Polesine del XX Secolo attraverso lo sport - PRIMA PARTE


Anteprima di Quaderni del Polesine 2010 by Co.Se.Del.Po Taglio di Po

La Storia Sportiva del Polesine del XX Secolo non può prescindere dalla storia sociale, politica ed economica che ha accompagnato per 100 anni la VITA della GENTE del nostro territorio.

"Per (ri)scoprire le nostre radici culturali e riflettere sul passato e sul presente di un territoria ricco ed insolito", come recita il frontespizio del depliant "Quaderni del Polesine 2010" , prodotto dal Co.Se.Del.Po di Taglio di Po, per presentare i "SEI INCONTRI", quasi sei personaggi in cerca d'autore parafrasando Pirandello, perchè presenta questi 6 specifici incontri a tema.
Il primo mercoledì 17 marzo 2010 dal titolo " Biodiversità nel Delta del Po: ricchezza di flora e fauna" relatore, Emiliano Verza.
Il secondo incontro mercoledì 24 marzo dal titolo " Forme ed espressioni culturali nel Polesine, di lontani passati dalla società tradizionale alla modernità" relatore Roberto Roda.
Il terzo incontro sarà la visita guidata a Palazzo Roverella di Rovigo alla mostra " Bortoloni, Piazzetta, Tiepolo il '700 Veneto".
Il quarto incontro mercoledì 31 marzo " Misteri Polesani" relatrice Chioara Crepaldi.
Il quinto incontro mercoledì 7 aprile " I Paesaggi della Bonifica. Storia, governo del territorio e risorse future", con proiezioni di immagini/foto naturalistiche a cura del Fotoclub Adria, relatore Giancarlo mantovani.
Il sesto apprunto questo " Il Polesine del XX secolo attraverso lo sport", che svilupperemo in sequenza in tre puntate, in anteprima.
Il settimo incontro sarà " Sua maestà--- il Riso del Delta del Po" , anche con degustazione di una selezione di risotti, e ricette che fanno parte della tradizione culinaria polesana, con la collaborazione dell'Istituto Alberghiero "Giuseppe Cipriani" di Adria, con relatrice Deborah Piovan.
Infine l'ottavo incontro sarà  sul tema " Giardino Botanico Litoraneo del Veneto di Porto Caleri", con visita guidata appunto al Giardino con Laboratorio creativo per avvicinarsi all'incredibile mondo delle specie della vegetazione presenti e scoprire le loro innumerevoli virtù.

Un percorso tematico complessivo che si concluderà la sera di venerdì 7 maggio , nella conviviale, con la consegna Attestati e "1° Quaderno del Polesine" , cioè gli 'insiemi' delle relazioni redatte in modo sintetico, come questo nostro viaggio che pubblichiamo in sequenza su questo sito www.polesinesport.it, giusto perchè merita ...Memoria & Futuro.

 

 

 

Tanto più se pensiamo che in questo lungo lasso di tempo ci sono stati AVVENIMENTI importantissimi e peraltro tristi e luttuosi come le DUE GRANDI GUERRE e come la GRANDE ALLUVIONI del 1951.
Avvenimenti che hanno ‘spopolato’ il nostro territorio e messo in ginocchio la GENTE DEL POLESINE , che per certi versi viveva già in condizioni disagiate rispetto ad altre zone dell’Italia. Situazioni drammatiche alle quali peraltro la GENTE del POLESINE ha reagito con tenacia e determinazione, sicché si può dire che ad ogni ‘distruzione’ ha fatto riscontro una reazione ed una ripresa difficile ma orgogliosa.

 

 


Questo anche per merito di Personaggi del Mondo Istituzionale e del mondo socio-culturale, che vanno dai Badaloni ai Bernini, dai Matteotti ai Bisaglia, dai Sichirollo ai Merlin e tanti altri che avremo modo di incontrare perché li troveremo ‘al fianco’ dei Personaggi che sono stati protagonisti nel Mondo Sportivo del Polesine del XX Secolo.

