Verzolla Azzo, tra Cobragas, Gavello, Trecenta e nel Rovigo di Celio. Poi ‘una vita’ nel Bolzano con Guido Milani


25/11/2012

Ma anche Conegliano e Chioggia, e …altre passioni sportive. Dentro questo ‘canovaccio’ c’è ‘tanto’ della storia di Azzolino Verzolla.
Un personaggio che adesso pare il testimonial del ‘nordic walking’ , visto che abita da tanto tempo Bolzano, dov’è traslocato per esigenze sportive dopo essersi messo in mostra qui nel suo amato Polesine.
Anche per questo ho avuto l’occasione di incrociarlo e salutarlo un mese fa, Azzolino col suo ‘solito & solido’ passo spedito com’è sua abitudine fare nelle sue tradizionali camminate ‘dentro e intorno il paese della sua infanzia’, cioè Fetonte City.
Da sempre col suo solito portamento ‘testa alta’ alla Gigirriva.
Adesso mi ritrovo a proporvi questa Verzolla Azzo Story già pubblicata on line in data 04.12.2007 e frutto di una serie di incontri col “Personaggio Azzo”, anche perché lì nella sua casa all’angolo di Piazza Fetonte il polesano Azzo trapiantato a Bolzano ci ritorna sempre volentieri.

 

 

D’altra parte è lì in quella casa, dove tanti anni dopo la guerra hanno trovato un ‘tedesco morto’ nel sottotetto, che bomber Azzo Verzolla ha raccontato tutti gli ‘elementi essenziali’ del suo ‘rapporto col pallone e dintorni sportivi’. Da crespinese trapiantato a Bolzano e amico di quel Guido Milani di cui il sottoscritto ha raccontato la sua Story tra i “Campioni & Signori” della mia trilogia libraria Polesine Gol.
A questo punto eccovi il frutto di quelle confidenze ( vedi anche foto cover col cantante Luciano Tajoli) e di tanti ricordi sportivi.

 

 

VERZOLLA AZZO, DAL POLESINE ALLA BOLZANO STORY

<< Tempo fa, viaggiando tra Adige e Isarco abbiamo ritrovato le radici polesane con Azzo Alberto Verzolla (nato 29.02.1944) , 'cicerone' tra vie, negozi e ristorante e mercatino di Natale. E là nella Bolzano bilingue con Azzolino ( come lo chiamano i suoi amici fetontei ) siamo andati in viaggio dal suo giovanile Polesine alla maturità tridentina 'stadio Druso'.
Un mese fa, abbiamo parlato di Polesine Gol' e dei suoi Campioni & Signori. Ci siamo telefonati ed organizzati, ed è nato questo Made in Ro rewind tra ricordi, album, confidenze e schegge di vita.

 

 

Azzolino guarda la sua prima foto -squadra, maglie Cobragas Crespino, e ne cita i nomi: Donato Rossi dirigente, i due Malaspina, i due Galassi, 'Bingi sindaco Andreolli, Arduino, Cittadin. " Avevo 12 anni allora, poi ho fatto due anni a Gavello - spiega Verzolla - dove c'era la Terza categoria e l'allenatore era Aser. L'anno dopo ho giocato nelle giovanili del Rovigo 60/61 assieme a Boni, Donatoni e Spolaore." 
Però la sua famiglia si trasferì a Trecenta, per cui, non avendo la macchina, aveva …difficoltà di allenamento. Così fu 'stagione persa' , quel 61/62 nel Rovigo del presidente Pietro Graziani. E l'accattante destro - sinistro Azzo Alberto Verzolla giocherà la sua unica partita in Prima categoria 'segnando' contro il Legnago Salus.
Era il Rovigo di capitan Palmarin, con Stabellini giocatore allenatore. Andò meglio nel Rovigo 62/63 allenato da Ballacci, quando Azzo giocò 5 partite da mediano firmando il gol all'88' per il 2-0 sull'Este ( 30.09.1962). Solo le prime cinque partite, poi Verzolla esce dal giro causa …rimborsi insufficienti.

