più, come la vita della Parrocchia di Borgo Dolomiti, dove il dinamico Don Benedetto Varliero , mi ha dato giusti stimoli sportivi."
Quel quartiere era stato ricostruito dopo l'alluvione con il sostegno della Città di Trento, tant'è che San Vigilio, il patrono di quella città, sarà anche il nome della squadra di calcio del Borgo Dolomiti.
Per un'attività dapprima a livello giovanile, col CSI, maglia blu chiara, gestita da un gruppo di genitori, come Bruno Martello, Gianni Casellato, Ferruccio Frigato e appunto Vani Sperindio.

 

 

Poi diventa A.S.C.A., cioè Associazione Sportiva Calcio Adriese, maglia nera, e partecipa al campionato di Terza Categoria. Quella maglia nera però ha ricordi che non soddisfano né Don Benedetto e né Sperindio , che resta al palo. Peraltro si assottiglia anche il gruppo dirigenziale, e dopo un paio d'anni il calcio a Borgo Dolomiti si ferma.
"Ma per Don Benedetto il calcio era fattore di aggregazione, così ha coinvolto ancora tante persone e la società si è ricostituita. Pretendendo però che si chiamasse S.Vigilio  e che i colori sociali furono giallorossi. Le riunioni avvenivano in canonica o all'asilo delle suore - ricorda Sperindio - Il presidente fu Egidio Bononi, titolare della Cattolica Assicurazioni, io e Luciano Lugarini curavamo l'aspetto tecnico, mentre tra i dirigenti c'erano Eugenio Moda e Frigato.". Erano tempi di volontariato, e nel 1964 fu costruito il nuovo campo, su terreno parrocchiale e della ditta I.P.A., e relativi spogliatoi. Con Sperindio e Lugarini che non lesinavano disponibilità di orario, per i colori del San Vigilio.

 

 

Dopo alcuni anni di presidenza Bononi, fu la volta, dal 1967 e per alcuni anni, della presidenza di Aldo Zenato, rappresentante del Pastificio Adriese. Con le ruspe fu livellato e recintato il campo di calcio. Purtroppo le cronache narrano anche di una disgrazia. Un certo giorno alle ore  13 l'uomo della ruspa continuò i lavori di livellamento, mentre tutti gli altri andarono a pranzo. In fondo al campo c'era un fossato. Purtroppo un ragazzino, non visto, si attaccò sul retro della ruspa e disgrazia volle che quella ruspa, caduta nel fossato lo schiacciasse. Un dramma, una fatalità, una tristezza incancellabile per Sperindio e i dirigenti di quel San Vigilio.
Dal punto di vista sportivo, quel primo San Vigilio ( in foto, con Sperindio, secondo da sx)  sviluppò scarsi risultati e sempre in Terza Categoria: l'importante era fare giocare i giovani. E così quel San Vigilio del tandem tecnico Lugarini-Sperindio di gol ne prendeva tanti:.9 dal Boara, 9 dall'Arianese, 8 dal Due Torri, tanto per citare le goleade. Ma la maturazione regalò anche un terzo posto in classifica, e l'ottima stagione 65/66 ch Sperindio spiega: " Vincemmo 4 a 1 a Scardovari e 4 a 0 a Cà Venier, nell'anno dell'alluvione a Portotolle."

 

 

Quando nel 1970 l'assicuratore Sperindio ,33enne, per lavoro si trasferisce a Badia Polesine. Finisce lì la storia dirigenziale di Vani nel San Vigilio. Una fucina di giovani.
Ma quali giocatori hanno fatto strada?
Eccoli nella rassegna di Sperindio:" L'ala destra Gambalunga, piccolino, è stato in prova alla Spal di Mazza e ha giocato nell'Adriese. Mario Terrentin stopper è andato al Cà Venier allora forte, Quagliato al Calvi Noale, Luciano Visentin al Canicattì, Moretti all'Adriese come Sante Longato stopper, Crozzoletto ala sinistra, Dalla Vecchia. Ma sopra tutti va ricordato il portiere Gino Bertuzzi, poi all'Adriese in Serie D, quindi nazionale under 16 e 18, poi all'Atalanta titolare con Galli come secondo, quindi all'Avellino titolare con Tacconi secondo, per chiudere infine a Monselice, Rovigo e ancora Adriese." .
Vani ha il calcio nel sangue, perciò si appassiona e commenta a modo suo le giocate del Badia in Prima categoria. E' l'epoca del  cavalier Mario Rizzi, il presidente che si gira e gli dice:" Ma lu chel parla tanto, s'intendlo de balon?.". da cosa nasce cosa e nell'annuale assemblea del Calcio Badia, al Teatro Sociale,  il presidente Rizzi convocò il nostro Vani e lo invitò "ad alzarsi e parlare". Sperindio fece il suo intervento. "Sto chi el fa ben par el Badia - concluse il cavalier Rizzi- ".
E Vani Sperindio, appunto dal 1970, divenne dirigente del Badia, vivendone tutte le stagioni sportive , in tempi di vacche grasse ma anche di vacche magre, gustando soddisfazioni certo, ma anche amarezze, come un capitano di una piccola nave in balia dell'oceano del calcio.

