50 anni di Panathlon Rovigo – Olimpionici & Gentlemen

Ho il grande privilegio di essere il Presidente a cui tocca celebrare il cinquantesimo anno di fondazione del Panathlon Club Rovigo. Sono consapevole di raccogliere i frutti e l'impegno degli altri presidenti e di tutti quelli che a vario titolo hanno portato avanti gli ideali del panathletismo nel nostro territorio. Cinquanta anni sono un traguardo importante per tutti, soprattutto per un club service dello sport che deve continuamente lottare per imporre i grandi ideali a cui ha sempre inspirato il suo operato.

Sono stati anni felici onorati dalla presenza di tanti campioni, che come testimoni ci hanno visitato, talora inframmezzati da qualche delusione per le mancate partecipazione dei nostri soci, presto dimenticate,  quando con i pochi mezzi a disposizione abbiamo potuto realizzare un qualche service di spessore magari a favore degli atleti disabili, o quando  abbiamo potuto consegnare un simbolo del nostro riconoscimento a grandi e piccoli campioni che ci hanno onorato per le loro imprese anche in posti lontani  al di fuori del nostro territorio.

Cinquanta anni ma non li dimostra, non è professione di puro narcisismo ma l'augurio a chi ci succederà di mantenere inalterato questo spirito di giovanile entusiasmo al servizio dello sport.

Bruno Piva - Presidente Panathlon Rovigo e CONI Provinciale

 

 

INOLTRE relativamente al suo periodo 2002-2009 lo stesso Bruno Piva ha ‘ricordato ‘ come segue la sua presidenza al Panathlon Club di Rovigo.

Ho iniziato a ad essere socio del Panathlon per la Medicina dello Sport nel 1975 con il Presidente Camillo Norbiato che ha rappresentato per me, da sempre, una sorta di indicazione da seguire nella mia carriera professionale e sociale. Assieme ci siamo specializzati in Medicina dello Sport con il compianto Prof Vecchiet; di seguito come un buon allievo ho assunto la presidenza del Panathlon nel 2002 ed ultimamente quella del Comitato Provinciale del CONI di Rovigo .

Ma può stare tranquillo il buon Camillo, credo che difficilmente vedremo il famoso allievo che supera il maestro, in quanto a me manca l’ultimo gradino che è quello più prestigioso della presidenza del Comitato regionale del CONI.

Nella prima uscita, dopo la elezione al vertice del Coni provinciale, a Febbraio us alla conviviale del Panathlon di Adria ho detto senza enfasi, che l’aver raggiunto un traguardo prestigioso nelle sport era soprattutto il frutto di una mentalità che ho appreso ed imparato ad esercitare in questi otto anni di presidenza

Fair play, conoscenza dei sport attraverso le testimonianze dei grandi protagonisti grande attenzione al mondo dei disabili sono valori che mi porto dentro e che mi sono di grande aiuto nella pratica quotidiana alla guida del Comitato Provinciale CONI

Ricordo benissimo le circa 80 conviviali che abbiamo vissuto assieme .

Come potrei mai dimenticare la mia prima convivale seduto al tavolo con accanto il past president Romeo Zurro; avevo scelto di iniziare con una serata dedicata a Rovigo dello sport degli altri tempi raccontata da un celebre narratore e poeta Gianantonio Cibotto ben coadiuvato da altri due giornalisti rodigini Antonio Liviero e Ivan Malfatto

Ero sinceramente preoccupato tanto che non avevo bevuto un solo goccio di vino in tutta la cena.; poi nel tempo di conviviale in conviviale, man mano che acquisivo dimestichezza, ho visto che il bicchiere di vino una volta riempito veniva regolarmente svuotato; insomma un segnale che ormai quasi avevo imparato il mestiere del presidente .

Scherzi a parte devo confessare che ogni conviviale riserba sempre un po’ di tensione: la preoccupazione per l’ospite che non arriva, il sincronizzare l’inizio della cena affiche il buon risotto del Cristallo arrivi al momento giusto per evitare le pause imbarazzanti, il ripassare sempre quasi in maniera maniacale il nome degli ospiti per poi fare inevitabilmente la gaffe come quando nell’ultima conviviale ho sbagliato il nome del famoso schermitore Cipressa; va bene sono gli incidenti di percorso fanno parte inevitabile del mestiere di presidente; che dire poi del momento dell’omaggio ai relatori con un piccolo dono che siamo soliti consegnare: siamo riusciti a donare ad un ospite una cartella di un nostro socio artista Alberto Cristini che all’interno non conteneva l’opera.

Cosi di conviviale in conviviale abbiamo trascorso questi velocissimi otto anni.

Vorrei riserbare un commento ad ogni incontro perché tutte sono state sempre interessanti. Tanti i personaggi che ci hanno onorato della loro presenza da veri uomini dello sport che nulla hanno mai chiesto e che tanto ci hanno lasciato. A loro vada il nostro più sincero ringraziamento

C’e stato poi un avvenimento ancora vivo nella mia memoria: l’inaugurazione della Palestra per disabili dedicata alla memoria di Antonio Ricchieri.

Era la sua palestra che aveva voluto e fortemente cercato, impegnandosi a fondo con tutto il suo prestigio che derivava dall’aver coperto le massime cariche della FIGC.