 

 

Ma fu un 'riposo guerriero' con 'aneddoti trecentani'. Ero sicuro, l'avevo visto in foto col presidente Pelà…. Sorride Azzo mostrandomi la foto del Trecenta col portiere Donatoni:" Una volta segnai cinque gol ed ho chiesto di uscire, erano troppi …per uno che prima non segnava mai". Però nel 63/64 le 'ragioni di Verzolla e quelle del presidente Graziani' si incontrano, così per il 20enne Azzo sarà la migliore stagione nel Rovigo di mister Nasti e poi  Nini Costantini. Lo score parla chiaro: 26 partite giocate e ben 11 reti segnate. Vale  a dire primo gol a Legnago, poi col Nova Gens, gol a Minerbe, doppietta al Villafranca, doppietta al Soave, tripletta al Dolo, gol al Dextrosport Castelmassa. Per una Prima da centro classifica, ma con la soddisfazione per Azzo di vincere in Coppa Petron coi rodigini Bulgarelli, Zamboni e Taschin e il portiere Milani.
Poteva spiccare il volo Verzolla? Spiega Azzolino:" Un giorno a Calto ho trovato Malatrasi, che poi ha parlato con Mazza, così ho fatto il provino con la Spal. Poi ho fatto un provino col Milan di Liedholm e del rodigino Giovanni Cattozzo ( febbraio 1964) , ma …c'era il militare da fare."

 

 

E così il militare, prima a Como poi Padova - aeroporto poi Zelo - base missilistica, ha frenato Verzolla, anche se …era in foto con professionisti del calibro di Poletti, Bonfà, Tonin, Crivellanti e Tomi. Sta di fatto che Azzo giocherà  nel Rovigo 64/65 allenato da Celestino Celio soltanto 10 partite segnando soli 2 gol, il primo al Lendinara e il secondo al Conti Cavarzere. Quanto basta però perché Celio, lo volesse nel Trento 65/66. Spiega Azzolino:" Eravamo già d'accordo, però un giorno andai da mia sorella a Bolzano dove giocai una partita e …fu 'affare fatto". Così la vita di Verzolla , con papà e mamma, si sposta per sempre da Trecenta a Bolzano. Beniamino dalla tifoseria del Druso, in IV serie al fianco dei polesani Guido Milani e Sartin - portiere.

 

 

Purtroppo il 16 gennaio 1966 , quando il suo Bolzano vincerà 2-0 col Verbania ( gol di Milani e Ciccio Stefanini), il Verzolla ormai mediano/difensore subirà un grave infortunio a 'tibia e perone della gamba destra'. Però Azzo (in foto col pallone), con tanta forza d'animo e 40 giorni di allenamenti solitari a Cesenatico , più 15 km al giorno sul bagnasciuga, con la sua terapia muscolare autogestita riesce a rientrare (ottobre 1966) nel Bolzano vincente di Attilio Torresani.
Per fare poi la sua 'brava stagione da professionista' col Bolzano 67/68 in serie C. Purtroppo però le aspettative estive a Moena, per i biancorossi del presidente -sindaco Giorgio Pasquali , produrranno solo la retrocessione malgrado il cambio mister da Torresani a Lenzi, mentre l'amico Milani era 'sceso' a Bressanone in Prima.

 

 

Quel Bolzano ( girone A) giocò sui campi di Alessandria, Rapallo, Savona, Entella, Como, Marzotto Triestina, Mestrina, Legnano, Monfalcone, Biellese, Piacenza, Treviso, Pro Patria, Trevigliese, Udinese, Pavia, Verbania, Solbiatese. E Verzolla marcò i famosi Lojodice, Lojacono ( Alessandria) Pestrin ( Piacenza). Intanto scherzava giocando a tennis, hockey e ' brownbool' al palaghiaccio (con scope tagliate e incerottate).
Cosa gli mancava per essere campione? Ecco l'Azzo pensiero:" Da attaccante calciavo bene di destro e sinistro, ero opportunista, ma mi mancava il dribbling. Per questo mi sono trasformato in jolly difensivo, indossando tutte le maglie dal 2 all'11".
Difensore quindi Verzolla, anche nel Conegliano 68/69 di mister Vale, sempre in serie D, trovando però anche il gol dell'ex e da match winner per il 3-2 sul Bolzano dov'era rientrato Milani (anche lui in gol quel giorno).