 

 

Furono felici i primi anni, a partire dal Badia 71/72 quando Sperindio è l'allenatore della squadra Allievi e fa il vice di Mariuccio Vigna , mister del Badia del grande portiere De Lorenzi e di Magnan, Barison, Bassi, Ferrari, Urban, Guardalben, Piazza, Bisin, Casonato, Vighini, Minozzi, Vertuan, Marin , Bisaglia, Borsetto, Saretto.
Faceva faville quel Badia e nella stagione 72/73 si guadagna l'accesso alla Promozione sempre con Mariuccio Vigna, mentre Sperindio allena sempre gli Allievi, sia provinciali che regionali, incontrando le blasonate Schio, Cittadella e Abano. Inoltre Vani, quando Vigna è squalificato, va in panchina a Scardovari, dove però perde 2 a 1.
A Badia mister Vigna allenerà in Promozione fino alla stagione 73/74, quando lo sostituirà Danilo Vanin. L'anno dopo sarà il tempo della staffetta Ferrari - Vanin, ma il Badia del presidente Rizzi resta in Promozione, come nelle due successive stagioni in cui l'allenatore sarà Gino Vecchi. Tutte stagioni nelle quali la passione di Vani Sperindio è al servizio delle giovanili del Badia Polesine.
Ma di tutto questo ne parliamo nella seconda puntata: alla prossima.>>

 

 

SECONDA PARTE “ SPERANDIO VANI STORY” ( di Sergio Sottovia, 26.05.2008) / DIRIGENTE NEL GRANDE BADIA DEL PRESIDENTE RIZZI, POI PRESIDENTE DEL BADIA “LINEA VERDE” , PASSANDO IL TESTIMONE AL PRESDENTE BENDIN

<< Facendo seguito alla Sperindio Story della prima puntata diciamo che… parliamo dei suoi 15 anni di linea verde col Badia…

Cambia purtroppo il vento al calcio Badia. Dicevamo che per effetto della retrocessione il Badia, nel 77/78 gioca in Prima Categoria. L'allenatore è Giovanni Piazza, sulla carta è presidente ancora Mario Rizzi, ma tramite la vicepresidenza di Giovanni Giordani di fatto è Ferrari , il presidente del Calcio Rovigo. E' un Badia agli sgoccioli, quell'anno. Lascia la Prima categoria con questa débacle : su 30 partite giocate solo 2 vinte, 8 pareggiate e addirittura 20 perse. Un crollo che fa sparire per un anno il calcio Badia dalle scene della FIGC.
Finché a Badia la passione sportiva trova la forza di una rifondazione.Sarà un gruppo di giovani dirigenti, con tanta passione e pochi soldi, a mandare in campo il Badia, ripartendo dalla Terza, stagione 79/80, senza particolari obiettivi di classifica . Tra quei dirigenti Vani Sperindio, Stefano Sandalo , Romeo Romanini e alla presidenza Mario Boldrin. Obiettivo principale di quella dirigenza è curare il settore giovanile. E Vani Sperindio è impegnato in prima linea, come direttore sportivo.
Mario Boldrin resta alla presidenza fino alla stagione 82/83 , sempre in Terza e sempre con Tiziano Quaglia allenatore, uno del quale Sperindio ancor oggi dice un gran bene.
Cambiano i presidenti, ma la linea verde dei biancazzurri del Badia è sempre la stessa.
Dal 1983/84 alla stagione 87/88 compresa il presidente è Guido Bonetto, stagioni in cui la prima squadra viaggia in Terza senza enfasi. Nell'83/84 c'è anche il cambio dell'allenatore, da Francesco Boldrin a Federico Accardo, che porterà il Badia 84/85  al terzo posto finale. Un risultato che, abbinato al blasone e alla storia ha fruttato l'iscrizione alla Seconda categoria.