 

 

 

 

Personaggi Sportivi che hanno onorato Rovigo e il Polesine per essere stati protagonisti a livello nazionale ed internazionale, in particolare alle Olimpiadi e ai Campionati Italiani, Europei e Mondiali in tante discipline sportive. E che, da protagonisti in foto facilmente individuabili in slalom dentro questo testo, caratterizzano altresì questo nostro ‘viaggio sportivo’ nel Polesine del XX secolo. A tale proposito possiamo citare tra i più grandi, a titolo esemplificativo e in stretto ordine alfabetico, Maci Battaglini rugbista, Tullio Biscuola maratoneta, Italo Bonatti calciatore, Vigor Bovolenta pallavolista,  Chinaglia ciclista, Correggioli pugile, Paolo  Dal Fiume calciatore , Laura Foralosso nuotatrice , Saul Malatrasi, calciatore Dario Mantovani ciclista, Ponzetti, nel pattinaggio, Isidoro Quaglio rugbista, Giorgio Rosatti nel tiro a segno, Giulio Rubello nel pugilato.

 

 

Ma tutti quei Personaggi che sono stati GRANDI PROTAGONISTI non lo sarebbero certamente stati se non avessero trovato un loro ‘habitat’ ideale e originario come è stato sempre quello delle nostre Società Polesane, dove il volontariato e la passione di tanti DIRIGENTI e TECNICI ha fatto da ‘nave scuola’ alla loro formazione ed educazione.

 

 

 

Facendo lievitare quelle qualità che poi hanno permesso ai NOSTRI MIGLIORI RAPPRESENTANTI di essere protagonisti ai massimi livelli, non solo ‘giocando’ sui vari campi e in tante discipline, ma anche da dirigenti sui più alti gradini del podio ‘Italia’.
Senza dimenticare che non sono pochi coloro che sono ‘passati dal mondo dello sport’ a posti di responsabilità istituzionale e sociale, diventando magari sindaci o dirigenti d’azienda o stimati imprenditori.

 



LO SPORT D’INIZIO SECOLO
L’inizio del secolo è stato davvero speciale per lo Sport. A partire dal fatto che nel 1901/ Guglielmo Marconi fa il primo contatto RADIO transatlantico.
Pensate: è stata una svolta epocale nel mondo delle comunicazioni e conseguentemente per lo sport.

 

 

Non voglio fare discorsi folkloristici parlando dei piccioni viaggiatori o …del maratoneta della Battaglia di Salamina.
Adesso c’è la Radio e la Televisione, anzi tante Radio e tante Televisioni locali che si interessano di Sport. Un esempio per tutte a livello locale DELTA RADIO che è qui vicina e da Porto Tolle trasmette da oltre 20 anni la sua ‘Domenica Sportiva’ su tutto il calcio polesano. E poi TELESTENSE con i suoi approfondimenti e servizi domenicali ed infrasettimanali.

 

 

Diciamo soltanto che erano tempi totalmente diversi 'tecnologicamente' e anche 'quotidianamente' , sia nello sport che nella vita.

 

 



Due strumenti di comunicazione, ai quali il sottoscritto ha partecipato e partecipa tutt’ora, come peraltro da 30 anni fa con Il Resto del Carlino. Fermo restando che  ulteriori passi in avanti sono da considerare i vari siti internet che parlano di sport nel nostro territorio. A partire da www.rovigooggi.it, a quelli delle varie società sportive fino al mio www.polesinesport.it .

UN KIT di strumenti informativi ben più evoluto e complesso di quello che era ai primi del secolo, quando, prima la scoperta di Marconi ha fatto fare passi da gigante ad una informazione che sembrava àncorata al suo carattere pionieristico.
Perciò, dall’inizio del XX Secolo, lo SPORT e gli AVVENIMENTI sportivi hanno sempre più calamitato l’interesse generale. Ne parlavano i giornali, ne parlavano i libri, ne parlava la cultura in generale, dai libri alla musica. E allora anche gli impianti sportivi sono diventati sempre più necessari.

 

Chi non ricorda l’arrivo del traballante maratoneta italiano DORANDO PIETRI a Londra, accompagnato a braccia a tagliare il traguardo e poi squalificato, mentre in tribuna a raccontarne le gesta c’era quel Conan Doyle che poi ha scritto le storie di Sherlock Holmes , lo straordinario poliziotto investigatore inglese.