 

 

A questo punto però Azzo, proprietario del suo cartellino, sceglie il Chioggia in serie D,  dove sarà in squadra col portiere Vadalà, quindi Gallina, Chinchio, Galassi, Tonin, Tonello, Ardizzon e l'amico Cavazzin. Purtroppo quando Lenzi subentra a Cavalleri, il nuovo mister lo mette fuori rosa per 'risparmiare' . Certo Verzolla, resiste fino a febbraio, poi incassato l'ultimo 'stipendio minimo' dice stop e chiude il 'discorso calcio' , anche se ( tramite Cavalleri ) c'era la possibilità di andare a Salerno, Savona e Cosenza, ancora in serie C.

 

 

Invece Azzolino fa la classica 'scelta di vita': " A Bolzano ero andato alla Fiat ad ordinare una 12 coupè. Ebbene, fu così che dal 1.1.1970, iniziai lì come addetto alle vendite, continuando poi per altre Grandi Aziende".
E il calcio? Praticamente visto solo da spettatore! Diciamo che poi ha visto solo tre partite: la finale a Belgrado tra Juve e Ajax, quindi un' amichevole del Milan a Bolzano, infine un derby Trento - Bolzano. In compenso Azzo , che era stato giovane pallavolista, da Over 35 riempie il suo palmares tennistico, arrivando , in doppio, a ben tre finali nazionali (una in coppia con Frigerio e due con Dal Molin),  nonché una finale di doppio misto con la Benedet. Senza contare i tanti titoli provinciali e sociali (ancora adesso) come portacolori del Ct Bolzano. Lavorando sempre 'per obiettivi' come sta facendo con la gestione del Lido di Soldogno, l'interessante complesso sportivo sulla strada da Bolzano a Trento.
Ah, già, Azzolino Verzolla ha detto che nel calcio, per arrivare, occorrono le tre C: " culo, capacità e costanza".>>

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Azzo Verzolla ( a sx) in foto col cantante Luciano Tajoli al termine di una sua ‘serata’ al Dancing ...

Poi nella fotogallery partiamo da baby Azzolino nelle giovanili del Cobragas Crespino 1959 ( da sx Renato Rossi allenatore, Bombonato. X , Galassi D., Malaspina F., Cittadin (dir); accosciati Verzolla, Turolla, Andreolli, Malaspina, il portiere Andretta, Malaspina G.
Quindi proponiamo Azzolino nella Gavellese 1960 ( a sx di bomber Drago col pallone tra le mani).
A seguire Azzolino Verzolla al centro tra gli accosciati del Trecenta 1962 del presidente Leonardo Pelà.
Per quanto riguarda Azzolino nel Rovigo anni ’60 ecco la squadra biancazzuzza campionato di Prima categoria 1963/64 con, in piedi da sx, capitan Nini Costantini, Boaretto, Verzolla, Vigna, Cazzadore, Cesarotto, Borsetto (in cravatta),: accosciati Spolaore, Sarti, Donatoni, Bulgarelli, Boni.
A seguire Verzolla è (secondo da dx in piedi) nella Rappresentativa Polesana partecipante alla Coppa Petron 1963 ( tra gli altri anche Taschin e Bulgarelli) .

 

 

 

Del provino fatto da Azzolino Verzolla a Milanello proponiamo parte dell’invito/convocazione datata febbraio 1964.
Per quanto riguarda il periodo calcistico di Verzolla extra-Polesine mostriamo alcune certificazioni speciali.
Innanzitutto il Bolzano 1966 in ‘ritiro’ con Azzolino che ha il pallone tra le mani e alle sue spalle l’altro polesano Guido Milani( una bandiera per gli altoatesini) .
Quindi Azzolino Verzolla in team nel Conegliano 1968.
Poi da singolo in tuta griffata U.S.Clodia 1969.
Infine due foto che mostrano due flash diversi del Verzolla “”Made in Bolzano.
Nella prima c’è il Bolzano 1970, con Azzolino tra gli accosciati e a sx di Guido Milani (col trofeo tra le mani).
E poi nella sua ‘speciale partecipazione al gioco dell’Hockey al Palasport , sul ghiaccio ma con ‘scope e casco’.

 


04.12.2007

 


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it