 

 

"Ma è stato sempre il settore giovanile il nostro fiore all'occhiello. Eravamo in Terza, ma facevamo la Juniores regionale, e a livello provinciale gli Allievi, Giovanisimi, Esordienti, Pulcini, la Scuola Calcio. - va orgoglioso Vani -. Tra l'altro coi Giovanissimi di mister Tomaini pareggiammo 1 a 1 contro i pari età del Verona , che era in Serie A, sorprendendo anche Mariolino Corso , grande campione e allora responsabile del Verona - settore giovanile."
A Badia , a metà degli anni '80, c'erano pochi soldi ma tanto impegno, anche organizzativo di contorno al pianeta calcio. Ricorda Sperindio ( in foto panchina, col berretto) :" Furono anni in cui facemmo 3 Feste dello Sport, ci furono le maschere carnevalesche veneziane, i ballerini di rock and roll. Al Manfredini, gentilmente concesso da Nevio Crivellari, in occasione del Gran Galà , furono ospiti d'onore l'arbitro Sguizzato di Verona, Pizzolato di ritorno dalla Maratona di New York, Zerbini campione italiano di lancio del disco, Saul Malatrasi e Nevio Scala, che in una trasmissione televisiva, spiegò di ' aver deciso di fare l'allenatore sollecitato da Malatrasi in una festa a Badia'". Approfondisce Sperindio:"C'era un certo clima e c'era un certo stile. Fu presente anche la Sanson appena campione d'Italia di rugby. Le lotterie fruttavano introiti importanti per la società, che si affidava al lancio dei giovani per fare calcio. Anche il Torneo notturno, vinto dalla Trattoria La Nave di Masi, serviva da promozione al calcio Badia, che per questo motivo partecipava ad altri tornei notturni, come al Fetonte di Crespino, vetrina per i nostri ragazzi."
Per quel che riguarda il Badia in Seconda categoria, sarà traballante la stagione 85/86 con l'allenatore Brugin sostituito da Diana, quel Diana che nell'86/87 sarà sostituito da Masotti, a sua volta sostituito da Magnan , senza che questo tourbillon salvasse il Badia dalla retrocessione in Terza . Ma non è un dramma, tant'è che Tino Magnan sarà ancora lì allenatore del Badia in Terza categoria, anche nei due anni della presidenza di Luigino Bacchiega, fino alla stagione 89/90 compresa. Quando la formazione tipo era Chinaglia, Salvadori, Parolo, Zen, Tavian, Tosarello, Olin, Pepe, Minella , De Marchi, Giacobbe; cioè una nidiata di giovani in crescita, coccolati e difesi a spada tratta da Vani Sperindio, che per le sue esternazioni e lamentele ha trovato 'scritture' sui taccuini della categoria arbitrale.

 

 