Ma questo flash su Dorando Pietri ci serve per introdurre il primo grande protagonista polesano del secolo. Cioè il ‘NOSTRO’ TULLIO BISCUOLA, il maratoneta rodigino, che ha iniziato a correre con la maglia della S.P.A.L , che è stato amico di Dorando Pietri, e che ha partecipato alla Maratona di Parigi nel 1924 e che è il primo dei miei ‘Dieci Personaggi Olimpionici Polesani’ per il quali ho scritto  la loro storia come ‘OLIMPIONICI & GENTLEMEN’ in un libro titolato anche “50 ANNI DI PANATHLON ROVIGO – 1959 -2009” in cui il Club Service racconta il suo lungo viaggio al servizio dello sport polesano.

 

Un Personaggio davvero speciale Tullio Biscuola, anche perché  ha vinto la preolimpica Parigi – Corbeille prima di partecipare alla Olimpiade di Parigi nel 1924, dove è arrivato 22esimo, su un totale di soli 30 maratoneti arrivati al traguardo, in quel 14 luglio ‘focoso’ che bruciava quanto la … famosa Bastiglia della rivoluzione francese. Pensate : Biscuola corse quei km 42, 195 in 3h 19’ 052.

 

Speciale davvero il maratoneta Biscuola, perché poi ha vinto nel 1927 addirittura una esaltante ‘lunga corsa ad Atene’. Pensate, una vittoria in Grecia, la patria delle Olimpiadi, e per la quale a Rovigo gli hanno tributato un trionfo , a lui e ai suoi due allenatori, i fratelli Fabbro, i barbieri – ciclisti che ‘accompagnavano’ Tullio durante i quasi quotidiani allenamenti.

 

 

 

 

 

 

Insomma, dopo la Rivoluzione Francese ( chi non ricorda anche dal punto di vista storico …il gioco della palla corda?) lo Sport è diventato più popolare e non a caso I Giochi Olimpici sono stati reintrodotti proprio a Parigi nel 1896 dal barone De Coubertin, quello che tutti ricordano per il famoso detto ‘ l’importante è partecipare’.

 

Erano i tempi in cui l’atletica e la ginnastica venivano considerati il modo giusto per formare ‘soldati forti e valorosi’.
Ma piano piano arrivava dall’Inghilterra e dalla Germania un nuovo modo di pensare. La ginnastica avrebbe potuto combinarsi col gioco. E così nelle scuole si sviluppò una evoluzione in tal senso. E dall’Inghilterra arrivò anche in Italia il ‘football’ , per la cui divulgazione fu tra i protagonisti quel FRANCESCO GABRIELLI al quale adesso è intitolato lo stadio di calcio a Rovigo.

Ebbene il maestro Gabrielli ( gli ha dedicato un bel libro Maurizio Romanato), bolognese ma trapiantato a Rovigo, fu tra i promotori di quel nuovo modo di pensare e scrisse anche importantissimi libri sulle ‘regole’ di quel calcio inglese che si era distaccato dal rugby ( chiamato così perché ebbe le sue origini nel College della città di Rugby) e viaggiando per conto proprio divenne sempre più e soltanto football.
Con la disputa dei primo campionato italiano vinto dal Genoa Cricket F.C. e che ormai è …universale.

Ma sopra tutto lo sport nelle scuole trovò , grazie al pensare di Gabrielli e di pochi altri, il suo nuovo corso, compreso il fatto che vi fosse un maestro ‘interamente’ adibito all’insegnamento della ginnastica e regolarmente assunto per tale scopo, dopo aver sostenuto specifici corsi nazionali a Bologna o a Torino.

Se guardiamo, tutto questo agli albori del XX Secolo, quando anche le comunicazioni stradali nel Polesine ebbero il loro impulso. Vedi l’inaugurazione nel 1902 del ponte sul Po a Castelmassa e che tolse l’Altopolesine dall’isolamento grazie al collegamento con la vicina provincia di Mantova. E vedi anche proprio qui a Cà Vendramin la costruzione della ‘ciminiera’ all’impianto idrovoro, a cura della Provincia di Rovigo e del Consorzio dell’Isola di Ariano.

Erano tempi di ‘magra e di pellagra’, ma per fortuna il deputato polesano Nicola Badaloni da Trecenta, fu relatore già nel 1901 dei progetti sulla malaria e, grazie alla legge 2.11.1901 e ai relativi lavori di bonifica, la malaria e la pellagra dal 1914 smette di fare danni mortali anche nel Basso Polesine.