Grazie alla collaborazione della Fondazione Cariparo alla Provincia con il presidente panathleta Saccardin e alla tenacia del Past Presidente Zurro, siamo arrivati alla consegna dell’impianto.

A me è toccato il privilegio di poter inaugurare nel Dicembre 2002 con testimonial Franco Causio una opera che sarà sempre uno dei migliori service del Panathlon Rovigo.

Mi sono impegnato ad incoraggiare e cambiare l’immagine presso quelli che non ci conoscono che sommariamente hanno sempre detto di noi: panathlon ex atleti dediti ai soli piaceri della tavola.

Cosi in questi anni un panathleta come Alberto Cristini ha sorpreso gli americani con le sue traversate al limite delle capacità umane, altri come Nino Rossi oltre che essere il primo campione italiano di Golf del Panathlon, assieme all’iromen Daniele Toffoli hanno attraversato l’oceano atlantico portando il vessillo del Panathlon Rovigo nella loro barca, non dimenticando Gianfranco Frigato che con Sergio Sottovia ormai spopolano i tornei di Tennis.

Un ringraziamento veramente di cuore, anche Maddalena Zanetti che ha voluto associare il nome del Panathlon Rovigo ai grandi avvenimenti della scherma internazionale.

Voglio anche ricordare i tanti giornalisti che ci hanno visitato in questo periodo:

Edoardo Pittalis, Maurizio Crema, Maurizio Romanato, Ivan Malfatto, Jole Sturaro, Sara Bolognesi, e non ultimo Carlo Bramato con le sue figurine, ci hanno aiutato a fare cultura dello sport.

Mi piacerebbe riabbracciare in occasione della celebrazione del cinquantenario tutti i nostri ospiti e tutti i nostri soci presenti e quelli che hanno terminato la loro esperienza panathletica ma soprattutto Voi che ora giocate lassù e dirvi grazie per essere riusciti a compiere 50 anni di cammino assieme.

Bruno Piva - Presidente Panathlon Rovigo e CONI Provinciale


 

CHE COS’È IL PANATHLON?

Il Panathlon è: “una libera associazione non governativa, dotata di personalità giuridica, senza fini di lucro, aconfessionale, apartitica, senza distinzione di sesso e di razza” (Articolo 1, Comma 2 dello Statuto).

Finalità del Panathlon è l’affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali, quale strumento di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà tra gli uomini ed i popoli (Articolo 3, Comma 1 dello Statuto).

Panathlon è una parola che viene dalla lingua greca e significa “insieme delle discipline sportive”. Esso riunisce tutti i settori dello sport e delle attività fisiche.

Il suo emblema è costituito da un disco di fondo azzurro, con al centro l’immagine in oro della fiaccola olimpica accesa e la scritta Panathlon International. Intorno c’è un doppio cerchio diviso in cinque spazi di colore blu, giallo, nero, verde, rosso, a simboleggiare i cinque continenti nel comune ideale sportivo.

Il suo motto è: “ Ludis jungit” ossia” uniti dallo sport e per lo sport”.

I suoi obiettivi sono:

- favorire l’amicizia tra tutti i panathleti e quanti operano nella vita sportiva;
- diffondere, con azioni sistematiche e continue, ai vari livelli di competenza dei suoi organi, la concezione dello sport ispirato    all'etica della responsabilità, alla solidarietà ed al fair play, quali elementi della cultura degli uomini e dei popoli;
- promuovere studi e ricerche sui temi dello sport e dei suoi rapporti con la società, collaborando con la scuola, l'università ed altre istituzioni culturali;
- attuare forme concrete di partecipazione, intervenendo nei procedimenti di proposta, consultazione e programmazione nel campo dello sport con le modalità previste dai singoli ordinamenti nazionali e regionali;
- adoperarsi per garantire a tutti la possibilità di una sana educazione sportiva, senza distinzione di razza, di sesso e di età, soprattutto attraverso la promozione di attività giovanile e scolastica, culturale e sportiva;
- instaurare rapporti permanenti con le istituzioni pubbliche statali e locali e con i responsabili dello sport, assicurando contributi propositivi alle iniziative legislative ed amministrative e concreto impegno nella fase organizzativa ed operativa; - quale associazione di club di servizio, incentivare e sostenere le attività a favore dei disabili, le attività per la prevenzione della tossicodipendenza e per il recupero delle sue vittime, le iniziative di solidarietà con i veterani sportivi, la promozione e la realizzazione  dei programmi di educazione alla non violenza e di dissuasione dal doping;- appoggiare il Movimento Olimpico nelle azioni concordanti con le finalità dell'Associazione;
- promuovere l'espansione del movimento panathletico in tutto il mondo mediante la costituzione di nuovi club.

Il Panathlon International è formato dall’unione di tutti i Club dei vari Paesi del Mondo. Ogni anno si svolge un Congresso cui partecipano i delegati di tutti i Club. Qui vengono discussi i temi di grande attualità del mondo sportivo e si delineano le linee da seguire per l’anno in corso. Poi ogni Club le svilupperà secondo le proprie realtà territoriali e le proprie risorse.