Intanto quel gruppo dirigenziale 'nato' con Sperindio, continua a gestire le sorti del calcio Badia. Nella stagione 90/91 è presidente il giovane Germano Goia, e il Badia stenta anche in Terza Categoria. Per questo l'allenatore Tino Magnan è rilevato da Paolo Strenghetto , a sua volta sostituito da Pier Luigi Carpi. Non è diversa la situazione del 91/92, sempre Goia presidente, il Badia ammesso per meriti sportivi alla Seconda categoria, ma la sostituzione dell'allenatore Remigio Varliero con Fausto Dian non salva il Badia dalla retrocessione in Terza. .
Possibile che una cittadina come Badia non 'mantenesse' la sua squadra perlomeno in Seconda Categoria ? La retrocessione muove comunque qualcosa , attorno al calcio Badia, e la novità più grossa sono le speranze nel nuovo presidente Gian Carlo Bendin, per un rilancio tanto atteso. Al suo fianco resta Vani Sperindio direttore sportivo, quasi un trait d'union, a far da ponte per l'allargamento dirigenziale. E' la stagione 92/93, il mister Massimo de Marchi porta il Badia al sesto posto finale. Migliora ancora il Badia 93/94 con il ritorno in panchina di Fausto Dian. Il presidente Bendin ci prova sempre e nella stagione 94/95 ha la soddisfazione della vittoria, con Antonio Moreno Marini a dirigere dalla panchina.
Era dal 1973 che il Badia non vinceva un campionato; nel frattempo il nostro Vani Sperindio aveva vissuto tutte le ansie e le problematiche di una società che non riusciva a decollare. Finalmente il Badia era in festa. Giusto ricordare la formazione tipo di quella rinascita : Negri, Cappello, Candian, Giusto, Belli, Checchinato, Campion, Travaglini, Begossi, De Marchi, Nesri il marocchino autore di 10 gol. Quella domenica 9 aprile 1995 uno striscione emblematico recitava :" Scusate il ritardo…"

 

 

Erano passati 22 anni e il Badia ritornava in Seconda, dopo un anno giocato al campo sportivo "Caenazzo - Bronzin" , in quanto lo storico stadio Verzaro, perché fornito di tribune, era stato concesso alla società di rugby promossa in Serie B.
Praticamente Vani Sperindio come traghettatore aveva funzionato, perché il Badia sarebbe poi rimasto in pianta stabile in Seconda, affidandosi alla presidenza di Bendin per coltivare ulteriori aspirazioni di nuovo salto di categoria.
Una lunga storia d'amore col calcio, quella di Sperindio, ma per Vani ci sono stati anche momenti di amarezza, specie quando il calcio a Badia era figlio di un Dio Minore e forse c'erano più oneri che onori.
Ne parla senza sbottonarsi troppo, Vani Sperindio, ed è giusto così, sono le cose migliori quelle che vanno ricordate, mentre i rimpianti lasciano il passo alla storia.>>

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Vani Sperindio in kit tra Giocatore young adriese e Signore evergreen in casa Panathlon Adria.

Poi in apertura di fotogallery partiamo da Vani Sperindio dirigente del San Vigilio anni ’60, proponendovelo col team di Borgo Dolomiti tra Luciano Lugarini ( papà di Angelo allenatore dei portieri Adriese attuale) e don Benedetto Varliero ( che ricordo organizzatore di gite in bicicletta by Grest sul Po a Crespino nei precedenti anni ’50).
A seguire Vani Sperindio “signore col cappello” nel San Vigilio 1966 winner torneo notturno.
Seguendo il passaggio di Vani Sperindio dirigente in casa Badia Polesine, eccolo ( primo a sx) tecnico del settore giovanile col Badia 1973.
Poi sulla panchina nello stadio Verzaro col suo ‘quasi inseparabile’ berretto tra i ‘soliti noti’ di casa Badia 1981.

 

 

Erano i tempi del Badia del presidente Rizzi e degli straordinari Galà dello Sport di cui proponiamo due significativi flash datati 1986, col nostro Vani Sperindio sullo sfondo a dx e con tra i superospiti quel Pizzolato che vinse la maratone di New York.
Del periodo Made in Badia proponiamo altresì Vani Sperindio (primo a sx) insieme al team Allievi Regionali 1989. Poi al fianco di GC Bendin ( signore coi baffi) nel Badia 1994/95 winner campionato con mister Antonio Moreno Marini ( primo dx).
Un risultato storico come da premiazione successiva in Municipio a Badia in data 21 maggio 1995, per la gioia di tutto lo staff dirigenziale e dei giocatori premiati dal sindaco.
Ma l’abbiamo detto, Vani Sperindio è stato soprattutto promotore della attività giovanile  e perciò in tale veste ve lo riproponiamo col Badia 1995 in maglia gialla.
Infine , con riferimento allo Sperindio del Terzo Millennio ritornato alle origini, eccolo nel 2006 premiato by Panathlon Adria del presidente Flavio Zampieri nella conviviale dei festeggiamenti del Centenario dell’Adriese 1906, presenti al tavolo dei relatori il sindaco Antonio Lodo e Gianluca Levi gran segretario della società granata.


Sergio Sottovia
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