Purtroppo cominciò a farne però la Prima Guerra Mondiale e spense tutti quelle energie per le quali il Polesine era già protagonista nel mondo sportivo. A partire dal calcio che tra l’altro vide la fondazione dell’Adriese 1906 , una primogenitura polesana e tra le prime in Italia, se si pensa che la Spal, l’Inter e tante altre società professionistiche sono nate dopo.

 

 

Per non parlare del ciclismo che vide il suo apice in Lauro Bordin da Crespino, vincitore di due tappe del Giro d’Italia ( nel 1911 e nel 1913) e il Giro di Lombardia nel 1914 alla media di 32, 900 km orari. Per un ciclismo che aveva vuto anche un altro polesano speciale, quel Luigi Masetti da Trecenta che ha ‘girato il mondo in bicicletta, dal Giappone all’Inghilterra e all’America, come ha ben raccontato il professor Luigi Rossi da Stanghella e che insegna in Germania.

 

 

LO SPORT POLESANO TRA LA PRIMA E LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Insomma, meriterebbe un …romanzo, la nostra Storia dello Sport nel XX Secolo!

 

Sono infatti tantissime le connessioni tra sport e società reale. Infatti la storia racconta dell’Italia in Guerra tra il 1915 e il 1918, dalle prime battaglie sull’Isonzo alla disfatta di Caporetto. Ma il Polesine, oltre che perdere tanti sui figli in guerra, perse anche tante persone ‘sfortunate’ perché colpite da quella spaventosa epidemia che prese il nome di ‘Spagnola’ . In un Polesine che comunque ‘voleva’ risorgere presto, come dimostrano la nascita dell’associazione Coltivatori Diretti e, grazie al dinamismo di mons. Sichirollo, il proliferare delle Casse Rurali.

Intanto lo Sport del Calcio si allarga ‘ a macchia d’olio’ , con la nascita di tante società sportive, da Rovigo a Castelmassa, da Polesella a Badia, da Bottrighe a Lendinara, dal Basso all’Alto Polesine.

Negli anni ’20 , dopo le stagioni delle varie amichevoli, divenne l’epoca dei campionati regolari, per tante polesane. Ma se facciamo una panoramica giornalistica dell’epoca, possiamo vedere che, verso la fine degli Anni Venti ( post Marcia su Roma del 1922 e l’assassinio nel 1924 del ’nostro’ polesano Giacomo Matteotti), nell’epoca dei ‘Fasci Littori’ i vari Gruppi Sportivi anche in Polesine comprendevano, come discipline, le sezioni dell’Atletica, Scherma, Calcio, Ciclismo, Podismo, Motociclismo, Nuoto, Pugilato, Ippica, Bocce. D’altra parte l’allora Governo Nazionale (citazione”La Voce del Mattino”  del 28 settembre 1927, anno dell’istituzione dell’Eiar progenitrice della Rai attuale) fece obbligo di istituire in ogni comune capoluogo il campo sportivo, e così a Rovigo l’on.le Casalini costituì la società del Rovigo, che con presidente Giuseppe Belloni e tra i consiglieri il ‘nostro’ Tullio Biscuola rappresentante la sezione Atletica, poi si iscrisse al Campionato di Terza Divisione 1927/28 avendo come trainer ( non si chiamava ancora allenatore) l’ingegner Aldo Milani, con le partite disputate all’Ippodromo.

Nel mondo la “Rivoluzione Industriale” ha fatto crescere tanto il mondo dei motori e ci sono esempi speciali di ‘protagonisti polesani. Vedi il pilota aeronautica Umberto Maddalena da Bottrighe ( allora faceva comune) , che tutti ricordano per essere riuscito a rintracciare il 20 giugno 1928 la famosa “Tenda Rossa” dell’italiano Nobile , che col suo dirigibile “Italia” era precipitato sulla banchisa del Polo Nord durante la spedizione diretta da Ronald Amudsen. Storie di aeronautica come quella di Giovanni Monti (tra l’altro da Fratta era approdato al calcio Padova in serie A assieme ai suoi due fratelli ) e che nel periodo fascista è stato pilota prestigioso e internazionale di idrovolanti prima di precipitare tragicamente nelle acque del Benaco – Lago di Garda, appena 5 mesi dopo che in quello stesso anno 1931 perì il Maddalena nell’incidente di volo in località Marina di Pisa.

