Zanchetto Giacomo, l'anima del Pontecchio, dagli anni '60 fino al Terzo Millennio


25/03/2010

Giacomo Zanchetto è il Calcio Pontecchio. Vi ha dedicato la sua vita, fin da quand'era giovane, e a Pontecchio la squadra faceva solo campionati CSI, allenandosi sul campo di Santa Rita a Borsea. In quel Pontecchio del presidente Renzo Boldrin, da centrocampista, Giacomo (classe 1945) ci ha giocato fino a 18 anni.
Poi ha completato il suo iter calcistico, dal 66/67, nel San Vigilio di Adria.
Ricorda Zanchetto :  " Si giocava in Terza categoria, il presidente era Lugarini e l'allenatore Grotto. Allora il San Vigilio giocava al Bettinazzi e con me , per due stagioni giocarono Sante Longato, Mario Terrentin e Grotto. Ero comunque un giocatore scarso, mentre ero già coinvolto come dirigente del calcio che a Pontecchio era solo giovanile."
Sono stati anni di preludio alla fondazione della società avvenuta nel 1969.
Me ne ha parlato sempre con passione, Giacomo, di quegli anni di CSI  <senza campo>. E i nomi scolpiti nella sua memoria erano Don Licio Boldrin, il geometra Crivelli, Renzo Boldrin, Delio Reale.
" A Pontecchio c'era il commissario prefettizio, gli sollecitammo la costruzione di un campo sportivo, - spiegava Zanchetto -; finalmente il Pontecchio nel 69/70 giocò il suo primo campionato Figc. In Terza categoria, col geometra Danilo Crivelli primo presidente e con Rossato allenatore. Le basi erano quelle del CSI, completate anche dal ritorno di Frizzarin e Beppe Rizzi."
Ci fu il  vescovo all'inaugurazione, alla prima di campionato: e Pontecchio batté 2 - 1 il Zona Marina, con reti di Zilli e Zanchetto, proprio il Giacomo che si definiva scarso.
Da allora il Pontecchio ha sempre giocato in Terza categoria fino all'anno scorso, quando ha vinto applicando il "vangelo di Giacomo" cioè puntando sui giovani e spendendo poco.
Ma ormai Giacomo non c'era più.
Quanti presidenti ha accompagnato Giacomo Zanchetto nel suo viaggio col Pontecchio.
Dal primo Danilo Crivelli, poi gli altri, Antonio Rondina, Giancarlo Marani, Francesco Previato, Carlo Trombini, Lucio Turolla, Bruno Rondina figlio di Antonio, Plaudinio Pasqualini, fino all'attuale Adriano Motaran."
E quanti allenatori con Giacomo: da Rossato, a Tarabini, Zilli, Asnicar, Andreolli al suo amico Beppe Rizzi, uomo della vecchia guardia, sulla panchina per tre anni.
Ma anche altri , per campionati quasi mai di alta classifica: Marassi Giorgio nell' 84/85, Otello Ravagnani 86/87, Vittorio Dall'Occo 87/88, Natale Mori due stagioni dall'88/89 anno in cui il Pontecchio arrivò …addirittura terzo con 29 punti in classifica.
Non allenatori di grido, ma personaggi seri e appassionati.
Come Giuliano Fredini nel 90/91, poi due anni Giancarlo Giolo, quindi dal 93/94 per due anni Alberto Agnoletto.
Tempi di < panini, bibite , paste e basta >, bastava poco al Calcio Pontecchio, attento ai giovani. Coinvolgente Giacomo, come per quella cartolina di Pontecchio che ha realizzato con Piantavigna, e girava poi nelle scuole.Cose minime ma importanti, come le maglie granata (sponsor Baretta), procurategli da Galliano Dal Passo, un suo amico trasferitosi a Rivoli Torinese.
L'anno scorso il Pontecchio allenato da Andrea Tenan e con Motaran presidente ha vinto in Terza ed é salito in Seconda. Purtroppo Giacomo non c'era più, ma a Pontecchio era come se ci fosse quando gli hanno intitolato il campo e dedicato il monumento .

Giacomo si definiva < a volte rompiscatole >. Certo a volte era <rustego>, andando dritto al sodo. Ma il < cuore di Giacomo > è sempre stato per il suo Pontecchio.Ha avuto anche la benemerenza del Coni ( in foto, Zanchetto ‘sciarpa rossa’ festeggiato da tutto lo staff societario e anche da Antonio Brajato fac totum del Guarda), ma la benemerenza migliore é quella della sua gente: il suo Pontecchio e il treno dello sport dilettantistico ha in Giacomo Zanchetto i suoi binari sicuri.



12.01.2005


Sergio Sottovia
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