Storie di motori come quelli degli industriali Federico e Gaetano Violati Tescari che , partiti da Ariano esportarono il marchio delle officine FAMA ( Fabbrica aratri meccanici Ariano) in tutta Italia e perfino, col modello di trattore elettrico, nella Russia rivoluzionaria negli anni ’20. Praticamente negli stessi anni in cui Ugo Zagato da Gavello si trasferisce da Torino a Milano, fondando la carrozzeria artigiana “Ugo Zagato” a Greco Milanese sulla strada per Monza. Fa lì una lunga vita nel mondo dell’automobile ‘carrozzando’ marchi come Fiat, Bianchi, Itala, Diatto, Chiribiri e , negli anni fino al boom economico, Abarth, Alfa Romeo, Aston Martin, Ferrari, Isotta Fraschini, Jaguar, Lancia, Maserati.

 

Ma su Zagato, bisognerebbe orgogliosamente aprire un capitolo speciale nel Romanzo dello sport del XX Secolo, se pensiamo che sulle sue macchine hanno corso piloti del calibro di Ascari, Campari, Enzo Ferrari, Scarfiotti, portandole al successo in varie manifestazioni tra le quali quella indimenticabile Mille Miglia che ancor oggi fa sognare gli appassionati dei motori e nella quale ha gareggiato anche la baronessa Antonietta Avanzo ( la Bellan da Contarina amica di D’annunzio ed Hemingway) . ma sono stati tanti i protagonisti polesani nel periodo tra le “Due Guerre Mondiali” e tanti anche nel mondo del calcio.

Uno per tutti citiamo Cesare Zancanaro, portiere del Padova e della Roma che sfidò e perse nel 1925 il Bologna di Bernardini nella finale valida per il titolo italiano. Un personaggio Zancanaro che poi nel calcio a Rovigo nel pre-guerra è stato protagonista come portiere per poi essere sempre protagonista nel dopo guerra come allenatore di calcio e di pattinaggio prima di continuare ad esserlo come artista- scultore.

E il Rugby? Ci ha pensato David Lanzoni , allora studente a Bologna, a portare a Rovigo la prima ‘palla ovale’ e fondare nel 1935 quella Rovigo Rugby che con Maci Battaglini e tanti altri appassionati ‘genuini’ diventerà a giusta ragione la ‘capitale d’Italia’ grazie ai suoi prestigiosi scudetti e campioni. Sarebbe quella del rugby, come quella del pugilato con Gastone Rubello e Correggioli e quella di altre discipline sportive, un’altra storia ‘immensa’ da raccontare…

Purtroppo tutto lo sport, come la vita degli italiani, si ferma però quando l’Italia di Mussolini si schiera al fianco della Germania di Hitler e, nel giugno del 1940, dichiara guerra alla Francia e all’Inghilterra, e tanti giovani del mondo sportivo diventano soldati impegnati sia sul territorio italiano che nelle ‘invasioni’ che l’Italia  ‘ingaggia’ sul fronte greco e nei territori Africani ( dalla Libia all’Africa Orientale) .
Una tragedia, con l’Italia politica e l’Italia reale che viaggiano su due fronti. Tant’è che nel 1943, dopo l’Italia di Salò, si costituiscono le prime formazioni partigiane.

Si chiude un ciclo il 25 aprile 1945 ( giorno della Resistenza) e anche la Monarchia lascia definitivamente il potere, con l’abdicazione di Vittorio Emanuele Terzo Re d’Italia che nel 1946 va in esilio in Portogallo. Così il 2 giugno 1946 , per effetto di referendum istituzionale, avviene la ‘proclamazione’ della Repubblica. E anche il Polesine prova a ripartire, con la vita di tutti i giorni, in quella ‘libertà dalla guerra’ dove anche lo sport torna a fiorire, dopo un lungo periodo di torpore.
A SEGUIRE LO SPORT POLESANO FINO AL TERZO MILLENNIO E OLTRE

Sergio Sottovia

www.polesinesport.it